Recensione
Berserk
10.0/10
Recensione di VikingSoul94
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<b> Attenzione: contiene spoiler! </b>
TRAMA (contiene spoiler):
Una banda di mercenari capitanata da Gambino salva un neonato, Gatsu, che giace sotto il cadavere di sua madre, impiccata come strega. Il piccolo cresce sotto le cure di Sis, e già in tenera età impara a combattere grazie ai duri insegnamenti dello stesso Gambino. Gatsu diventa così un mercenario a tutti gli effetti e nonostante la sua tenera età dovrà scontrarsi con la brutalità di un mondo che vive il periodo dell'inquisizione e la crudeltà della guerra. Una serie di circostanze spiacevoli (la morte della madre adottiva Sis, lo stupro subito da Donovan e la follia del padre adottivo Gambino) portano Gatsu ad abbandonare i mercenari e ad intraprendere una strenua lotta per la sopravvivenza da solo. Il viaggio intrapreso dal ragazzo lo porta ad essere assoldato per la guerra in cui si distingue per la sua abilità nel combattimento e nell'uso della spada nonostante egli avesse visto molte primavere in meno rispetto ai suoi avversari; proprio in un'occasione simile Grifis, capitano dei mercenari della "Squadra dei Falchi", si accorge di lui e lo costringe ad unirsi al loro gruppo. Da questo momento la storia entra nel vivo e Gatsu inizia a scoprire sé stesso, sentendosi accettato e ben voluto, conoscendo l'amicizia, la stima e l'amore. Su questi giorni lieti incombe però "L'Eclissi", causata dalla cieca ambizione di Grifis, che toglierà al protagonista ogni cosa che aveva conquistato combattendo senza mai demordere. Sopravvissuto all'Eclissi grazie all'intervento di un misterioso "Cavaliere Teschio", Gatsu è ormai marchiato come vittima sacrificale per gli Apostoli ed è costretto a vivere combattendo contro spiriti e demoni che gli impediscono di dormire la notte e mettono in pericolo chiunque si avvicini a lui costringendolo di nuovo alla solitudine. Qui la narrazione diventa ciclica e Gatsu si ritrova a lottare strenuamente per la sopravvivenza, mosso dall'odio e dalla sete di vendetta contro chi gli ha sottratto ogni cosa a cui fosse legato.
TEMATICHE:
L'opera è caratterizzata da un mix equilibrato fra Fantasy e Splatter, in cui il mondo fantastico popolato dagli elfi si unisce al realismo crudo ed estremo del periodo medioevale caratterizzato dalla guerra, dalla caccia alle streghe, povertà, carestie e soprusi (anche sessuali) da parte di chi detiene il potere, specialmente da parte della Chiesa. Ed è proprio in una feroce e spietata critica contro il Cristianesimo (che seppur non nominato direttamente viene citato in maniera esplicita ed inequivocabile) che "Berserk" ha una delle tematiche principali. I fedeli vengono descritti infatti come persone inutili, deboli, vuote e apatiche, che si preoccupano solo di accusare, perseguire e uccidere le persone che reputano streghe o eretiche (ovvero chiunque manifesti pubblicamente idee e pensieri alternativi, chiunque abbia un neo o una macchia sulla pelle, prostitute oppure ogni individuo che non vada a genio alla nobiltà o alla chiesa stessa), incapaci di lottare aspettano passivamente la redenzione divina, pregando e "vegetando". Spesso preti e inquisitori si accompagnano a criminali e demoni che usano per far rispettare la "legge divina" o addirittura, con il medesimo proposito come pretesto, assumono essi stessi sembianze diaboliche o diventano Apostoli (vedi Lord Mozgus e la sua squadra di esecutori demoniaci). Miura sensei si preoccupa comunque di offrire anche ai credenti una possibilità