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Ho iniziato a vedere "Yosuga no Sora" per curiosità e per le recensioni piuttosto divergenti (tendenti abbastanza spesso al negativo), una serie di dodici episodi del 2010 tratta da una visual novel di genere eroge di fine 2008.
Trattandosi di un'opera piuttosto datata cui non è stato dato un seguito, non mi attendevo di certo mirabilie, anche perché in rete la serie è ricordata e menzionata quasi esclusivamente per il particolare rapporto emotivo e fisico che si instaura tra due dei protagonisti: i fratelli gemelli Haruka e Sora Kazugano.

È inutile girarci intorno: alla fine "Yusuga no Sora" è un prodotto che di arte (anche in senso lato) presenta pochissimi spunti degni di interesse, per sembrare semplicemente un'opera creata per compiacere tutti i fan della visual novel e i possibili scenari amorosi tra i protagonisti, giusto per non scontentare nessuno.
Di fatto la struttura narrativa articolata in ben quattro route (come nella visual novel), che su dodici episodi non lasciano molto spazio al chara-development, alla costruzione di una trama con un minimo di senso e continuità, è una sorta di gioco trasposto in anime con tutti i limiti che una soluzione del genere presenta.

Non molto tempo fa ho avuto modo di visionare opere tratte da visual novel: "School Days", "Kimi ga Nozomu Eien", "Kimi ga Nozomu Eien: Next Season" e "White Album 2" sono tra quelle che ricordo, e in queste era stata scelta una unica route, in modo da sviluppare una trama articolata e con una certa coerenza (ove possibile per i temi trattati e lo sviluppo dei personaggi), compensando ove possibile le forzature tipiche delle visual novel, quando il giocatore si ritrova a scegliere tra le varie soluzioni di evoluzione di trama offerte.
Se poi in "Yosuga no Sora" si deve dare spazio "adeguato" anche alle scene di sesso piuttosto esplicite, sebbene non propriamente definibili "hentai" (sotto questo aspetto mi ricorda "Redo of Healer"), è lapalissiano che lo spazio che resta per costruire un minimo di percorso per addivenire alla "consumazione finale" è risicatissimo... se poi si copia la struttura della visual novel sic et simpliciter, ecco che "Yosuga no Sora" diventa semplicemente un'accozzaglia di trovate piuttosto banali se non demenziali, per dare "profondità" a una storia che di introspettivo non ha nulla, perché si percepisce chiaramente come il tutto sia finalizzato a far pervenire i protagonisti alle scene di sesso, sia nello sviluppo delle "storie" sia negli inutili post credit sotto forma di fumetto "deformed", in cui il protagonista maschile Haruka vive delle scenette tra lo stupido e l'ecchi con la maid di una delle protagoniste delle route.

"Yosuga no Sora" è una serie misleading, perché sembra iniziare in modo canonico e in apparenza articolato: i due gemelli orfani di entrambi i genitori sono costretti a trasferirsi in un remoto villaggio rurale, nella casa di villeggiatura del nonno, in cui hanno passato le estati della loro infanzia. Il trasferimento dà loro modo di riallacciare i contatti con le amicizie fatte da bambini e di scoprire una serie di circostanze anche "scabrose" sul loro passato e sugli intrecci tra le questioni familiari dei ragazzi. E alla prima route dedica ben quattro episodi, anche per costruire un minimo di sostrato e impianto alla serie.
Di questa route la protagonista della storia amorosa con Haruha è Kazuha, e tutto sommato sembra la classica rom-com scolastica con l'aggiunta del tema del rapporto strano con la sorella Akira. In questo caso Haruka è il solito protagonista bello, gentile, altruista e tanto ingenuo, sebbene la scena finale di sesso ne riveli anche una natura più predatoria e spregiudicata.

Sulle altre route si percepisce maggiormente che la serie è costruita, come l'eroge da cui deriva, sul pretesto di addivenire in tempi brevissimi all'epifania di un rapporto amoroso e il relativo "coronamento" a livello fisico e non solo emotivo.
E così si hanno i due episodi su Akira, i tre con Nao e gli ultimi tre con Sora.

È possibile comunque individuare un filo conduttore in tutte le quattro route della serie che emerge man mano che lo spettatore si avvicina a quello finale: l'amore incestuoso di Sora nei confronti del fratello Haruka.
Se nelle prime due route è solo accennato (ma viene rivelata una scena del passato in cui lui bacia lei) e lei resta la classica ragazzina tsundere chiusa e ossessionata dal fratello, al punto da assumere atteggiamenti al limite del sopportabile, nella terza e poi soprattutto nella quarta il suo diventa "virulento" e porta la serie a diventare quasi surreale, con Sora che tiranneggia il fratello nella sua storia con Nao e poi lo provoca e circuisce nella route loro dedicata, in cui a livello di interazioni fisiche tra loro due lascia ben poco alla immaginazione e in cui lei si trasforma in una sorta di ninfomane esperta.

E poco valgono le considerazioni comunque sul comparto tecnico: si tratta di una produzione nella media sia a livello di chara-design e world building, che denota una discreta cura dei dettagli e delle animazioni. A livello musicale non mi è sembrato un granché, non solo per opening ed ending, ma anche come colonna sonora degli episodi piuttosto monotona.

Pertanto, "Yosuga no Sora" resta un'opera a mio avviso mal sviluppata, su cui pesa da un lato la mancata applicazione di una sceneggiatura che si possa anche lontanamente definire come tale (con molte forzature e personaggi al limite del risibile) e dall'altro il vizio di non appartenere a un genere ben definito: le scene di sesso (anche quelle un po' più spinte non mancano, soprattutto nella quarta route) non sono così dettagliate come un hentai, ma neppure abbozzate come un ecchi; non è un anime drammatico, perché manca di una storia credibile e articolata, non è una commedia perché è piuttosto pesante e surreale.
Una sorta di "brutto senz'anima", di cui francamente al termine della visione sono portato a pensare che possa essere utile solo per meme e canzonature più o meno boccaccesche sul "Tubo".