Recensione
Pretty Guardian Sailor Moon
6.0/10
"Sailor Moon" è un'opera che mi ha sempre appassionata fin da piccola. Per questo, quando i diritti sono stati finalmente sbloccati e il manga rimesso in commercio, sono corsa subito a comprarlo. Ho letto tutti i volumi e, a essere sincera, devo dire che mi ha un po' delusa, non era proprio quello che mi aspettavo.
L'incipit del manga non è molto diverso da quello dell'anime, anche se quest'ultimo, già a partire dai primi volumi, inizia a distaccarsi dalla trama originale. E questo, sotto alcuni aspetti è un male, sotto altri un bene.
Partiamo dalle qualità positive.
Ad esempio, la Usagi del manga, pur mantenendo caratteristiche come l'infantilità e la scarsa bravura a scuola, è meno piagnucolosa di quella dell'anime, e questo non può essere che un fattore positivo, dato che quando seguivo l'anime i suoi pianti continui mi avevano sempre irritata parecchio.
In più, la trama originale, sotto certi aspetti, è molto più dura di quella dell'anime. Per citare diversi esempi, molti malvagi come il Dr. Tomoe non si convertono al bene, ma vengono uccisi dalle guerriere Sailor. Inoltre, anche la relazione fra Haruka e Michiru è molto più esplicita. Per tale ragione la versione cartacea è adatta a un target di età decisamente superiore, al contrario dell'anime che può essere tranquillamente visto anche da bambini.
Ciononostante, i lati positivi del manga si riducono solo a questo, perché per il resto è quasi meglio l'anime.
Uno dei problemi principali è rappresentato dai disegni. Le copertine e le tavole a colori sono molto belle e hanno anche una buona colorazione, lo stesso però non si può dire delle tavole in bianco e nero, che sono quasi sempre disegnate in maniera molto frettolosa. I visi sono tutti uguali - mentre nell'anime ogni Sailor aveva i suoi lineamenti -, i corpi sono piuttosto sproporzionati, con gambe e braccia lunghissime, oltre che eccessivamente esili. In pratica, sembra che tutti i personaggi siano alti due metri e trenta...
Il problema dei disegni riguarda anche i vari mostri creati dai nemici, che non sono altro che masse informi con gli occhi luminosi.
Le scene di combattimento sono ridottissime, affrettate e anche piuttosto confuse: certe volte ho fatto una fatica disumana per capire cosa stava succedendo, e in molte di queste occasioni mi sono dovuta arrendere. I nemici "secondari" come gli Shitennou, le quattro sorelle persecutrici, le Witches 5 e le varie sottoposte di Galaxia, che nell'anime avevano almeno un briciolo di caratterizzazione, nel manga sono personaggi estremamente piatti ed insipidi che spesso vengono disintegrati nel giro di mezza vignetta. Nephrite è l'esempio più eclatante.
Nella versione animata era uno degli antagonisti meglio riusciti, in quella cartacea ci ritroviamo davanti una specie di manichino sciatto e stupido che non dice assolutamente nulla al lettore. È vero che nell'anime le loro saghe venivano prolungate fino alla nausea dando inizio a carrellate di puntate tutte odiosamente uguali, ma non va bene neanche liquidarli in due secondi. Questa per me è una dimostrazione della scarsa capacità della Takeuchi di saper trattare i personaggi, perché le guerriere Sailor - eccezion fatta per Usagi e Chibiusa - hanno una caratterizzazione abbastanza ridotta, specialmente Ami, che quasi non viene calcolata. Perfino Mamoru, che dovrebbe essere un elemento-chiave, qui è abbastanza piatto come personaggio.
L'anime, al contrario, dava un po' più di spazio alle altre paladine, perché c'erano alcune puntate quasi interamente dedicate a loro e non solo a Usagi. Il manga, invece parla sempre e solo di lei e Chibiusa - quest'ultima poi è stata resa ancora più irritante che nella serie animata -, le altre sembra quasi che facciano da sfondo.
La trama in generale è frettolosissima, basti pensare che nella nuova edizione del manga una saga da sola occupa meno di tre volumetti.
Le short stories narrate negli ultimi tre volumi sono ancora peggiori, sono quasi tutte banalissime e neanche queste danno spazio agli altri personaggi - se escludiamo quelle dedicate a Rei e Luna -, sempre e solo di Usagi si parla. La peggiore è senza dubbio "Parallel Sailor Moon", dove vediamo le protagoniste sposate - anche se i mariti non si sa chi siano - e con figlie, rigorosamente identiche alle madri, tanto che condividono con loro perfino i nomi. Insomma, una chiara manifestazione di mancanza di fantasia da parte della Takeuchi.
