Recensione
Gintama
10.0/10
Recensione di asuka_excel
-
Ho appena recensito il manga, potevo farmi sfuggire l'anime?
Purtroppo ho notato che, almeno in Italia, Gintama non sta godendo del successo che, a mio parere, dovrebbe meritare. Penso che ciò sia dovuto a diversi fattori: innanzitutto, il fatto che non c'è una vera e propria trama, essendo un'opera a struttura episodica (ma io non ritengo affatto che questo sia un male). Poi occorre considerare la grande quantità di citazioni di manga, anime e leggende giapponesi, spesso poco o per nulla note al pubblico italiano.
Inoltre, molti hanno smesso di seguire l'anime dopo aver visto le primissime puntate (che in effetti non brillano se paragonate alle successive, e che inoltre servono soprattutto a introdurre i vari personaggi). Dulcis in fundo (si fa per dire) il doppiaggio italiano risulta parecchio deludente, specie se paragonato a quello originale, dove i doppiatori sembrano metterci davvero l'anima: vedere per credere!
Tutto ciò ha fatto perdere parecchi punti ad un anime che secondo me merita davvero. Un vero peccato.
Per quanto riguarda i personaggi e la comicità, ribadisco quanto ho detto nella recensione del manga: i personaggi sono tutti fantastici, fuori di testa e adorabilmente idioti, e la demenzialità tocca punte altissime. Comunque non mancano (come nel manga) momenti drammatici e commoventi.
Le musiche sono di ottimo livello, e spesso e volentieri accentuano di molto la comicità (o la drammaticità) degli eventi. Menzione d'onore per le opening e le ending: a oggi si contano sette opening e quattordici ending, e non ce n'è una che non mi sia piaciuta!
Grandiosi, infine, i doppiatori giapponesi: segnalo su tutti Tomokazu Sugita (Gintoki) e Rie Kugimiya (Kagura).
Insomma, consiglio a tutti di vedere Gintama: è un vero capolavoro, secondo me. E a chi l'ha visto su Mtv e non l'ha trovato particolarmente esaltante, consiglio di rivederlo... in giapponese sottotitolato, of course: è tutta un'altra cosa, parola mia!
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 204. Potrebbe contenere spoiler
Dopo poco più di un anno di pausa, dovuto alla necessaria attesa che si accumulasse un po' di materiale su cui lavorare dal manga, tuttora in corso, riecco l'anime capolavoro di demenza del XXI secolo: Gintama.
Questa recensione si riferirà solo ai primi tre episodi della nuova serie, gli unici usciti alla data in cui scrivo (23/04/2011).
Anno nuovo, serie nuova, storia? Praticamente identica. Anche se, si sa, per Gintama parlare di "storia" è un po' improprio, data la struttura praticamente autoconclusiva degli episodi, mini-saghe a parte.
Formula che vince non si cambia: Gintama persevera impunemente, per la gioia di noi fan, in situazioni demenziali al limite del surreale e in esilaranti citazioni e parodie della stragrande maggioranza dei luoghi comuni presenti in manga e anime, con particolare predilezione per le strafamose "jumpate" come Dragon Ball, One Piece, Bleach e Gintama stesso. Infatti, già dai primi due episodi della nuova serie si parte "con il botto", con una comicissima parodia del "Time Skip" di onepieciana, perdonatemi il neologismo, memoria.
Shinpachi si riunirà ai suoi amici dopo una separazione di sole due settimane, o almeno così crede. In realtà sembra che siano inspiegabilmente passati ben due anni, e trova tutti i suoi amici davvero cambiati: Gintoki ora sfoggia un'acconciatura alla Yamcha (ma sempre di colore argentato, state tranquilli), due cicatrici in faccia e un'uniforme arancione molto familiare; Kagura è diventata una bomba sexy; Sadaharu ha assunto delle sembianze umane decisamente inquietanti (mantenendo però orecchie e coda); e così via. Solo Shinpachi sembra essere rimasto lo stesso. Un incubo? Un'allucinazione? L'ennesimo trip acido degli autori - cosa in realtà assai probabile -? Beh, mica vi posso dire tutto io! Guardate, e non ve ne pentirete.
Il terzo episodio, spezzato in due mini-episodi, come spesso accade in Gintama, invece, vedrà il trio dello Yorozuya Gin-chan alle prese con i biglietti di auguri per l'anno nuovo e il cioccolato di San Valentino.
Come avrete intuito, anche questa nuova serie di Gintama mantiene perfettamente le caratteristiche di ultra-comicità tipiche dell'opera, per cui tutti i fan possono gioiosamente reimmergersi nel pazzo mondo ideato da Hideaki Sorachi - sempre sia lodato. Data la struttura episodica, però, anche chi non avesse visto i 201 episodi precedenti potrebbe, almeno in teoria, iniziare a seguire Gintama proprio da qui: consiglio comunque di dare un'occhiata alla "prima serie", per farsi un'idea dell'anime e soprattutto del marasma di personaggi che lo popola, e anche perché ne vale la pena, fidatevi.
Segnalo anche la nuova opening, "Tougenkyou Alien", cantata da serial TV drama, e la nuova ending, "Samurai Heart (Some Like It Hot!!)", di Spyair: molto carina la prima, stupenda la seconda.
Il mio voto per la "prima serie" era 10, e con tali premesse il voto per la "seconda serie" non può che rimanere 10. Anzi, fosse possibile gli darei anche di più.
