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9.0/10
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Per chi è nella zona di Milano avrà sicuramente sentito parlare di questo manga: il Museo del fumetto, infatti, ha festeggiato l'uscita della raccolta con uno spazio pieno di tavole, oggettistica varia e, ovviamente, il fumetto in questione.
Ciò che colpisce è la scelta di affiancare questo fumetto con il nostrano Diabolik. Una decisione non campata per aria, visto le similitudini tra le due serie. La lunghezza prima di tutto. Entrambe sono, all'incirca, dello stesso periodo. E entrambe presentano due protagonisti che sono degli antieroi. Passando allo specifico di Golgo, infatti, ci ritroviamo davanti a un uomo spietato e capace di fare qualsiasi cosa, dall'uccidere un uomo a distruggere un diamante con una semplice carabina. Evidente figlio di quegli anni, in cui si può notare come la figura degli eroi nella forma classica sia quasi disprezzata per dare spazio a forme di sperimentazione, un filone in cui si inserisce, appunto, la figura del cattivo come protagonista.
Ma Golgo non è soltanto un ottimo manga per quanto riguarda la sceneggiatura: anche i disegni sono meravigliosi, realistici anche negli armamenti, che tra pistole e fucili si ha davvero di tutto.
Le storie hanno uno stile che si può definire lungo e sceneggiato: lunghi ed esaustivi dialoghi, pieni di spiegazioni accuratissime sull'argomento trattato, dal mercato dei diamanti all'addestramento delle spie del KGB. E forse una pecca è proprio la troppa accuratezza a rendere la trama piena di aspettative, però spesso deluse. Troppo frequentemente sono quasi tronchi, che lasciano l'amaro in bocca. Un esempio è "La bambola di Mosca", che personalmente mi ha lasciato sbigottita per il finale a sorpresa.
Un manga stupendo, con la vera pecca di non essere completo in Italia: troppo lungo per poterlo pubblicare interamente, ci si accontenta di una antologia di tredici storie scelte personalmente dall'autore, come si fece per Astroboy.
L'edizione italiana è della J-Pop e come di consuetudine ci presenta un'edizione perfetta, forse un pò piccola nel formato per l'enorme numero di pagine (circa 400 a volume), i cui tre volumi sono rinchiusi in un cofanetto ovviamente a tema.
Un manga da avere assolutamente se si vuole possedere un pezzo di storia del fumetto giapponese e internazionale.