Recensione
Inuyasha
10.0/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Da grande amante degli anime e ne ho visti veramente tanti, dai più “popolari” a quelli un po’ meno conosciuti, ma questo credo resterà sempre il mio preferito.
Non è esente da difetti, sia chiaro, non è tanto (per me) un problema la lunghezza, perché se mi affeziono a un anime o una serie, è come un'avventura che vivi ogni giorno con dei tuoi amici, e la lunghezza allontana solo il momento “traumatico” del vederla finire. Il difetto è che alcune puntate sono giusto dei riempitivi e fanno perdere un po’ la bellezza dell’anime, che senza di esse sarebbe stato perfetto. Ma sul piatto della bilancia questo è un difetto più che trascurabile e non va ad intaccare il giudizio finale.
I pregi sono molteplici.
- Il primo è il fatto che il bene e il male siano presenti in ogni persona, dalla più pura e buona al più malvagio, questo anime non vuole venderti il protagonista come il buono senza macchia, anzi! Mostra Inuyasha anche nei suoi lati più egoisti e malvagi. Mostra anche Kagome, personaggio più buono della serie, con la macchia oscura che le sporca l’anima, il tormento di essere sempre la seconda scelta, e che più volte si è trovata in pericolo perché Inuyasha aveva scelto Kikyo.
La stessa Kikyo sempre buona e altruista con tutti, che chiederà ad Inuyasha addirittura di morire insieme a lei per stare sempre insieme nel mondo dei morti. Così è anche per Sango e Miroku e ogni altro personaggio che avrà sempre un lato buono ed un lato “malvagio” o comunque, egoista, anche mettendo a rischio i propri compagni.
- Altro pregio è quello della caratterizzazione dei personaggi e la loro crescita: conosciamo un Inuyasha egoista che non farebbe mai nulla senza avere qualcosa in cambio, una Kagome fifona, una Sango molto schiva e con solo un obiettivo in testa, un Miroku maniaco sessuale, un Sesshomaru che odia tutto e tutti e ambisce solo al potere e una Kikyo mossa solo dal rancore che prova per Inuyasha. Tutti quali piano, e in modo naturale e non assolutamente forzato a parer mio, muteranno questi lati caratteriali e matureranno come persone. Basti vedere il rapporto tra Sango e Miroku, tra Inuyasha e Kagome e, soprattutto, tra Sesshomaru e la piccola Rin. Nota di merito al rapporto Sesshomaru-Rin che è l’unico rapporto libero e senza un minimo di tossicità all’interno della serie. Nessuno dei due ha mai provato a cambiare l’altro o a dirgli che tipo di persona diventare, e nonostante questo si sono sempre rispettati e sono sempre stati insieme, a mani basse il rapporto più maturo di tutta la serie.
- L’intreccio delle storie all’interno di questa serie è veramente degno di nota: ogni personaggio ha un passato e un motivo per cui vuole sconfiggere Naraku, e ogni personaggio oltre a far parte della storia del gruppo, ha una sua storia personale e dei sentimenti ben denotati e caratterizzati.
- La capacità di farti riflettere: questo può essere anche solo un pensiero personale, ma a me moltissime situazioni han fatta commuovere all’inverosimile e riflettere tantissimo sulla mia vita, o anche semplicemente, su come mi sarei comportata io nei loro panni. Ad esempio quanti hanno detestato Kikyo nella prima stagione, eppure ogni volta mi fermavo a pensare che se fossi stata in lei, probabilmente, avrei fatto la stessa cosa.
- La visione della morte: ha la capacità di farti riflettere sulla morte e di farti piangere fiumi di lacrime anche per la morte dei nemici, che non nominerò, ma chiunque abbia visto il Final Act sa di cosa parlo. Ed ogni volta che muore un personaggio, buono o cattivo che sia, esso verrà rispettato ed onorato dai nostri personaggi, in un modo così compassionevole e toccante che io ho visto ben poche volte in film/anime/serie tv.
- Battaglie sempre molto entusiasmanti e le tecniche delle spade costruite e spiegate benissimo.
Se continuassi ad elencare i pregi di questo anime penso che finirei dopodomani, e no, non ci sono cresciuta insieme, e no, non sono semplicemente affezionata alla mia infanzia. Credo che se fosse stato animato in questi ultimi anni anziché così tanto tempo fa, avrebbe un successo planetario alla stregua di "Attack on Titan" (altro anime che amo, premetto) ma purtroppo molte persone non lo guardano e si privano di questo immenso piacere solo perché “è troppo vecchio”, a chiunque legga questa recensione consiglio di non farsi influenzare dalla cosa. Musiche e animazioni sono veramente belle.
Consiglio a chiunque di guardarlo almeno una volta nella vita.
Se dovessi giudicare obiettivamente direi che è iniziato benissimo (fino alla terza stagione) poi ha iniziato un po’ a calare la qualità ed è stato troppo diluito, fino a rimontare con la saga dei Sette mercenari, per poi perdere ancora fino al Final Act che dalla prima all’ultima puntata è da 10 e lode. Nel complesso il mio voto è un 10.
