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    Ringrazio ancora una volta la maestria di Shinchiro Watanabe, che sforna una storia così breve e intensa, ambientata in una Tokyo moderna, dove il terrorismo è la migliore opzione disponibile per le menti di due adolescenti fuori dal comune. I personaggi sono fuori dall'ordinario, e le loro vite intrecciate dalle mani del caso in obbiettivi pericolosi. Le scelte psicologiche e l'alternanza della suspense vengono giocate con un ottimo equilibrio1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Lo stampo di fabbrica della Kyoto Animation trasuda da ogni poro in questa serie. Uno spokon delicato, a parer mio pieno di "gay ingenui".
    E' una serie leggera e piacevole adatta al target per cui è stata creata, liceali legati da una passione in comune per il nuoto ma nulla di sensazionale. C'è chi perseguirà la propria passione, chi ritornerà sui propri passi e chi scoprirà nuovi orizzonti.
    Certamente la grafica e l'animazione hanno ben contri1 [ continua a leggere]
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    Shinichiro Watanabe riconferma l'ennesima perla nella collana delle migliori opere: solo lui poteva spalmare in una breve e intensa storia i samurai dell'epoca Edo con l'hip hop moderno. La maestria con cui riesce a incastrare tre personaggi completamente diversi fra loro in una storia imprevedibile, giocata fra i colori e le musiche hip pop, risalta quell'insieme di contrasti. I dialoghi sono ben curati, oltre che adattati ai personaggi.
    Chi ha1 [ continua a leggere]

    1.0/10
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    Tralasciando la pessima animazione (in particolare l'abbinamento rosso e giallo shocking negli occhi dei vampiri, poveracci) non so da quanto tempo non vedevo una trashata del genere.
    Sarà che ormai il genere dei vampiri le ha provate tutte, questa è l'ennesima storia ricolma di fatti scontati e cliché fin troppo prevedibili.
    Classica protagonista pura e buonista (arrivati al 2018 personaggi così li trovo stereotipati e beoti) che non va da ness1 [ continua a leggere]