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Elenco delle lezioni precedenti:
LEZIONE N°30
Forma piana negativa (-ない)
Come abbiamo visto nella lezione precedente, la forma piana non passata negativa degli aggettivi in い è composta dalla forma く + ない.
Per i verbi, le forme piante non passate negative predicative dei verbi sono composte:
- per gli ichidan dōshi dalla radice del verbo + ない
- per i godan dōshi dalla radice del verbo + [a] + ない (ovvero l'ultima sillaba salta sulla colonna delle a)
Il ない si comporta poi come un aggettivo in い e si può coniugare ulteriormente (ad esempio al passato diventa なかった).
Per finire, la forma piana non passata negativa di ある è proprio ない.
Vediamo ora le tabelle dei verbi (consultate la lezione 26 se non li ricordate).
Ichidan dōshi:
Godan dōshi:
Verbi irregolari:
Esempi:
Esprimere la volontà (-たい)
Per esprimere il desiderio di fare qualcosa si coniuga il verbo partendo dalla forma in -ます e sostituendolo con l'ausiliare -たい che si coniuga anch'esso come un aggettivo in い ed è solitamente seguita dalla copula です.
Ichidan dōshi:
Godan dōshi:
Verbi irregolari:
La forma in -たい diventa proprio come un aggettivo in い e si può quindi coniugare al passato (-たかった), al negativo (-たくない) o al negativo passato (-たくなかった). Ovviamente valgono anche tutte le forme più o meno formali che abbiamo visto nella lezione precedente.
Esempi:
Nota 1:
La forma in -たい si può utilizzare solo per esprimere il proprio volere in prima persona. Per le forme della terza persona il discorso è più complesso e per ora non verrà affrontato.
Nota 2:
Osserviamo l'uso del が e del は nella frase:
Il soggetto è sottinteso mentre il ga, nell’equivalente italiano fa le veci dell’oggetto. Di solito se il soggetto è la prima persona, viene omesso. Il parlante si riferisce sempre a se stesso. Nei casi in cui il soggetto sia altro, si usano degli appositi ausiliari.
Senza il soggetto l’elemento che risalta immediatamente è il complemento oggetto che viene elevato in qualità di soggetto come componente principale della frase. In altri termini il complemento oggetto appare come il soggetto della frase, pur non essendolo. Un fenomeno simile accade anche in Italiano quando si parla di piacere (Es: Le verdure non mi piacciono).
Avverbializzazione degli aggettivi
Gli aggettivi -い in e in -な possono diventare avverbi cambiando la parte finale. Nel primo caso la い diventa く, nel secondo si aggiunge に.
Elenco delle lezioni precedenti:
- Hiragagana 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9
- Katakana 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8
- Esercitazione di riepilogo
- Introduzione alla lingua giapponese 1 - 2
- I pronomi personali
- Il predicato nominale
- Pronomi e aggettivi dimostrativi
- Aru e Iru
- Frase interrogativa
- Predicato verbale
- Le particelle 1 - 2
- Gli aggettivi
LEZIONE N°30
Forma piana negativa (-ない)
Come abbiamo visto nella lezione precedente, la forma piana non passata negativa degli aggettivi in い è composta dalla forma く + ない.
Per i verbi, le forme piante non passate negative predicative dei verbi sono composte:
- per gli ichidan dōshi dalla radice del verbo + ない
- per i godan dōshi dalla radice del verbo + [a] + ない (ovvero l'ultima sillaba salta sulla colonna delle a)
Il ない si comporta poi come un aggettivo in い e si può coniugare ulteriormente (ad esempio al passato diventa なかった).
Per finire, la forma piana non passata negativa di ある è proprio ない.
Vediamo ora le tabelle dei verbi (consultate la lezione 26 se non li ricordate).
Ichidan dōshi:
Forma del dizionario | Traduzione | Negativo | Negativo passato |
食べる | mangiare | 食べない | 食べなかった |
見る | guardare | 見ない | 見なかった |
寝る | dormire | 寝ない | 寝なかった |
起きる | svegliarsi | 起きない | 起きなかった |
Godan dōshi:
Forma del dizionario | Traduzione | Negativo | Negativo passato |
書く | scrivere | 書かない | 書かなかった |
泳ぐ | nuotare | 泳がない | 泳がなかった |
貸す | prestare | 貸しない | 貸しなかった |
待つ | aspettare | 待たない | 待たなかった |
死ぬ | morire | 死なない | 死ななかった |
呼ぶ | chiamare | 呼ばない | 呼ばなかった |
読む | leggere | 読まない | 読まなかった |
売る | vendere | 売らない | 売らなかった |
買う | comprare | 買わない | 買わなかった |
Verbi irregolari:
Forma del dizionario | Traduzione | Negativo | Negativo passato |
する | fare | しない | しなかった |
来る (くる) | venire | こない | こなかった |
Esempi:
お昼にはピザをたべない。
Ohiru ni wa piza o tabenai.
A pranzo non mangio la pizza.
Ohiru ni wa piza o tabenai.
A pranzo non mangio la pizza.
昨日田中さんはパーティにこなかった。
Kinō Tanaka-san wa paati ni konakatta.
Ieri il signor Tanaka non è venuto al party.
Kinō Tanaka-san wa paati ni konakatta.
Ieri il signor Tanaka non è venuto al party.