di salvezza: gettare via il paraocchi, smettere di credere nel dio falso e illusorio e accettare il fatto che se una divinità esiste non è sicuramente benevola e si diverte a servirsi a proprio piacimento delle vite umane, bisogna quindi iniziare a vivere contando sulle proprie forze senza sperare nella benevolenza divina (vedi Lady Farnese). Altro spunto che l'autore ci offre contro la religione è l'elogio alla magia, alle streghe e alla stregoneria, come l'importanza degli incantesimi della piccola Schilke che permettono a Gatsu in stato di "Berserker" di non perdere la ragione e non attaccare i suoi compagni, per non parlare poi delle numerose barriere protettive e dei potenti incantesimi di sterminio che spesso risolvono situazioni complicate. Altra tematica importante è quella storica: l'opera infatti seppur inserendo ambientazioni e creature Fantasy, è un ritratto fedele e realistico del periodo Medioevale come testimoniano il potere del clero e della nobiltà, la sottomissione della plebe, l'Inquisizione e anche alcune scelte stilistiche visibili nel disegno di Miura sensei, di cui parlerò in seguito. Una terza chiave di lettura dell'opera potrebbe essere quella erotica; l'erotismo viene rappresentato quasi integralmente, privo di censure e a 360 gradi, sia in modo crudo, brutale e spiacevole (vedi i numerosi stupri: quello di Caska ad opera di un vecchio nobile, Gatsu che ancora bambino fu venduto da Gambino a Donovan, la principessa Charlotte che venne quasi violentata nel sonno da suo padre, Re delle Midlands...) che in chiave più "agrodolce", sincera e sentimentale (come Gatsu e Caska, Luka e l'ufficiale dell'esercito della santa sede, Grifis e Charlotte...) seppur senza mai diventare troppo dolce e smielato e mantenendo la caratteristica nota realistica.
STILE E INFLUENZE: (premetto che quanto scritto sotto la voce "stile è influenze" è solo frutto di un mio giudizio soggettivo e potreste quindi trovarvi in disaccordo su alcuni punti)
Le numerose e disparate influenze stilistiche nel disegno e nella scrittura di Miura sensei testimoniano la cultura eclettica e universale dell'autore; infatti in base a quanto emerge da Berserk i suoi gusti comprendono oltre al manga (Hokuto no Ken di Hara sensei su tutti) anche l'arte gotica e rinascimentale, la letteratura classica (Divina Commedia nella parte riguardante l'Inferno), l'illustrazione e l'incisione tardo ottocentesche (Dorè) e la letteratura fantasy dei primi del novecento (specialmente "Il Signore Degli Anelli" e "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien). Mi appresterò ora ad entrare nel dettaglio di ogni spunto sopra citato:
1) Hokuto no Ken:
A parer mio la maggiore fonte di ispirazione di Berserk per quanto riguarda il disegno: Miura sensei prende in prestito dal maestro Hara uno stile grottesco, che a tratti si discosta dal manga avvicinandosi al fumetto americano ed europeo, e lo usa per creare antagonisti il cui aspetto esteriore brutale e deforme rappresenta lo specchio di un'anima nera e insozzata di sangue innocente. Un'altra testimonianza ancora più evidente dell'influenza dell'opera di Hara sensei è la netta somiglianza sia estetica che caratteriale dei due protagonisti: Ken Shiro e Gatsu, infatti, sono entrambi uomini possenti dai capelli scuri (con pettinatura simile!) e dallo sguardo triste, nostalgici e malinconici, innamorati ma costretti al distacco forzato dalla persona amata, entrambi costretti a lottare per difendere quel poco che gli rimane, entrambi mossi dall'odio e dalla vendetta ma entrambi capaci di amare.
