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6.5/10
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Tezuka da giovane ha scritto vari manga ma questo è il terzo da professionista. L’autore ammette di aver riciclato delle idee di se stesso prima del debutto.
Quest’opera esce in volume per Fuji Shobo, una delle tante piccole editrici di allora, l’edizione italiana arriva con 70 anni di ritardo nel 2018 per l’Hikari/001 editori.
La trama è complessa: giallo, fantascienza e avventura tutto mischiato in modo non dilettantistico.
Certo ci sono delle ingenuità ma d’altronde questa è un opera per bambini. La possiamo trovare ancora carina a tanti anni di distanza ma i disegni sono abbastanza bruttini: d’altronde quanti disegnatori dell’epoca sono partiti male per poi migliorare? Pensate a Walt Disney e al suo primo Topolino!
Poi diciamolo Tezuka non avrà mai un tratto “incantevole”!
In fondo puntava più sullo stupire con le avventure che a creare arte immortale.
Qui troviamo personaggi che vedremo ancora. Primo fra tutti nello star system tezukiano il detective baffone.
C’è altro da dire?
Direi di no: a tanta distanza ci appare un opera senza infamia e senza lode, se fosse poesia la considereremmo un ode pindarica che parte in un modo per passare ad altro, partendo da una prospettiva realistica per passare ad un immaginario fantastico.
Voto? Sei e mezzo.