Purtroppo ho notato che, almeno in Italia, Gintama non sta godendo del successo che, a mio parere, dovrebbe meritare. Penso che ciò sia dovuto a diversi fattori: innanzitutto, il fatto che non c'è una vera e propria trama, essendo un'opera a struttura episodica (ma io non ritengo affatto che questo sia un male). Poi occorre considerare la grande quantità di citazioni di manga, anime e leggende giapponesi, spesso poco o per nulla note al pubblico italiano.
Inoltre, molti hanno smesso di seguire l'anime dopo aver visto le primissime puntate (che in effetti non brillano se paragonate alle successive, e che inoltre servono soprattutto a introdurre i vari personaggi). Dulcis in fundo (si fa per dire) il doppiaggio italiano risulta parecchio deludente, specie se paragonato a quello originale, dove i doppiatori sembrano metterci davvero l'anima: vedere per credere!
Tutto ciò ha fatto perdere parecchi punti ad un anime che secondo me merita davvero. Un vero peccato.
Per quanto riguarda i personaggi e la comicità, ribadisco quanto ho detto nella recensione del manga: i personaggi sono tutti fantastici, fuori di testa e adorabilmente idioti, e la demenzialità tocca punte altissime. Comunque non mancano (come nel manga) momenti drammatici e commoventi.
Le musiche sono di ottimo livello, e spesso e volentieri accentuano di molto la comicità (o la drammaticità) degli eventi. Menzione d'onore per le opening e le ending: a oggi si contano sette opening e quattordici ending, e non ce n'è una che non mi sia piaciuta!
Grandiosi, infine, i doppiatori giapponesi: segnalo su tutti Tomokazu Sugita (Gintoki) e Rie Kugimiya (Kagura).
Insomma, consiglio a tutti di vedere Gintama: è un vero capolavoro, secondo me. E a chi l'ha visto su Mtv e non l'ha trovato particolarmente esaltante, consiglio di rivederlo... in giapponese sottotitolato, of course: è tutta un'altra cosa, parola mia!
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 204. Potrebbe contenere spoiler
Dopo poco più di un anno di pausa, dovuto alla necessaria attesa che si accumulasse un po' di materiale su cui lavorare dal manga, tuttora in corso, riecco l'anime capolavoro di demenza del XXI secolo: Gintama.
Questa recensione si riferirà solo ai primi tre episodi della nuova serie, gli unici usciti alla data in cui scrivo (23/04/2011).
Anno nuovo, serie nuova, storia? Praticamente identica. Anche se, si sa, per Gintama parlare di "storia" è un po' improprio, data la struttura praticamente autoconclusiva degli episodi, mini-saghe a parte.
Formula che vince non si cambia: Gintama persevera impunemente, per la gioia di noi fan, in situazioni demenziali al limite del surreale e in esilaranti citazioni e parodie della stragrande maggioranza dei luoghi comuni presenti in manga e anime, con particolare predilezione per le strafamose "jumpate" come Dragon Ball, One Piece, Bleach e Gintama stesso. Infatti, già dai primi due episodi della nuova serie si parte "con il botto", con una comicissima parodia del "Time Skip" di onepieciana, perdonatemi il neologismo, memoria.
Shinpachi si riunirà ai suoi amici dopo una separazione di sole due settimane, o almeno così crede. In realtà sembra che siano inspiegabilmente passati ben due anni, e trova tutti i suoi amici davvero cambiati: Gintoki ora sfoggia un'acconciatura alla Yamcha (ma sempre di colore argentato, state tranquilli), due cicatrici in faccia e un'uniforme arancione molto familiare; Kagura è diventata una bomba sexy; Sadaharu ha assunto delle sembianze umane decisamente inquietanti (mantenendo però orecchie e coda); e così via. Solo Shinpachi sembra essere rimasto lo stesso. Un incubo? Un'allucinazione? L'ennesimo trip acido degli autori - cosa in realtà assai probabile -? Beh, mica vi posso dire tutto io! Guardate, e non ve ne pentirete.
Il terzo episodio, spezzato in due mini-episodi, come spesso accade in Gintama, invece, vedrà il trio dello Yorozuya Gin-chan alle prese con i biglietti di auguri per l'anno nuovo e il cioccolato di San Valentino.
Come avrete intuito, anche questa nuova serie di Gintama mantiene perfettamente le caratteristiche di ultra-comicità tipiche dell'opera, per cui tutti i fan possono gioiosamente reimmergersi nel pazzo mondo ideato da Hideaki Sorachi - sempre sia lodato. Data la struttura episodica, però, anche chi non avesse visto i 201 episodi precedenti potrebbe, almeno in teoria, iniziare a seguire Gintama proprio da qui: consiglio comunque di dare un'occhiata alla "prima serie", per farsi un'idea dell'anime e soprattutto del marasma di personaggi che lo popola, e anche perché ne vale la pena, fidatevi.
Segnalo anche la nuova opening, "Tougenkyou Alien", cantata da serial TV drama, e la nuova ending, "Samurai Heart (Some Like It Hot!!)", di Spyair: molto carina la prima, stupenda la seconda.
Il mio voto per la "prima serie" era 10, e con tali premesse il voto per la "seconda serie" non può che rimanere 10. Anzi, fosse possibile gli darei anche di più.