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Chi, tra gli appassionati di manga ed affini, non ha sentito parlare almeno una volta di "20th Century Boys", probabilmente l'opera più conosciuta di Urasawa? Penso molti di noi lo conoscano quanto meno di fama anche senza mai essersi avventurati nella sua lettura. Di questo manga abbiamo sentito un po di tutto. Chi dice capolavoro, chi qualcosa di più di un bel manga, chi lo ritiene un lavoro inconcludente e di livello medio basso.

Personalmente mi sono apprestato a leggere i ventidue volumi che compongono 20th Century Boys soltanto di recente, spinto da una curiosità che mi ha fatto sconfiggere le incertezze verso un manga verso cui avevo alte aspettative che temevo ml riposte. Ma cosa mi sono trovato davanti? Io penso di non sbagliarmi troppo quando uso, per rispondere a questa domanda, l'aggettivo "attuale". Si, perché il manga del nostro caro Urasawa si rivela portatore di tematiche riscontrabile nella vita di tutti i giorni, se vista nell'ottica dei grandi giochi di potere e sull'impatto che su di essi possono avere le persone "normali".

E' molto difficile parlare della trama di questo manga senza fare spoiler che possono rovinare le cose. Dico solo che l'antagonista è questo fantomatico "Amico" capace di muovere i fili di eventi che sconvolgono l'umanità e che i protagonisti si prodigheranno per cercare di impedirglielo. Sicuramente la trama, che potremmo dividere in tre grossi blocchi, è molto interessante. Sopratutto se pensiamo ai primi due "blocchi" che ci presentano i personaggi e iniziano a sbrogliare la matassa della trama tramite un uso molto ben fatto del flashback che aggiunge al momento giusto particolari di certe scene o personaggi. Il tutto anche tornando più volte su una stessa scena, ma senza che le aggiunte siano un peso per il lettore.

Uno dei punti di forza del manga è dato dai personaggi. Carismatici, simpatici, odiosi, cattivi, calcolatori. Ce n'è di tutti i gusti e sono costruiti in modo da appassionare il lettore facendolo parteggiare fortemente per questo o quel personaggio. Basti pensare al personaggio di Shogun, a mio avviso uno dei meglio riusciti, costruito come vero essere umano nel suo modo di agire e di soffrire gli eventi che, comunque affronta a muso duro. Pochissimi i personaggi non riusciti. Alcuni, purtroppo, verso la fine hanno un lieve calo, ma niente di rovinoso.

Il disegno è quello a cui Urasawa ci ha abituato. Molto semplice ma realistico. Un tratto, il suo, che ci porta in città e situazioni che riesce a rendere alla perfezione lasciando pochissimo al caso e donandoci una buonissima dose di realismo e presa bene.

Lascio per ultimo il punto dolente, che mi impedisce di dare a questo manga un dieci ed il nominativo di capolavoro, il finale. Un finale davvero deludente e che, considerato tutto quello che il manga ci ha proposto di buono, lascia davvero l'amaro in bocca. Ora, Urasawa conclude il manga nei due volumi che seguono a questa saga, "21th Century Boys", è vero, ma questa non è la scusa per un finale che potrebbe tranquillamente essere il finale di un volume di mezzo. Una delusione aumentata ancora dal fatto che certi personaggi avevano fatto un gradito ritorno rialzando, di fatto, l'asticella dell'andamento della storia.

Insomma posso dire che "20th Century Boys" è un capolavoro di poco mancato, ma nonostante ciò è un fumetto che può piacere a chi cerca trame intricate, ottime personaggi e un tratto di ottimo livello. Lo ripeto, un manga attuale, che ci porta a riflettere sulle dinamiche del mondo, su chi le manovra e su quale può essere il ruolo di persone comuni come noi. E noi? Saremo gli eroi che salveranno la terra?