2)Divina Commedia e Gustave Dorè:
Fra le tante versioni illustrate del "Libro per eccellenza" della letteratura classica Italiana se ne distingue una in particolare: quella con le incisioni del francese Gustave Dorè; in molti tuttavia, leggendo questa mia citazione, potrebbero chiedersi che cosa possano avere in comune un capolavoro della letteratura classica la cui stesura risale probabilmente al 1304, e un capolavoro del fumetto contemporaneo edito nel 1988. Sinceramente non so se Miura sensei abbia letto o meno la Divina Commedia (anzi, sinceramente ne dubito) ma sono pronto a scommettere che l'autore di Berserk ha conosciuto l'opera di Dante, almeno per quanto riguarda la parte dedicata all'Inferno, attraverso le incisioni di Gustave Dorè; a testimoniarlo è la precisione e il gusto per il tratteggio, la cura del dettaglio, le anatomie, l'atmosfera cupa, quasi infernale che si respira nelle sue vignette ma, soprattutto, le magnifiche e grandiose illustrazioni a piena pagina (o addirittura a doppia pagina) che raffigurano la dannazione, montagne di cadaveri contorti o ammassi di nudi in preda alla disperazione, immense e bestiali creature rappresentate con una cura maniacale del dettaglio, dai chiaroscuri alle anatomie ai panneggi, dalle pellicce al piumaggio alle scaglie. A parer mio questi sono inequivocabilmente dei punti di intersezione fra Berserk, la Divina Commedia e le incisioni di Dorè, ed è anche merito dell'influenza di opere immortali come quelle sopra citate se il Manga di Miura sensei è ritenuto quasi unanimemente un capolavoro intramontabile nel suo genere.
3)Arte Gotica e Rinascimentale:
La conoscenza da parte dell'autore del quadro storico che va dal Medioevo al Rinascimento (che sono a parer mio i periodi più attinenti alle ambientazioni fantastiche di Berserk) è lampante soprattutto nelle ampie inquadrature panoramiche urbane che raffigurano città divise in zone, con le mura e il castello ad ospitare i nobili nella parte alta, e le casupole diroccate, dimore della plebe nella parte bassa, nei dettagli che raffigurano sculture e affreschi all'interno dei palazzi o nelle caratteristiche tenute cerimoniali nobiliari.
4)Tolkien, letteratura e cinema fantasy:
Da parte mia, i dubbi sul fatto che Miura sensei abbia conosciuto (magari in età giovanile) quel magnifico capolavoro fantasy, ancora oggi capace a distanza di cento anni di influenzare una miriade di autori sia già affermati che emergenti, conosciuto col nome de " Il Signore Degli Anelli", sono ben pochi (ammesso che ce ne siano). I motivi di questa mia considerazione scaturiscono in primis dal fatto che, a parer mio, chiunque voglia cimentarsi in racconti fantastici non può farlo se prima non si è confrontato con l'opera capostipite di questo genere, in secondo luogo le magnifiche illustrazioni raffiguranti interi eserciti nel dettaglio, schierati dinnanzi a possenti mura e impenetrabili castelli (si veda l'esercito di Mordor schierato di fronte alle mura di Minas Tirith o quello di Isengard al fosso di Helm), la presenza di potenti e malvagi oggetti magici capaci di risvegliare il lato oscuro dell'utilizzatore (Bejelit e armatura del Berserker in "Berserk" e l'Anello del Potere ne "Il Signore degli Anelli"), quello sguardo malinconico verso l'infanzia che nell'opera di Tolkien risiede negli Hobbit mentre in quella di Miura sensei nei personaggi di Schilke e Isidoro, senza contare poi gli aspetti comuni a quasi tutti i racconti fantasy quali elfi, maghi, spiriti, orchi, troll e chi più ne ha più ne metta... Personalmente, non mi stupirei se Peter Jackson per girare la sua trilogia de " Il Signore degli Anelli" si fosse ispirato a Berserk, e viceversa, visto che il manga è ancora in corso, Miura sensei si fosse ispirato ai lavori del regista neozelandese per scrivere e disegnare il prosieguo della sua opera, chissà...
