Fresh Pretty Cure
Quali sono gli elementi caratteristici dell’adolescenza?
Uno di questi è la scoperta dell’amore, cioè la ricerca o la scoperta della futura anima gemella; poi, l’adolescenza è, probabilmente, il momento cruciale della vita e quindi va goduta al massimo della felicità; in caso le cose si mettano male, non bisogna mai perdere la speranza; se si ha bisogno di un supporto, non c'è niente di vergognoso nel pregare Dio per ottenerlo.
Proprio questi quattro elementi, ovvero Amore, Felicità, Speranza, e Preghiera, possono essere considerati il succo o meglio il frutto dell’adolescenza, specialmente quando questa è appena sbocciata, quindi bisogna mettersi in gioco quando questa fase comincia fino a quando non volerà via, ma ciò non vuol dire che quando si diventa adulti sia perduta, al contrario, se si persegue qualcosa nell’età adulta, ci si sente ancora giovani, pur non mancando la nostalgia dei tempi adolescenziali che furono.
"Fresh Pretty Cure", sesta serie della famosa saga mahō shōjo dalla forte componente action, dimostra che anche una serie anime cresce col tempo, e la saga delle Pretty Cure, nata con le vicende di Cure Black e White, è cresciuta col tempo, e ora decide di portare in scena qualcosa di maturo, ma mai pesante, in una vera e propria serie adolescenziale, come le sue protagoniste.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
La vita della tranquilla cittadina di Clover Town è da tempo messa a soqquadro da bizzarri avvenimenti, dovuti alla presenza di bizzarri mostri e di misteriose eroine in costume che puntualmente li pestano e poi li fanno sparire con attacchi creati da scettri, proprio come farebbe una maghetta classica.
Tutto ha inizio quando, nel mondo parallelo chiamato Paese dei dolci, scompaiono le quattro chiavi fatate Pickrun, costringendo il principe furetto del regno Tart, accompagnato dalla piccola fata coniglio Chiffon, a cercarli sulla terra, finendo in una città chiamata Clover Town, dal momento che i quattro spiriti in questione hanno captato la presenza di quattro ragazze che potrebbero diventare le leggendarie guerriere Pretty Cure proprio lì .
Tempismo perfetto, dal momento che i vari mondi paralleli, tra cui il Paese dei dolci, dove la serie è ambientata (e, probabilmente, non solo questa, dal momento che in quel periodo sono iniziati i film "All Stars"), sono minacciati dai piani di conquista del crudele Moebius, sovrano del sinistro regno di Labyrinth, intenzionato a mettere le mani sul misterioso Memoria Infinity, e le uniche in grado di fermarlo sono appunto le leggendarie guerriere Pretty Cure.
La prima a diventare una Pretty Cure è Love Momozono, una vivace quanto disponibile ragazza di Clover Town. Quando uno dei soldati di Labyrinth, Eas, scatena un Nakewameke, il mostro della serie (ma non è l’unico) durante uno spettacolo del gruppo di ballo Trinity, Love acquisisce il potere di trasformarsi, sotto il nome di Cure Peach, grazie a uno dei Pickrun che si fonde nel suo cellulare, creando il Device di trasformazione Linkrun, permettendole di trasformarsi e sconfiggere il nemico; poco dopo incontrerà Tart e Chiffon, che gli spiegheranno il da farsi.
Non sarà da sola e avrà bisogno d’aiuto, quindi le prossime due ragazze a diventare Pretty Cure saranno nientemeno che le sue amiche d’infanzia Miki Aono, sportiva ed appassionata di moda, che diventerà Cure Berry, e la dolce ma timida Inori Yamabuki, che diventerà Cure Pine.
Inizialmente in tre, il loro obiettivo sarà cercare la quarta Pretty Cure e, in contemporanea, sventare gli attacchi di Labyrinth dovuti alle strategie di Eas, Soular e Wester (e più avanti la crudele Northa), il cui obiettivo è riempire il Misuratore d’Infelicità con il dolore degli esseri umani; quest'ultimo, se riempito al massimo, svelerà la posizione del Memoria Infinity (proprio nel posto più inaspettato).
A differenza delle serie precedenti, "Fresh" mette in mostra una trama molto più elaborata e intricata delle precedenti, tipics dei mahō shōjo degli anni '90 a cui la serie fa continui tributi, dalle guerriere che usano scettri come armi, terremoti gerarchici fra le file dei nemici, mostrandone addirittura di “umani”. Inoltre, i nemici non si concentrano principalmente sulle guerriere evocando i mostri col solo scopo per attaccarle, quanto piuttosto nello scatenare disordini per raggiungere i loro obiettivi, con mostri dai poteri più profondi quanto assurdi, che vanno dal cancellare gli oggetti, al manipolare il tempo, ecc.
Inoltre, in questa serie la Pretty Cure non agiscono all'insaputa dei cittadini, ma al contrario, vengono mostrate in bella vista quando combattono, diventando di fatto le eroine del luogo, con risultati a dir poco allucinanti nelle battute finali, quando le quattro protagoniste compiranno “quella cosa” che nessuna protagonista di mahō shōjo farebbe, se non quando necessario.
Altra differenza sta nel legame fra le protagoniste: le tre protagoniste iniziali non sono perfette sconosciute incontratesi proprio a inizio serie, ma amiche d’infanzia, pur frequentanti scuole diverse; inoltre il personaggio di Eas, inizialmente solo perché gli era stato ordinato, inizia a frequentare il mondo umano col nome di Setsuna Higashi e casualmente conoscerà Love. Per puro caso conoscerà la sua identità di guerriera, ma col tempo (come già successo nel caso di Michiru e Kaoru in "Splash Star") inizierà ad aprirsi con lei e diventare più umana, cosa non gradita al suo capo (che non è “umano” - le virgolette sono d’obbligo - per nulla) e dopo che l’un l’altra si saranno smascherate e affrontate dolorosamente in un ultimo confronto, Eas “rinascerà” come umana e alleata nelle vesti della quarta Pretty Cure, Cure Passion.
