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Rygar

Episodi visti: 44/44 --- Voto 7
Le grandi serie robotiche del passato non meritano d'essere dimenticate dalle nuove generazioni, le quali, con esempi come General Daimos, possono riscoprire un'opera autentica e genuina, magari "ingenua" secondo le opere più recenti e smaliziate, tuttavia dotata di grande profondità narrativa ed epicità nei combattimenti. General Daimos si propone come un perfetto connubio tra problematiche esistenziali, sentimenti d'amore e fraternità e azione robotica tipica di quel periodo.

General Daimos è un'opera della stagione primaverile 1978 composta da 44 episodi di durata canonica. L'opera nasce come prodotto d'animazione ed è il terzo capitolo che chiude la trilogia robotica di Tadao Nagahama, già famoso per gli ottimi Combattler V e Vultus V. General Daimos differisce dai suoi predecessori in quanto non è un Gestalt (ossia un robot prodotto dall'unione di più unità), bensì è un'unica unità trasformabile.

Trama: l'universo è popolato da civiltà aliene avanzate. Una di queste è il popolo del pianeta Baam, il quale, ormai prossimo alla distruzione, non garantisce il futuro dei suoi abitanti. Circa 200 milioni di Baamesi sono costretti ad emigrare su un satellite (Il piccolo Baam), grazie al quale possono esplorare il cosmo alla ricerca di un pianeta che possa ospitarli e garantire la loro sopravvivenza. Individuata la Terra come pianeta adatto alla sopravvivenza, si organizza sulla Luna un meeting tra il rappresentante della Terra (il padre di Kazuya Ryuzaki), e il re dei Baamesi (padre di Erika e Rikiter). A causa di una congiura ordita da loschi figuri, entrambi muoiono, e Rikiter giura di farla pagare ai terrestri, dichiarando guerra totale. Kazuya torna sulla terra dopo una missione durata due anni e scopre la morte del padre ad opera dei Baamesi. Nel frattempo la Terra è attaccata da un mostro dell'esercito di Baam e dovrà pilotare il Daimos, un potente robot guerriero costruito da suo padre per difendere la pace della Terra. Durante il primo combattimento Kazuya trova Erika, figlia del Re di Baam che a causa di un trauma ha perso la memoria e se ne innamora, ma il loro amore risulterà arduo a causa dell'appartenenza a razze diverse e al fatto che Erika è sorella di Rikiter.

Grafica: ottima sotto ogni punto di vista, tenendo conto dell'epoca in cui fu realizzato. Le ambientazioni sono molto varie e piuttosto ben curate. Le animazioni sono veloci, discretamente fluide e ben adatte all'opera. Il character design è piuttosto bello e realistico. Splendido mecha design, ottimo monster design.

Sonoro: nulla da eccepire. L'opening è coinvolgente, in perfetto stile anni 70, l'ending è più dolce, ma ugualmente gradevole. Molto belli gli OST, così come i vari effetti sonori (le tipiche esplosioni dell'epoca sono onnipresenti), il doppiaggio non esalta, a causa di un riciclaggio selvaggio dei soliti doppiatori, costretti a personificare i ruoli più disparati senza nemmeno tentare di modificare la voce.

Personaggi: non ci si può lamentare troppo dei personaggi di General Daimos. I protagonisti (e antagonisti) sono splendidamente caratterizzati, dotati del giusto carisma e personalità. Alcuni personaggi "secondari" (Okane, Genta, il robottino ecc.) li ho percepiti come fastidiosi, insipide macchiette che minano la bellezza della serie. Il fattore introspettivo è ben presente, così come il fattore evolutivo (anche se tale fattore non è sempre accettato da alcuni personaggi), l'interazione è ottima.

Sceneggiatura: l'opera è realizzata secondo il tipico stile del robotico anni 70. Abbiamo uno svolgimento "libero" sui primi minuti della serie, in cui non è strettamente necessario parlare di robot o di guerra, verso i ¾ incombe la minaccia del mostro di turno, e verso la fine Daimos sconfigge il mostro, lasciando le riflessioni negli ultimi istanti. La gestione temporale prosegue lineare per tutti gli episodi, soffermandosi su alcuni flashback presenti in determinate puntate. Il ritmo s'attesta a medi livelli. È presente una cospicua dose d'azione, con violenza e scene di morte (alcune risparmiabili, poiché assurde o banalizzate), il fanservice è assente. I dialoghi sono molto validi.

