Recensione
Naruto
5.0/10
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
Naruto: un manga partito bene e che sta procedendo male. Mi spiego: all'inizio Naruto, quando l'ho visto per la prima volta, l'ho considerato una copia (mal riuscita) di Dragon ball. Poi col tempo ho imparato ad apprezzarlo. Questo almeno fino alla seconda serie.
Partiamo dai personaggi.
Naruto, un povero orfanello (che novità, non si era mai visto!), a cui è stato sigillato all'interno un potente demone (altro spunto originale). La suddetta "forza portante", invece di deprimersi come tutte le persone normali, anche perché discriminato dagli abitanti del villaggio, si ESALTA a tal punto che la sua esuberanza ne fa a parer mio uno dei personaggi più odiosi dei manga. Poi c'è Sasuke, altro povero orfanello, il cui fratello ha sterminato l'intero clan. Medita vendetta verso di lui fin dall'inizio della serie, arrivando ad allearsi con uno dei cattivoni della storia. Infine Sakura, la cui personalità è così piatta che perfino Jaken di Inuyasha ha più carisma: la ragazzina passa dall'adorare Sasuke in una maniera folle a inquietanti sdoppiamenti di personalità.
Attorno a questi "riuscitissimi" personaggi si muove uno stuolo di comparse che o sono "cattivi" diventati buoni dopo l'incontro col protagonista (vedasi Pain o Gaara), abbandonando i loro propositi di conquista del mondo/distruzione di tutti gli uomini grazie a qualche buon proposito buttato lì da Naruto, oppure personaggi che compaiono per qualche secondo e via pur avendo una certa importanza in alcune parti della trama (come Hinata), o infine tipi che da pacchiani e ridicoli diventano i "boss finali" del plot. Tra i più celebri c'è sicuramente Tobi/Madara Uchiha/? che dall'essere poco più di una comparsa è arrivato a diventare capo di Alba, affermando di essere un ninja antico e potentissimo (l'ipotesi è stata comunque frantumata da Kisihimoto).
Ciò che però non posso perdonare all'autore ed alla sua creatura è il fatto di non tenere in considerazione l'ambientazione del manga: il mondo dei ninja.
I primi combattimenti (mi riferisco a Zabuza oppure al torneo dei genin) erano svolte secondo un profilo molto ben impostato, con trappole psicologiche e piani strategici ben congegnati, davvero. Dalla seconda serie in poi ho assistito a scontri che di strategico avevano ben poco, con Naruto che utilizza tecniche potentissime, allenandosi in pochissimo tempo tra l'altro.
In conclusione vorrei dire una cosa: Kishimoto, va bene che il tuo sia uno shonen d'azione, va bene che ci siano risvolti inattesi e fantastici, ma almeno non far finire il tutto come un clone di Dragonball.
Naruto: un manga partito bene e che sta procedendo male. Mi spiego: all'inizio Naruto, quando l'ho visto per la prima volta, l'ho considerato una copia (mal riuscita) di Dragon ball. Poi col tempo ho imparato ad apprezzarlo. Questo almeno fino alla seconda serie.
Partiamo dai personaggi.
Naruto, un povero orfanello (che novità, non si era mai visto!), a cui è stato sigillato all'interno un potente demone (altro spunto originale). La suddetta "forza portante", invece di deprimersi come tutte le persone normali, anche perché discriminato dagli abitanti del villaggio, si ESALTA a tal punto che la sua esuberanza ne fa a parer mio uno dei personaggi più odiosi dei manga. Poi c'è Sasuke, altro povero orfanello, il cui fratello ha sterminato l'intero clan. Medita vendetta verso di lui fin dall'inizio della serie, arrivando ad allearsi con uno dei cattivoni della storia. Infine Sakura, la cui personalità è così piatta che perfino Jaken di Inuyasha ha più carisma: la ragazzina passa dall'adorare Sasuke in una maniera folle a inquietanti sdoppiamenti di personalità.
Attorno a questi "riuscitissimi" personaggi si muove uno stuolo di comparse che o sono "cattivi" diventati buoni dopo l'incontro col protagonista (vedasi Pain o Gaara), abbandonando i loro propositi di conquista del mondo/distruzione di tutti gli uomini grazie a qualche buon proposito buttato lì da Naruto, oppure personaggi che compaiono per qualche secondo e via pur avendo una certa importanza in alcune parti della trama (come Hinata), o infine tipi che da pacchiani e ridicoli diventano i "boss finali" del plot. Tra i più celebri c'è sicuramente Tobi/Madara Uchiha/? che dall'essere poco più di una comparsa è arrivato a diventare capo di Alba, affermando di essere un ninja antico e potentissimo (l'ipotesi è stata comunque frantumata da Kisihimoto).
Ciò che però non posso perdonare all'autore ed alla sua creatura è il fatto di non tenere in considerazione l'ambientazione del manga: il mondo dei ninja.
I primi combattimenti (mi riferisco a Zabuza oppure al torneo dei genin) erano svolte secondo un profilo molto ben impostato, con trappole psicologiche e piani strategici ben congegnati, davvero. Dalla seconda serie in poi ho assistito a scontri che di strategico avevano ben poco, con Naruto che utilizza tecniche potentissime, allenandosi in pochissimo tempo tra l'altro.
In conclusione vorrei dire una cosa: Kishimoto, va bene che il tuo sia uno shonen d'azione, va bene che ci siano risvolti inattesi e fantastici, ma almeno non far finire il tutto come un clone di Dragonball.