Oltre alle puntate dedicate al rapporto fra le protagoniste e ai loro hobby e passatempi, approfonditi in particolare verso la seconda metà della serie, con puntate dedicate al legame fra Setsuna e le sue nuove amiche, in particolare con Love, che darà vita a un vero e proprio amore fraterno fra le due, dal momento che Love la inviterà a vivere da lei come una sorella, conosceremo gli altri personaggi di Clover Town, come le simpatiche famiglie delle protagoniste, personaggi come Miyuki, la leader delle Trinity che Love ha salvato a inizio serie e che diventerà istruttrice di ballo sia di lei che per le sue amiche, in particolare quando scoprirà la loro identità come Pretty Cure, o il bizzarro quanto simpatico venditore di ciambelle Kaoru, con tanto di puntata a lui dedicata che parodia le spy story, e i tre compagni di classe della scuola di Love, ovvero Kento, Yuki e in particolare Daisuke, il fratello minore di Miyuki.
Ovviamente, si arriva sempre e comunque al momento topico di una serie delle Pretty Cure ovvero i combattimenti da battle shonen che, nel corso della serie, aumenteranno di intensità e potenza, qui a volte con risultati molto duri, dove la pesantezza e la stanchezza delle battaglie, specialmente quelle cruciali, viene fatta sentire, per non parlare dell’armamentario delle guerriere, da vero e proprio anime mahō shōjo anni '90, da colpi evocati dalle mani e poi da scettri o artefatti ad un attacco finale combinato verso metà serie e fino alla presenza della trasformazione potenziamento, con attacchi speciali nelle battute finali e colpi di scena da capogiro.
Inoltre, la serie mostra un distacco netto in ambito di ambientazioni, con una Clover Town tutta da scoprire (come la bellissima cittadina costiera di "Splash Star"), la pittoresca ambientazione del Paese dei dolci e una futuristica ma fredda e grigia, nonché “schematica”, Labyrinth, che richiama il peggio in ambito di ambientazioni distopiche, con un sistema uguale e perfetto ma privo di libertà, che verrà guastato da un virus (le Pretty Cure).
Oltre a presentarsi molto bene graficamente, la serie mostra una vera e propria evoluzione in ambito musicale, spaziando fra molti generi: musiche corali e veri e propri pezzi di musica rock uniti a buoni doppiaggi. Carina l’opening, ma meritano una menzione d’onore le ending, che presentano per la prima volta delle spettacolari quanto carine coreografie in CGI, che diventeranno le future ending della saga.
"Fresh Pretty Cure" abbandona lo stile narrativo semplice, ma intenso, delle precedenti serie per mostrare una serie matura e profonda, mostrando che anche una serie di anime, dopo essere nata, può crescere come un bambino che diventa adolescente, e "Fresh Pretty Cure" è una vera e propria serie “adolescente” che porterà lo spettatore in un turbinio di eventi e accadimenti assolutamente imprevedibili, pur mantenendo lo stile e il fascino a cui la saga delle leggendarie guerriere ci ha ormai abituati, mostrando che anche noi, pur non essendo più ragazzini come le protagoniste, possiamo tornare adolescenti (ma anche bambini) quel tanto che basta per godersi qualcosa di spettacolare, che non ha paura di mostrare le proprie carte a chiunque voglia guardarle.
Uno di questi è la scoperta dell’amore, cioè la ricerca o la scoperta della futura anima gemella; poi, l’adolescenza è, probabilmente, il momento cruciale della vita e quindi va goduta al massimo della felicità; in caso le cose si mettano male, non bisogna mai perdere la speranza; se si ha bisogno di un supporto, non c'è niente di vergognoso nel pregare Dio per ottenerlo.
Proprio questi quattro elementi, ovvero Amore, Felicità, Speranza, e Preghiera, possono essere considerati il succo o meglio il frutto dell’adolescenza, specialmente quando questa è appena sbocciata, quindi bisogna mettersi in gioco quando questa fase comincia fino a quando non volerà via, ma ciò non vuol dire che quando si diventa adulti sia perduta, al contrario, se si persegue qualcosa nell’età adulta, ci si sente ancora giovani, pur non mancando la nostalgia dei tempi adolescenziali che furono.
"Fresh Pretty Cure", sesta serie della famosa saga mahō shōjo dalla forte componente action, dimostra che anche una serie anime cresce col tempo, e la saga delle Pretty Cure, nata con le vicende di Cure Black e White, è cresciuta col tempo, e ora decide di portare in scena qualcosa di maturo, ma mai pesante, in una vera e propria serie adolescenziale, come le sue protagoniste.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
La vita della tranquilla cittadina di Clover Town è da tempo messa a soqquadro da bizzarri avvenimenti, dovuti alla presenza di bizzarri mostri e di misteriose eroine in costume che puntualmente li pestano e poi li fanno sparire con attacchi creati da scettri, proprio come farebbe una maghetta classica.
Tutto ha inizio quando, nel mondo parallelo chiamato Paese dei dolci, scompaiono le quattro chiavi fatate Pickrun, costringendo il principe furetto del regno Tart, accompagnato dalla piccola fata coniglio Chiffon, a cercarli sulla terra, finendo in una città chiamata Clover Town, dal momento che i quattro spiriti in questione hanno captato la presenza di quattro ragazze che potrebbero diventare le leggendarie guerriere Pretty Cure proprio lì .