INFLUENZA DI BERSERK:
C'è un manga-anime che ormai da anni ha catturato l'interesse di un pubblico vastissimo in tutto il mondo: sto parlando di "Naruto" di Kishimoto sensei. Naruto parla di un ragazzo orfano cresciuto nella solitudine e nel disprezzo della gente del suo villaggio che lui di riflesso disprezza... vi ricorda qualcuno? Andiamo avanti... Le cose però migliorano in seguito all'incontro con Sasuke; i due infatti, dopo un'iniziale conflittualità, diventano amici per la pelle, finché lo stesso Sasuke non fugge via dal villaggio spinto dalla sua ambizione di vendetta scatenando una ricerca da parte di Naruto che durerà per un bel po' di volumi...vi ricorda qualcosa questa situazione? Ah! Dimenticavo! Lo stesso Naruto è tormentato da un demone con le sembianze di una volpe che spesso lo spinge a perdere il controllo e a nuocere ai propri cari...Mmmh... Com'è che questa storia non mi è nuova? Mah... Ci sono anche similitudini grafiche fra Miura e Kishimoto, infatti il secondo possiede uno stile "bambineggiante" che tende ad esaltare la bellezza dei personaggi a discapito del realismo, cosa comune anche al primo nel suo modo di rappresentare gli elfi i bambini e le bellezze femminili che creano un piacevole contrasto con il grottesco molto carico degli antagonisti, degli anziani, degli uomini rudi e dei mercenari. Come se non bastasse il personaggio di Zabuza Momochi sembra quasi una rivisitazioni "Kishimotiana" di Gatsu (giudizio opinabile su cui potete benissimo non essere d'accordo). L'influenza di Berserk è evidente anche in altri manga-anime come "Inuyasha" e "Bleach", giusto per citarne due di grande fama e successo.
Berserk, in sintesi, costituisce un capolavoro artistico con pochi precedenti nel suo genere (forse solo Hokuto no Ken prima citato e Devilman, che però non eguaglia la bellezza e il realismo dei disegni di Miura sensei), un manga che ha le sue radici nei capolavori di ieri e da cui le radici dei capolavori di oggi attingono linfa vitale, un'opera completa in cui è presente la crudeltà brutale del realismo e la bellezza spensierata e surreale del fantasy, l'amore sacro e quello profano, il solenne e il demenziale, la gioia e il dolore, la vita e la morte, tutto ciò in quello strepitoso climax che trova il suo apice e il suo momento narrativo più alto culminando in due parole ("Li consacro"...)
Si dice che la perfezione non sia di questo mondo, ma si dice anche che ci siano delle eccezioni che confermano le regole, fra queste sicuramente non può mancare un titolo: BERSERK. Epico, immortale, intramontabile, impareggiabile.
TRAMA (contiene spoiler):
Una banda di mercenari capitanata da Gambino salva un neonato, Gatsu, che giace sotto il cadavere di sua madre, impiccata come strega. Il piccolo cresce sotto le cure di Sis, e già in tenera età impara a combattere grazie ai duri insegnamenti dello stesso Gambino. Gatsu diventa così un mercenario a tutti gli effetti e nonostante la sua tenera età dovrà scontrarsi con la brutalità di un mondo che vive il periodo dell'inquisizione e la crudeltà della guerra. Una serie di circostanze spiacevoli (la morte della madre adottiva Sis, lo stupro subito da Donovan e la follia del padre adottivo Gambino) portano Gatsu ad abbandonare i mercenari e ad intraprendere una strenua lotta per la sopravvivenza da solo. Il viaggio intrapreso dal ragazzo lo porta ad essere assoldato per la guerra in cui si distingue per la sua abilità nel combattimento e nell'uso della spada nonostante egli avesse visto molte primavere in meno rispetto ai suoi avversari; proprio in un'occasione simile Grifis, capitano dei mercenari della "Squadra dei Falchi", si accorge di lui e lo costringe ad unirsi al loro gruppo. Da questo momento la storia entra nel vivo e Gatsu inizia a scoprire sé stesso, sentendosi accettato e ben voluto, conoscendo l'amicizia, la stima e l'amore. Su questi giorni lieti incombe però "L'Eclissi", causata dalla cieca ambizione di Grifis, che toglierà al protagonista ogni cosa che aveva conquistato combattendo senza mai demordere. Sopravvissuto all'Eclissi grazie all'intervento di un misterioso "Cavaliere Teschio", Gatsu è ormai marchiato come vittima sacrificale per gli Apostoli ed è costretto a vivere combattendo contro spiriti e demoni che gli impediscono di dormire la notte e mettono in pericolo chiunque si avvicini a lui costringendolo di nuovo alla solitudine. Qui la narrazione diventa ciclica e Gatsu si ritrova a lottare strenuamente per la sopravvivenza, mosso dall'odio e dalla sete di vendetta contro chi gli ha sottratto ogni cosa a cui fosse legato.