Finale: a mio avviso migliorabile a causa di una certa mancanza di spiegazioni. L'ultima battaglia è senz'altro molto avvincente, molto belli i combattimenti tra personaggi e le riflessioni individuali, tuttavia si sente che c'è ancora molto da dire, sia sulla sorte dei Baamesi, sia sui loro rapporti con i terrestri e sulla relazione dei vari personaggi, qualcosa in più sulla storia d'amore di Kazuya ed Erika, o anche su Kyoshiro e la sua spasimante non mi sarebbero dispiaciuti.

In sintesi: General Daimos è, al netto dei difetti, un prodotto discreto. L'opera sa intrattenere e coinvolgere lo spettatore pur non essendo molto esauriente a livello di spiegazioni (forse un episodio in più dedicato a ciò che accadde dopo l'ultima battaglia avrebbe aiutato lo spettatore a godere meglio l'opera e a trovare le risposte che cerca), e con le tipiche cadute di stile comuni a molte opere dell'epoca. L'attualità di molte tematiche (quali la sovrappopolazione, le nazioni unite, il consiglio di sicurezza ecc.) lo rendono estremamente affascinante e fruibile anche da un pubblico relativamente giovane. Consigliato ad ogni appassionato del genere robotico di qualità e a chi cerca un'opera profonda e riflessiva, adatta anche ai neofiti.


 7
AkiraSakura

Episodi visti: 44/44 --- Voto 10
Kazuya e Erika si amano. Non è un amore dettato dalle leggi della materia, nato per qualche tornaconto personale, o stroncato dalle difficoltà della guerra. E' un amore istantaneo, assoluto e platonico, che supera la diversità, l'odio e le incomprensioni. Non può essere condizionato dal dubbio e dalla distanza, né tantomeno dall'incombente tragedia: l'amore di Kazuya, coraggioso e leale guerriero, verso Erika, la principessa del popolo contro cui egli deve combattere, non ha barriere, è più forte di qualsiasi arma, di qualsiasi ideologia.

Tra i grandi classici del robotico di tutti i tempi colloco, a tutto diritto, l'intramontabile "General Daimos", il robotico più "romantico" della quadrilogia del maestro Nagahama Tadao ("Combattler V", "Vultus V", "General Daimos", "Daltanious"). Questo anime è la prova lampante che lo schema tokusatsu, caratterizzato dal "mostro della settimana", può convivere tranquillamente con una trama solida e complessa, dal notevole intreccio, dai numerosi colpi di scena e dalla continuity serrata. Si parla della solita guerra tra Terrestri e invasori alieni, in questo caso dalle ali angeliche, tuttavia i "Baamesi" vengono dipinti come un popolo raffinato, disperato e reduce di una catastrofe. Molteplici sono le difficoltà interne del regno di "Baam", derivanti sia dai conflitti interni tra le numerose fazioni che lo compongono, sia dai complessi intrighi e tradimenti di corte, a cui il carismatico fratello di Erika, Rikiter, deve far fronte per poter governare il suo decadente popolo. Spesso i Terrestri vengono dipinti come rozzi guerrafondai, in particolare i politici e l'esercito, mentre i Baamesi sono molto più umani del popolo che si apprestano a invadere. Come accennavo nell'incipit, nascerà l'amore tra l'angelica principessa dei Baamesi, Erika, e il pilota del super robot che dà il nome all'anime, Kazuya. Sarà un amore tragico, empatico e sostanziale, ben lontano dalla concezione moderna di tale sentimento.

