Recensione
Recensione di Leslie_burke
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<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
Mi spiace mettere un voto appena sufficiente ad una serie tra le prime che ho letto, e a me molto cara, ma non posso fare altrimenti.
La storia l'hanno già scritta in molti, quindi non la ripeto ma la commento solo. L'inizio è simpatico, sebbene poco realistico: come può un film cambiare una situazione tanto tragica e seria? In più, guarda caso, la casa produttrice decide di girare il film proprio quando fa comodo a Sana, o meglio, alle vicende in corso; le riprese sembrano venir concluse in poche settimane. Bello invece come viene gestita la relazione tra Rei/Sana/Akito.
Gli eventi vanno poi avanti normalmente, senza eclatanti colpi di scena; entrano in scena i soliti tipi destinati a mettere i bastoni tra le ruote ai due giovani innamorati, in questo caso Naozumi e Fuka. E qui si comincia ad andar male. Sebbene i personaggi siano molti, nel 99% delle pagine c'è o Sana o Akito. Lo spazio lasciato agli altri personaggi è veramente pochissimo. Poi, l'età consigliata per i fumetti aumenta, con un tentativo di suicidio, messo però bene, un improbabile intervento che può essere fatto solo a Los Angeles (e qui ci si comincia a chiedere com'è che in Giappone nessuno possa curare un braccio pugnalato... con o senza Karate) e una "malattia della bambola", che alza di nuovo il voto, in quanto finalmente Sana non è più solo l'eroina perfetta, ma mostra tutte le sue incertezze e debolezze. Poi, una scena carina, sì, ma inadatta alla serie, tra Sana e Akito, che sembrano voler far sesso per diventare adulti in fretta, come bastasse questo. Anche Hayama mostra allora le sue lacrime, e la ragazza capisce che non è il caso.
I disegni sono poi il punto più dolente; non ho notato i miglioramenti che speravo con l'andare avanti dei volumi: le espressioni sono sempre molto simili, e, salvo eccezioni, i disegni non troppo curati, né gli sfondi complessi. Tra l'altro, la magaka in quelle rare occasioni in cui si da davvero da fare mostra di essere davvero brava, per esempio nell'art-book o nell'extra "La villa dell'acqua", che ironicamente credo sia tra quelli disegnati meglio.
Insomma, uno shujo carino, ma niente di speciale.
Mi spiace mettere un voto appena sufficiente ad una serie tra le prime che ho letto, e a me molto cara, ma non posso fare altrimenti.
La storia l'hanno già scritta in molti, quindi non la ripeto ma la commento solo. L'inizio è simpatico, sebbene poco realistico: come può un film cambiare una situazione tanto tragica e seria? In più, guarda caso, la casa produttrice decide di girare il film proprio quando fa comodo a Sana, o meglio, alle vicende in corso; le riprese sembrano venir concluse in poche settimane. Bello invece come viene gestita la relazione tra Rei/Sana/Akito.
Gli eventi vanno poi avanti normalmente, senza eclatanti colpi di scena; entrano in scena i soliti tipi destinati a mettere i bastoni tra le ruote ai due giovani innamorati, in questo caso Naozumi e Fuka. E qui si comincia ad andar male. Sebbene i personaggi siano molti, nel 99% delle pagine c'è o Sana o Akito. Lo spazio lasciato agli altri personaggi è veramente pochissimo. Poi, l'età consigliata per i fumetti aumenta, con un tentativo di suicidio, messo però bene, un improbabile intervento che può essere fatto solo a Los Angeles (e qui ci si comincia a chiedere com'è che in Giappone nessuno possa curare un braccio pugnalato... con o senza Karate) e una "malattia della bambola", che alza di nuovo il voto, in quanto finalmente Sana non è più solo l'eroina perfetta, ma mostra tutte le sue incertezze e debolezze. Poi, una scena carina, sì, ma inadatta alla serie, tra Sana e Akito, che sembrano voler far sesso per diventare adulti in fretta, come bastasse questo. Anche Hayama mostra allora le sue lacrime, e la ragazza capisce che non è il caso.
I disegni sono poi il punto più dolente; non ho notato i miglioramenti che speravo con l'andare avanti dei volumi: le espressioni sono sempre molto simili, e, salvo eccezioni, i disegni non troppo curati, né gli sfondi complessi. Tra l'altro, la magaka in quelle rare occasioni in cui si da davvero da fare mostra di essere davvero brava, per esempio nell'art-book o nell'extra "La villa dell'acqua", che ironicamente credo sia tra quelli disegnati meglio.
Insomma, uno shujo carino, ma niente di speciale.