Recensione
Croquis
6.0/10
La Magic Press ci propone l'ennesimo volume, stavolta autoconclusivo, della Takanaga, indubbiamente l'autrice di punta della collana 801.
Oltre la storia principale, altre due one-shots completano il tutto, e devo dire di aver gradito soprattutto queste ultime.
Croquis è in puro stile Takanaga, nel bene e nel male: storia dopotutto semplice, senza particolari scossoni, con un uke timido e inesperto, e un seme un po' imbranato.
La caratterizzazione psicologica è un po' latitante, sebbene ci fosse la possibilità di trarre spunto dalla particolare situazione di Nagi, giovane androgino da sempre consapevole della propria omosessualità, mai ricambiato prima dai ragazzi di cui si era innamorato, e che lavora in un gay bar, sperando di guadagnare presto il denaro necessario per il cambio di sesso. E proprio per aumentare le sue entrate, decide di fare da modello per l'Accademia di belle Arti, incontrando Kaji, il cui sguardo sembra osservarlo con ben più intensità di tutti gli altri.
Le problematiche di Nagi, però, come dicevo, sono per lo più accennate e non c'è una trattazione più approfondita, e i due neo-innamorati si troveranno per lo più in situazioni comiche e classici battibecchi.
Più riusciti, quindi, l'agrodolce Il Mio Primo Amore, il racconto che ho preferito, in cui c'è spazio per l'introspezione, e da parte di ambo i personaggi, e Desiderio ad una Stella, con il tema sempre verde degli amici d'infanzia che scoprono di provare qualcosa di più dell'amicizia.
Il tratto della sensei è come sempre estremamente leggero, elegante e raffinato, più che adatto ai suoi personaggi androgini e alle storie che mai sfociano davvero nel drammatico, e in cui c'è sempre una nota di tenerezza.
L'edizione della Magic Press è sempre ottima, ma, pur esprimendo nel complesso un giudizio positivo, mi sento di consigliare questo Croquis soprattutto ai più agguerriti fan della Takanaga-sensei.
Oltre la storia principale, altre due one-shots completano il tutto, e devo dire di aver gradito soprattutto queste ultime.
Croquis è in puro stile Takanaga, nel bene e nel male: storia dopotutto semplice, senza particolari scossoni, con un uke timido e inesperto, e un seme un po' imbranato.
La caratterizzazione psicologica è un po' latitante, sebbene ci fosse la possibilità di trarre spunto dalla particolare situazione di Nagi, giovane androgino da sempre consapevole della propria omosessualità, mai ricambiato prima dai ragazzi di cui si era innamorato, e che lavora in un gay bar, sperando di guadagnare presto il denaro necessario per il cambio di sesso. E proprio per aumentare le sue entrate, decide di fare da modello per l'Accademia di belle Arti, incontrando Kaji, il cui sguardo sembra osservarlo con ben più intensità di tutti gli altri.
Le problematiche di Nagi, però, come dicevo, sono per lo più accennate e non c'è una trattazione più approfondita, e i due neo-innamorati si troveranno per lo più in situazioni comiche e classici battibecchi.
Più riusciti, quindi, l'agrodolce Il Mio Primo Amore, il racconto che ho preferito, in cui c'è spazio per l'introspezione, e da parte di ambo i personaggi, e Desiderio ad una Stella, con il tema sempre verde degli amici d'infanzia che scoprono di provare qualcosa di più dell'amicizia.
Il tratto della sensei è come sempre estremamente leggero, elegante e raffinato, più che adatto ai suoi personaggi androgini e alle storie che mai sfociano davvero nel drammatico, e in cui c'è sempre una nota di tenerezza.
L'edizione della Magic Press è sempre ottima, ma, pur esprimendo nel complesso un giudizio positivo, mi sento di consigliare questo Croquis soprattutto ai più agguerriti fan della Takanaga-sensei.