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5.0/10
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Comprai "Prophecy" totalmente alla cieca, leggendo solamente la trama su qualche sito, ma non credo che ripeterò mai più questo errore.
L'incipit è buono e in un certo senso anche originale: questo terrorista cibernetico, che si fa chiamare paperboy, commette dei crimini che vengono annunciati da lui stesso tramite dei video che posta sui social network; spetterà alla polizia il compito di stanarlo e catturarlo.
E qui secondo me sorge subito il primo problema: si è dato troppo spazio al punto di vista della polizia e troppo poco a quello del protagonista, a cui è stato dedicato sostanzialmente un flashback e pochi altri pensieri; sarebbe potuto essere più intrigante, dal mio punto di vista, girare la prospettiva.
Altra cosa che non mi ha convinto particolarmente è stata la scelta dell'autore di rappresentare il popolo del web in modo troppo estremo, rischiando quasi di farlo diventare una caricatura o una parodia. Probabilmente c'è di mezzo anche lo zampino dei traduttori, ma spesso e volentieri le frasi dette dagli anonimi più che farmi riflettere sulla cattiveria che si viene a creare quando ti nascondi dietro a un nickname, mi facevano ridere/irritare per quanto fossero assurde.
Una piccolezza, se volete, ma tutto fa brodo.
Se poi ci aggiungiamo anche lo svolgimento della trama, che non sempre è stato brillante e molte volte mi hanno fatto abbandonare la serie (per leggere 3 volumi ci ho impiegato 4 mesi), direi che la bocciatura, anche se non grave, è d'obbligo.
Bocciatura non grave grazie solamente ai disegni, molto ben realizzati, e al finale che comunque risolleva le sorti di quest'opera.
In conclusione, un manga assolutamente non brillante; non terribile, ma nemmeno degno di nota: vale davvero la pena acquistarlo?