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"My capricorn friend" è un manga che ha deluso tutte le mie aspettative e si è rivelato scadente sotto la maggior parte dei punti di vista, soprattutto il soggetto e i dialoghi.
La trama, come spesso succede, è mal posta dall'editore italiano e poco c'entra con quello di cui effettivamente parla il manga: il protagonista è Yuya, il solito ragazzo normale senza caratteristiche particolari, che assiste quotidianamente agli atti di bullismo che Naoto è costretto a subire dal suo aguzzino. Tuttavia qualcosa di particolare Yuya ce l'ha, nel senso che a quanto pare sul terrazzo di casa sua (che si trova su un'altura su cui soffia un vento fortissimo) vengano trascinati oggetti di tutti i tipi, e addirittura un giorno arriva un ritaglio di giornale proveniente dal futuro, con su scritto che l'aguzzino di Naoto verrà ucciso e che l'accusato del suo omicidio si ucciderà a sua volta all'interno della stazione di polizia. Una notte effettivamente Yuya incontra Naoto, che gli rivela di aver ucciso il suo aguzzino, e allora preso da un incomprensibile senso di eroismo/ rigurgito di coscienza per non aver mai aiutato il ragazzo a sottrarsi dalle grinfie del bullo, decide di fuggire con lui nel tentativo di cambiare il futuro e salvargli la vita.

La trama, seppur semplice, c'era, soltanto che viene sviluppata nel più becero e inutile dei modi: i personaggi appartengono tutti a clichè ben noti, ma lo sceneggiatore non ha avuto neanche la decenza di caratterizzarli quel minimo che uno si aspetterebbe.
Il protagonista è assolutamente inutile e non si comprendono bene i motivi per i quali entra a far parte della vicenda se non (come già detto) un incomprensibile senso di "tutti assistevamo agli atti di bullismo ma nessuno ha fatto niente!" (ma tutti chi? Non si vedono altri personaggi, neanche come comparse, a eccezione di Yuya e della sua amica Honjo), "Naoto si è sacrificato per tutti noi, perchè il bullo si sfogava su di lui" e altre menate tipo "Ero contento che non fosse toccato a me". Tutte bellamente riprese da un qualunque manga sul bullismo, prese e buttate lì. Ma poi, come se non bastasse, il protagonista viene preso da un immotivato senso di eroismo, e decide, senza alcun piano o motivazione, di buttare via la sua vita per salvare quella di un ragazzo con cui non ha mai parlato e che per quanto ne sa è uno spietato assassino.
Veniamo poi al coprotagonista, il ragazzo vittima di soprusi. Anche lui è malcaratterizzato e assolutamente incolore. I dialoghi che gli vengono affidati sono spogli, miseri.
In tutto il manga compaiono sì e no 4 personaggi, uno peggio caratterizzato dell'altro, tolti i due protagonisti rimangono la sorella di Yuya, moglie del detective della polizia- ovviamente, e Honjo, l'amica di Yuya. Tutti gli altri personaggi, che invece sarebbero fondamentali per la trama, praticamente non esistono, noi non li conosciamo.

La vera domanda alla base di tutto è "l'editor di questo manga, ha veramente mai letto un altro manga?" la risposta più ovvia sarebbe no.
E' lecito porsi questa domanda in quanto "My capricorn friend" non ha ritmo nè coerenza, è un susseguirsi di episodi messi in fila, senza poggiare su niente di concreto: si sprecano tavole e tavole per raccontare episodi di crudeltà commessi dal bullo per sottolineare quanto sia stato crudele e cattivo, senza invece occuparsi dei protagonisti che sono lì; il più grande colpo di scena del volume si basa su un elemento talmente ridicolo da essere quasi inconcepibile (ma non posso scriverlo per non spoilerare niente a chi avesse intenzione di leggere questo volume autoconclusivo). Dopo spiegazioni machiavelliche, in cui Yuya si improvvisa Detective Conan e coinvolge la sorella moglie del detective (che non avrebbe alcun motivo per aiutarlo e che mal si colloca nella storia), che durano pagine e pagine, il perno del mistero sta in un fatto del tutto opinabile e veramente (per usare un termine atecnico) "ingenuo".
Nel corso della storia vengono tirati in ballo i veri protagonisti della vicenda, personaggi che avevano tutto il diritto di farne parte, ma che tuttavia non ci vengono spiegati, nè loro nè le loro motivazioni.
I veri protagonisti restano quindi del tutto esclusi dal manga, che si trascina portando avanti banalità trite e ritrite.
Da sottolineare ancora una volta l'errato, erratissimo concetto secondo il quale il bullo costrinse Naoto a uccidere un gatto perchè "voleva sentirsi vivo". Ma ancora con queste menate?
Quindi, ricapitolando, ha senso che il bullo uccida, perchè questo è l'unico modo che ha per sentirsi vivo, e ha senso che Naoto venga visto come un eroe perchè il bullo si sfoga su di lui?
E ancor di più, il fatto che Naoto lo abbia ucciso invece è giustificabile perchè era l'unico modo per porre fine alle sue sofferenze?
Questa non è una critica alla società, è solo un cumulo di psicologia spiccia di bassissimo livello.
Ma poi cosa doveva essere "My capricorn friend": un manga di denuncia sociale? un thriller? un giallo? una commedia nera? un dramma psicologico? Questo non ci è dato saperlo.

La sciatteria del manga è confermata dalla sua copertina, molto bella nella composizione, ma coi disegni non del tutto delineati e la parte posteriore molto tirata via, quasi affrettata.
L'unica nota positiva alla fine, sono i disegni, anche se la disposizione delle tavole è assolutamente scorretta: pagine pienissime di dialoghi (i famosi spiegoni alla Detective Conan) e a volte dettagli importanti che a causa della disposizione delle vignette non proprio eccelsa passano in secondo piano.
Gli ingredienti per fare un buon manga c'erano, sarebbe bastato che gli autori manifestassero un po' di buon gusto nel prendere da altri manga a destra e a manca e che l'editor mettesse bocca su certe questioni (come di cosa si occupasse la storia e la disposizione dei dialoghi e delle tavole in generale).