Tempismo perfetto, dal momento che i vari mondi paralleli, tra cui il Paese dei dolci, dove la serie è ambientata (e, probabilmente, non solo questa, dal momento che in quel periodo sono iniziati i film "All Stars"), sono minacciati dai piani di conquista del crudele Moebius, sovrano del sinistro regno di Labyrinth, intenzionato a mettere le mani sul misterioso Memoria Infinity, e le uniche in grado di fermarlo sono appunto le leggendarie guerriere Pretty Cure.
La prima a diventare una Pretty Cure è Love Momozono, una vivace quanto disponibile ragazza di Clover Town. Quando uno dei soldati di Labyrinth, Eas, scatena un Nakewameke, il mostro della serie (ma non è l’unico) durante uno spettacolo del gruppo di ballo Trinity, Love acquisisce il potere di trasformarsi, sotto il nome di Cure Peach, grazie a uno dei Pickrun che si fonde nel suo cellulare, creando il Device di trasformazione Linkrun, permettendole di trasformarsi e sconfiggere il nemico; poco dopo incontrerà Tart e Chiffon, che gli spiegheranno il da farsi.
Non sarà da sola e avrà bisogno d’aiuto, quindi le prossime due ragazze a diventare Pretty Cure saranno nientemeno che le sue amiche d’infanzia Miki Aono, sportiva ed appassionata di moda, che diventerà Cure Berry, e la dolce ma timida Inori Yamabuki, che diventerà Cure Pine.
Inizialmente in tre, il loro obiettivo sarà cercare la quarta Pretty Cure e, in contemporanea, sventare gli attacchi di Labyrinth dovuti alle strategie di Eas, Soular e Wester (e più avanti la crudele Northa), il cui obiettivo è riempire il Misuratore d’Infelicità con il dolore degli esseri umani; quest'ultimo, se riempito al massimo, svelerà la posizione del Memoria Infinity (proprio nel posto più inaspettato).
A differenza delle serie precedenti, "Fresh" mette in mostra una trama molto più elaborata e intricata delle precedenti, tipics dei mahō shōjo degli anni '90 a cui la serie fa continui tributi, dalle guerriere che usano scettri come armi, terremoti gerarchici fra le file dei nemici, mostrandone addirittura di “umani”. Inoltre, i nemici non si concentrano principalmente sulle guerriere evocando i mostri col solo scopo per attaccarle, quanto piuttosto nello scatenare disordini per raggiungere i loro obiettivi, con mostri dai poteri più profondi quanto assurdi, che vanno dal cancellare gli oggetti, al manipolare il tempo, ecc.
Inoltre, in questa serie la Pretty Cure non agiscono all'insaputa dei cittadini, ma al contrario, vengono mostrate in bella vista quando combattono, diventando di fatto le eroine del luogo, con risultati a dir poco allucinanti nelle battute finali, quando le quattro protagoniste compiranno “quella cosa” che nessuna protagonista di mahō shōjo farebbe, se non quando necessario.
Altra differenza sta nel legame fra le protagoniste: le tre protagoniste iniziali non sono perfette sconosciute incontratesi proprio a inizio serie, ma amiche d’infanzia, pur frequentanti scuole diverse; inoltre il personaggio di Eas, inizialmente solo perché gli era stato ordinato, inizia a frequentare il mondo umano col nome di Setsuna Higashi e casualmente conoscerà Love. Per puro caso conoscerà la sua identità di guerriera, ma col tempo (come già successo nel caso di Michiru e Kaoru in "Splash Star") inizierà ad aprirsi con lei e diventare più umana, cosa non gradita al suo capo (che non è “umano” - le virgolette sono d’obbligo - per nulla) e dopo che l’un l’altra si saranno smascherate e affrontate dolorosamente in un ultimo confronto, Eas “rinascerà” come umana e alleata nelle vesti della quarta Pretty Cure, Cure Passion.
Oltre alle puntate dedicate al rapporto fra le protagoniste e ai loro hobby e passatempi, approfonditi in particolare verso la seconda metà della serie, con puntate dedicate al legame fra Setsuna e le sue nuove amiche, in particolare con Love, che darà vita a un vero e proprio amore fraterno fra le due, dal momento che Love la inviterà a vivere da lei come una sorella, conosceremo gli altri personaggi di Clover Town, come le simpatiche famiglie delle protagoniste, personaggi come Miyuki, la leader delle Trinity che Love ha salvato a inizio serie e che diventerà istruttrice di ballo sia di lei che per le sue amiche, in particolare quando scoprirà la loro identità come Pretty Cure, o il bizzarro quanto simpatico venditore di ciambelle Kaoru, con tanto di puntata a lui dedicata che parodia le spy story, e i tre compagni di classe della scuola di Love, ovvero Kento, Yuki e in particolare Daisuke, il fratello minore di Miyuki.
Ovviamente, si arriva sempre e comunque al momento topico di una serie delle Pretty Cure ovvero i combattimenti da battle shonen che, nel corso della serie, aumenteranno di intensità e potenza, qui a volte con risultati molto duri, dove la pesantezza e la stanchezza delle battaglie, specialmente quelle cruciali, viene fatta sentire, per non parlare dell’armamentario delle guerriere, da vero e proprio anime mahō shōjo anni '90, da colpi evocati dalle mani e poi da scettri o artefatti ad un attacco finale combinato verso metà serie e fino alla presenza della trasformazione potenziamento, con attacchi speciali nelle battute finali e colpi di scena da capogiro.
Inoltre, la serie mostra un distacco netto in ambito di ambientazioni, con una Clover Town tutta da scoprire (come la bellissima cittadina costiera di "Splash Star"), la pittoresca ambientazione del Paese dei dolci e una futuristica ma fredda e grigia, nonché “schematica”, Labyrinth, che richiama il peggio in ambito di ambientazioni distopiche, con un sistema uguale e perfetto ma privo di libertà, che verrà guastato da un virus (le Pretty Cure).