Da grande amante degli anime e ne ho visti veramente tanti, dai più “popolari” a quelli un po’ meno conosciuti, ma questo credo resterà sempre il mio preferito.
Non è esente da difetti, sia chiaro, non è tanto (per me) un problema la lunghezza, perché se mi affeziono a un anime o una serie, è come un'avventura che vivi ogni giorno con dei tuoi amici, e la lunghezza allontana solo il momento “traumatico” del vederla finire. Il difetto è che alcune puntate sono giusto dei riempitivi e fanno perdere un po’ la bellezza dell’anime, che senza di esse sarebbe stato perfetto. Ma sul piatto della bilancia questo è un difetto più che trascurabile e non va ad intaccare il giudizio finale.
I pregi sono molteplici.
- Il primo è il fatto che il bene e il male siano presenti in ogni persona, dalla più pura e buona al più malvagio, questo anime non vuole venderti il protagonista come il buono senza macchia, anzi! Mostra Inuyasha anche nei suoi lati più egoisti e malvagi. Mostra anche Kagome, personaggio più buono della serie, con la macchia oscura che le sporca l’anima, il tormento di essere sempre la seconda scelta, e che più volte si è trovata in pericolo perché Inuyasha aveva scelto Kikyo.
La stessa Kikyo sempre buona e altruista con tutti, che chiederà ad Inuyasha addirittura di morire insieme a lei per stare sempre insieme nel mondo dei morti. Così è anche per Sango e Miroku e ogni altro personaggio che avrà sempre un lato buono ed un lato “malvagio” o comunque, egoista, anche mettendo a rischio i propri compagni.
- Altro pregio è quello della caratterizzazione dei personaggi e la loro crescita: conosciamo un Inuyasha egoista che non farebbe mai nulla senza avere qualcosa in cambio, una Kagome fifona, una Sango molto schiva e con solo un obiettivo in testa, un Miroku maniaco sessuale, un Sesshomaru che odia tutto e tutti e ambisce solo al potere e una Kikyo mossa solo dal rancore che prova per Inuyasha. Tutti quali piano, e in modo naturale e non assolutamente forzato a parer mio, muteranno questi lati caratteriali e matureranno come persone. Basti vedere il rapporto tra Sango e Miroku, tra Inuyasha e Kagome e, soprattutto, tra Sesshomaru e la piccola Rin. Nota di merito al rapporto Sesshomaru-Rin che è l’unico rapporto libero e senza un minimo di tossicità all’interno della serie. Nessuno dei due ha mai provato a cambiare l’altro o a dirgli che tipo di persona diventare, e nonostante questo si sono sempre rispettati e sono sempre stati insieme, a mani basse il rapporto più maturo di tutta la serie.
- L’intreccio delle storie all’interno di questa serie è veramente degno di nota: ogni personaggio ha un passato e un motivo per cui vuole sconfiggere Naraku, e ogni personaggio oltre a far parte della storia del gruppo, ha una sua storia personale e dei sentimenti ben denotati e caratterizzati.
- La capacità di farti riflettere: questo può essere anche solo un pensiero personale, ma a me moltissime situazioni han fatta commuovere all’inverosimile e riflettere tantissimo sulla mia vita, o anche semplicemente, su come mi sarei comportata io nei loro panni. Ad esempio quanti hanno detestato Kikyo nella prima stagione, eppure ogni volta mi fermavo a pensare che se fossi stata in lei, probabilmente, avrei fatto la stessa cosa.
- La visione della morte: ha la capacità di farti riflettere sulla morte e di farti piangere fiumi di lacrime anche per la morte dei nemici, che non nominerò, ma chiunque abbia visto il Final Act sa di cosa parlo. Ed ogni volta che muore un personaggio, buono o cattivo che sia, esso verrà rispettato ed onorato dai nostri personaggi, in un modo così compassionevole e toccante che io ho visto ben poche volte in film/anime/serie tv.
- Battaglie sempre molto entusiasmanti e le tecniche delle spade costruite e spiegate benissimo.
Se continuassi ad elencare i pregi di questo anime penso che finirei dopodomani, e no, non ci sono cresciuta insieme, e no, non sono semplicemente affezionata alla mia infanzia. Credo che se fosse stato animato in questi ultimi anni anziché così tanto tempo fa, avrebbe un successo planetario alla stregua di "Attack on Titan" (altro anime che amo, premetto) ma purtroppo molte persone non lo guardano e si privano di questo immenso piacere solo perché “è troppo vecchio”, a chiunque legga questa recensione consiglio di non farsi influenzare dalla cosa. Musiche e animazioni sono veramente belle.
Consiglio a chiunque di guardarlo almeno una volta nella vita.
Se dovessi giudicare obiettivamente direi che è iniziato benissimo (fino alla terza stagione) poi ha iniziato un po’ a calare la qualità ed è stato troppo diluito, fino a rimontare con la saga dei Sette mercenari, per poi perdere ancora fino al Final Act che dalla prima all’ultima puntata è da 10 e lode. Nel complesso il mio voto è un 10.