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"Made in Abyss" lo aveva già lasciato intendere, lo ha messo in chiaro da subito, "voglio raccontarvi qualcosa di grosso" sembra averci voluto dire. Ha voluto raccontare la storia di una bambina volenterosa di avventura, di scoperta, di ignoto. Ha voluto mostrarci, come se non lo si sapesse già, che la vita - l'Abisso in questo caso - non fa sconti, che ogni cosa ha il suo prezzo, ogni cosa ha il suo valore.

Ilblu è teatro della consacrazione dello svisceramento della definizione di valore, un qualcosa che esiste per ogni individuo, eppure, per ogni individuo significa qualcosa di diverso.

Il trio delle meraviglie, Riko, Reg e la morbida Nanachi, arrivano a Ilblu, un villaggio su cui veleggia uno schermo protettivo dalla Maledizione dell'Abisso che tutela l'interno e i suoi abitanti, i Residui di Ilblu, la cui storia ci verrà narrata tra mille peripezie e pericoli. Ilblu però non è solo un villaggio, Ilblu è una culla materna, un posto unico all'interno dell'Abisso, in cui una certa Faputa, tale Principessa Immortale, non può entrare per motivi più o meno noti, per adesso almeno. Ilblu ha un piano per Faputa, e la realizzazione dello stesso darà corpo e anima a una delle risoluzioni più funeste e controverse a cui sia possibile assistere.

"Valore". Questo è il termine cardine di questo pezzo di storia, questo è ciò a cui girano intorno vita, morte e scelte delle persone. Perché per ciascuno di noi, qualsiasi cosa può costituire una forma di valore, da un pegno che ci ricorda una persona amata, o la persona stessa, a un obiettivo raggiunto tra mille difficoltà.

Valore è tutto. Se "Made in Abyss", finora, ci ha abituati ad accettare, nostro malgrado, che le nostre scelte, i nostri desideri, hanno un prezzo, oggi ci riporta un passo indietro, e allo stesso tempo un passo avanti, spostando la nostra attenzione sull'essenza stessa di quella scelta, di quel desiderio. Ci racconta come tra individui, umani, bestie, residui, strani robot o principesse immortali che siano, esistono dei legami, e sono proprio questi legami a dare forma alla vita, poiché i connettori di questi legami di vita sono proprio le nostre scelte e le nostre brame. Ci riporta indietro e avanti a capire e a ricordare per cosa abbiamo pagato quel prezzo, quanto Valore abbia quel desiderio per noi, un qualcosa che per altri può essere insignificante, e al tempo stesso unico e insostituibile per noi, un oggetto, una persona, un amore, una promessa.

Tra gioie e dolori "Made in Abyss" ci insegna ancora una volta il valore del dolore. Perché soffrire per qualcosa significa attribuire valore a quel qualcosa, fa male sì, ma è tutta una questione di consapevolezza.

Ognuno ha il suo valore da proteggere, da tramandare, da scambiare. E quel valore definisce la nostra individualità, il come decidiamo di stare al mondo.

Opera di valore immenso, meravigliosa, divina. Semplicemente "Made in Abyss".