Prima di affrontare nei dettagli la disamina di "General Daimos", converrebbe spendere qualche parola sul suo illustre creatore. Nagahama Tadao è un grande e misconosciuto maestro del robotico, capace di utilizzare in modo sapiente i numerosi cliché che hanno fatto la fortuna del genere, senza trascurare la psicologia dei personaggi, e infondendo nelle sue opere un'elevata dose di poesia e di sentimento. Come Go Nagai, Tomino, Tezuka e tanti altri, che non cito per evitare di dilungarmi, Nagahama Tadao appartiene alla generazione dei grandi creativi giapponesi del dopoguerra. Le opere di questi maestri spesso presentano dei messaggi pacifisti, antimilitaristi, e rendono molto bene l'idea su cosa significhi versare lacrime e sangue per qualche ideale giusto, che sia esso di pace, di amore o di fratellanza universale. Nella splendida sigla di chiusura di "Daimos", una delle più belle e commuoventi di sempre, le lacrime di Erika, che alza le braccia al cielo con lo sguardo determinato e sofferente, rendono molto bene l'idea del periodo e del contesto in cui questo capolavoro è nato. Il protagonista Kazuya, come la sua amata, è disposto a sacrificarsi per la pace e per il bene comune, arrivando a dissanguarsi e a patire ogni genere di dolore fisico, esattamente come la maggior parte dei protagonisti degli anime dei gloriosi anni '70.
Insieme a Tomino, Nagahama Tadao ha diretto nel '75 il seminale "Raideen", inoltre il regista ha curato anche la prima parte di un altro grande classico, "Lady Oscar", venendo poi successivamente sostituito da Osamu Dezaki, che ne curò la seconda parte.

"General Daimos" vanta grandi personaggi, talmente ben caratterizzati che il concetto di "buono" e di "cattivo" può tranquillamente venire meno per la maggior parte di essi. A un virtuoso, romantico ed eroico protagonista viene affiancata una controparte cinica e intellettuale, il mitico Kyoshiro, un guerriero dall'improponibile acconciatura afro, munito di occhiali da sole "Ray-Ban" e di katana. Ogni personaggio stupirà lo spettatore, sopratutto i Baamesi, figure tragiche e disperate che devono affrontare sia le difficoltà interne del loro popolo che la grande difficoltà esterna del robottone che difende la Terra. Tra di loro ci saranno fazioni amiche dei Terrestri, che cercheranno di raggiungere un accordo di pace, ma anche fazioni guerrafondaie e totalitarie, capeggiate da ministri che ambiranno a diventare dittatori (non mancheranno purghe interne e squadre della morte in puro stile nazi-fascista). Anche i Terrestri sono nella stessa situazione: c'è il conflitto tra le forze armate, le Nazioni Unite e la base del professor Izumi, ci sono i Terrestri razzisti e intolleranti, e allo stesso tempo quelli aperti alla pace e al dialogo. A parte alcune ingenuità legate alla tradizione del super-robotico nagaiano tout court, sotto alcuni aspetti "General Daimos" anticipa "Gundam 0079" di un anno, sia per l'umanizzazione completa degli antagonisti che per la presenza di campi profughi (c'erano anche nel tominiano "Zambot 3"), di scenari di guerra pura (in una scena vedremo addirittura l'esercito terrestre sparare sia sui feriti baamesi che terrestri), di carismatici "cattivi" biondi che in realtà sono umanamente legati al loro popolo e ai loro ideali (Rikiter è un prototipo di Char Aznable in questo senso).

Dal punto di vista tecnico, per la sua epoca, "General Daimos" eccelle in tutto. Le coreografie dei combattimenti, le animazioni, la scelta del character design, chiaramente ispirato a Go Nagai, ma allo stesso tempo più raffinato, parlano da soli. Anche le musiche sono splendide, inserite sempre con maestria nella sceneggiatura in modo da evidenziare passaggi epici, tragici o melodrammatici. Altro pregio è il basso numero di filler, che sono solamente tre: le puntate 23, 33 e 24, che possono tranquillamente essere saltate, in quanto stonano con la seriosità e la tensione delle altre. Ripeto che quest'anime ha una continuity molto serrata: il lettore che concepisce lo schema tokusatsu come qualcosa di ripetitivo, scontato e fine a sé stesso, con questa visione dovrà ricredersi.

In conclusione, questo è uno dei più bei robotici che abbia mai visto. Capace di offrire combattimenti spettacolari, epica, personaggi indimenticabili e un grande messaggio finale, "General Daimos" è pura arte, un anime dall'innegabile potenza narrativa che merita di essere ricordato, rispettato ed omaggiato dai posteri.


