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7.5/10
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Film capostipite di una leggenda, rivisto oggi si dimostra sotto alcuni aspetti datato ma per altri aspetti è ancora molto efficace ed attuale. Probabilmente questo dipende dal fatto che abbiamo di fronte un film con un'anima: Godzilla non è semplicemente la storia di un lucertolone radioattivo che distrugge tutto, il mostro è l'incarnazione della follia degli umani, sempre pronti ad utilizzare forze che possono rapidamente sfuggire al loro controllo e portare all'estinzione totale. Questo messaggio viene raccontato dal regista Inoshiro Honda con grande trasporto e sincerità, è una sorta di portavoce del sentimento giapponese che ha dovuto subire realmente una simile distruzione apocalittica (il paesaggio desolato di Tokyo dopo il passaggio del mostro richiama gli scenari desolati di Hiroshima e Nagasaki), e se questo può inizialmente far pensare ad una nota critica rivolta soltanto agli USA, il messaggio del finale estende l'ammonimento a tutta l'umanità, perché Godzilla è appunto espressione della follia potenzialmente presente in tutti noi (nel passato, nel presente e nel futuro) ed è inutile pensare di poterlo studiare o utilizzare pacificamente in qualche modo (come vorrebbe fare lo scienziato Yamane): Godzilla è figlio di una pazzia distruttiva con cui non si può trattare, va fermata e basta. Proprio la serietà del monito che vuole lanciare il film ne spiega anche la struttura narrativa: Godzilla è un titolo fortemente drammatico, inizia con un alone di mistero per poi mostrarci il dramma di persone con le loro speranze, dubbi e sentimenti alle prese con un mostro che appare inarrestabile e crudele perché sì. Certo questo potrebbe far risultare il film troppo serioso a qualche spettatore attuale, ma la carica drammatica può supplire bene alla totale mancanza di umorismo, nonostante tale carica possa anch’essa apparire un po' datata (nel corso dei decenni abbiamo visto scene drammatiche molto più forti). Sul lato più cinematografico, Honda dirige con mano sicura un buon cast e dimostra una comprensibile attenzione per l'aspetto umano della vicenda, aspetto che molto spesso verrà tralasciato nei film successivi, troppo concentrati soltanto sugli scontri tra mostri. Gli effetti speciali rivisti oggi dimostrano tutta la loro artigianalità (a volte parecchio) ma in generale risultano ancora funzionali alla storia, come si vede nella sequenza della distruzione di Tokyo: sono ormai fin troppo evidenti i trucchi e le tecniche miste usate, eppure resta comunque un coinvolgente momento di dramma e distruzione, per me il momento più memorabile del film. Si tratta quindi di un film invecchiato bene, il cui intento ammonitorio riesce a far riflettere ancora oggi.