Recensione
Berserk
6.0/10
Berserk è un manga scritto e disegnato da Kentaro Miura e pubblicato in Italia dalla Panini Comics, ambientato in un universo dark fantasy medievale dove il protagonista Gatsu, il guerriero nero, si aggira mosso da propositi di vendetta nei confronti degli "apostoli".
Ciò che è chiaro fin dal primo volume è che Berserk non è un manga leggero e dalla lettura spensierata: è violento, sanguinoso, con personaggi dalla storie brutali e senza speranza. Questa crudezza va avanti fino all'avvento del capitolo "l'età dell'oro", un lunghissimo flashback che racconta la storia del protagonista fino a quel punto della trama.
Nato dal cadavere della madre, il neonato Gatsu viene adottato da Gambino, capo di un esercito di mercenari; successivamente si unisce alla squadra dei Falchi, uno atipico esercito di mercenari. In questi capitoli, la vendetta viene accantonata lasciando spazio ad altre tematiche come l'amicizia, i sogni, le speranze. Vero protagonista di questa parte è Grifis, giovane e carismatico capitano della squadra dei Falchi che, nato tra il popolo, aspira a diventare re e possedere finalmente quel brillante castello che da bambino ammirava da lontano, nel buio opprimente dei vicoli. In lui vediamo quindi l'eroe che combatte con tutte le sue forze per far si che il suo sogno si avveri. In questa ottica Gatsu rappresenta l'antieroe, portatore di sfortuna e morte che trascina Grifis alla disperazione e alla rovina. La storia tra intrighi e complotti va avanti fino a raggiungere l'apice della narrazione con l'avvento dell'eclisse, il momento più toccante ed emblematico dell'intera trama.
Vorrei potermi fermare qui la recensione e mettere un bel 10 a questo manga, ma purtroppo la storia va avanti.
E' doveroso soffermarsi sui disegni: ogni tavola lascia a bocca aperta per la quantità e la qualità dei particolari, la bellezza dei paesaggi e l'accuratezza con i quali sono disegnati anche i più piccoli mattoni del castello o il lanciere che si scorge in fondo ad un esercito di soldati. Purtroppo però pare che disegni e storia abbiano un rapporto indirettamente proporzionale: mentre i primi diventano sempre più belli, accurati e particolareggiati, la seconda diventa semplicemente indecente.
Dopo gli ultimi spasmi di credibilità con la parte di Albione e l'avvento della seconda eclisse, la storia compie semplicemente una caduta libera verso un fantasy scialbo trito e ritrito che niente ha a che fare con il Berserk a cui eravamo abituati finora. Personaggi inutili, stupidi, streghe, maghi, e le new entry: le sirene… elfi super deformed che tentando (inutilmente) di strappare una risata, irritano e ammorbando il lettore con innumerevoli e fastidiosi riferimenti al reale che male si adattano alla drammaticità a cui il fumetto finora ci aveva abituato.
Altra nota dolente del nuovo Berserk sono gli apostoli ed i mostri. Mentre nei primi capitoli nessuno o quasi era a conoscenza della loro esistenza, mimetizzati come erano tra la gente comune, nella seconda parte della storia diventa quasi un'abitudine incontrarli per strada mentre allegramente si precipitano a frotte verso il villaggio più vicino, dove anche nel più insospettabile dei coccodrilli può nascondersi un mostro che vuole ucciderli… Un coccodrillo. Mentre Gatsu e Grifis assieme rimasero immobili, atterriti nel vedere Zodd per la prima volta, il piccolo Isidoro non batte ciglio nel vedere mostri in giro: è tutto normale.
Qui assistiamo anche ad un cambiamento di Gatsu: da spietato guerriero solitario qual era, si trasforma in un individuo senza carattere, con un'aria da vecchio temprato dal tempo, trascinato a fatica da un cast di inutili personaggi senza spessore. Dalla decerebrata Caska e la sua badante Farnese, all'uomo volante Serpico, alla fastidiosissima streghetta trasformata in un personaggio chiave, dato che ogni capitolo si struttura così: mostro - Gatsu perde il controllo - la strega lo rinsavisce - mostro muore.
Come se non bastasse, Miura obbliga sadicamente l'appassionato dei bei tempi andati a guardare scene come quella dove Isidoro spia le donne nel bagno, ragazze che si innamorano di Gatsu ed arrossiscono, insomma a quelle scene inflazionate e stereotipate tratte dal peggiore degli shojo manga.
