Recensione
Naruto
2.0/10
Naruto... Ci sono tante cose di questo manga che non mi convincono, anzi, mi infastidiscono.
Tanti anni fa riuscivo ancora a godermelo in qualche modo per via dei misteri da svelare che in qualche modo davano fascino ai personaggi attorno cui erano avvolti, ma ormai è tutto talmente tanto esagerato e protagonista-centrico che non capisco di cosa si debba gioire nel leggere un capitolo a settimana. Certo, mi si potrebbe obiettare che il titolo del manga è lo stesso nome del protagonista, tuttavia una volta Masashi Kishimoto dava importanza anche agli altri suoi personaggi. Che col tempo sono andati, a mio avviso, tristemente sprecati.
La decadenza di questo manga prosegue all'incirca da pochi volumi dopo il timeskip di due anni, dopo l'allenamento di Naruto insomma. Da lì in poi non sono stati stravolti soltanto i livelli di forza in modo spaventoso, tant'è che persino il combattimento più epocale dei primi ventisette (sono ventisette?) numeri del fumetto risulta una barzelletta, ma anche i personaggi che si prospettava avrebbero avuto una crescita al pari, se non temporaneamente superiore a quella del protagonista, sono risultati scadenti sia dal punto di vista caratteriale che combattivo.
Ci sono stati anche degli episodi in cui l'autore è riuscito ad avvalorare i suoi personaggi tramite dei confronti o dei flashback. Da un certo punto in poi però è caduto nella banalità più assoluta facendo recitare al suo protagonista il ruolo del Don Matteo che salverà tutti con le prediche, anche gente che ha appena conosciuto e che prima di conoscerlo non aveva ascoltato nessuno, neppure persone emotivamente più influente di lui nelle vite di quegli stessi soggetti che si sono fatti redimere con una facilità disarmante. Inoltre trovo che Naruto, come personaggio, sia puerile e ipocrita. L'unico motivo per il quale riesce realmente ad influenzare l'opinione pubblica nel suo mondo è che è il figlio speciale della matita che ha disegnato tutti gli altri tizi di quel fumetto.
A proposito della matita...
Ma a voi realmente piace Naruto per com'è disegnato? Con la scusa di disegnare con un tocco che ricordi, non so, il disegno da rotolo di pergamena, il character design risulta piatto all'inverosimile. Le proporzioni dei corpi risultano anche piuttosto sballate, dato che dopo quindici anni Kishimoto si ostina a disegnare salsicciotti al posto degli arti (anche se meno di prima, ma dopo quindici anni...!) e quei vestiti, quei capelli, come fanno a essere così plastificati? Ma poi, il chiaroscuro? Tra l'altro non posso neppure affermare che Kishimoto non sappia utilizzare le ombreggiature per i suoi personaggi, infatti nelle pagine a colori d'apertura in cui colora i suoi personaggi riesce a dare una certa tridimensionalità gradevole ai disegni. Oltretutto questa sua mancanza di tridimensionalità influisce anche nella dinamicità delle sue tavole, che sono sì articolate ma anche piuttosto confusionarie perché praticamente sono piatte.
Ultima cosuccia, la già citata involuzione dei personaggi. La mia domanda è: come faccio a prendere sul serio un fumetto in cui, di generazione in generazione, saltano fuori cloni che prendono il posto dei precedessori che hanno/hanno avuto problemi sociali simili, con limitazioni simili, con ambizioni simili se non identiche, e che ciononostante non riescono a vivere in armonia in una società composta appena da ninja, contadini e artigiani-costruttori di ponti? Cioè, cosa me ne faccio di prendere spunto da un fumetto così inconcludente per migliorare la mia vita?
E poi il pretesto con il quale Naruto è passato da bambino sfortunato a ragazzo modello... Siccome ha la volpe sigillata dentro di sé allora nessun bambino, sin dai tempi della prima infanzia, lo ha mai voluto avvicinare. Ma... scherziamo? Che pretesto crudele e irrealistico è mai questo? Lasciare un bambino da solo per anni solo perché papà e mamma ti hanno detto di non avvicinarti a lui, e nessuno che disubbidisse! Per la serie "realismo, da questa parte".
E con questo ho finito.
Se avete ancora intenzione di avventurarvi in un mondo 1D pieno di lagne, ripetitivo e sempre più esagerato, questo manga fa per voi.