TEMATICHE:
L'opera è caratterizzata da un mix equilibrato fra Fantasy e Splatter, in cui il mondo fantastico popolato dagli elfi si unisce al realismo crudo ed estremo del periodo medioevale caratterizzato dalla guerra, dalla caccia alle streghe, povertà, carestie e soprusi (anche sessuali) da parte di chi detiene il potere, specialmente da parte della Chiesa. Ed è proprio in una feroce e spietata critica contro il Cristianesimo (che seppur non nominato direttamente viene citato in maniera esplicita ed inequivocabile) che "Berserk" ha una delle tematiche principali. I fedeli vengono descritti infatti come persone inutili, deboli, vuote e apatiche, che si preoccupano solo di accusare, perseguire e uccidere le persone che reputano streghe o eretiche (ovvero chiunque manifesti pubblicamente idee e pensieri alternativi, chiunque abbia un neo o una macchia sulla pelle, prostitute oppure ogni individuo che non vada a genio alla nobiltà o alla chiesa stessa), incapaci di lottare aspettano passivamente la redenzione divina, pregando e "vegetando". Spesso preti e inquisitori si accompagnano a criminali e demoni che usano per far rispettare la "legge divina" o addirittura, con il medesimo proposito come pretesto, assumono essi stessi sembianze diaboliche o diventano Apostoli (vedi Lord Mozgus e la sua squadra di esecutori demoniaci). Miura sensei si preoccupa comunque di offrire anche ai credenti una possibilità di salvezza: gettare via il paraocchi, smettere di credere nel dio falso e illusorio e accettare il fatto che se una divinità esiste non è sicuramente benevola e si diverte a servirsi a proprio piacimento delle vite umane, bisogna quindi iniziare a vivere contando sulle proprie forze senza sperare nella benevolenza divina (vedi Lady Farnese). Altro spunto che l'autore ci offre contro la religione è l'elogio alla magia, alle streghe e alla stregoneria, come l'importanza degli incantesimi della piccola Schilke che permettono a Gatsu in stato di "Berserker" di non perdere la ragione e non attaccare i suoi compagni, per non parlare poi delle numerose barriere protettive e dei potenti incantesimi di sterminio che spesso risolvono situazioni complicate. Altra tematica importante è quella storica: l'opera infatti seppur inserendo ambientazioni e creature Fantasy, è un ritratto fedele e realistico del periodo Medioevale come testimoniano il potere del clero e della nobiltà, la sottomissione della plebe, l'Inquisizione e anche alcune scelte stilistiche visibili nel disegno di Miura sensei, di cui parlerò in seguito. Una terza chiave di lettura dell'opera potrebbe essere quella erotica; l'erotismo viene rappresentato quasi integralmente, privo di censure e a 360 gradi, sia in modo crudo, brutale e spiacevole (vedi i numerosi stupri: quello di Caska ad opera di un vecchio nobile, Gatsu che ancora bambino fu venduto da Gambino a Donovan, la principessa Charlotte che venne quasi violentata nel sonno da suo padre, Re delle Midlands...) che in chiave più "agrodolce", sincera e sentimentale (come Gatsu e Caska, Luka e l'ufficiale dell'esercito della santa sede, Grifis e Charlotte...) seppur senza mai diventare troppo dolce e smielato e mantenendo la caratteristica nota realistica.
