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Elenco delle lezioni precedenti:
LEZIONE N°22: Il predicato nominale (...は...です)
Cominciamo a vedere alcune frasi semplici partendo da degli esempi:
La particella は (che si legge in modo irregolare come "wa") indica il tema della frase, ovvero l'argomento di cui si sta parlando. Nelle semplici frasi che prenderemo in considerazione questo coincide con il soggetto. La copula です corrisponde al nostro verbo essere.
Altri esempi:
In un ambito colloquiale è possibile anche che la copula です venga sostituita dalla forma piana だ o omessa del tutto:
Negativo
La forma negativa di です ha vari gradi di formalità, perchè in Giapponese è molto importante esprimere bene il grado di confidenza con il proprio interlocutore, ed in una frase negativa, cio è doppiamente importante perchè si rischia di urtarne la suscettibilità con un errato uso del giusto formalismo.
La forma più cortese, usata spesso anche nelle lettere scritte è では ありません, che può essere rilassata in じゃ ありません nel parlato formale, per essere contratta in じゃ ない nel parlato colloquiale
Per cui (ordinando dalla più formale alla più colloquiale) avremo:
Passato
Per esprimere uno stato passato il です diventa でした, mentre la forma piana だ diventa だった.
Per cui avremo:
Forma cortese:
Forma piana:
Negativo Passato
La forma negativa passata si ottiene come combinazione del negativo e del passato. Avremo quindi:
Formale:
Cortese:
Colloquiale:
*Quest'ultimo passaggio dal ない al なかった verrà approfondito più avanti, per ora prendetelo per buono.
Elenco delle lezioni precedenti:
- Hiragagana 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9
- Katakana 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8
- Esercitazione di riepilogo
- Introduzione alla lingua giapponese 1 - 2
- I pronomi personali
LEZIONE N°22: Il predicato nominale (...は...です)
Cominciamo a vedere alcune frasi semplici partendo da degli esempi:
私は学生です。
Watashi wa gakusei desu.
Io sono uno studente.
Watashi wa gakusei desu.
Io sono uno studente.
La particella は (che si legge in modo irregolare come "wa") indica il tema della frase, ovvero l'argomento di cui si sta parlando. Nelle semplici frasi che prenderemo in considerazione questo coincide con il soggetto. La copula です corrisponde al nostro verbo essere.
Altri esempi:
パオロさんはイタリア人です。
Paoro-san wa itariajin desu.
Paolo è italiano.
Paoro-san wa itariajin desu.
Paolo è italiano.
山田さんは社員です。
Yamada-san wa shain desu.
Il signor Yamada è un impiegato.
Yamada-san wa shain desu.
Il signor Yamada è un impiegato.
In un ambito colloquiale è possibile anche che la copula です venga sostituita dalla forma piana だ o omessa del tutto:
私は学生だ。
Watashi wa gakusei da.
Io sono uno studente.
Watashi wa gakusei da.
Io sono uno studente.
私は学生。
Watashi wa gakusei.
Io sono uno studente.
Watashi wa gakusei.
Io sono uno studente.
Negativo
La forma negativa di です ha vari gradi di formalità, perchè in Giapponese è molto importante esprimere bene il grado di confidenza con il proprio interlocutore, ed in una frase negativa, cio è doppiamente importante perchè si rischia di urtarne la suscettibilità con un errato uso del giusto formalismo.
La forma più cortese, usata spesso anche nelle lettere scritte è では ありません, che può essere rilassata in じゃ ありません nel parlato formale, per essere contratta in じゃ ない nel parlato colloquiale
Per cui (ordinando dalla più formale alla più colloquiale) avremo:
私は学生ではありません。
Watashi wa gakusei de wa arimasen.
Io non sono uno studente.
Watashi wa gakusei de wa arimasen.
Io non sono uno studente.
私は学生じゃありません。
Watashi wa gakusei ja arimasen.
Io non sono uno studente.
Watashi wa gakusei ja arimasen.
Io non sono uno studente.
私は学生じゃない。
Watashi wa gakusei janai.