Oltre a presentarsi molto bene graficamente, la serie mostra una vera e propria evoluzione in ambito musicale, spaziando fra molti generi: musiche corali e veri e propri pezzi di musica rock uniti a buoni doppiaggi. Carina l’opening, ma meritano una menzione d’onore le ending, che presentano per la prima volta delle spettacolari quanto carine coreografie in CGI, che diventeranno le future ending della saga.
"Fresh Pretty Cure" abbandona lo stile narrativo semplice, ma intenso, delle precedenti serie per mostrare una serie matura e profonda, mostrando che anche una serie di anime, dopo essere nata, può crescere come un bambino che diventa adolescente, e "Fresh Pretty Cure" è una vera e propria serie “adolescente” che porterà lo spettatore in un turbinio di eventi e accadimenti assolutamente imprevedibili, pur mantenendo lo stile e il fascino a cui la saga delle leggendarie guerriere ci ha ormai abituati, mostrando che anche noi, pur non essendo più ragazzini come le protagoniste, possiamo tornare adolescenti (ma anche bambini) quel tanto che basta per godersi qualcosa di spettacolare, che non ha paura di mostrare le proprie carte a chiunque voglia guardarle.
Spesso si dice: "Squadra che vince non si cambia", ma a distanza di molti anni dall'inizio anche i più longevi e fortunati franchise delle serie TV hanno bisogno di apportare qualche variazione sul tema per dare una rinfrescata all'insieme e generare nuovo appeal sul nuovo pubblico, senza al contempo dimenticare quello più fidelizzato.
Sarà riuscito in questo intento Fresh Pretty Cure, la sesta serie TV realizzata per le magiche e leggendarie combattenti della scuderia Toei? Bisognerà scoprirlo. I nomi spesso non sono una garanzia.
Punto focale, come per ogni altra serie di Pretty Cure, è il gruppo delle protagoniste, che ora da cinque (in Yes! Pretty Cure 5 Go Go) passano a tre: Love Momozomo, Miki Aono e Inori Yamabuki, tre ragazze adolescenti inevitabilmente destinate a diventare le leggendarie Pretty Cure. Loro compito sarà proteggere la piccola fatina Chiffon e contrastare gli emissari di Labyrinth che vogliono assoggettare tutte le dimensioni al volere del loro leader Moebius.
Un inizio abbastanza canonico per la saga, che non lascia intravedere molte novità. Ci si accorge tuttavia che nuovi spunti arrivano man mano che gli episodi vanno avanti.
Ciò che emerge maggiormente in Fresh è la bella sinergia e integrazione tra la storia principale vissuta dalle protagoniste e la loro vita da normali ragazze "civili" che trascorrono nell'immaginaria città di Clover Town. Una città viva e attiva, che non solo è parte integrante della "normale vita" delle ragazze, ma che interagisce anche con la vicenda delle Pretty Cure. Ecco quindi che oltre a Love, Miki e Inori si vedranno partecipare genitori, amici, compagni di classe, vicini e conoscenti.
Un bel clima favorisce lo sviluppo di alcune gradevoli sotto-trame che scorrono parallele alla storia principale (il filone del concorso di danza su tutte), con cui non mancheranno però di incrociarsi in maniera importante e in cui farà capolino anche qualche "primo amore".
L'innovazione in senso più stretto risiede però nell'ampliamento della squadra di guerriere che avviene nel corso della serie. A Love, Miki e Inori (in "arte" Cure Peach, Cure Berry e Cure Pine) si aggiungerà verso la metà della serie anche la quarta guerriera Cure Passion dietro la cui identità si cela in realtà Setsuna Higashi, ovvero Eas, una degli emissari malvagi che in un primo momento combatterà proprio contro le Pretty Cure.
Pur se non originale di per sé, quello del malvagio redento proposto con Fresh è un elemento di novità per la saga delle Pretty Cure: un valido spunto che offre la possibilità di seguire l'evoluzione di un ulteriore personaggio e, di conseguenza, i cambiamenti che questa crescita apporta all'intero gruppo. Può non sembrare una cosa epocale, ma in realtà difficilmente in questo filone di anime una delle protagoniste compie un percorso di crescita come quello di Setsuna/Passion, e questo a prescindere dal fatto che lei sia già del suo un personaggio molto valido e interessante.
C'è, insomma, un bell'ambiente all'interno di Fresh Pretty Cure, un variopinto spaccato d'umanità in cui è difficile trovare delle semplici comparse.
Le tre, e poi quattro, protagoniste offrono ciascuna un'individualità a suo modo carismatica e ben definita, ma al contempo ben amalgamata e complementare a quelle del resto del gruppo. Altre personalità contribuiscono a dare lustro alla serie: menzione d'onore personale al pasticcione folletto Tart e al misterioso "ciambellano" Kaoru, che ci offrirà bei momenti tra cui un intero episodio tutto particolare.
Anche i cattivi di turno non sono niente male. I gregari Wester e Soular in particolare saranno più volte al centro della scena e, aggiungerei, salveranno più di una volta la buona riuscita di qualche episodio (specialmente Wester), altrimenti destinato al semplice ordinario o peggio.
Una ventata di freschezza arriva anche dal lato dei disegni. In questa serie infatti il design dei personaggi cambia sensibilmente rispetto al passato specialmente per Love e compagne, che hanno un aspetto più adulto rispetto alle "colleghe" che le hanno precedute. Andrebbero alle medie, ma paiono più mature delle ragazze di "K-ON!", che tra l'altro frequenterebbero l'ultimo anno del liceo, pur se non siamo ai vecchi livelli delle guerriere Sailor.