 3
kaio1982

Episodi visti: 44/44 --- Voto 10
"General Damos" è davvero un capolavoro ingiustamente sottovalutato, che andrebbe rivalutato perché è enormemente diverso e decisamente più profondo degli anime mecha attuali.
Il grande merito è di Tadao Nagahama, regista davvero talentuoso, che a realizzato in quel periodo anche Vultus V (1977) e Combattler V nel 1976. La grande maestria di Nagahama si può riscontrare nella sua grande capacità di inserire svariati colpi di scena, una trama solida e dei personaggi carismatici, in un anime dalla sceneggiatura sempre veloce, ma mai disordinata o banale. Il tema centrale di "General Damos" a differenza dell'apparenza, non è assolutamente il robot Daimos, ne gli scontri con le classiche bestie meccaniche, ma la guerra più dura e cruda. Inoltre i veri scontri sono quelli verbali dei vari personaggi, mentre quelli mecha sono ridotti all'osso ed integrati in maniera magistrale nell'anime, senza interrompere mai lo scorrere della trama. Altro pilastro narrativo di "General Damos" è l'ottima storia d'amore tra Kazuya ed Erika, molto romantica, tormentata e sapientemente diretta.
Trama: I Baamesi sono una civiltà aliena dall'aspetto terrestre, che ha quasi perso il suo pianeta di origine Baam. Di conseguenza l'intera civiltà Baamese è stata costretta ad emigrare nello spazio sul piccolo Baam (un gigantesco satellite artificiale capace di viaggiare nel cosmo) alla ricerca di un altro pianeta su cui trasferirsi. Il pianeta Terra è il pianeta scelto, ma i Baamesi sulla loro strada dovranno vedersela con i Terrestri, che oltre a disporre di un potente robot e una base tecnologica, hanno anche il sostegno di un esercito militare potente. La prima idea intelligente di Nagahama, è stata quella di rendere i terrestri tutt'altro che magnanimi e indifesi ed il generale Miva è il classico esempio di un militare d'acciaio, pronto ad uccidere qualunque Baamese gli capiti a tiro.
Personaggi: Grazie all'ottimo lavoro di caratterizzazione, i numerosi protagonisti godono di una personalità molto diversificata in entrambi i popoli rivali. Kazuya Ryusaki è il ragazzo che pilota Daimos, dotato di infinito coraggio e bontà d'animo; Rikiter è il principe invasore tormentato da 1000 pensieri ed il bello è che le su preoccupazioni maggiori non derivano solo dalla guerra, ma da un'infinità di dispute intestine. Erika è una bellissima e dolce ragazza Baamese, principessa e sorella di Rikiter, che si innamora a prima vista di Kazuya e questo porterà ad una serie di conseguenze narrative, dai molteplici ed imprevedibili risvolti. Il generale Miva è a capo dell'esercito di difesa terrestre, ma il problema e scoprire se si tratta di una difesa la sua; poi c'è il vero e proprio tiranno invasore ed è Olbam, un Baamese viscido ed egoista oltre ogni limite. Quelli elencati sono solo i principali, ma sono degni di nota anche: Kyoshiro (amico di Kazuya), il professor Izumi (davvero un esempio per tutti), la governante Margareth (quasi una madre per Erika), Liza (graziosa Baamese molto fedele a Rikiter) e naturalmente Baranduk.
Grafica: Il character design è ottimo come stile, ma notevolmente carente di dettagli, riflessi e varie rifiniture grafiche. Il mecha design è sorprendentemente valido nella sua semplicità, perché privo delle strane diavolerie del periodo e più simile ad un Transformers, che ad un bizzarro robot anni '70. I fondali sono decisamente poveri a livello di colori, ma non rinunciano ad un discreto dettaglio in alcune scene. Le animazioni sono poche e semplici, ma sempre abbastanza fluide. Il doppiaggio vanta un cast di doppiatori che hanno fatto la storia qui in Italia e sono: Alessio Cigliano (Kenshiro in Hokuto no Ken), Bruno Cattaneo (10000 personaggi) e la mitica Daniela Caroli (Julia e Lynn in Hokuto no Ken). Altri doppiatori sono meno famosi e spesso gli stessi doppiavano sapientemente personaggi diversi. Le musiche sono ottime e sempre inserite con grande maestria, in tutte le varie scene.
In conclusione considero questo "General Damos" un capolavoro vero, ingiustamente snobbato, ma infinitamente superiore alle banali ed infantili serie mecha da 12 episodi odierne.

