Recensione
MPD Psycho
9.0/10
Recensione di Yama Dantès
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Una delle poche opere che riesce a tenermi impegnata mentre aspetto il tanto amato DOGS che esce ogni morte del papa.
Anyway, veniamo a noi. Non mi ispirava molto quando l'ho visto la prima volta in fumetteria, anche perchè c'era solo il n°14, ma quando arrivò il 2 feci un tentativo e lo comprai. Risultato: tutta la serie bella stipata nel mio scaffale. La trama è quello che si dice veramente originale: il detective Yosuke Kobayashi uccide Hisashi Shimazu, colui che aveva violentato e ucciso a sua volta Chizuko, la fidanzata di Yosuke, e perciò incarcerato. Quell'omicidio però aveva qualcosa di strano: Shimazu non aveva mai avuto a che fare con Kobayashi prima. E inoltre, al momento dell'arresto, lo stesso Yosuke dichiara di essere Kazuhiko Amamiya. Questo perchè è schizofrenico e possiede nella sua mente diverse personalità. Tra le quali quella di Shinji Nishizono, un criminale assassino che potrebbe avere qualcosa a che fare con Shimazu e chi c'è dietro a lui. Uscito di prigione, entra a far parte della nuova agenzia di investigazioni private aperta dalla sua ex collega Machi Isono. Indagando su un caso di singolari (e molto cruenti) omicidi, poco a poco emerge un nome, Lucy Monostone, un musicista nonchè terrorista. Cosa ha a che fare con Amamiya?
Eeeh, leggetevelo.
Il disegno non è da meno: Sho-u Tajima rende alla perfezione le atmosfere cruente e pulp, piene di violenza sia fisica che mentale, con una trama bella contorta come piace a me si sposa a meraviglia. Mi sono sempre piaciuti i disegni che nascondono un significato, come le pin-up dei capitoli di MPD-Psycho. Il personaggio di Lucy Monostone, anche se non è mai fisicamente apparso, mi affascina moltissimo: anche se negli ultimi volumi è successa una cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso, non rivelo niente ma giudicate voi quando ci arriverete.
Un'opera di grande valore, ormai sono molto selettiva coi manga e trovarne uno che mi colpisca davvero è raro. MPD-Psycho è uno di quelli, crudo e sanguinoso ma anche pieno di sviluppi mentali (e come potrebbe essere altrimenti?), che ben esprimono quanto è pericoloso addentrarsi veramente "nei labirinti della mente". Consigliato a tutti coloro che amano il genere e che abbiano almeno quattro dita di pelo sullo stomaco, agli altri lasciate perdere.
Il 9 lo do perchè la trama ultimamente sta diventando davvero troppo confusionaria, spero che il finale connetta tutti i fili spezzati, e anche perchè in alcune situazioni la violenza è davvero troppo gratuita. Non sono una che dice di no a situazioni simili, solitamente, mi piace quando le scene cruente hanno un significato, qualcosa dietro insomma, ma usarle come filler non mi garba molto.
Anyway, veniamo a noi. Non mi ispirava molto quando l'ho visto la prima volta in fumetteria, anche perchè c'era solo il n°14, ma quando arrivò il 2 feci un tentativo e lo comprai. Risultato: tutta la serie bella stipata nel mio scaffale. La trama è quello che si dice veramente originale: il detective Yosuke Kobayashi uccide Hisashi Shimazu, colui che aveva violentato e ucciso a sua volta Chizuko, la fidanzata di Yosuke, e perciò incarcerato. Quell'omicidio però aveva qualcosa di strano: Shimazu non aveva mai avuto a che fare con Kobayashi prima. E inoltre, al momento dell'arresto, lo stesso Yosuke dichiara di essere Kazuhiko Amamiya. Questo perchè è schizofrenico e possiede nella sua mente diverse personalità. Tra le quali quella di Shinji Nishizono, un criminale assassino che potrebbe avere qualcosa a che fare con Shimazu e chi c'è dietro a lui. Uscito di prigione, entra a far parte della nuova agenzia di investigazioni private aperta dalla sua ex collega Machi Isono. Indagando su un caso di singolari (e molto cruenti) omicidi, poco a poco emerge un nome, Lucy Monostone, un musicista nonchè terrorista. Cosa ha a che fare con Amamiya?
Eeeh, leggetevelo.
Il disegno non è da meno: Sho-u Tajima rende alla perfezione le atmosfere cruente e pulp, piene di violenza sia fisica che mentale, con una trama bella contorta come piace a me si sposa a meraviglia. Mi sono sempre piaciuti i disegni che nascondono un significato, come le pin-up dei capitoli di MPD-Psycho. Il personaggio di Lucy Monostone, anche se non è mai fisicamente apparso, mi affascina moltissimo: anche se negli ultimi volumi è successa una cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso, non rivelo niente ma giudicate voi quando ci arriverete.
Un'opera di grande valore, ormai sono molto selettiva coi manga e trovarne uno che mi colpisca davvero è raro. MPD-Psycho è uno di quelli, crudo e sanguinoso ma anche pieno di sviluppi mentali (e come potrebbe essere altrimenti?), che ben esprimono quanto è pericoloso addentrarsi veramente "nei labirinti della mente". Consigliato a tutti coloro che amano il genere e che abbiano almeno quattro dita di pelo sullo stomaco, agli altri lasciate perdere.
Il 9 lo do perchè la trama ultimamente sta diventando davvero troppo confusionaria, spero che il finale connetta tutti i fili spezzati, e anche perchè in alcune situazioni la violenza è davvero troppo gratuita. Non sono una che dice di no a situazioni simili, solitamente, mi piace quando le scene cruente hanno un significato, qualcosa dietro insomma, ma usarle come filler non mi garba molto.