Recensione
Ajin
9.0/10
Ajin serie del 2016 portata in Italia da Netflix, purtroppo, al momento della recensione non è ancora presente un doppiaggio in italiano. La caratteristica che subito salta all'occhio quando ci si approccia ad Ajin è il suo stile grafico, infatti è fatto interamente in computer grafica, questo per molti potrebbe presentare un ostacolo iniziale ma cercate di dargli una possibilità che di serie così belle non ne escono molte. La trama parla di un mondo in cui oltre agli umani sono presenti delle altre creature, gli Ajin, questi esseri hanno lo stesso aspetto degli umani ma, a differenza loro, sono immortali e alcuni hanno anche una specie di estensione corporea che possono usare per combattere. In questo mondo gli Ajin sono ricercato dalla società e il nostro protagonista, Kei, che fino a quel momento aveva vissuto una vita tranquilla a causa di un incidente viene svelata la sua vera identità, di conseguenza è costretto a fuggire, dall'altra parte abbiamo anche degli Ajin che vogliono conquistare il mondo e tra questi c'è forse il miglior villan dell'anno.
Punto di forza della serie sono i personaggi, dal protagonista che non si comporta come il solito eroe ma è anche molto menefreghista e si mette in azione solo quando viene preso di mira, ma il personaggio meglio riuscito della serie è appunto come detto prima il villan, Sato, un Ajin anziano ma non per questo non sarà in grado di dare spettacolo, tra scene al cardiopalma e piani di attacco che definire anticonvenzionali sarebbe un eufemismo è senza ombra di dubbio il mio personaggio preferito della serie.
Il comparto tecnico a mio avviso è molto buono sia dal punto di vista grafico che sonoro in quando secondo me questo stile grafico si sposa perfettamente al tipo di serie e la componente sonora molto "forte" rende l'idea delle scene che si andranno a vedere, presenta in oltre sia una buona opening che ending.
In conclusione darei un 9 pieno a questa serie che secondo me è una delle migliori dell'anno e dovrebbe essere vista da tutti, non spaventatevi per la grafica dopo un paio di episodi ci di fa l'abitudine e diventa un suo punto forte.
Punto di forza della serie sono i personaggi, dal protagonista che non si comporta come il solito eroe ma è anche molto menefreghista e si mette in azione solo quando viene preso di mira, ma il personaggio meglio riuscito della serie è appunto come detto prima il villan, Sato, un Ajin anziano ma non per questo non sarà in grado di dare spettacolo, tra scene al cardiopalma e piani di attacco che definire anticonvenzionali sarebbe un eufemismo è senza ombra di dubbio il mio personaggio preferito della serie.
Il comparto tecnico a mio avviso è molto buono sia dal punto di vista grafico che sonoro in quando secondo me questo stile grafico si sposa perfettamente al tipo di serie e la componente sonora molto "forte" rende l'idea delle scene che si andranno a vedere, presenta in oltre sia una buona opening che ending.
In conclusione darei un 9 pieno a questa serie che secondo me è una delle migliori dell'anno e dovrebbe essere vista da tutti, non spaventatevi per la grafica dopo un paio di episodi ci di fa l'abitudine e diventa un suo punto forte.