Recensione
20th Century Boys
10.0/10
Recensione di Drosselmeyer
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Che dire... Dopo aver letto "Monster" pensavo di non poter più recensire un manga di quel livello. Mi sbagliavo!
Lo confesso: quella di intraprendere il lungo viaggio nella lettura di 20th Century Boys (si tratta di 24 albi - inclusi i due di 21st Century Boys che non li si può considerare a parte -) non è stata tanto una decisione dettata dal mero interesse o dalla semplice curiosità per la trama dell'opera, quanto una vera e propria necessità, dettata - totalmente ed inconsciamente - dal fascino e dall'ammirazione che Urasawa non può non suscitare in chi legge i suoi capolavori. Tuttavia, nonostante questa premessa, il presentimento e la paura che il sensei non riuscisse a replicare le vette toccate con superba maestria in Monster c'era. Ma, ovviamente, noi siamo semplici lettori, ed è per questo che non riusciamo neppure con l'immaginazione a concepire l'idea che si possano partorire opere di una tale bellezza e perfezione. Ma lui è Urasawa. E ce l'ha fatta.
Non sto qui ad elogiare (nuovamente) il valore e lo splendore dei disegni né la profondità di tutti - e dico tutti - i personaggi, perché gli estimatori del maestro le conoscono già. Vorrei spendere, invece, qualche parola per l'intreccio della storia. La trama non si svolge su un unico piano temporale, ma viene sviscerata attraverso continui salti temporali e con il sapiente uso dei flashback, che servono di volta in volta a spiegare i misteri rimasti in precedenza irrisolti. E' una trama complessa, in cui ogni personaggio, positivo o negativo, gioca un ruolo fondamentale e mai banale. Quello che, personalmente, mi ha coinvolto più di tutto è la grande umanità di questo gruppo di amici che, uniti sin dall'infanzia, si ritrovano da grandi a dover fronteggiare le loro fantasie fanciullesche divenute realtà. Alla crescita anagrafica dei protagonisti (la storia inizia quando loro sono ancora dei ragazzini spensierati), si accompagna la loro crescita interiore da adulti. Sono persone in continua evoluzione che, grazie a valori quali l'amicizia, il coraggio, l'amore e la speranza, riescono a superare i propri limiti e le proprie paure, per un obiettivo superiore, ovvero salvare il mondo, ma in fondo anche loro stessi.
Attraverso personaggi di pura fantasia, il maestro Urasawa ci ricorda come, senza quei valori, anche nel mondo reale regnerebbero il caos e la malvagità.
Un ultimo cenno ai disegni di Kana da bambina. Una meraviglia!
Infine consiglio di ascoltare la canzone di Kenji: "Bob Lennon".
Un manga da leggere e rileggere più volte, e che personalmente ritengo superiore a Monster per la complessità dei temi trattati (quindi non solo gli abissi della mente umana) e per la geniale ricomposizione del puzzle che viene via via formandosi col proseguire della storia. Superbo!
Lo confesso: quella di intraprendere il lungo viaggio nella lettura di 20th Century Boys (si tratta di 24 albi - inclusi i due di 21st Century Boys che non li si può considerare a parte -) non è stata tanto una decisione dettata dal mero interesse o dalla semplice curiosità per la trama dell'opera, quanto una vera e propria necessità, dettata - totalmente ed inconsciamente - dal fascino e dall'ammirazione che Urasawa non può non suscitare in chi legge i suoi capolavori. Tuttavia, nonostante questa premessa, il presentimento e la paura che il sensei non riuscisse a replicare le vette toccate con superba maestria in Monster c'era. Ma, ovviamente, noi siamo semplici lettori, ed è per questo che non riusciamo neppure con l'immaginazione a concepire l'idea che si possano partorire opere di una tale bellezza e perfezione. Ma lui è Urasawa. E ce l'ha fatta.
Non sto qui ad elogiare (nuovamente) il valore e lo splendore dei disegni né la profondità di tutti - e dico tutti - i personaggi, perché gli estimatori del maestro le conoscono già. Vorrei spendere, invece, qualche parola per l'intreccio della storia. La trama non si svolge su un unico piano temporale, ma viene sviscerata attraverso continui salti temporali e con il sapiente uso dei flashback, che servono di volta in volta a spiegare i misteri rimasti in precedenza irrisolti. E' una trama complessa, in cui ogni personaggio, positivo o negativo, gioca un ruolo fondamentale e mai banale. Quello che, personalmente, mi ha coinvolto più di tutto è la grande umanità di questo gruppo di amici che, uniti sin dall'infanzia, si ritrovano da grandi a dover fronteggiare le loro fantasie fanciullesche divenute realtà. Alla crescita anagrafica dei protagonisti (la storia inizia quando loro sono ancora dei ragazzini spensierati), si accompagna la loro crescita interiore da adulti. Sono persone in continua evoluzione che, grazie a valori quali l'amicizia, il coraggio, l'amore e la speranza, riescono a superare i propri limiti e le proprie paure, per un obiettivo superiore, ovvero salvare il mondo, ma in fondo anche loro stessi.
Attraverso personaggi di pura fantasia, il maestro Urasawa ci ricorda come, senza quei valori, anche nel mondo reale regnerebbero il caos e la malvagità.
Un ultimo cenno ai disegni di Kana da bambina. Una meraviglia!
Infine consiglio di ascoltare la canzone di Kenji: "Bob Lennon".
Un manga da leggere e rileggere più volte, e che personalmente ritengo superiore a Monster per la complessità dei temi trattati (quindi non solo gli abissi della mente umana) e per la geniale ricomposizione del puzzle che viene via via formandosi col proseguire della storia. Superbo!