Tanti anni fa riuscivo ancora a godermelo in qualche modo per via dei misteri da svelare che in qualche modo davano fascino ai personaggi attorno cui erano avvolti, ma ormai è tutto talmente tanto esagerato e protagonista-centrico che non capisco di cosa si debba gioire nel leggere un capitolo a settimana. Certo, mi si potrebbe obiettare che il titolo del manga è lo stesso nome del protagonista, tuttavia una volta Masashi Kishimoto dava importanza anche agli altri suoi personaggi. Che col tempo sono andati, a mio avviso, tristemente sprecati.
La decadenza di questo manga prosegue all'incirca da pochi volumi dopo il timeskip di due anni, dopo l'allenamento di Naruto insomma. Da lì in poi non sono stati stravolti soltanto i livelli di forza in modo spaventoso, tant'è che persino il combattimento più epocale dei primi ventisette (sono ventisette?) numeri del fumetto risulta una barzelletta, ma anche i personaggi che si prospettava avrebbero avuto una crescita al pari, se non temporaneamente superiore a quella del protagonista, sono risultati scadenti sia dal punto di vista caratteriale che combattivo.
Ci sono stati anche degli episodi in cui l'autore è riuscito ad avvalorare i suoi personaggi tramite dei confronti o dei flashback. Da un certo punto in poi però è caduto nella banalità più assoluta facendo recitare al suo protagonista il ruolo del Don Matteo che salverà tutti con le prediche, anche gente che ha appena conosciuto e che prima di conoscerlo non aveva ascoltato nessuno, neppure persone emotivamente più influente di lui nelle vite di quegli stessi soggetti che si sono fatti redimere con una facilità disarmante. Inoltre trovo che Naruto, come personaggio, sia puerile e ipocrita. L'unico motivo per il quale riesce realmente ad influenzare l'opinione pubblica nel suo mondo è che è il figlio speciale della matita che ha disegnato tutti gli altri tizi di quel fumetto.
A proposito della matita...
Ma a voi realmente piace Naruto per com'è disegnato? Con la scusa di disegnare con un tocco che ricordi, non so, il disegno da rotolo di pergamena, il character design risulta piatto all'inverosimile. Le proporzioni dei corpi risultano anche piuttosto sballate, dato che dopo quindici anni Kishimoto si ostina a disegnare salsicciotti al posto degli arti (anche se meno di prima, ma dopo quindici anni...!) e quei vestiti, quei capelli, come fanno a essere così plastificati? Ma poi, il chiaroscuro? Tra l'altro non posso neppure affermare che Kishimoto non sappia utilizzare le ombreggiature per i suoi personaggi, infatti nelle pagine a colori d'apertura in cui colora i suoi personaggi riesce a dare una certa tridimensionalità gradevole ai disegni. Oltretutto questa sua mancanza di tridimensionalità influisce anche nella dinamicità delle sue tavole, che sono sì articolate ma anche piuttosto confusionarie perché praticamente sono piatte.
Ultima cosuccia, la già citata involuzione dei personaggi. La mia domanda è: come faccio a prendere sul serio un fumetto in cui, di generazione in generazione, saltano fuori cloni che prendono il posto dei precedessori che hanno/hanno avuto problemi sociali simili, con limitazioni simili, con ambizioni simili se non identiche, e che ciononostante non riescono a vivere in armonia in una società composta appena da ninja, contadini e artigiani-costruttori di ponti? Cioè, cosa me ne faccio di prendere spunto da un fumetto così inconcludente per migliorare la mia vita?
E poi il pretesto con il quale Naruto è passato da bambino sfortunato a ragazzo modello... Siccome ha la volpe sigillata dentro di sé allora nessun bambino, sin dai tempi della prima infanzia, lo ha mai voluto avvicinare. Ma... scherziamo? Che pretesto crudele e irrealistico è mai questo? Lasciare un bambino da solo per anni solo perché papà e mamma ti hanno detto di non avvicinarti a lui, e nessuno che disubbidisse! Per la serie "realismo, da questa parte".
E con questo ho finito.
Se avete ancora intenzione di avventurarvi in un mondo 1D pieno di lagne, ripetitivo e sempre più esagerato, questo manga fa per voi.