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8.5/10
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L'anime parla della giovane liceale Naho Takamiya che riceve una lettera che sembra sia stata inviata dalla sé stessa di dieci anni più vecchia. La lettera ha come scopo quello di impedire a Naho di compiere gli stessi errori che sono causa di rimpianti alla sua versione del futuro, concentrandosi particolarmente sul rapporto tra la giovane e il destino di Kakeru Naruse, uno studente appena trasferito nella scuola della liceale protagonista. Infatti da lì a dieci anni il giovane Kakeru non sarà più in vita. Lo scopo principale della lettera è proprio quello di salvarlo.

La trama di base è sicuramente molto intrigante, infatti guardando il primo episodio diventa naturale proseguire nella visione. Di certo non si tratta di nulla di originale, ma il tema “tempo” riesce sempre ad attirare l’attenzione.
La vera forza dell’anime è sicuramente il lato emotivo, che viene gestito con una raffinatezza e una dolcezza veramente sorprendente. Osservando la protagonista, si può notare come si tratti di una ragazza veramente molto timida e sensibile. Proprio la timidezza è una micro-tematica che passa leggermente in sotto-trama. Infatti Naho, nonostante abbia una lettera che gli spiega passo per passo come agire per non commettere errori, si trova comunque in difficoltà a causa del suo stesso carattere, arrivando addirittura a dialogare simbolicamente con la sé stessa del futuro, dicendole che “per lei è facile parlare dopo”. Una riflessione interessante, che lascia intendere che la timidezza è qualcosa di molto più profondo della semplice “paura di sbagliare”.
L'unica pecca presente nell'anime è il modo in cui hanno rappresentato inizialmente la morte della madre di Kakeru; in pratica a primo impatto la madre sembra che voglia intrappolare il ragazzo, non facendolo divertire con i suoi amici.

I personaggi sono stati creati con caratteri molto particolari adatti a quest'anime. In particolare Suwa, al quale è impossibile non affezionarsi, visto che, nonostante provi un grande amore per Naho, è disposto a rinunciare a lei pur di farla felice.
Forse il personaggio che scoccia lo spettatore è Kakeru. In pratica, in quasi ogni puntata quest'ultimo nomina sempre il fatto di voler morire; ma ciò è indispensabile per creare un legame spattatore-protagonista.

Graficamente non è nulla di speciale, le ambientazioni devo ammettere sono molto belle e suggestive, mentre le animazioni non sono molto curate nelle scene riprese da grandi distanze, ma sono comunque molto dettagliate durante tutti gli episodi. L'opening e l'ending invece sono adatte all'anime, sia per le parole che per le melodie utilizzate.

Consiglio quest'anime a tutti, soprattutto perché è molto riflessivo e coinvolgente.