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Mesi fa, feci un post su Facebook dove consigliavo caldamente a tutti la visione dell'anime di "Magi - The Labyrinth of Magic". Beh, dimenticate tutto, poiché dopo aver finito ieri di leggere l'ultimo volume del manga posso affermare una cosa; l'anime non regge assolutamente il confronto col manga. Ma partiamo con ordine. Don't worry, non ci saranno spoiler! Innanzitutto parliamo della trama, poiché qualcuno interessato a leggere questo manga potrebbe non conoscerla.

Trama.
"Magi" parla di Aladdin, un enigmatico bambino che, insieme al suo amico Ugo (che poi si scoprirà essere un Djinn, o "Genio"), viaggia per il mondo come se non avesse una vera e propria meta. Dopo varie vicissitudini, Aladdin fa la conoscenza di Alibaba, un ragazzo diciassettenne che lavora per Budel, un facoltoso agricoltore e produttore di vino. Il più grande sogno di Alibaba è quello di conquistare un dungeon, ovvero una delle enigmatiche costruzioni apparse quattordici anni prima. I due stringeranno una solida amicizia, che li spingerà ad esplorare un dungeon insieme; questi sono gli avvenimenti che daranno i natali a qualcosa di più grande. Sicuramente vi sarà già capitato di sentire i nomi dei nostri due protagonisti; ebbene si, l'autrice Shinobu Ohtaka, per creare questo manga, si è ispirata alla raccolta di novelle "Le mille e una notte", dalla quale riprende l'ambientazione arabeggiante e i nomi di alcuni personaggi. Infatti, in Magi sentirete altri nomi conosciuti, come Morgiana, Jafar, Sinbad ecc. Se la trama non vi ha convinti, non allarmatevi. Magi, infatti, vanta una trama di tutti rispetto, piena di intrecci, intrighi e colpi di scena, con una coerenza mostruosa, anche se parte con un incipit molto semplice e, a tratti, banale. Ah, se proprio volete saperlo, la trama di Magi ruota per la maggior parte intorno alla religione.

Tematiche.
Per chi avesse abbandonato questo manga, consiglio di arrivare almeno al terzo volume, dal quale l'autrice inizierà a mostrare alcune delle tematiche principali di quest'opera: il destino e la morte. Questo manga presente tantissime tematiche serie e per nulla scontate. Abbiamo infatti la schiavitù, il razzismo, la religione, la politica, il commercio, il fato e la morte, che verranno tutte unite in una sola tematica, semplice ma fondamentale; l'essere umano inteso come un essere imperfetto che, in base alle sue azioni, può migliorare o peggiorare. Ma non è finita qui. L'autrice vi porrà delle domande: "Perché esistiamo?" "È meglio una monarchia o una repubblica?" "Perché si deve morire?" "Dobbiamo per forza affidare le cose ad un re oppure siamo capaci di vivere ragionando da soli?" "Che cos'è davvero la morte?". La Ohtaka vi fornirà le sue risposte durante la lettura, ma poi starà a voi scegliere. Difatti, Magi è proprio questo: un invito a riflettere e a ragionare con la nostra testa senza farci influenzare da giudizi altrui.

Personaggi.
Che dire dei personaggi? Fantastici. Non siamo di fronte ai soliti personaggi stereotipati dei battle shonen, ma abbiamo finalmente qualcosa di diverso. Personaggi come Aladdin, Alibaba, Sinbad, Davide e Solomon mi sono rimasti nel cuore. Ogni personaggio è caratterizzato in maniera maniacale, ognuno con proprie idee e convinzioni. Ogni loro azione è coerente con il loro carattere. Una particolare caratteristica dei personaggi di questo manga è che i loro obiettivi e il loro modo di pensare dipende da ciò che hanno vissuto. Ogni personaggio, anche il più insignificante, ha una sua morale. I character design, poi, sono magnifici (in particolare quelli di Aladdin e Davide).

Disegni.
Lo stile di Shinobu Ohtaka è particolare, non tutti potrebbero apprezzarlo. Oggettivamente, però, il tratto è semplice e ben fatto, anche se nel primo volume i disegni molte volte sembrano quasi abbozzati. Dal terzo volume in poi, i disegni si fanno sempre più dinamici e i combattimenti diventano epici e sceneggiati in maniera sublime.

Pro.
- Decisamente originale
- Ambientazione arabeggiante mozzafiato
- Personaggi carismatici in grado di risaltare anche in poche pagine, tutti con degli stupendi character design
- Tematiche serie e per nulla scontate
- Contenuto tremendamente filosofico
- Cura maniacale nei dettagli
- I combattimenti, anche se pochi, sono epici e ben sceneggiati
- Trama piena di intrecci, sempre più approfondita e complessa

Contro.
- Ha un incipit molto semplice
- Non adatto a tutti, chi preferisce i combattimenti alla trama ne stia alla larga

Voto finale: 9,7, che arrotondo a 10