STILE E INFLUENZE: (premetto che quanto scritto sotto la voce "stile è influenze" è solo frutto di un mio giudizio soggettivo e potreste quindi trovarvi in disaccordo su alcuni punti)
Le numerose e disparate influenze stilistiche nel disegno e nella scrittura di Miura sensei testimoniano la cultura eclettica e universale dell'autore; infatti in base a quanto emerge da Berserk i suoi gusti comprendono oltre al manga (Hokuto no Ken di Hara sensei su tutti) anche l'arte gotica e rinascimentale, la letteratura classica (Divina Commedia nella parte riguardante l'Inferno), l'illustrazione e l'incisione tardo ottocentesche (Dorè) e la letteratura fantasy dei primi del novecento (specialmente "Il Signore Degli Anelli" e "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien). Mi appresterò ora ad entrare nel dettaglio di ogni spunto sopra citato:
1) Hokuto no Ken:
A parer mio la maggiore fonte di ispirazione di Berserk per quanto riguarda il disegno: Miura sensei prende in prestito dal maestro Hara uno stile grottesco, che a tratti si discosta dal manga avvicinandosi al fumetto americano ed europeo, e lo usa per creare antagonisti il cui aspetto esteriore brutale e deforme rappresenta lo specchio di un'anima nera e insozzata di sangue innocente. Un'altra testimonianza ancora più evidente dell'influenza dell'opera di Hara sensei è la netta somiglianza sia estetica che caratteriale dei due protagonisti: Ken Shiro e Gatsu, infatti, sono entrambi uomini possenti dai capelli scuri (con pettinatura simile!) e dallo sguardo triste, nostalgici e malinconici, innamorati ma costretti al distacco forzato dalla persona amata, entrambi costretti a lottare per difendere quel poco che gli rimane, entrambi mossi dall'odio e dalla vendetta ma entrambi capaci di amare.
2)Divina Commedia e Gustave Dorè:
Fra le tante versioni illustrate del "Libro per eccellenza" della letteratura classica Italiana se ne distingue una in particolare: quella con le incisioni del francese Gustave Dorè; in molti tuttavia, leggendo questa mia citazione, potrebbero chiedersi che cosa possano avere in comune un capolavoro della letteratura classica la cui stesura risale probabilmente al 1304, e un capolavoro del fumetto contemporaneo edito nel 1988. Sinceramente non so se Miura sensei abbia letto o meno la Divina Commedia (anzi, sinceramente ne dubito) ma sono pronto a scommettere che l'autore di Berserk ha conosciuto l'opera di Dante, almeno per quanto riguarda la parte dedicata all'Inferno, attraverso le incisioni di Gustave Dorè; a testimoniarlo è la precisione e il gusto per il tratteggio, la cura del dettaglio, le anatomie, l'atmosfera cupa, quasi infernale che si respira nelle sue vignette ma, soprattutto, le magnifiche e grandiose illustrazioni a piena pagina (o addirittura a doppia pagina) che raffigurano la dannazione, montagne di cadaveri contorti o ammassi di nudi in preda alla disperazione, immense e bestiali creature rappresentate con una cura maniacale del dettaglio, dai chiaroscuri alle anatomie ai panneggi, dalle pellicce al piumaggio alle scaglie. A parer mio questi sono inequivocabilmente dei punti di intersezione fra Berserk, la Divina Commedia e le incisioni di Dorè, ed è anche merito dell'influenza di opere immortali come quelle sopra citate se il Manga di Miura sensei è ritenuto quasi unanimemente un capolavoro intramontabile nel suo genere.
3)Arte Gotica e Rinascimentale:
La conoscenza da parte dell'autore del quadro storico che va dal Medioevo al Rinascimento (che sono a parer mio i periodi più attinenti alle ambientazioni fantastiche di Berserk) è lampante soprattutto nelle ampie inquadrature panoramiche urbane che raffigurano città divise in zone, con le mura e il castello ad ospitare i nobili nella parte alta, e le casupole diroccate, dimore della plebe nella parte bassa, nei dettagli che raffigurano sculture e affreschi all'interno dei palazzi o nelle caratteristiche tenute cerimoniali nobiliari.
