Recensione
Quando c'era Marnie
8.0/10
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
"Quando c'era Marnie" è un lungometraggio animato prodotto dallo Studio Ghibli e diretto da Hiromasa Yonebayashi, ispirato al romanzo di Joan G. Robinson "When Marnie Was There".
La trama è molto semplice, anche se non subito intuitiva, e ciò la rende più interessante, perché l'identità di Marnie viene svelata solo nel finale, che diverrà inaspettato grazie anche alla scarsa somiglianza tra le due ragazze protagoniste.
Anna Sasaki è una ragazzina molto introversa, che si definisce fuori dal "cerchio magico della società", i suoi attacchi d'asma e il suo carattere schivo la portano a isolarsi sempre di più nel suo mondo interiore di preoccupazioni e disegni. Quando la madre adottiva su consiglio del medico la manda in Hokkaido da alcuni parenti, Anna ha l'occasione di conoscere persone nuove, ma finisce al contrario per rovinare tutto e passare il resto dei giorni a girovagare in cerca di paesaggi da disegnare; uno di questi sarà la villa sull'acquitrino dove c'era Marnie.
Ciò che distrae lo spettatore dal sapere l'identità di Marnie è proprio il carattere della ragazza, che sembra aver creato un'amica immaginaria con la quale passare il tempo. Pian piano si scoprirà la vita di Marnie e quella di Anna mescolate insieme, le loro preoccupazioni e le loro gioie descritte in maniera delicata, passato e presente che si intrecciano, vite che si toccano e sentimenti che vengono finalmente espressi.
E alla fine la protagonista riesce grazie alla storia di Marnie a trovare un'amica, una donna con la sua stessa passione, e, più importante, quella che era la nonna che si era presa cura di lei durante la sua infanzia.
Il comparto tecnico è molto buono, i disegni sono nello stile semplice ed espressivo dello Studio Ghibli per quanto riguarda i personaggi, mentre i paesaggi sono molto curati, specialmente quelli dedicati alla villa, quelli luminosi dei paesaggi dell'Hokkaido e i cieli colorati nelle varie fasi della giornata che si specchiano nell'acquitrino.
Non mi sorprende che questo film sia stato candidato all'Oscar 2016 come miglior film d'animazione; consiglio la visione specialmente agli utenti più sensibili, che apprezzeranno sicuramente.
"Quando c'era Marnie" è un lungometraggio animato prodotto dallo Studio Ghibli e diretto da Hiromasa Yonebayashi, ispirato al romanzo di Joan G. Robinson "When Marnie Was There".
La trama è molto semplice, anche se non subito intuitiva, e ciò la rende più interessante, perché l'identità di Marnie viene svelata solo nel finale, che diverrà inaspettato grazie anche alla scarsa somiglianza tra le due ragazze protagoniste.
Anna Sasaki è una ragazzina molto introversa, che si definisce fuori dal "cerchio magico della società", i suoi attacchi d'asma e il suo carattere schivo la portano a isolarsi sempre di più nel suo mondo interiore di preoccupazioni e disegni. Quando la madre adottiva su consiglio del medico la manda in Hokkaido da alcuni parenti, Anna ha l'occasione di conoscere persone nuove, ma finisce al contrario per rovinare tutto e passare il resto dei giorni a girovagare in cerca di paesaggi da disegnare; uno di questi sarà la villa sull'acquitrino dove c'era Marnie.
Ciò che distrae lo spettatore dal sapere l'identità di Marnie è proprio il carattere della ragazza, che sembra aver creato un'amica immaginaria con la quale passare il tempo. Pian piano si scoprirà la vita di Marnie e quella di Anna mescolate insieme, le loro preoccupazioni e le loro gioie descritte in maniera delicata, passato e presente che si intrecciano, vite che si toccano e sentimenti che vengono finalmente espressi.
E alla fine la protagonista riesce grazie alla storia di Marnie a trovare un'amica, una donna con la sua stessa passione, e, più importante, quella che era la nonna che si era presa cura di lei durante la sua infanzia.
Il comparto tecnico è molto buono, i disegni sono nello stile semplice ed espressivo dello Studio Ghibli per quanto riguarda i personaggi, mentre i paesaggi sono molto curati, specialmente quelli dedicati alla villa, quelli luminosi dei paesaggi dell'Hokkaido e i cieli colorati nelle varie fasi della giornata che si specchiano nell'acquitrino.
Non mi sorprende che questo film sia stato candidato all'Oscar 2016 come miglior film d'animazione; consiglio la visione specialmente agli utenti più sensibili, che apprezzeranno sicuramente.