Recensione
Bakuman.
8.0/10
Bakuman: la storia di un sogno.
Appena mi dissero che esisteva al mondo un manga che parlava di come fare manga, lo trovai subito un'idea geniale, sapendo che era della coppia Ohba e Obata me lo presi e cominciai a leggermelo. E dopo i venti volumi posso dire che il voto che gli assegno è 8.
Ma quindi vale la pena leggerlo? La risposta è sì, ma solo a tratti.
Innanzitutto la caratterizzazione dei personaggi è geniale, i personaggi secondari hanno una psicologia (cosa non sempre scontata), e nessuna delle loro scelte è dettata dal caso o da "obblighi" della trama.
I disegni sono ovviamente molto ben definiti e studiati, ma questo non è una novità, è solamente la conferma di Obata come un gran anatomista, e anche preciso negli sfondi.
Tutti lo studio e la realizzazione dei manga viene ampliamente spiegato, in modo da non trovarsi spaesato sui vari passaggi o sui problemi lavorativi dei personaggi, e anche la storia, mai messa in secondo piano, diventa sempre più interessante e inaspettata.
Questa è la sintesi del manga perfetto, e allora perchè non gli do un dieci?
Beh, innanzitutto per la storia d'amore che avrei preferito fosse un po' di più approfondita, ma è stata comunque volontà degli autori lasciarla così, quindi non è calcolabile come problema del manga.
Un altro problema, secondo me non è indifferente, è che il manga ha dei grandissimi buchi vuoti che risultano essere noiosi, magari il manga poteva finire al volume 17, ma sono state fatti molti approfondimenti psicologici, e momenti fini a se stessi, che l'hanno allungato fino al numero 20...A mio avviso lo stesso problema di Death Note.
Altra cosa che personalmente non ho molto gradito è che il percorso di Azuki sia mostrato solo nell'ultima parte del manga e quasi inesistente nel resto, avrei voluto vedere anche i suoi problemi o i suoi drammi, invece molte volte lo si accenna solamente o vengono fatti dire ad un personaggio in un paio di vignette.
Riassumendo:
Un ottimo manga, da leggere anche solo per quelle 5 scene che ti fanno divorare un volume in meno di due minuti, e soprattutto per i personaggi "freschi" nell'ambiente dei manga.
Purtroppo, come dicevo prima, ci sono dei momenti noiosi che avrei preferito durassero molto meno, ma questo è lo stile di Ohba, ed il manga è studiato per essere esattamente così.
Da leggere senza alcun dubbio!
Appena mi dissero che esisteva al mondo un manga che parlava di come fare manga, lo trovai subito un'idea geniale, sapendo che era della coppia Ohba e Obata me lo presi e cominciai a leggermelo. E dopo i venti volumi posso dire che il voto che gli assegno è 8.
Ma quindi vale la pena leggerlo? La risposta è sì, ma solo a tratti.
Innanzitutto la caratterizzazione dei personaggi è geniale, i personaggi secondari hanno una psicologia (cosa non sempre scontata), e nessuna delle loro scelte è dettata dal caso o da "obblighi" della trama.
I disegni sono ovviamente molto ben definiti e studiati, ma questo non è una novità, è solamente la conferma di Obata come un gran anatomista, e anche preciso negli sfondi.
Tutti lo studio e la realizzazione dei manga viene ampliamente spiegato, in modo da non trovarsi spaesato sui vari passaggi o sui problemi lavorativi dei personaggi, e anche la storia, mai messa in secondo piano, diventa sempre più interessante e inaspettata.
Questa è la sintesi del manga perfetto, e allora perchè non gli do un dieci?
Beh, innanzitutto per la storia d'amore che avrei preferito fosse un po' di più approfondita, ma è stata comunque volontà degli autori lasciarla così, quindi non è calcolabile come problema del manga.
Un altro problema, secondo me non è indifferente, è che il manga ha dei grandissimi buchi vuoti che risultano essere noiosi, magari il manga poteva finire al volume 17, ma sono state fatti molti approfondimenti psicologici, e momenti fini a se stessi, che l'hanno allungato fino al numero 20...A mio avviso lo stesso problema di Death Note.
Altra cosa che personalmente non ho molto gradito è che il percorso di Azuki sia mostrato solo nell'ultima parte del manga e quasi inesistente nel resto, avrei voluto vedere anche i suoi problemi o i suoi drammi, invece molte volte lo si accenna solamente o vengono fatti dire ad un personaggio in un paio di vignette.
Riassumendo:
Un ottimo manga, da leggere anche solo per quelle 5 scene che ti fanno divorare un volume in meno di due minuti, e soprattutto per i personaggi "freschi" nell'ambiente dei manga.
Purtroppo, come dicevo prima, ci sono dei momenti noiosi che avrei preferito durassero molto meno, ma questo è lo stile di Ohba, ed il manga è studiato per essere esattamente così.
Da leggere senza alcun dubbio!