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L'opera del 2006 ci fa sentire, fin da subito, il peso degli anni in maniera più o meno prepotente in ogni episodio.
L'anime è composto da 11 episodi che dovrebbero avere in comune il fatto di essere storie horror relative al folklore giapponese; ogni episodio è introdotto da una sigla rap le cui animazioni cambiano al variare della storia raccontata, infatti gli 11 episodi contengono 3 storie del tutto slegate tra di loro, perciò le tratterò una alla volta e il voto della serie sarà la media ponderata tra le varie storie.

La prima storia (cioè i primi 4 episodi), "Yotsuya Kaidan", racconta le vicende legate alla nascita di una maledizione frutto di intrighi e tradimenti. La storia non è particolarmente avvincente, alcuni personaggi sono disegnati abbastanza male dando l'impressione di essere troppo brutti anche per un anime che dovrebbe essere horror. Alcune animazioni ricordano i primi cartoni animati low budget sulla Bibbia. Nonostante i difetti, è la storia di cui ho apprezzato di più il lato horror grazie a terribili eruzioni cutanee sul viso, apparizioni improvvise e allucinazioni che mettono a dura prova la sanità mentale di Oiwa. Tutto sommato la storia è godibile chiudendo un occhio sul lato grafico, ho apprezzato in particolar modo il narratore che sul finale della storia presenta una riflessione sulle maledizioni e le storie folkloristiche.
VOTO: 6.

La seconda storia (cioè gli episodi dal 5 all'8), "Tenshu Monogatari", racconta la storia di un castello abituato da terribili creature. La storia risulta particolarmente lenta e poco intrigante, anche questa volta alcuni personaggi sono disegnati abbastanza male e in questo caso il tutto risulta ulteriormente perché, al contrario, alcune principesse hanno un aspetto davvero piacevole. Questa storia presenta molte più scene d'azione rispetto alla prima, in particolare la maggior parte dell'ultima puntata è costituita da combattimenti; purtroppo le scene d'azione sono il punto debole della storia, oltre a non essere particolarmente ispirate.
Se in "Yotsuya Kaidan" alcune scene sono animate male, in "Tenshu Monogatari" alcune scene non sono nemmeno definibili "animate", non era quindi essere catapultati fuori dalla narrazione a causa di questi orrori visivi che costituiscono la totalità della componente horror della storia. Non vedevo l'ora che questa storia finisse, salvo solo l'estetica di alcune donne presenti nell'anime e qualche "potere" delle creature che abitano il castello.
VOTO: 5.

La terza storia (cioè gli ultimi 3 episodi), "Bake Neko", raccontano la storia della battaglia tra un demone e il nostro caro protagonista Kusuriuri. Questa parte della serie presenta il protagonista della serie Spin-off "Mononoke"(serie per la quale ho iniziato a guardare questo anime). Fin da subito ci accorgiamo che questa volta abbiamo un stile grafico molto particolare, diverso dal solito, che probabilmente sopperisce alle animazioni che non sono sempre eccellenti, ma che grazie a questo stile particolare non risultano sgradevoli, anzi, sembrano quasi far parte di questo stile. La storia, nonostante occupi 3 episodi e non 4 come le altre due, risulta colma di eventi e di evoluzione dei personaggi che per un terribile motivo si trovano rinchiusi tra le mura di una dimora le cui pareti sono ricoperte da foglietti che presentano caratteristici simboli che hanno il compito di tenere lontano il demone.
Per la prima volta in questa serie, tutto ciò che ha a che fare col protagonista sembra particolarmente ispirato ed è presente un approfondimento dei personaggi. Se guardando le prime due storie ho spesso rimpianto le storie del folklore giapponese lette altrove, durante la visione di "Bake Neko" sono rimasto estasiato dal racconto della storia e della progressiva scoperta di poteri ed equipaggiamenti del protagonista. La componente horror potrebbe sembrare legata al demone, ma in realtà ciò che causa veramente orrore è il comportamento di alcuni personaggi che ne hanno causato la nascita. Anche in "Bake Neko" sono presenti molte scene d'azione sul finale, in questo caso, però, sono parte fondamentale della storia nonché fine ultimo del protagonista; la battaglia lascia senza fiato ed è gestita con uno stile particolare.
VOTO:8.

Tutte e tre le storie hanno come elemento più spaventoso la crudeltà umana, ma solo l'ultima riesce a farne un vero punto di forza e valorizzarla: la prima storia perlopiù causa nello spettatore tristezza e nella seconda storia la crudeltà del signore feudale è praticamente solo un contorno, non ha particolare rilevanza e sembra ignorato quasi da tutti i suoi sottoposti (sono obbedienti o si sono abituati col tempo?); se questo lato fosse stato approfondito probabilmente avremmo avuto un prodotto più intrattenente.

I primi episodi fanno precipitare a picco il voto della serie che mi sento di consigliare per intero per un fattore di completezza solo per l'esiguo numero di episodi; mi sento invece in dovere di consigliare caldamente gli ultimi tre episodi.