Frizzanti musiche e temi dance molto vivaci accompagneranno le belle sequenze di trasformazione e gli attacchi, punto di forza di un buon comparto tecnico che offre buone animazioni per il livello di una serie TV. La coperta era però corta, di un pochino, ma comunque corta: si nota infatti in alcuni episodi un calo più o meno vistoso di disegni e animazioni (bruttissime fino a un tratto e poi bellissime nelle sequenze di trasformazione e attacco), segno che il budget copriva fino a un certo punto e in alcuni episodi si è andati a risparmio. Parliamo comunque di poche puntate su un totale di cinquanta, per cui è un difetto che non si sente più di tanto.
Ho seguito la serie nella sua edizione italiana trasmessa sulle nostre televisioni e ho potuto riscontrare un lavoro nell'insieme molto buono, ben più che soddisfacente nonostante qualche marginale errore di adattamento nei primi episodi. Bella la prova di tutto il cast in generale, tra cui le doppiatrici del quartetto di protagoniste a cui hanno saputo conferire anche più forza e carisma delle loro colleghe nipponiche.
Difficile trovare grandi difetti in Fresh Pretty Cure, a meno di non voler cercare il pelo nell'uovo oppure di tirare in ballo i classici cliché e "luoghi comuni" di questo genere di produzioni. È una bella serie che piacerà molto sia ai più giovani ma anche agli appassionati più grandi.
Tra quelle che ho visto (quasi tutte ormai), è una tra le più valide serie delle Pretty Cure. Non siamo ai livelli dell'imbattuto Splash Star, che era più epico e anche più bello a vedersi, ma ci avviciniamo abbastanza.
Sarà riuscito in questo intento Fresh Pretty Cure, la sesta serie TV realizzata per le magiche e leggendarie combattenti della scuderia Toei? Bisognerà scoprirlo. I nomi spesso non sono una garanzia.
Punto focale, come per ogni altra serie di Pretty Cure, è il gruppo delle protagoniste, che ora da cinque (in Yes! Pretty Cure 5 Go Go) passano a tre: Love Momozomo, Miki Aono e Inori Yamabuki, tre ragazze adolescenti inevitabilmente destinate a diventare le leggendarie Pretty Cure. Loro compito sarà proteggere la piccola fatina Chiffon e contrastare gli emissari di Labyrinth che vogliono assoggettare tutte le dimensioni al volere del loro leader Moebius.
Un inizio abbastanza canonico per la saga, che non lascia intravedere molte novità. Ci si accorge tuttavia che nuovi spunti arrivano man mano che gli episodi vanno avanti.
Ciò che emerge maggiormente in Fresh è la bella sinergia e integrazione tra la storia principale vissuta dalle protagoniste e la loro vita da normali ragazze "civili" che trascorrono nell'immaginaria città di Clover Town. Una città viva e attiva, che non solo è parte integrante della "normale vita" delle ragazze, ma che interagisce anche con la vicenda delle Pretty Cure. Ecco quindi che oltre a Love, Miki e Inori si vedranno partecipare genitori, amici, compagni di classe, vicini e conoscenti.
Un bel clima favorisce lo sviluppo di alcune gradevoli sotto-trame che scorrono parallele alla storia principale (il filone del concorso di danza su tutte), con cui non mancheranno però di incrociarsi in maniera importante e in cui farà capolino anche qualche "primo amore".
L'innovazione in senso più stretto risiede però nell'ampliamento della squadra di guerriere che avviene nel corso della serie. A Love, Miki e Inori (in "arte" Cure Peach, Cure Berry e Cure Pine) si aggiungerà verso la metà della serie anche la quarta guerriera Cure Passion dietro la cui identità si cela in realtà Setsuna Higashi, ovvero Eas, una degli emissari malvagi che in un primo momento combatterà proprio contro le Pretty Cure.
Pur se non originale di per sé, quello del malvagio redento proposto con Fresh è un elemento di novità per la saga delle Pretty Cure: un valido spunto che offre la possibilità di seguire l'evoluzione di un ulteriore personaggio e, di conseguenza, i cambiamenti che questa crescita apporta all'intero gruppo. Può non sembrare una cosa epocale, ma in realtà difficilmente in questo filone di anime una delle protagoniste compie un percorso di crescita come quello di Setsuna/Passion, e questo a prescindere dal fatto che lei sia già del suo un personaggio molto valido e interessante.
C'è, insomma, un bell'ambiente all'interno di Fresh Pretty Cure, un variopinto spaccato d'umanità in cui è difficile trovare delle semplici comparse.
Le tre, e poi quattro, protagoniste offrono ciascuna un'individualità a suo modo carismatica e ben definita, ma al contempo ben amalgamata e complementare a quelle del resto del gruppo. Altre personalità contribuiscono a dare lustro alla serie: menzione d'onore personale al pasticcione folletto Tart e al misterioso "ciambellano" Kaoru, che ci offrirà bei momenti tra cui un intero episodio tutto particolare.
Anche i cattivi di turno non sono niente male. I gregari Wester e Soular in particolare saranno più volte al centro della scena e, aggiungerei, salveranno più di una volta la buona riuscita di qualche episodio (specialmente Wester), altrimenti destinato al semplice ordinario o peggio.
Una ventata di freschezza arriva anche dal lato dei disegni. In questa serie infatti il design dei personaggi cambia sensibilmente rispetto al passato specialmente per Love e compagne, che hanno un aspetto più adulto rispetto alle "colleghe" che le hanno precedute. Andrebbero alle medie, ma paiono più mature delle ragazze di "K-ON!", che tra l'altro frequenterebbero l'ultimo anno del liceo, pur se non siamo ai vecchi livelli delle guerriere Sailor.