micheles

Episodi visti: 44/44 --- Voto 9
Tra il robotico classico di Go Nagai e il robotico tardo degli anni di 'Gundam' esiste una produzione abbastanza variegata che io definisco robotico di mezzo. Le opere del robotico di mezzo da un lato soddisfano l'ortodossia nagaiana (ci sono agganciamenti, trasformazioni, combattimenti, esplosioni e tradimenti), ma dall'altro presentano delle innovazioni e delle caratteristiche che li distinguono: in particolare c'è una maggiore attenzione alla storia, ai personaggi e a tematiche diverse dal combattimento. Sono produzioni che ancora non hanno il coraggio di superare i canoni del genere, cosa che invece succederà pochi anni dopo con opere del calibro di 'Gundam', 'Baldios' e 'Ideon', ma che pure non si possono liquidare come puri cloni delle opere di Go Nagai. I lavori più significative del robotico di mezzo sono la trilogia dei robot shoujo ('Combattler', 'Vultus V', 'General Daimos') e 'Daltanious', tutte opere di Tadao Nagahama, un regista di tutto rispetto che ha curato anche la regia di 'Lady Oscar'.

Come si può intuire dal nome, la trilogia shoujo di cui 'General Daimos' è il coronamento è caratterizzata da una maggiore attenzione alle tematiche amorose: in particolare sono presenti protagonisti e antagonisti molto affascinanti, in grado di attrarre anche un pubblico femminile. La trama principale di Daimos ruota attorno all'amore contrastato tra Kazuya, il pilota di Daimos, e Erika, sorella del generale nemico, novelli Romeo e Giulietta. La sceneggiatura è superiore a quella tipica di un robotico classico: l'attenzione si concentra di più sui personaggi principali e ci sono meno filler che nella media del genere.
Ciò detto, dal punto di vista dell'intreccio Daimos non sembra scritto nel 1978, ma nel 1878, nel senso che non si fa sfuggire nessuno degli stratagemmi del romanzo d'appendice. Per esempio, in un episodio per fuggire di prigione la protagonista usa lo stesso trucco di Sandokan: la pozione che permette di fingere la morte apparente. In un altro episodio ci viene narrata l'infanzia dell'amico del pilota del robot: lo vediamo bambino a Parigi, con una madre poverissima e malata di tubercolosi, scacciata dal nonno perché ha sposato un pittore spiantato poi morto in un incidente; a un certo punto madre e figlio vengono gettati fuori di casa nella strade tra il vento e la neve, neanche stessimo assistendo ad una puntata di 'Remì'. In un altro episodio compare una sosia della protagonista: insomma, tutti i luoghi comuni a cui potete pensare sono presenti. A questi si aggiungono tutti gli stereotipi che hanno fatto grande il genere robotico: già alla seconda puntata muore un bambino, alla terza l'eroe esperto di karate fa fuori venti soldati nemici con una mano sola, alla quarta un valoroso nemico muore eroicamente per la pace, eccetera.