Perciò, mi duole ammetterlo, ma questo manga è abbastanza sopravvalutato. Nonostante tutto il mio voto è sufficiente, perché, come ho detto all'inizio, "Sailor Moon" è un'opera che ha accompagnato parte della mia infanzia, per cui non me la sento di valutarla in modo totalmente negativo.
L'incipit del manga non è molto diverso da quello dell'anime, anche se quest'ultimo, già a partire dai primi volumi, inizia a distaccarsi dalla trama originale. E questo, sotto alcuni aspetti è un male, sotto altri un bene.
Partiamo dalle qualità positive.
Ad esempio, la Usagi del manga, pur mantenendo caratteristiche come l'infantilità e la scarsa bravura a scuola, è meno piagnucolosa di quella dell'anime, e questo non può essere che un fattore positivo, dato che quando seguivo l'anime i suoi pianti continui mi avevano sempre irritata parecchio.
In più, la trama originale, sotto certi aspetti, è molto più dura di quella dell'anime. Per citare diversi esempi, molti malvagi come il Dr. Tomoe non si convertono al bene, ma vengono uccisi dalle guerriere Sailor. Inoltre, anche la relazione fra Haruka e Michiru è molto più esplicita. Per tale ragione la versione cartacea è adatta a un target di età decisamente superiore, al contrario dell'anime che può essere tranquillamente visto anche da bambini.
Ciononostante, i lati positivi del manga si riducono solo a questo, perché per il resto è quasi meglio l'anime.
Uno dei problemi principali è rappresentato dai disegni. Le copertine e le tavole a colori sono molto belle e hanno anche una buona colorazione, lo stesso però non si può dire delle tavole in bianco e nero, che sono quasi sempre disegnate in maniera molto frettolosa. I visi sono tutti uguali - mentre nell'anime ogni Sailor aveva i suoi lineamenti -, i corpi sono piuttosto sproporzionati, con gambe e braccia lunghissime, oltre che eccessivamente esili. In pratica, sembra che tutti i personaggi siano alti due metri e trenta...
Il problema dei disegni riguarda anche i vari mostri creati dai nemici, che non sono altro che masse informi con gli occhi luminosi.
Le scene di combattimento sono ridottissime, affrettate e anche piuttosto confuse: certe volte ho fatto una fatica disumana per capire cosa stava succedendo, e in molte di queste occasioni mi sono dovuta arrendere. I nemici "secondari" come gli Shitennou, le quattro sorelle persecutrici, le Witches 5 e le varie sottoposte di Galaxia, che nell'anime avevano almeno un briciolo di caratterizzazione, nel manga sono personaggi estremamente piatti ed insipidi che spesso vengono disintegrati nel giro di mezza vignetta. Nephrite è l'esempio più eclatante.
Nella versione animata era uno degli antagonisti meglio riusciti, in quella cartacea ci ritroviamo davanti una specie di manichino sciatto e stupido che non dice assolutamente nulla al lettore. È vero che nell'anime le loro saghe venivano prolungate fino alla nausea dando inizio a carrellate di puntate tutte odiosamente uguali, ma non va bene neanche liquidarli in due secondi. Questa per me è una dimostrazione della scarsa capacità della Takeuchi di saper trattare i personaggi, perché le guerriere Sailor - eccezion fatta per Usagi e Chibiusa - hanno una caratterizzazione abbastanza ridotta, specialmente Ami, che quasi non viene calcolata. Perfino Mamoru, che dovrebbe essere un elemento-chiave, qui è abbastanza piatto come personaggio.
L'anime, al contrario, dava un po' più di spazio alle altre paladine, perché c'erano alcune puntate quasi interamente dedicate a loro e non solo a Usagi. Il manga, invece parla sempre e solo di lei e Chibiusa - quest'ultima poi è stata resa ancora più irritante che nella serie animata -, le altre sembra quasi che facciano da sfondo.
La trama in generale è frettolosissima, basti pensare che nella nuova edizione del manga una saga da sola occupa meno di tre volumetti.
Le short stories narrate negli ultimi tre volumi sono ancora peggiori, sono quasi tutte banalissime e neanche queste danno spazio agli altri personaggi - se escludiamo quelle dedicate a Rei e Luna -, sempre e solo di Usagi si parla. La peggiore è senza dubbio "Parallel Sailor Moon", dove vediamo le protagoniste sposate - anche se i mariti non si sa chi siano - e con figlie, rigorosamente identiche alle madri, tanto che condividono con loro perfino i nomi. Insomma, una chiara manifestazione di mancanza di fantasia da parte della Takeuchi.
Perciò, mi duole ammetterlo, ma questo manga è abbastanza sopravvalutato. Nonostante tutto il mio voto è sufficiente, perché, come ho detto all'inizio, "Sailor Moon" è un'opera che ha accompagnato parte della mia infanzia, per cui non me la sento di valutarla in modo totalmente negativo.