Frizzanti musiche e temi dance molto vivaci accompagneranno le belle sequenze di trasformazione e gli attacchi, punto di forza di un buon comparto tecnico che offre buone animazioni per il livello di una serie TV. La coperta era però corta, di un pochino, ma comunque corta: si nota infatti in alcuni episodi un calo più o meno vistoso di disegni e animazioni (bruttissime fino a un tratto e poi bellissime nelle sequenze di trasformazione e attacco), segno che il budget copriva fino a un certo punto e in alcuni episodi si è andati a risparmio. Parliamo comunque di poche puntate su un totale di cinquanta, per cui è un difetto che non si sente più di tanto.
Ho seguito la serie nella sua edizione italiana trasmessa sulle nostre televisioni e ho potuto riscontrare un lavoro nell'insieme molto buono, ben più che soddisfacente nonostante qualche marginale errore di adattamento nei primi episodi. Bella la prova di tutto il cast in generale, tra cui le doppiatrici del quartetto di protagoniste a cui hanno saputo conferire anche più forza e carisma delle loro colleghe nipponiche.
Difficile trovare grandi difetti in Fresh Pretty Cure, a meno di non voler cercare il pelo nell'uovo oppure di tirare in ballo i classici cliché e "luoghi comuni" di questo genere di produzioni. È una bella serie che piacerà molto sia ai più giovani ma anche agli appassionati più grandi.
Tra quelle che ho visto (quasi tutte ormai), è una tra le più valide serie delle Pretty Cure. Non siamo ai livelli dell'imbattuto Splash Star, che era più epico e anche più bello a vedersi, ma ci avviciniamo abbastanza.
"Fresh Pretty Cure" (da me chiamata anche "Il rosa colpisce ancora", "La vendetta dei codini biondi" o "Codename: Rosa 2 la vendetta") è la sesta serie dell'ormai decennale saga Pretty Cure, prodotta da Toei Animation e che continua tutt'oggi ad avere incredibile successo in Giappone.
C'è un cambio di protagoniste questa volta, purtroppo non troveremo più le Pretty Cure 5, ma la quattordicenne Love Momozono e le sue amiche Miki e Inori, rispettivamente Cure Peach, la guerriera dell'amore, Cure Berry, la guerriera della speranza e Cure Pine, la guerriera della preghiera. A loro si aggiungerà nel corso degli episodi una misteriosa quarta combattente...
Le vicende sono ambientate nella vivace cittadina di Clover Town, il nemico questa volta sono i malvagi Labyrinth al servizio del grande e crudele Maestro Moebius, il quale è alla ricerca della cosiddetta Infinity per avere il controllo di tutti i mondi paralleli. Per farlo deve raccogliere, attraverso i suoi fedeli tirapiedi, l'infelicità dagli esseri umani, riempiendo così il "Misuratore d'infelicità".
La trama ricorda molto i maho shoujo degli anni '90 e ci sono, come di consueto, le varie trasformazioni piene di luci e colori, con le protagoniste che stavolta pattinano o ballano e i soliti combattimenti molto fisici, marchio di fabbrica di questa saga. Abbiamo le due abituali mascotte, incarnate dal furetto Tarte e dalla piccola, dolce Chiffon.
Nonostante questa serie sia tanto osannata e acclamata tra i fan del majokko e tra gli stessi fan di Pretty Cure, essa presenta diversi difetti che non me l'hanno fatta piacere troppo. Qual è il più grande punto debole di Fresh? Ovviamente la protagonista rosa, dai biondi codini, dal cuore grande e dall'altrettanto grandi coraggio e sbadataggine. Così come in molti altri majokko sentai, l'eroina rosa principale è quella che surclassa le sue compagne, cosa che accade anche qui in "Fresh Pretty Cure". Di Love Momozono conosceremo vita, morte e miracoli, la maggior parte dei personaggi secondari non si legherà più a lei che a ogni altro, sarà la prima ad avere i power-up dopo una decina di episodi tutti incentrati su di lei, sarà quella più utile e forte in combattimento e l'unica di cui ci sarà dato conoscere perfino la vita sentimentale. Perché tutto questo? Ma ovviamente perché Love ha il potere, ovvero il colore rosa abbinato ai codini biondi! Cosa potevate mai aspettarvi da una protagonista con simili caratteristiche?
Povera Miki/Cure Berry, a cui toccheranno sì e no 3-4 episodi in tutta la serie, nonostante sia una ragazza concreta, tosta, matura e contemporaneamente modaiola e un po' frivola, di certo molto più interessante di Cure Peach. Cure Pine se la cava un po' meglio, ma anche lei avrebbe potuto avere più spazio.
Ovviamente questo sbilanciamento non renderà le nostre eroine un vero gruppo (tranne in pochi rari casi). Cure Peach sconfigge, il 90 % delle volte, gli avversari da sola e spesso le risulteranno più d'aiuto i personaggi secondari di turno su cui verte l'episodio rispetto alle sue compagne. Dimenticatevi, spettatori di Nozomi Yumehara, rosa Pretty Cure delle due serie precedenti che era il collante del suo gruppo e che, di volta in volta, permetteva alle sue compagne di brillare di luce propria, dimenticatevi della parità tra eroine: con Fresh si ritorna alla discriminazione in base al colore purtroppo.
Dimenticatevi anche delle coinvolgenti love story tra i personaggi, in Fresh esse o sono appena accennate o sono gestite male, in particolar modo nel finale. Dimenticatevi la maturazione del trio in base alla conoscenza graduale, all'amicizia nascente, perché qui Love, Miki e Inori sono già migliori amiche e il loro legame non verrà mai approfondito come, ad esempio, lo fu quello tra Nozomi e Rin in passato.
Cos'è che salva questa serie dalla bocciatura allora? Semplice: i cattivi! Conosceremo forse i migliori cattivi di tutta la saga (inferiori forse solo a Michiru e Kaoru di Splashstar), per la prima volta assisteremo a lotte e strategie di nemici intelligenti.
