Recensione
The Climber
8.0/10
Cercherò di essere il più essenziale ed obbiettivo possibile nella recensione, senza scrivere un trattato di filosofia di cui poi (giustamente) uno si va a leggere le ultime due righe, sperando di essere d'aiuto a chi fosse indeciso sulla validità o meno di questo manga.
La prima domanda che mi sono posto e che sicuramente si saranno posti un po' tutti è: "Ma mi posso legge un manga su un tizio che s'arrampica? Che cavolo avrà da dire per diciassette numeri?" E invece è fantastico. Sicuramente è impegnativo, richiede un po' di riflessione da parte vostra e potrebbe essere il manga che fa meno ridere della storia (insieme a Basilisk, forse), ma ne vale veramente la pena. Anche se soffrite di vertigini e il climbing lo confondete col curling non preoccupatevi, il tema della montagna è sì presente nella storia, ma di maggior rilevanza è il viaggio interiore del protagonista (il buon Buntaro) e le sue considerazioni sulla società con cui, volente o nolente, verrà a contatto e con la quale dovrà mediare sull'alienazione e sul potersi sentire completi e felici stando in piedi sul tetto del mondo il più lontano possibile da un altro essere umano.
I disegni poi non si commentano, le tavole sono una più bella dell'altra,realistiche e poetiche al tempo stesso. Tutto ciò che ho scritto si riassume in: sì, è figo; no, non stufa dopo qualche volume; disegni eccelsi; storia clamorosa. Quindi sì, vale la pena comprarlo (se vi leggete le scan senza comprare neanche un volume sappiate che c'è un girone dell'inferno riservato a voi).
La prima domanda che mi sono posto e che sicuramente si saranno posti un po' tutti è: "Ma mi posso legge un manga su un tizio che s'arrampica? Che cavolo avrà da dire per diciassette numeri?" E invece è fantastico. Sicuramente è impegnativo, richiede un po' di riflessione da parte vostra e potrebbe essere il manga che fa meno ridere della storia (insieme a Basilisk, forse), ma ne vale veramente la pena. Anche se soffrite di vertigini e il climbing lo confondete col curling non preoccupatevi, il tema della montagna è sì presente nella storia, ma di maggior rilevanza è il viaggio interiore del protagonista (il buon Buntaro) e le sue considerazioni sulla società con cui, volente o nolente, verrà a contatto e con la quale dovrà mediare sull'alienazione e sul potersi sentire completi e felici stando in piedi sul tetto del mondo il più lontano possibile da un altro essere umano.
I disegni poi non si commentano, le tavole sono una più bella dell'altra,realistiche e poetiche al tempo stesso. Tutto ciò che ho scritto si riassume in: sì, è figo; no, non stufa dopo qualche volume; disegni eccelsi; storia clamorosa. Quindi sì, vale la pena comprarlo (se vi leggete le scan senza comprare neanche un volume sappiate che c'è un girone dell'inferno riservato a voi).