Berserk è un manga che, come il suo protagonista, si trascina ormai stanco verso una fine che pare non arrivare mai. 10 la prima parte e 3 la seconda parte. Davvero un peccato.
Ciò che è chiaro fin dal primo volume è che Berserk non è un manga leggero e dalla lettura spensierata: è violento, sanguinoso, con personaggi dalla storie brutali e senza speranza. Questa crudezza va avanti fino all'avvento del capitolo "l'età dell'oro", un lunghissimo flashback che racconta la storia del protagonista fino a quel punto della trama.
Nato dal cadavere della madre, il neonato Gatsu viene adottato da Gambino, capo di un esercito di mercenari; successivamente si unisce alla squadra dei Falchi, uno atipico esercito di mercenari. In questi capitoli, la vendetta viene accantonata lasciando spazio ad altre tematiche come l'amicizia, i sogni, le speranze. Vero protagonista di questa parte è Grifis, giovane e carismatico capitano della squadra dei Falchi che, nato tra il popolo, aspira a diventare re e possedere finalmente quel brillante castello che da bambino ammirava da lontano, nel buio opprimente dei vicoli. In lui vediamo quindi l'eroe che combatte con tutte le sue forze per far si che il suo sogno si avveri. In questa ottica Gatsu rappresenta l'antieroe, portatore di sfortuna e morte che trascina Grifis alla disperazione e alla rovina. La storia tra intrighi e complotti va avanti fino a raggiungere l'apice della narrazione con l'avvento dell'eclisse, il momento più toccante ed emblematico dell'intera trama.
Vorrei potermi fermare qui la recensione e mettere un bel 10 a questo manga, ma purtroppo la storia va avanti.
E' doveroso soffermarsi sui disegni: ogni tavola lascia a bocca aperta per la quantità e la qualità dei particolari, la bellezza dei paesaggi e l'accuratezza con i quali sono disegnati anche i più piccoli mattoni del castello o il lanciere che si scorge in fondo ad un esercito di soldati. Purtroppo però pare che disegni e storia abbiano un rapporto indirettamente proporzionale: mentre i primi diventano sempre più belli, accurati e particolareggiati, la seconda diventa semplicemente indecente.
Dopo gli ultimi spasmi di credibilità con la parte di Albione e l'avvento della seconda eclisse, la storia compie semplicemente una caduta libera verso un fantasy scialbo trito e ritrito che niente ha a che fare con il Berserk a cui eravamo abituati finora. Personaggi inutili, stupidi, streghe, maghi, e le new entry: le sirene… elfi super deformed che tentando (inutilmente) di strappare una risata, irritano e ammorbando il lettore con innumerevoli e fastidiosi riferimenti al reale che male si adattano alla drammaticità a cui il fumetto finora ci aveva abituato.
Altra nota dolente del nuovo Berserk sono gli apostoli ed i mostri. Mentre nei primi capitoli nessuno o quasi era a conoscenza della loro esistenza, mimetizzati come erano tra la gente comune, nella seconda parte della storia diventa quasi un'abitudine incontrarli per strada mentre allegramente si precipitano a frotte verso il villaggio più vicino, dove anche nel più insospettabile dei coccodrilli può nascondersi un mostro che vuole ucciderli… Un coccodrillo. Mentre Gatsu e Grifis assieme rimasero immobili, atterriti nel vedere Zodd per la prima volta, il piccolo Isidoro non batte ciglio nel vedere mostri in giro: è tutto normale.
Qui assistiamo anche ad un cambiamento di Gatsu: da spietato guerriero solitario qual era, si trasforma in un individuo senza carattere, con un'aria da vecchio temprato dal tempo, trascinato a fatica da un cast di inutili personaggi senza spessore. Dalla decerebrata Caska e la sua badante Farnese, all'uomo volante Serpico, alla fastidiosissima streghetta trasformata in un personaggio chiave, dato che ogni capitolo si struttura così: mostro - Gatsu perde il controllo - la strega lo rinsavisce - mostro muore.
Come se non bastasse, Miura obbliga sadicamente l'appassionato dei bei tempi andati a guardare scene come quella dove Isidoro spia le donne nel bagno, ragazze che si innamorano di Gatsu ed arrossiscono, insomma a quelle scene inflazionate e stereotipate tratte dal peggiore degli shojo manga.
Berserk è un manga che, come il suo protagonista, si trascina ormai stanco verso una fine che pare non arrivare mai. 10 la prima parte e 3 la seconda parte. Davvero un peccato.