Recensione
Capitan Harlock
10.0/10
Capitan Harlock è una di quelle opere che non si limita ad essere letta e poi riposta. Spazza via queste barriere, come fa l'Arcadia con i suoi avversari, per venire personalmente a prenderci ed invitarci a bordo, in modo da poter vivere con Harlock e il suo equipaggio le varie avventure che lo spazio offre ed imparare cosi ad apprezzare tutti quei valori che caratterizzano questo manga: l'amicizia, l'amore per la libertà, l'importanza dei propri ideali...
Per quanto riguarda la trama (che non riscrivo, visto che è scritta sopra) bisogna dire che si sviluppa magnificamente: la storia prende, fa venire voglia di non smettere di leggere, l'attenzione nel lettore rimane costante, grazie anche ai vari misteri che ruotano intorno alle Mazionane. Misteri che si risolvono, avanzando nella storia, ma che, risolvendosi, lasciano lo spazio ad altri. E quindi via, l'Arcadia riparte e, con lei, noi lettori.
Nell'opera è chiaramente presente una critica all'umanità, al suo modo di essere, di divorare tutto per semplice appagamento personale. Matsumoto non si fa problemi ad esporre questo suo pensiero: sin dalle prime pagine, infatti, il lettore può notare con estrema facilità il degrado raggiunto dall'umanità nel comportamento del primo ministro del governo della Federazione Terrestre, usato dall'autore come simbolo della bassezza raggiunta dall'uomo. Difatti egli è un omuncolo che, rannicchiato nelle sue coperte, invece di curarsi di un'enorme sfera caduta dal cielo(e della morte di eminenti scienziati) si preoccupa di eventuali ritardi per quanto riguarda il suo amatissimo golf.
Parlando invece dei disegni si possono notare subito le differenze che corrono tra personaggi secondari e primari. Matsumoto usa uno stile non molto definito quando deve rappresentare personaggi che influiscono poco o niente sulla storia. Salendo di "grado" subito si nota che, nel disegnare i membri dell'Arcadia per esempio, mantenendo sempre quel suo stile, Matsumoto li rende più dettagliati, in modo da essere facilmente identificabili. Discorso a parte per quanto rigurda il Capitano e le donne.
Nel primo caso Matsumoto realizza un personaggio ricco di carisma anche solo da un punto di vista estetico: benda sull'occhio, cicatrice, divisa da pirata...Insomma è realizzato in maniera ottima, come si addice ad un protagonista. Per quanto riguarda le donne bisogna dire che l'autore le disegna in maniera simile fra loro (fatta eccezione per la vecchia cuoca dell'Arcadia) e con una determinata caratteristica in comune: la bellezza.
Grande è l'abilità del mangaka nel rappresentare il viaggio dell'Arcadia nello spazio: momenti di pura poesia sono le doppie pagine prive di dialoghi e onomatopee di qualunque tipo in cui è presente solo l'astronave e lo spazio sconfinato. Astronave che (un po' come tutti i veicoli spaziali dopotutto) Matsumoto caratterizza benissimo, esternamente ed internamente.
In conclusione bisogna dire che Capitan Harlock è un manga che tutti dovrebbero leggere. Ha un'ottima storia, personaggi verso i quali nasce subito una forte empatia. E' un vero maestro, in grado di farci arrivare facilmente tutti quei valori elencati prima, in maniera decisa ma dolce allo stesso tempo (un po' come il carattere del Capitano). E' un manga carico di poesia, quella poesia dolcemente malinconica che caratterizza quel mare sconfinato che è l'Universo e che pervade il fumetto in ogni pagina, soprattutto alla fine, momento in cui viene raggiunto l'apice.
Ritengo dunque che Capitan Harlock sia un manga da 10. Non è facile trovare un fumetto in cui sono fusi insieme una bella storia, personaggi degni di nota, nobili valori ed ideali e momenti di pura poesia.
« L'universo è la mia casa... la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca, e mi invita a vivere senza catene... la mia bandiera è un simbolo di Libertà. »
Per quanto riguarda la trama (che non riscrivo, visto che è scritta sopra) bisogna dire che si sviluppa magnificamente: la storia prende, fa venire voglia di non smettere di leggere, l'attenzione nel lettore rimane costante, grazie anche ai vari misteri che ruotano intorno alle Mazionane. Misteri che si risolvono, avanzando nella storia, ma che, risolvendosi, lasciano lo spazio ad altri. E quindi via, l'Arcadia riparte e, con lei, noi lettori.
Nell'opera è chiaramente presente una critica all'umanità, al suo modo di essere, di divorare tutto per semplice appagamento personale. Matsumoto non si fa problemi ad esporre questo suo pensiero: sin dalle prime pagine, infatti, il lettore può notare con estrema facilità il degrado raggiunto dall'umanità nel comportamento del primo ministro del governo della Federazione Terrestre, usato dall'autore come simbolo della bassezza raggiunta dall'uomo. Difatti egli è un omuncolo che, rannicchiato nelle sue coperte, invece di curarsi di un'enorme sfera caduta dal cielo(e della morte di eminenti scienziati) si preoccupa di eventuali ritardi per quanto riguarda il suo amatissimo golf.
Parlando invece dei disegni si possono notare subito le differenze che corrono tra personaggi secondari e primari. Matsumoto usa uno stile non molto definito quando deve rappresentare personaggi che influiscono poco o niente sulla storia. Salendo di "grado" subito si nota che, nel disegnare i membri dell'Arcadia per esempio, mantenendo sempre quel suo stile, Matsumoto li rende più dettagliati, in modo da essere facilmente identificabili. Discorso a parte per quanto rigurda il Capitano e le donne.
Nel primo caso Matsumoto realizza un personaggio ricco di carisma anche solo da un punto di vista estetico: benda sull'occhio, cicatrice, divisa da pirata...Insomma è realizzato in maniera ottima, come si addice ad un protagonista. Per quanto riguarda le donne bisogna dire che l'autore le disegna in maniera simile fra loro (fatta eccezione per la vecchia cuoca dell'Arcadia) e con una determinata caratteristica in comune: la bellezza.
Grande è l'abilità del mangaka nel rappresentare il viaggio dell'Arcadia nello spazio: momenti di pura poesia sono le doppie pagine prive di dialoghi e onomatopee di qualunque tipo in cui è presente solo l'astronave e lo spazio sconfinato. Astronave che (un po' come tutti i veicoli spaziali dopotutto) Matsumoto caratterizza benissimo, esternamente ed internamente.
In conclusione bisogna dire che Capitan Harlock è un manga che tutti dovrebbero leggere. Ha un'ottima storia, personaggi verso i quali nasce subito una forte empatia. E' un vero maestro, in grado di farci arrivare facilmente tutti quei valori elencati prima, in maniera decisa ma dolce allo stesso tempo (un po' come il carattere del Capitano). E' un manga carico di poesia, quella poesia dolcemente malinconica che caratterizza quel mare sconfinato che è l'Universo e che pervade il fumetto in ogni pagina, soprattutto alla fine, momento in cui viene raggiunto l'apice.
Ritengo dunque che Capitan Harlock sia un manga da 10. Non è facile trovare un fumetto in cui sono fusi insieme una bella storia, personaggi degni di nota, nobili valori ed ideali e momenti di pura poesia.
« L'universo è la mia casa... la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca, e mi invita a vivere senza catene... la mia bandiera è un simbolo di Libertà. »