L'ottimo character design sembra uscito dalla mano di un Go Nagai addolcito: Erika sembra Sayaka con i capelli neri e le ali, ma più bella, mentre il protagonista maschile Kazuya è un fascinoso giovane con il ciuffo ribelle. Il personaggio che mi è piaciuto di più, sia come design sia come carattere, è quello di Lisa, la scienziata incaricata dei mostri meccanici baamesi: lo ammetto, ho un debole per le belle donne con i capelli verdi. Vale la pena notare che graficamente i baamesi sono raffigurati con vestiti da antichi romani, la base extraterrestre è un tempio greco e l'atmosfera ricorda un misto tra il feuilleton ottocentesco e il kolossal in costume anni cinquanta.
In 'Daimos' sono anche presenti alcune (rare) scene di fanservice, molto divertenti - c'è una puntata in cui il robottino mascotte della base cerca di costruire una macchina fotografica a raggi X per vedere le donne nude - e non mancano le gag umoristiche.
Il doppiaggio è stupendo per chi come me è cresciuto ai tempi d'oro dell'animazione giapponese: certo, ha tutti i difetti tipici di quegli anni, ma trattandosi delle voci storiche già sentite in mille altre serie d'epoca il fattore nostalgia è a mille, anche se 'General Daimos' è una serie con ho visto per la prima volta solo di recente. Praticamente 3 o 4 doppiatori interpretano tutti i personaggi, senza neanche provare a cambiare le voci. Anche gli effetti sonori e le musiche sembrano essere stati importate da 'Goldrake' e da altre serie d'epoca.

Tutti questi aspetti contribuiscono all'assegnazione, da parte mia, di un voto buono a 'General Daimos'. Tuttavia questa è una serie che presenta caratteristiche inaspettate che alzano la mia valutazione a molto buona. In particolare sono notevoli i personaggi del comandante delle forze militari terrestri (Miwa) e il comandante delle forze di invasione baamesi (Rikiter) immagini speculari. Miwa è ancor più interessante perché parte come macchietta comica e si trasforma nel terrestre più crudele e bastardo che abbia mai visto.
'Daimos' contiene anche una riflessione sulla guerra e sulla società che lascia il segno, e sorprende specialmente trattandosi di una serie che dovrebbe essere leggera e sentimentale. In 'Daimos' sono presenti anche delle scene di tortura piuttosto pesanti, specialmente per il contesto spiazzante. È inconcepibile quello che era lasciato passare negli anime per bambini ai tempi. Per questo è molto interessante vedere queste serie d'epoca, fanno aprire gli occhi sui pregiudizi e le censure di oggi. Il mio voto è 8,5, ma lo arrotondo a 9 in riconoscimento del finale inaspettato e sconvolgente. La metto a buon diritto tra le migliori serie robotiche della sua epoca. Consigliatissima.


 2
Friederike72

Episodi visti: 44/44 --- Voto 9
General Daimos è un anime che s'inserisce nel filone degli shoujo-robottoni, che andava molto di moda a cavallo degli anni '70/'80 quando il genere robotico cominciava a mostrare dei cali d'inventiva e si pensò bene dunque di porre maggiormente l'attenzione sui sentimenti dei protagonisti(e fra questi, ovviamente, su travagliate vicende d'amore) piuttosto che sui momenti del combattimenti, che qui occupano davvero pochi secondi alla fine di ogni puntata. Scelta che indubbiamente ha contribuito ad avvicinare al genere anche il pubblico femminile e che può essere sicuramente considerata un'evoluzione, dato che ha reso possibile una maggiore introspezione dei personaggi.

Così, in Daimos, gli stereotipi sicuramente ci sono - a partire dallo spunto degli intramontabili "Romeo e Giulietta" - così come abbondano gli episodi filler come in ogni serie robotica che si rispetti, e anche il chara e l'animazione non sono particolarmente brillanti. Tuttavia quest'anime rimane indelebilmente nel cuore, vuoi per l'intensità della storia e dei sentimenti dei protagonisti, vuoi per la bellissima ending, una delle migliori in assoluto IMHO, vuoi per lo svolgimento della storia, che trova la forza di allontanarsi dal "già visto" del plot originale e affrontare tematiche che risultano attuali ancora oggi, come la pacifica convivenza di etnie diverse, i pregiudizi razziali e, perché no, anche la difficoltà delle donne in divisa di vivere la loro femminilità.

Aggiungiamoci che torti e ragione erano equamente distribuiti fra i due schieramenti e che la situazione iniziale presentata, cioè l'origine della guerra, presentava non poche difficoltà di carattere morale, beh, ecco che abbiamo davanti un piccolo gioiellino del genere robotico che, a mio parere, si lascia guardare tranquillamente anche dagli sguardi smaliziati degli spettatori moderni.


