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10.0/10
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Scrivo sull'onda dell'entusiasmo che mi pervade da quando ho letto l'ultima vignetta del ventiseisimo volume. Solitamente non scrivo recensioni per questo sito, ma la qualità del prodotto di cui parliamo è tale e tanta da giustificare ampiamente una deroga alla regola generale.
Lo "Sket Dan" è un club scolastico un po' atipico, con solo tre membri: il leader, Yusuke Fujisaki ; la sua vice Hime Onizuka, l'erculea amazzone del gruppo; Kazuyoshi Usui, la mente del trio, un enigmatico nerd-otaku che si esprime solo attraverso il suo sintetizzatore vocale.
Come facilmente arguibile dalla presentazione dei personaggi, la storia non è certo avara di originalità, stranezze e sketch esilaranti, spesso giocando sul limite della "quarta parete". Le pagine seguono le vicissitudini dei tre protagonisti del suddetto "Dan", i quali si prestano a ogni sorta di lavori per gli studenti del loro liceo. I compiti loro assegnati varieranno dall'imparare le regole di strani sport per partecipare a improbabili competizioni internazionali alla risoluzione di problemi relazionali con vecchi amici di penna, e ancora ritrovamento di animali, assistenza in appuntamenti al buio e veramente tanto, tanto altro.
Sket Dance è uno shonen fresco, vivo, che non si crogiola nei canoni abituali dei manga del genere scolastico ma li reinterpreta piacevolmente, mischiandoli con la giusta dose di quello che di volta in volta salterà in testa all'autore, Kenta Shinoara: e così vedremo la trama del manga prendere una svolta d'azione, o drammatica, o sentimentale, o ancora demenziale apparentemente senza un criterio, ma il tutto perseguendo perfettamente l'obbiettivo primo di questo genere di opere, l'intrattenimento. Intrattenimento, sì, perché Sket Dance è, pur nei suoi lineamenti molto elastici e cangianti, un "gag manga". Ma se è vero che sono le risate a farla da padrone è anche vero che la penna del sensei Shinoara non lesinerà momenti toccanti e davvero profondi, dando vita a scene ricche di pathos e di fronte alle quali anche il più duro dei lettori non potrà che commuoversi intimamente: è questo il caso delle vicende che affrontano il passato spesso "oscuro" dei protagonisti, ma anche di diversi altri episodi.
Menzione particolare merita poi la galassia di personaggi che il mangaka è riuscito a creare: tutti vivi, palpitanti, capaci di occupare un posto nel cuore del lettore anche quando si tratta (o dovrebbe trattarsi) di semplici comprimari. Una serie di "maschere" davvero ben fatte, che Shinoara fa alternare sul palcoscenico della propria opera con sapiente maestria.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, i disegni del sensei Shinoara sono una meraviglia per gli occhi. Sempre d'ottima fattura, colpiranno il lettore per la fermezza leggera del loro tratto. Davvero pregevoli; e se si può convenire che il lato tecnico non è tutto in un manga, è anche vero che difficilmente avrei immaginato disegni migliori a corredo di quella splendida storia che è "Sket Dance".
A chiusura, davvero consigliatissimo per ogni palato. È straordinariamente "versatile", da questo punto di vista, pur attestandosi sempre su un livello qualitativo più che soddisfacente.