Recensione
Kaichou wa Maid-sama!
4.5/10
Trama: la storia ruota attorno a Ayuzawa Misaki, presidentessa del consiglio di una scuola superiore, solo da poco tempo aperta anche alle ragazze. Grazie a questo incarico, cercherà di proteggere le studentesse dal genere maschile (verso cui ha sviluppato un odio) grazie al suo carattere forte e severo. La ragazza, però, nasconde un segreto: vista la povertà della sua famiglia, lavora part time in un Maid Cafè. Sfortunatamente, verrà scoperta da Usui Takumi, il ragazzo più popolare e ‘figo’ dell’istituto.
Recensione: come molti, iniziai la serie a causa delle numerose recensioni positive. Ero alla ricerca di un sentimentale degno di nota, ma purtroppo ne sono rimasta delusissima. La prima puntata mi diede qualche aspettativa, e la serie per le prime quattro o cinque non mi dispiacque (anche se era comunque noiosetta). Insomma, un classico shojo, con ragazzo popolare e ragazza che non se lo fila di striscio. Le altre puntate? Uno strazio. Su ventisei episodi, quasi dieci erano inutili per la narrazione. “Che c’è di male?”, mi chiederete. Anche a me piacciono le parti fatte per alleggerire il brodo, ma solo se fatte bene. Queste, invece, erano altamente evitabili. Forse, facendo una serie di dodici o tredici episodi, avrei dato una valutazione più alta. Poi vogliamo parlare della storia d’amore tra Usui e Misaki? Noiosissima e scontata. Aggiungendo il fatto che pure i due interessati sono due personaggi piatti e sempre scontati. Misaki è una tsundere. Non pessima, per carità, ma comunque una tsundere, il tipo di personaggio più abusato in manga e anime. Poi non venite a dirmi che Usui sia migliore, perché lui è anche peggio. Tralasciando il fattore estetico (che, va beh, è fatto per essere oggettivamente un ‘figo’ madornale), lui è il solito ragazzo popolare ma molto misterioso e senza amici, amato da tutte le ragazze e un po’ (tanto) pervertito, che si prende una cotta per la nostra tsunderina di turno (da cui viene ovviamente maltrattato). Il resto dei personaggi non viene assolutamente approfondito, per puntare i riflettori sulla nostra coppietta preferita. L’unica volta che ci sarà un rivale per Usui sarà per tre o quattro puntate, verso la fine, e, devo dire che, oltre a farmi una pena assurda, è uno dei pochi personaggi che ho apprezzato. Ma, ovviamente, Misaki non se lo filerà di striscio e, all’ultima puntata, ci sarà il finale più scontato di sempre (lascio a voi immaginarlo).
Le opening e le ending mi sono sembrate un po’ così, ma non brutte, semplicemente poteva esserci di meglio. Le animazioni non sono male e il disegno pure (anche se non è il mio stile). Tra le poche cose che ho apprezzato c’è il character design di alcuni personaggi, che viene rovinato dal fatto che ci sono ben due “quasi” sosia di Usui durante la serie.
Conclusione: beh, che dire, questa è una mia personale opinione e potete accettarla oppure no. In ogni caso, non è un anime che consiglio, e il mio voto si avvicina di poco al 5, pur non raggiungendolo.
Recensione: come molti, iniziai la serie a causa delle numerose recensioni positive. Ero alla ricerca di un sentimentale degno di nota, ma purtroppo ne sono rimasta delusissima. La prima puntata mi diede qualche aspettativa, e la serie per le prime quattro o cinque non mi dispiacque (anche se era comunque noiosetta). Insomma, un classico shojo, con ragazzo popolare e ragazza che non se lo fila di striscio. Le altre puntate? Uno strazio. Su ventisei episodi, quasi dieci erano inutili per la narrazione. “Che c’è di male?”, mi chiederete. Anche a me piacciono le parti fatte per alleggerire il brodo, ma solo se fatte bene. Queste, invece, erano altamente evitabili. Forse, facendo una serie di dodici o tredici episodi, avrei dato una valutazione più alta. Poi vogliamo parlare della storia d’amore tra Usui e Misaki? Noiosissima e scontata. Aggiungendo il fatto che pure i due interessati sono due personaggi piatti e sempre scontati. Misaki è una tsundere. Non pessima, per carità, ma comunque una tsundere, il tipo di personaggio più abusato in manga e anime. Poi non venite a dirmi che Usui sia migliore, perché lui è anche peggio. Tralasciando il fattore estetico (che, va beh, è fatto per essere oggettivamente un ‘figo’ madornale), lui è il solito ragazzo popolare ma molto misterioso e senza amici, amato da tutte le ragazze e un po’ (tanto) pervertito, che si prende una cotta per la nostra tsunderina di turno (da cui viene ovviamente maltrattato). Il resto dei personaggi non viene assolutamente approfondito, per puntare i riflettori sulla nostra coppietta preferita. L’unica volta che ci sarà un rivale per Usui sarà per tre o quattro puntate, verso la fine, e, devo dire che, oltre a farmi una pena assurda, è uno dei pochi personaggi che ho apprezzato. Ma, ovviamente, Misaki non se lo filerà di striscio e, all’ultima puntata, ci sarà il finale più scontato di sempre (lascio a voi immaginarlo).
Le opening e le ending mi sono sembrate un po’ così, ma non brutte, semplicemente poteva esserci di meglio. Le animazioni non sono male e il disegno pure (anche se non è il mio stile). Tra le poche cose che ho apprezzato c’è il character design di alcuni personaggi, che viene rovinato dal fatto che ci sono ben due “quasi” sosia di Usui durante la serie.
Conclusione: beh, che dire, questa è una mia personale opinione e potete accettarla oppure no. In ogni caso, non è un anime che consiglio, e il mio voto si avvicina di poco al 5, pur non raggiungendolo.