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E’ un anime che ha un fulcro tutto suo. E’ il gigante robot che focalizza l’attenzione dello spettatore, oppure sarà la figura del giovane protagonista Maryn, un traditore della propria patria, ma carico di pena per un passato doloroso (il padre ucciso in nobili intenzioni), carcerato come un delinquente comune, uomo appestato incarnazione del marchio dell’infamia. Ma lui è fedele alla terra, nuova patria d’adozione (anche se nella trama S1 è il futuro della terra! Fantastico parallelo di un mondo in rovina per mano del proprio futuro! Eccellente perla narrativa). Lui difende il nuovo mondo per evitare che il proprio popolo faccia con la Terra quello che fece con S1. La camera nei lunghi piani lascia al protagonista ampio spazio per presentarsi (Io sono Maryn, fuggo da S1 perché i militari che lo comandano sono malvagi. A bordo del Baldios difenderò la mia nuova patria), egli parla, egli racconta di sé, il suo triste passato e il suo enorme dolore di pietà ( il lungo piano sul mare è quella “”purezza”” che l’acqua ha da sempre, purezza che rivedi negli occhi di Maryn – bell’espediente che poi ritrovi nei film francesi come Film Blu di Kislowski-). Ma altre scelte stilistiche della trama sono molto interessanti, vedi Afrodia, bellissima donna, rispettosa dell’onore verso il suo S1, ma anche se un militare donna, vigile al rigore accademico, è sempre una donna che vuole innamorarsi ma non può. E di chi? Il reietto naturalmente, uomo passionale, femminile ma sincero e degno di fiducia, lui pronto ad amare ma , può amare e non vuole, e perché? I due sono 2 militari fedeli al loro santo voto :”difendere la loro patria”. Si vogliono (Maryn) ma non si possono amare (Afrodia). Accidenti che bellissimo amodio (amore e odio), perché si cercano come compagni sinceri, ma si danno la caccia come soldati fedeli. Le scene tagliano nettamente e con lo sfumato questo concetto, si usa molto il flash back, il movimento rallentato in fase di montaggio, primissimi piani e piano americano per i ruoli ben definiti e piano lungo per l’azione. E’ l’azione molto ben costruita che soffre per duelli robot/mostro banali, narrativamente poveri (luci scure, no cambi di colore o intensità ma tutta la fotografia sempre costante) ma esteticamente validi. Buono il ritmo del montaggio. Da vedere.