Io non sono uno studente.
Watashi wa gakusei janai.
Io non sono uno studente.
Passato
Per esprimere uno stato passato il です diventa でした, mentre la forma piana だ diventa だった.
Per cui avremo:
Forma cortese:
私は学生でした。
Watashi wa gakusei deshita.
Io ero uno studente.
Watashi wa gakusei deshita.
Io ero uno studente.
Forma piana:
私は学生だった。
Watashi wa gakusei datta.
Io ero uno studente.
Watashi wa gakusei datta.
Io ero uno studente.
Negativo Passato
La forma negativa passata si ottiene come combinazione del negativo e del passato. Avremo quindi:
Formale:
私は学生ではありませんでした。
Watashi wa gakusei de wa arimasen deshita.
Io non ero uno studente.
Watashi wa gakusei de wa arimasen deshita.
Io non ero uno studente.
Cortese:
私は学生じゃありませんでした。
Watashi wa gakusei ja arimasen deshita.
Io non ero uno studente.
Watashi wa gakusei ja arimasen deshita.
Io non ero uno studente.
Colloquiale:
私は学生じゃなかった。
Watashi wa gakusei ja nakatta.
Io non ero uno studente.
Watashi wa gakusei ja nakatta.
Io non ero uno studente.
*Quest'ultimo passaggio dal ない al なかった verrà approfondito più avanti, per ora prendetelo per buono.
bisognerebbe correggere il deshita scritto in hiragana nei due esempi del Negativo Passato.
私は学生ではありませんでし<font color="red">て</font>。
私は学生じゃありませんでし<font color="red">て</font>。
Buon divertimento!
Beh, ma "da", da quel che so, serve pure pen enfatizzare un concetto e difatti viene spesso usato nelle proposizioni - ma anche no - esclamative.
Per quanto riguarda il presente negativo, invece, ho sempre e solo sentito "ja nai". Le altre forme non le ho mai sentite manco nominare.
Ma in base a cosa si decide che è proprio il caso di usare una data forma? Solo dal contesto? A me sembra, allora, che perlopiù il contesto richieda un linguaggio colloquiale...
esiste anche dewanai (ではない) nei libri di grammatica c'è anche da - dewanai - datta - dewanakatta, leggermente più formale di ja, janai ecc. ma sempre colloquiale (usato con amici, familiari ecc.).
Proprio come i pronomi, in base allo stato sociale del tuo interlocutore (se superiore a te, pari o inferiore) si sceglie quali forme dei verbi usare. è una caratteristica peculiare della lingua giapponese, noi abbiamo cose ben più difficili come le coniugazioni dei verbi, gli articoli, plurale e singolare e loro i gradi di cortesia del linguaggio
Eh, lo so: l'Italiano non è una lingua semplice come si potrebbe pensare! Ma c'è di peggio, veramente! Tipo il Russo! O lo si sa - come me, per esempio... - o no, poco da fare!
... poi ci sarebbe un quarto registro linguistico da usare coi teppistelli ...
Quelli che insegnano normalmente all'università sono il cortese (il primo che si studia e quello che si può usare quasi in tutte le situazioni senza problemi), il piano (visto inizialmente per le funzioni grammaticali che ha, poi anche nel suo uso pratico), l'onorifico (con il quale si "eleva" l'interlocutore) e l'umile appunto.
A SnowChild: l'onorifico si ottiene facendo precedere una particolare partizione di termini dalla particella "o", no?
in attesa che SnowChild ti risponda,
sì, nel linguaggio onorifico (keigo) se parli di un tuo superiore, della sua famiglia e di fatti che lo riguardano devi usare parole e verbi specifici onorifici preceduti da "o" oppure "go" (l'uno con le parole di origine cinese e l'altro con quelle di origine giapponese) e quando parli di te e cose che ti riguardano utilizzi parole e verbi più umili, ovviamente senza "o" e "go" (il linguaggio umile di cui parlava SnowChild, che assieme al linguaggio onorifico che ti ho accennato formano il Keigo).
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