 2
demone dell'oscurità

Episodi visti: 44/44 --- Voto 9
Questo è un mecha molto particolare, come si può notare dai vivacissimi colori degli antagonisti nonchè dalle vesti che essi portano e dalla storia che qui è inserita: non capita spesso, infatti, che tra nemici possa scoppiare l'amore.

E difatti è così, all'inizio della storia potevano esserci già le condizioni in cui quest'amore poteva trionfare ed invece per le bramosie di potere di uno dei gerarchi alieni contrari agli ideali di pace di altri, scoppia una guerra assurda per la conquista della Terra.

Però in questo titolo dominano anche situazioni comuni a tutti i ragazzi, ad esempio l' allontanarsi il più possibile dal peso di grandi responsabilità, come viene qui rappresentato dal fatto di diventare un baluardo a difesa del pianeta guidando un fortissimo robot capace di respingere gli attacchi dei nemici.

Le evoluzioni che vediamo sul piano caratteriale del protagonista ci lasciano subito l'impronta dell'adolescenza, che è il fulcro che muove l'intera narrazione, di come viene vissuta attraverso varie complicazioni e disordini di vita, sregolatezza e quant'altro per essere sempre poco affidabili e mai disposti a seguire ordini di qualsiasi genere.

Però l'adolescenza è anche quella tappa obbligata della vita che ti porta gli amori più importanti, quelli inaspettati, quelli che non immagineresti mai che possano avvenire, quelli che, il più delle volte, anche in altre storie famose, hanno fatto nascere delle infinite guerre tra fazioni.

E difatti qui accade che il protagonista conosce una ragazza che ha uno stretto legame coi nemici che da sempre combatte. Emerge dunque un'altra prerogativa dell'adolescenza, gli amori impossibili e poco duraturi, quelli fortemente voluti e che mai possono svilupparsi in meglio in tempi successivi. Questo è uno dei più grandi dolori che affligge il protagonista, ed ogni volta che combatte avverte sempre questo senso di grande dolore.

Quindi l'autore vuol metterci davanti ad una trama diversa da quelle che abbiamo conosciuto negli altri mecha, addirittura sembra stavolta che neanche l'amore possa trovare spazio all'interno della narrazione, ma...

Se siete curiosi di vedere come va a finire, dovrete vedere quest'opera che vi consiglio caldamente!

simona

 1
simona

Episodi visti: 26/44 --- Voto 8
General Daimos è un tipico anime del genere robotico che aveva già dato vita ai precedenti Combattler V e Vultus V e che si inserisce in quel filone drammatico caratteristico proprio dei suoi predecessori. Nonostante non l'abbia mai visto per intero, ricordo che era una serie molto bella sia perché l'attenzione viene posta sulla violenza della guerra e sui drammi che questa causa, ma anche perché presenta tematiche delicate e importanti come l'odio e il razzismo che possono nascere in occasioni tragiche, o le difficoltà di un amore tra i rappresentanti delle opposte fazioni.

Rel

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Rel

Episodi visti: 44/44 --- Voto 8
Finalmente trovo la pagina su Daimos, il "robottone" che mi è rimasto nel cuore, la mia serie robotica preferita! Lo so, lo so, ce ne sono di migliori da tutti i punti di vista, eppure questo anime l'ho sempre amato e anche ora, a distanza di anni, ha su di me lo stesso fascino di una volta.
La storia, anche se non originalissima, è intrigante e poi questi nemici dall'aspetto di angeli hanno il loro fascino. Il principe Rikiter nella sua spietatezza, la sua consigliera/donna, di cui non ricordo il nome, erano caratterizzati molto bene. Al centro la storia d'amore del protagonista Katsuya e della principessa di Baam (i nemici), Erika, travagliata fino alle ultime battute dell'anime. Personalmente adoravo Katsuya come personaggio, per la sua umanità e forza di volontà, ricordo una bellissima puntata sul suo passato! Inoltre anche il grande robottone aveva e ha, un suo gran fascino, poi il fatto che Katsuya vi fosse legato da alcuni 'fili' mi davano l'impressione che 'vivesse' il Daimos e questo da piccola mi faceva rabbrividire.
Nel complesso: una serie che io consiglio vivamente di vedere!