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7.0/10
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Devo ammettere che sono un neofita per quanto riguarda il franchise (di cui conosco alcune caratteristiche formali, ma solo per fama), ma sono perfettamente consapevole che fare una nuova serie di "Tiger Mask" nel 2016/2017 non era facile: da una parte c'era la necessità di appassionare una generazione di spettatori che non erano cresciuti con le serie classiche, dall'altro il dovere di mantenersi fedeli e rispettosi verso l'illustre predecessore, vista l'importanza che ha avuto (e che ha ancora) "Tiger Mask" nella società giapponese, e per il gran numero di appassionati storici della serie. Questa necessità ha impedito alla serie di fare il passo decisivo che avrebbe potuto trasformarla da "discreto intrattenimento" a "buona serie", poiché si dimostra molto confuso sulla direzione da prendere.

Per rendere chiaro ciò che sto dicendo, si prenda in esame il character design, che si presenta una fusione non molto riuscita di elementi classici (come le linee spesse) e altri più moderni.
A ciò si aggiunge il problema di aver deciso di rendere tutti gli avversari di Tiger Mask dei discendenti degli storici nemici affrontati sul ring dalla prima incarnazione del lottatore con la maschera di tigre. Questa scelta impedisce agli avversari di avere un proprio spessore, poiché sono messi in ombra dai loro predecessori. Un vero peccato, visto che i combattimenti sono quasi tutti ben animati e piacevoli da guardare. Non aiuta neppure una sceneggiatura che non riesce a dare il giusto spazio ad alcuni personaggi molto interessanti, come The Third o Fukuwara Mask, che risultano appena abbozzati, benché la serie sia composta da trentotto episodi, e avrebbero quindi avuto tutto il tempo a disposizione per poterli costruire.
Va annotato anche il fatto che siano presenti alcuni episodi riempitivi, indubbiamente necessari vista la quantità degli episodi, ma che risultano insulsi e parecchio fastidiosi da guardare (per esempio, si veda l'episodio con le idol), e quindi sarebbe stato meglio se fossero stati utilizzati per approfondire un personaggio secondario.

"Tiger Mask" decide di ereditare dalle precedenti serie riguardanti l'Uomo Tigre anche la bella idea di presentare wrestler giapponesi realmente esistenti, portatori sullo schermo dello stesso personaggio che incarnano sul ring: per esempio, Togi Makabe è il classico gigante buono, anche se un po' irascibile, mentre Naito è un giovane arrogante e le sue poche apparizioni non si scordano. A un fan del puroresu come me questa notizia non può che far piacere, solo avrei preferito che una leggenda vivente del wrestling come Yuji Nagata non venisse utilizzato semplicemente come pseudo-spalla comica... ma almeno gli fanno utilizzare la "Shirome", e quindi posso ritenermi soddisfatto.
Come mi ritengo soddisfatto dal fatto che il wrestling sia trattato in una maniera più realistica e seria. Infatti in alcune puntate scopriremo alcuni dettagli sulla disciplina, come gli accordi sulla vendita dei prodotti con il marchio di un determinato lottatore o il fatto che per riuscire ad avere un numero maggiore di spettatori a volte il wrestling si ibrida con altri tipi di intrattenimento, oppure anche che la popolarità di un wrestler influisca sulla sua posizione nella scaletta dell'evento. Mi sarei aspettato che questa serietà venisse dedicata anche alle poche puntate che vertono sul wrestling femminile, visto che questa categoria è molto seguita e le lottatrici giapponesi sono all'unanimità considerate come le migliori al mondo, ma purtroppo così non è stato, e quegli episodi risultano facilmente dimenticabili.

Le musiche composte da Yasuharu Takanashi sono buone in alcuni momenti, ma il più delle volte risultano parecchio anonime, visto che ricalcano le sonorità della serie classica o sono in altri casi classici pezzi che ti aspetteresti di ascoltare in una determinata scena. Bella la ending dei "Shonan no Kaze".

"Tiger Mask W" risulta quindi un piacevole intrattenimento, ma durante tutta la serie non mi ha mai abbandonato la sensazione di occasione mancata, e consiglierei la visione soprattutto agli appassionati di wrestling nipponico.