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Fra X

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Fra X

Episodi visti: 48/48 --- Voto 8
E' l'ultima serie robotica della Nagoya TV, che aveva cominciato con "Zambot III" se non erro dieci anni prima. Lo si potrebbe definire un remake per tre più tamarro di "Gundam". Infatti la storia di base è la stessa, anche se i toni sono più scanzonati e meno seriosi, qua e là si è più pronti alla battuta, anche se comunque di base l'opera è drammatica.
Si può dividere in tre parti: la prima che vede il viaggio dei tre protagonisti verso la Terra, la seconda contro la banda di GunJam e le ultime otto-nove puntate che compongono il finale. La prima ha forse un registro troppo leggero a volte, ma è molto coinvolgente. La seconda invece parte bene, ma è un po' troppo allungata e c' è qualche ripetizione di troppo. La terza è davvero spettacolare! Magari tutte le serie avessero finali così!
I personaggi sono più o meno tutti ben caratterizzati e i disegni e l'animazione dopo quasi trent'anni sono ancora 'fighi'! Ma d'altronde in quel periodo era la regola, o quasi!
Se siete stanchi e annoiati dalle serie odierne e avete voglia di una serie old-school o volete solo un'opera che vi coinvolga, allora "Dragonar l`Armatura Metallica" fa al caso vostro!


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Monfrin

Episodi visti: 48/48 --- Voto 7
Dopo la trasmissione delle tre serie TV di Gundam, la Sunrise tenta in qualche modo di sfruttare e rinnovare l'interesse per il sottogenere dei mecha real robot con questa nuovo titolo, le cui premesse sono assai simili al capostipite della saga del mobile suit bianco. Anche qui la causa del conflitto è la ribellione di una colonia, e precisamente quella costituita sulla Luna, avvenuta in un ipotetico anno 2087, (senza troppa fantasia 100 anni dopo la produzione di questo anime), da una fazione di militari guidati dal maresciallo Guiltorre. Questi dopo aver proclamato unilateralmente l'indipendenza della loro colonia lunare dalla Federazione Terrestre con il nome di Impero unificato di Giganos (da pronunciarsi 'ghiganos'), dichiara guerra al governo federale forte di armi antropomorfe detti Metal Armor, e di un dispositivo in grado di scagliare enormi rocce contro la superficie del nostro pianeta, detto "Mass Driver", che causa enormi distruzioni. Le forze armate federali poco possono fare per contrastare la supremazia tecnologica dei Giganos, avendo a disposizione soltanto dei mobile pod spaziali per operazioni civili, convertiti in mezzi militari ma decisamente di scarsa efficacia contro i Metal Armor, e altri mezzi da battaglia assai più antiquati. Ma all'improvviso la situazione muta, in quanto una missione segreta portata a termine da alcuni agenti federali riesce a trafugare tre prototipi di Metal Armor potenziati, i Dragonar, e a caricarli su una nave sotto le mentite spoglie di un cargo, che raggiunge la colonia spaziale orbitante Alucard (il cuo disegno è chiaramente ispirato a quelle di Gundam). Ma le forze dei Giganos all'inseguimento dei fuggitivi attaccano Alucard, nella confusione che ne segue tre cadetti spaziali: il nippo-americano Kaine Wakaba, il britannico Light Newman, e l'afro-americano Tap Oceano in maniera del tutto accidentale si intrufolano all'interno dei tre Dragonar venendo registrati come piloti esclusivi dei tre robot. La battaglia all'interno della colonia si conclude alla fine con la fuga della maggior parte della popolazione su diverse navi, compreso il cargo che conteneva i Dragonar, prima della distruzione completa di essa, ma della madre di Kaine non vi è traccia. Riusciti a scampare miracolosamente all'attacco dei Metal Armor nemici i tre improvvisati piloti dei Dragonar si ricongiungono con la squadra che aveva trafugato i medesimi, nella quale vi è l'affascinante Linda Plato, figlia dello scienziato, fuggito sulla Terra, che aveva progettato i tre portentosi Metal Armor. A complicare le cose arriva però l'asso dei Giganos, il maggiore Mayo Plato, fratello di Linda, e soprannominato "Falco Blu", che metterà a dura prova Kaine, LIght e Tap, oltre che il resto dell'equipaggio della nave dei fuggitivi, i quali solo dopo molte peripezie riusciranno ad arrivare sulla Terra, portare il loro prezioso bottino a disposizione del comando federale e del prof. Plato; dopo di che comincerà la produzione in serie dei Dragoon, Metal Armor che cambieranno l'equilibrio e le sorti del conflitto in favore della Federazione. Da qui si può ben vedere che l'ispirazione a Kidou Senshi Gundam è assolutamente evidente: la causa del conflitto, i 3 mecha e parte della trama sono volutamente simili. Per di più 2 dei tre modelli, il D1 di Kaine ed il D2 di Tap sono simili al Gundam ed al Guncannon, mentre il D3 di Light non ha corrispondenza con il Guntank, ma è dotato di sofisticatissime apparecchiature per la guerra elettronica. In realtà però è assolutamente sbagliato considerare Dragonar un mero clone di Gundam, in quanto la serie, pur trattando di un drammatico e sanguinosissimo conflitto, in realtà si prende assai meno sul serio, a partire proprio dai tre protagonisti, i quali sono decisamente indisciplinati, poco seri e ancor interessati al conflitto, ma devono impegnarsi a fondo per salvare principalmente le loro vite e quelle dei loro amici, e solo successivamente si renderanno conto dell'importanza della loro missione.

Il loro antagonista principale Mayo Plato, può a prima vista sembrare un clone di Char Aznable, ma è decisamente meno machiavellico e sopratutto guidato da un fervido spirito di servizio verso la sua patria ed al maresciallo Guiltorre, cosa che invece lo differenza parecchio rispetto alla "Cometa Rossa"; in ogni caso sarà anche lui protagonista fino alla fine, dopo un drammatico colpo di scena che getterà nello scompiglio i Giganos. L'animazione, considerata l'epoca in cui la serie venne prodotta, è sostanzialmente di buon livello, il mecha design dei tre Dragonar e dei Metal Armor dei comandanti dei Giganos è piuttosto gradevole, mentre quelli dei prodotti di massa e delle navi non è particolarmente degno di nota; nella media il commento sonoro. In Giappone non sembra abbia riscosso molto successo, probabilmente perché comunque slegata da Gundamverse, in Italia molti hanno pensato fosse un mero remake di Gundam, e forse per questo quando la Yamato Video la editò in VHS si fiondarono ad acquistarle pensando di avere tra le mani un surrogato della serie del mobile suit bianco, nell'attesa, ancora lontana del suo ritorno nel nostro paese. In realtà è una serie che ha una vita propria, ed è sbagliato, oltre che ingiusto, considerarla come una specie di "Gundam dei poveri", pur non eccellendo dal punto di vista tecnico, rappresenta piuttosto bene il suo genere con una trama meno pesante e drammatica di quella del suo ben più illustre predecessore, alleggerita molto spesso da simpatiche gag, che la rendono scorrevole e godibile in quasi tutto il suo svolgimento. Solo nella parte centrale vi è un po' di stanca, ma riprende vigore verso il finale. Insomma un buon titolo di intrattenimento adatto anche a chi piace il genere mecha, ma non ama particolarmente le storie troppo intrise di filosofia ed eccessivamente introspettive; per questo ho assegnato come voto un bel 7 a questa serie.