Chi non si è mai chiesto perché in un majokko il nemico aspetta che le protagoniste si trasformino? Bene, i Labyrinth tenteranno di rubare il Linkrun (il cellulare che serve alla trasformazione delle guerriere).
Perché i cattivi non si alleano e distruggono le guerriere? Beh, in Fresh in alcuni episodi lo faranno, ottenendo anche ottimi risultati almeno inizialmente. Ma non si limitano a questo: Soular, ad esempio, durante le sue apparizioni, attuerà sempre strategie diaboliche che metteranno sempre in seria difficoltà le protagoniste; Wester, invece, risulterà essere un personaggio talmente spassoso e divertente da salvare anche alcune puntate non proprio esaltanti. Moebius, il villan finale, avrà una storia molto interessante alle spalle, sarà ottimamente caratterizzato e non agirà alla membro di segugio solo perché gli hanno affibbiato la parte di boss. E che dire poi di Setsuna/Eas? Lei è l'unico personaggio che riesce a spiccare e a farsi amare e notare, senza farsi offuscare dal potere rosa di Love, l'unica che avrà molti episodi in cui la si vedrà crescere, maturare, esporre i propri timori, le proprie paure, i propri sogni, verranno approfonditi i suoi rapporti con gli altri personaggi, privilegio riservato alla sola Cure Peach e di cui Miki e Inori godono per pochi episodi.
"Fresh Pretty Cure", insomma, è una serie che si regge solo grazie a degli splendidi nemici, alle animazioni, alle musiche, ai colori. Avrà anche una cittadina realistica con abitanti realistici, renderà più partecipi i genitori delle ragazze, ma deluderà per il gruppo di guerriere. A che serve quindi avere un ottimo contorno, se il piatto principale poi è carente?
Voto finale: 6,5.
C'è un cambio di protagoniste questa volta, purtroppo non troveremo più le Pretty Cure 5, ma la quattordicenne Love Momozono e le sue amiche Miki e Inori, rispettivamente Cure Peach, la guerriera dell'amore, Cure Berry, la guerriera della speranza e Cure Pine, la guerriera della preghiera. A loro si aggiungerà nel corso degli episodi una misteriosa quarta combattente...
Le vicende sono ambientate nella vivace cittadina di Clover Town, il nemico questa volta sono i malvagi Labyrinth al servizio del grande e crudele Maestro Moebius, il quale è alla ricerca della cosiddetta Infinity per avere il controllo di tutti i mondi paralleli. Per farlo deve raccogliere, attraverso i suoi fedeli tirapiedi, l'infelicità dagli esseri umani, riempiendo così il "Misuratore d'infelicità".
La trama ricorda molto i maho shoujo degli anni '90 e ci sono, come di consueto, le varie trasformazioni piene di luci e colori, con le protagoniste che stavolta pattinano o ballano e i soliti combattimenti molto fisici, marchio di fabbrica di questa saga. Abbiamo le due abituali mascotte, incarnate dal furetto Tarte e dalla piccola, dolce Chiffon.
Nonostante questa serie sia tanto osannata e acclamata tra i fan del majokko e tra gli stessi fan di Pretty Cure, essa presenta diversi difetti che non me l'hanno fatta piacere troppo. Qual è il più grande punto debole di Fresh? Ovviamente la protagonista rosa, dai biondi codini, dal cuore grande e dall'altrettanto grandi coraggio e sbadataggine. Così come in molti altri majokko sentai, l'eroina rosa principale è quella che surclassa le sue compagne, cosa che accade anche qui in "Fresh Pretty Cure". Di Love Momozono conosceremo vita, morte e miracoli, la maggior parte dei personaggi secondari non si legherà più a lei che a ogni altro, sarà la prima ad avere i power-up dopo una decina di episodi tutti incentrati su di lei, sarà quella più utile e forte in combattimento e l'unica di cui ci sarà dato conoscere perfino la vita sentimentale. Perché tutto questo? Ma ovviamente perché Love ha il potere, ovvero il colore rosa abbinato ai codini biondi! Cosa potevate mai aspettarvi da una protagonista con simili caratteristiche?
Povera Miki/Cure Berry, a cui toccheranno sì e no 3-4 episodi in tutta la serie, nonostante sia una ragazza concreta, tosta, matura e contemporaneamente modaiola e un po' frivola, di certo molto più interessante di Cure Peach. Cure Pine se la cava un po' meglio, ma anche lei avrebbe potuto avere più spazio.
Ovviamente questo sbilanciamento non renderà le nostre eroine un vero gruppo (tranne in pochi rari casi). Cure Peach sconfigge, il 90 % delle volte, gli avversari da sola e spesso le risulteranno più d'aiuto i personaggi secondari di turno su cui verte l'episodio rispetto alle sue compagne. Dimenticatevi, spettatori di Nozomi Yumehara, rosa Pretty Cure delle due serie precedenti che era il collante del suo gruppo e che, di volta in volta, permetteva alle sue compagne di brillare di luce propria, dimenticatevi della parità tra eroine: con Fresh si ritorna alla discriminazione in base al colore purtroppo.
Dimenticatevi anche delle coinvolgenti love story tra i personaggi, in Fresh esse o sono appena accennate o sono gestite male, in particolar modo nel finale. Dimenticatevi la maturazione del trio in base alla conoscenza graduale, all'amicizia nascente, perché qui Love, Miki e Inori sono già migliori amiche e il loro legame non verrà mai approfondito come, ad esempio, lo fu quello tra Nozomi e Rin in passato.
Cos'è che salva questa serie dalla bocciatura allora? Semplice: i cattivi! Conosceremo forse i migliori cattivi di tutta la saga (inferiori forse solo a Michiru e Kaoru di Splashstar), per la prima volta assisteremo a lotte e strategie di nemici intelligenti.
