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8.0/10
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Io sono cresciuto con "Dragon Ball", ma è stato Naruto a farmi conoscere il mondo dei manga nel particolare. Prima per me erano soltanto "cartoni animati", senza distinzioni di genere. Arrivavo da Topolino e dai comics americani, e sapere che a differenza loro Naruto avesse una continuity più semplice e definita era per me un'attrattiva non indifferente. Iniziai a leggerlo alle elementari, ma l'ho finito solo ora dopo medie, superiori, primo lavoretto e qualche paio di anni in una sessione di binge reading. Naruto è cresciuto con me e questo fa un po' senso.

Naruto ha dalla sue quelle caratteristiche che secondo me uno shonen deve avere per fare i grandi numeri: come "Dragon Ball" e "One Piece", per esempio, ha un'architettura caratteristica che rende il mondo più vivo e stimola la fantasia del lettore. Il character design e il tratto sono personali. Kishimoto ha creato una simbologia e una terminologia accattivante, riuscendo a svecchiare il mondo dei ninja rendendolo fresco e giovane. Inoltre, essendo uno shonen, l'autore ha dalla sua una resa abbastanza fluida e chiara dei combattimenti.

Uno dei punti forti del manga sono sicuramente i personaggi. Ognuno con le sue caratteristiche e poteri. Il problema è che andando avanti con i volumetti Kishimoto si diverte a ricreare una mappa di rimandi assurdamente intrecciata. Ogni personaggio è collegato ad almeno altri tre personaggi o ha un corrispettivo in altre generazioni. Un problema dei personaggi è la loro caratterizzazione. Personaggi ostinati e con un forte ideale cambiano idea da un momento all'altro. Tutti i personaggi sono poco caratterizzati, ma Naruto a un certo punto diventa semplicemente una parodia di se stesso.

I combattimenti inizialmente sono avvincenti e interessanti, con una spolverata di strategia qua e là. Andando avanti con la storia si trasforma tutto in un pullulare di power-up in cui vince chi ce l'ha più grosso. Alla fine dei conti Naruto è un tipico prodotto da Shonen Jump, con i pregi caratteristici e i difetti caratteristici. Il finale lascia un po' a desiderare ma se siete tra quelle persone che danno più importanza al viaggio che alla destinazione allora dategli una possibilità.