Recensione
Innocent (Shinichi Sakamoto)
9.0/10
Recensione di Iulius Caesar
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Innocent è un manga destinato ad essere dimenticato, sorte questa infausta quanto comune nel mondo dell'arte, in qualunque forma essa si presenti.
Le vicende dell'opera trovano luogo nel tardo diciottesimo secolo in una Parigi affamata, furiosa, che si prepara ad essere teatro della Rivoluzione Francese dell'89 e riguardano la vita di Charles Henri, che verrà in seguito conosciuto come il Boia di Parigi, e, in seguito, della sorella minore Marie Joseph; i due fratelli fanno parte della dinastia dei Sanson, celebre famiglia di esecutori che agisce sotto i diretti ordini della famiglia reale.
La ricostruzione storica è a dir poco impeccabile, sia sotto l'aspetto grafico (ambientazioni realistiche e costumi ricchi di dettagli) che quello narrativo: non mancano mai riferimenti ad eventi realmente accaduti o trascrizioni di estratti delle memorie dei Sanson. Inoltre a inizio volume è spesso presente una breve introduzione al contesto storico in cui è ambientato il racconto.
Dal punto di vista grafico, non penso esistano parole che possano rendere alle illustrazioni più giustizia di un semplice sguardo. Sakamoto è un maestro del dettaglio ai livelli di Miura, autore di Berserk, ma a differenza di quest'ultimo ha un tratto più netto e più fresco.
Primo dei molti temi affrontati nel corso della vicenda è quello di un mondo corrotto e malato che corrompe l'integrità del singolo e distrugge i suoi ideali in modo da inserirlo in una società corrotta; esempi lampanti di questa visione estremamente pessimista di Sakamoto possono essere riscontrati nei capofamiglia Sanson nel corso delle varie generazioni, in particolare in Charles Henri e nel padre Jean Baptiste: entrambi dotati di un animo gentile e sensibile, sono stati costretti a sporcarsi le mani di sangue, il sogno di un mondo senza violenza etichettato come mera fantasia d'infanzia. Nel corso del manga assistiamo ad un radicale cambiamento di Charles Henri, che è quasi commovente: dal quattordicenne che giura sulle ceneri dell'amico deceduto di abolire le esecuzioni dalla faccia della Terra ad un trentenne capofamiglia Sanson disilluso, malinconico, inghiottito dallo stesso Sistema che aveva così ardentemente desiderato di distruggere.
Secondo, la ricerca della libertà di Marie Josephe in una società in cui la donna aveva ruolo marginale di moglie e madre: la sua determinazione nell'ottenere ció che desidera è immensa; è in netto contrasto con Charles Henri: lei impulsiva, lui calcolatore; il patibolo di lei sempre imbrattato di sangue, quello di lui impeccabilmente intonso; entrambi che lottano contro il loro destino per ragioni opposte e complementari: lei per diventare esecutrice, lui per smettere di esserlo.
Terzo, il titolo dell'opera, Innocent, che genera fin da subito una contraddizione: cosa ci può essere di innocente in una storia di boia? Tutto. Dopotutto, che colpa può avere un Sanson di essere nato tale, sempre che eseguire gli ordini, per quanto infelici, del re si possa considerare una colpa?
Una domanda a cui, forse, non verrà mai data risposta.
I personaggi secondari sono numerosi, ognuno con la propria personalità, le proprie luci e le proprie ombre.
In conclusione, Innocent è un manga che merita di essere letto soprattutto a scopo di riflessione personale.
Le vicende dell'opera trovano luogo nel tardo diciottesimo secolo in una Parigi affamata, furiosa, che si prepara ad essere teatro della Rivoluzione Francese dell'89 e riguardano la vita di Charles Henri, che verrà in seguito conosciuto come il Boia di Parigi, e, in seguito, della sorella minore Marie Joseph; i due fratelli fanno parte della dinastia dei Sanson, celebre famiglia di esecutori che agisce sotto i diretti ordini della famiglia reale.
La ricostruzione storica è a dir poco impeccabile, sia sotto l'aspetto grafico (ambientazioni realistiche e costumi ricchi di dettagli) che quello narrativo: non mancano mai riferimenti ad eventi realmente accaduti o trascrizioni di estratti delle memorie dei Sanson. Inoltre a inizio volume è spesso presente una breve introduzione al contesto storico in cui è ambientato il racconto.
Dal punto di vista grafico, non penso esistano parole che possano rendere alle illustrazioni più giustizia di un semplice sguardo. Sakamoto è un maestro del dettaglio ai livelli di Miura, autore di Berserk, ma a differenza di quest'ultimo ha un tratto più netto e più fresco.
Primo dei molti temi affrontati nel corso della vicenda è quello di un mondo corrotto e malato che corrompe l'integrità del singolo e distrugge i suoi ideali in modo da inserirlo in una società corrotta; esempi lampanti di questa visione estremamente pessimista di Sakamoto possono essere riscontrati nei capofamiglia Sanson nel corso delle varie generazioni, in particolare in Charles Henri e nel padre Jean Baptiste: entrambi dotati di un animo gentile e sensibile, sono stati costretti a sporcarsi le mani di sangue, il sogno di un mondo senza violenza etichettato come mera fantasia d'infanzia. Nel corso del manga assistiamo ad un radicale cambiamento di Charles Henri, che è quasi commovente: dal quattordicenne che giura sulle ceneri dell'amico deceduto di abolire le esecuzioni dalla faccia della Terra ad un trentenne capofamiglia Sanson disilluso, malinconico, inghiottito dallo stesso Sistema che aveva così ardentemente desiderato di distruggere.
Secondo, la ricerca della libertà di Marie Josephe in una società in cui la donna aveva ruolo marginale di moglie e madre: la sua determinazione nell'ottenere ció che desidera è immensa; è in netto contrasto con Charles Henri: lei impulsiva, lui calcolatore; il patibolo di lei sempre imbrattato di sangue, quello di lui impeccabilmente intonso; entrambi che lottano contro il loro destino per ragioni opposte e complementari: lei per diventare esecutrice, lui per smettere di esserlo.
Terzo, il titolo dell'opera, Innocent, che genera fin da subito una contraddizione: cosa ci può essere di innocente in una storia di boia? Tutto. Dopotutto, che colpa può avere un Sanson di essere nato tale, sempre che eseguire gli ordini, per quanto infelici, del re si possa considerare una colpa?
Una domanda a cui, forse, non verrà mai data risposta.
I personaggi secondari sono numerosi, ognuno con la propria personalità, le proprie luci e le proprie ombre.
In conclusione, Innocent è un manga che merita di essere letto soprattutto a scopo di riflessione personale.