Esprimere la volontà (-たい)
Per esprimere il desiderio di fare qualcosa si coniuga il verbo partendo dalla forma in -ます e sostituendolo con l'ausiliare -たい che si coniuga anch'esso come un aggettivo in い ed è solitamente seguita dalla copula です.
Ichidan dōshi:
Forma del dizionario | Traduzione | Volontà |
食べる | mangiare | 食べたい |
見る | guardare | 見たい |
寝る | dormire | 寝たい |
起きる | svegliarsi | 起きたい |
Godan dōshi:
Forma del dizionario | Traduzione | Volontà |
書く | scrivere | 書きたい |
泳ぐ | nuotare | 泳ぎたい |
貸す | prestare | 貸したい |
待つ | aspettare | 待ちたい |
死ぬ | morire | 死にたい |
呼ぶ | chiamare | 呼びたい |
読む | leggere | 読みたい |
売る | vendere | 売りたい |
買う | comprare | 買いたい |
Verbi irregolari:
Forma del dizionario | Traduzione | Volontà |
する | fare | したい |
来る (くる) | venire | きたい |
La forma in -たい diventa proprio come un aggettivo in い e si può quindi coniugare al passato (-たかった), al negativo (-たくない) o al negativo passato (-たくなかった). Ovviamente valgono anche tutte le forme più o meno formali che abbiamo visto nella lezione precedente.
Esempi:
本が読みたいです。
Hon ga yomitai desu.
Voglio leggere un libro.
Hon ga yomitai desu.
Voglio leggere un libro.
野菜が食べたくないです。
Yasai ga tabetakunai desu.
Non voglio mangiare le verdure.
Yasai ga tabetakunai desu.
Non voglio mangiare le verdure.
学校に行きたくなかったです。
Gakkō ni ikitakunakatta desu.
Non volevo andare a scuola.
Gakkō ni ikitakunakatta desu.
Non volevo andare a scuola.
Nota 1:
La forma in -たい si può utilizzare solo per esprimere il proprio volere in prima persona. Per le forme della terza persona il discorso è più complesso e per ora non verrà affrontato.
Nota 2:
Osserviamo l'uso del が e del は nella frase:
(私は)野菜が食べたくないです
Yasai ga tabetakunai desu.
Non voglio mangiare le verdure.
Yasai ga tabetakunai desu.
Non voglio mangiare le verdure.
Il soggetto è sottinteso mentre il ga, nell’equivalente italiano fa le veci dell’oggetto. Di solito se il soggetto è la prima persona, viene omesso. Il parlante si riferisce sempre a se stesso. Nei casi in cui il soggetto sia altro, si usano degli appositi ausiliari.
Senza il soggetto l’elemento che risalta immediatamente è il complemento oggetto che viene elevato in qualità di soggetto come componente principale della frase. In altri termini il complemento oggetto appare come il soggetto della frase, pur non essendolo. Un fenomeno simile accade anche in Italiano quando si parla di piacere (Es: Le verdure non mi piacciono).
Avverbializzazione degli aggettivi
Gli aggettivi -い in e in -な possono diventare avverbi cambiando la parte finale. Nel primo caso la い diventa く, nel secondo si aggiunge に.
もっと早く歩きませんか。
Motto hayaku arukimasen ka.
Perché non camminiamo più velocemente?
Motto hayaku arukimasen ka.
Perché non camminiamo più velocemente?
先生は親切に答えました。
Sensē wa shinsetsu ni kotaemashita.
Il professore ha risposto gentilmente.
Sensē wa shinsetsu ni kotaemashita.
Il professore ha risposto gentilmente.
In ogni caso, grazie di tutto!
E ci ho preso così gusto che me le sto facendo tutte!
Poi diventa ovviamente più nozionistico.
Comunque si cercherà anche un modo per far digerire i kanji.
Sto ripassando alla grande *__*
Solo che il Giapponese ha uno strano modo di specificare il soggetto della frase. La particella ga è generalemnte il soggetto specifico della frase, ma a volte, traducendola in analisi logica, essa specifica il complemento oggetto.
Un esempio pratico di questo si ha con queste frasi:
kare wa imouto ga san nin imasu.
Lui ha tre sorelle (minori). Nota il ga su imouto. Perchè un soggetto specifico invece di un complemento oggetto? La frase letteralmente la potresti riscrivere così: A proposito di lui, ci sono tre sorelle. In questo modo capisci come la frase si rigiri elevando il complemento oggetto a soggetto di una frase relativa alla principale, retta dal wa.
La stessa costruzione si ha nell'espressione del piacere o del desiderio (ed atro) che vedremo la prossima settimana: Oggetto ga + 'mi piace'. Che letteralmente rigira la frase in l'oggetto che mi piace è X.
Ah, niet problema che la conosco già!
Il giapponese in pratica rigira la frase oggettiva specificandola direttamente. Essendo una specifica ci vuole il 'ga' che è il soggetto specifico.
Ti amo = Quello che io amo, sei tu. (la frase 'tu sei' è il complemento oggetto di quella in cui esprimo amore)
Non so se ho sbagliato qualcosa... non sono un linguista, sono un ingegnere io XD
Ah, un ingegnere! Ecco spiegata la cosa delle derivate! Invece io non sono né uno né l'altro! XD
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