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Della stessa autrice avevo già letto "Kuragehime" e, sebbene mi fosse piaciuto, non mi aveva colpito quanto questa opera meno nota.

Trama: Rinko, Kaori e Koyuki sono tre amiche del liceo ormai trentenni. Nessuna ha una relazione stabile e il loro passatempo preferito è lamentarsi della propria vita ubriacandosi insieme al locale di Koyuki. Personaggio chiave sarà Key, giovane e misterioso modello la cui storia si intreccerà con quella della protagonista Rinko.

Alla soglia dei miei trent'anni, sebbene non single e quindi non propriamente nella condizione delle protagoniste, l'opera, la sua malinconia e descrizione dei rapporti umani mi ha colpito come un treno in corsa.

Kaori per tutto il corso della storia vivrà il disagio di aver lasciato anni prima il suo ragazzo storico perché troppo immaturo. Ormai, non più giovane e senza l'ottimismo di un tempo, finirà per incontrare di nuovo quel ragazzo, ora realizzato, e a pensare che forse la sua scelta di un tempo sia stata totalmente sbagliata. Questa trama ormai fa parte della mia vita e mi riaffiora ad ogni litigata con il mio ragazzo.

Koyuki, in apparenza la più forte e risoluta delle tre, cederà alle lusinghe di un uomo sposato. Anche lei, in fondo, perché terrorizzata dalla solitudine.

Rinko, che fin dalla prima tavola capiamo volersi sposarsi per una mera questione d'età, è quella che allaccia più relazioni e che per prima forse si renderà conto di quanto tutte le altre stiano sbagliando nell'approcciarsi alla vita.

"Ora ricordo. Questo è quello che vuol dire uscire con un uomo. Parlare di cosa lui vuole parlare e preoccuparsi sempre dei suoi bisogni. Non importa quanto sia noioso, bisogna sempre comportarsi come se fossimo interessate a ciò che sta dicendo. Questo è quello che dicevano tutte le riviste che leggevo quando ero più giovane. Le ragazze si comportano in questo modo per trovare un buon ragazzo, sposarsi e iniziare la loro vita da casalinga dopo il matrimonio. Questa è quella che chiamano "la felicità di una donna". Lo so, lo capisco. So bene che questa dovrebbe essere la normale felicità"

In questa breve citazione per me c'è il significato ultimo dell'opera. Una critica alla società giapponese e al modo di vedere le proprie donne. Rinko, Kaori e Koyuki hanno tutte un lavoro appagante e una vita piacevole. Al momento non hanno un uomo o dei figli ma questo non vuol dire che le loro carriere e le loro bevute tra amiche piene di risate siano sinonimo di una vita infelice.

"Sono così impegnata dal lavoro che quando ho del tempo libero lo passo con il mio ragazzo. Vedo le mie amiche e beviamo insieme forse una o due volte l'anno. Ma ora me ne rendo conto. Mangiare questo cibo delizioso e bere con voi due mi ha fatto capire una cosa: Questo è divertente"

"Tokyo Tarareba Musume" è stata una delle migliori opere che abbia letto negli ultimi anni. Lo stile grafico di Akiko Higashimura e la sua capacità di descrivere l'animo e i sentimenti umani mi hanno colpita profondamente.
Leggere quest'opera in un weekend invernale a Milano, tra la nostalgia dei cari al paese d'origine e il peso dell'età adulta mi ha completamente stravolto. Spero che un giorno decidano finalmente di portare l'opera in Italia.