4)Tolkien, letteratura e cinema fantasy:
Da parte mia, i dubbi sul fatto che Miura sensei abbia conosciuto (magari in età giovanile) quel magnifico capolavoro fantasy, ancora oggi capace a distanza di cento anni di influenzare una miriade di autori sia già affermati che emergenti, conosciuto col nome de " Il Signore Degli Anelli", sono ben pochi (ammesso che ce ne siano). I motivi di questa mia considerazione scaturiscono in primis dal fatto che, a parer mio, chiunque voglia cimentarsi in racconti fantastici non può farlo se prima non si è confrontato con l'opera capostipite di questo genere, in secondo luogo le magnifiche illustrazioni raffiguranti interi eserciti nel dettaglio, schierati dinnanzi a possenti mura e impenetrabili castelli (si veda l'esercito di Mordor schierato di fronte alle mura di Minas Tirith o quello di Isengard al fosso di Helm), la presenza di potenti e malvagi oggetti magici capaci di risvegliare il lato oscuro dell'utilizzatore (Bejelit e armatura del Berserker in "Berserk" e l'Anello del Potere ne "Il Signore degli Anelli"), quello sguardo malinconico verso l'infanzia che nell'opera di Tolkien risiede negli Hobbit mentre in quella di Miura sensei nei personaggi di Schilke e Isidoro, senza contare poi gli aspetti comuni a quasi tutti i racconti fantasy quali elfi, maghi, spiriti, orchi, troll e chi più ne ha più ne metta... Personalmente, non mi stupirei se Peter Jackson per girare la sua trilogia de " Il Signore degli Anelli" si fosse ispirato a Berserk, e viceversa, visto che il manga è ancora in corso, Miura sensei si fosse ispirato ai lavori del regista neozelandese per scrivere e disegnare il prosieguo della sua opera, chissà...
INFLUENZA DI BERSERK:
C'è un manga-anime che ormai da anni ha catturato l'interesse di un pubblico vastissimo in tutto il mondo: sto parlando di "Naruto" di Kishimoto sensei. Naruto parla di un ragazzo orfano cresciuto nella solitudine e nel disprezzo della gente del suo villaggio che lui di riflesso disprezza... vi ricorda qualcuno? Andiamo avanti... Le cose però migliorano in seguito all'incontro con Sasuke; i due infatti, dopo un'iniziale conflittualità, diventano amici per la pelle, finché lo stesso Sasuke non fugge via dal villaggio spinto dalla sua ambizione di vendetta scatenando una ricerca da parte di Naruto che durerà per un bel po' di volumi...vi ricorda qualcosa questa situazione? Ah! Dimenticavo! Lo stesso Naruto è tormentato da un demone con le sembianze di una volpe che spesso lo spinge a perdere il controllo e a nuocere ai propri cari...Mmmh... Com'è che questa storia non mi è nuova? Mah... Ci sono anche similitudini grafiche fra Miura e Kishimoto, infatti il secondo possiede uno stile "bambineggiante" che tende ad esaltare la bellezza dei personaggi a discapito del realismo, cosa comune anche al primo nel suo modo di rappresentare gli elfi i bambini e le bellezze femminili che creano un piacevole contrasto con il grottesco molto carico degli antagonisti, degli anziani, degli uomini rudi e dei mercenari. Come se non bastasse il personaggio di Zabuza Momochi sembra quasi una rivisitazioni "Kishimotiana" di Gatsu (giudizio opinabile su cui potete benissimo non essere d'accordo). L'influenza di Berserk è evidente anche in altri manga-anime come "Inuyasha" e "Bleach", giusto per citarne due di grande fama e successo.
Berserk, in sintesi, costituisce un capolavoro artistico con pochi precedenti nel suo genere (forse solo Hokuto no Ken prima citato e Devilman, che però non eguaglia la bellezza e il realismo dei disegni di Miura sensei), un manga che ha le sue radici nei capolavori di ieri e da cui le radici dei capolavori di oggi attingono linfa vitale, un'opera completa in cui è presente la crudeltà brutale del realismo e la bellezza spensierata e surreale del fantasy, l'amore sacro e quello profano, il solenne e il demenziale, la gioia e il dolore, la vita e la morte, tutto ciò in quello strepitoso climax che trova il suo apice e il suo momento narrativo più alto culminando in due parole ("Li consacro"...)
Si dice che la perfezione non sia di questo mondo, ma si dice anche che ci siano delle eccezioni che confermano le regole, fra queste sicuramente non può mancare un titolo: BERSERK. Epico, immortale, intramontabile, impareggiabile.