Chi non si è mai chiesto perché in un majokko il nemico aspetta che le protagoniste si trasformino? Bene, i Labyrinth tenteranno di rubare il Linkrun (il cellulare che serve alla trasformazione delle guerriere).
Perché i cattivi non si alleano e distruggono le guerriere? Beh, in Fresh in alcuni episodi lo faranno, ottenendo anche ottimi risultati almeno inizialmente. Ma non si limitano a questo: Soular, ad esempio, durante le sue apparizioni, attuerà sempre strategie diaboliche che metteranno sempre in seria difficoltà le protagoniste; Wester, invece, risulterà essere un personaggio talmente spassoso e divertente da salvare anche alcune puntate non proprio esaltanti. Moebius, il villan finale, avrà una storia molto interessante alle spalle, sarà ottimamente caratterizzato e non agirà alla membro di segugio solo perché gli hanno affibbiato la parte di boss. E che dire poi di Setsuna/Eas? Lei è l'unico personaggio che riesce a spiccare e a farsi amare e notare, senza farsi offuscare dal potere rosa di Love, l'unica che avrà molti episodi in cui la si vedrà crescere, maturare, esporre i propri timori, le proprie paure, i propri sogni, verranno approfonditi i suoi rapporti con gli altri personaggi, privilegio riservato alla sola Cure Peach e di cui Miki e Inori godono per pochi episodi.
"Fresh Pretty Cure", insomma, è una serie che si regge solo grazie a degli splendidi nemici, alle animazioni, alle musiche, ai colori. Avrà anche una cittadina realistica con abitanti realistici, renderà più partecipi i genitori delle ragazze, ma deluderà per il gruppo di guerriere. A che serve quindi avere un ottimo contorno, se il piatto principale poi è carente?
Voto finale: 6,5.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Il titolo "Fresh PreCure!" prometteva un rinnovamento e, forse, c'è stato, ma solo rispetto a quelle che oramai erano le caratteristiche della saga in sé. Dopo le coppie indivisibili Nagisa/Honoka e Saki/Mai, dopo il gruppo di eroine PreCure 5!, alquanto scialbo a detta di molti, ecco un gruppo di amiche e ballerine in erba: le Fresh Pretty Cure. La protagonista Love Momozono ricorda molto, specie nelle vesti di guerriera (Peach, Cure dell'Amore), la regina degli shoujo Sailor Moon, ma risulta essere meno pigra. Le altre incarnano stereotipi vecchi e nuovi: 'nuova' la Cure di colore blu, guerriera della speranza, che si presenta come una ragazza sicura di sé e dalla dubbia eleganza (una 'Minako' meno simpatica e più concreta); la combattente gialla (Pine, Cure della preghiera), beneducata e gentile, amante degli animali, ci rimanda un po' al personaggio di Melody di "Doremì", anche per via del colore. Ultima, ma non per importanza, una fanciulla dal fascino un po' dark: la guerriera della passione, Cure Passion. Quest'ultima ricorda vagamente il quarto elemento delle Angel Fighters di "Wedding Peach", la fredda e matura Scarlet/Salvia, ma risulta essere molto più insicura, specie quando entra a far parte del gruppo di eroine.
Nonostante si tratti di un anime diretto più che altro a delle bambine, la serie Fresh riesce a unire i pregi di anime come "Bishoujo Senshi Sailor Moon" e "Wedding Peach" e a personalizzarli attraverso sotto-trame e colpi di scena abbastanza buoni. Belli sono gli episodi in cui vengono messe in luce le difficoltà d'interazione fra le ragazze, carine le gag e gradevoli i personaggi secondari. Le quattro ragazze, quattordicenni, vivono in un quartiere vivace e colorato, e hanno persino degli spasimanti. Daisuke, fratello minore di Miyuki (idol che canta e balla la sigla di chiusura "You make me happy!" e che, inoltre, impartisce lezioni di danza alle protagoniste), si innamora di Love, alla quale rivela i suoi sentimenti nelle battute finali della stagione e che, sfortunatamente, non riceve una risposta concreta. Nemico assoluto è Lord Moebius (Maestro Moebius nel doppiaggio nostrano a cura della Bibi.it), un personaggio freddo e brutale, sovrano del mondo parallelo di Labyrint. Quest'essere, tramite i suoi scagnozzi, tenta di impossessarsi di Infinity, la memoria infinita che potrebbe aprirgli le porte al dominio su tutti i mondi esistenti. I suoi fedeli servitori, Eas (poi Cure Passion), Wester e Soular, nel corso della storia entrano in contatto con gli esseri umani e riscoprono quei sentimenti che avevano perso insieme all'intero popolo di Labyrint.
Una storia convincente, anche se a tratti un po' infantile, ma simbolica (si pensi al quadrifoglio, "clover" in inglese, che sarà il simbolo portante della serie) e affascinante, in cui traspaiono anche temi cupi, primo su tutti l'alienazione degli esseri umani di fronte al progresso inarrestabile della tecnologia. Al di là di un numero rilevante di episodi disegnati in maniera appena accettabile, i colori e le animazioni restano belle e coinvolgenti.
Insomma, le "Fresh Pretty Cure!" sono le degne eredi di Sailor Moon, anche se in una chiave più infantile e semplicistica. Un 7 se lo merita tutto.
Il titolo "Fresh PreCure!" prometteva un rinnovamento e, forse, c'è stato, ma solo rispetto a quelle che oramai erano le caratteristiche della saga in sé. Dopo le coppie indivisibili Nagisa/Honoka e Saki/Mai, dopo il gruppo di eroine PreCure 5!, alquanto scialbo a detta di molti, ecco un gruppo di amiche e ballerine in erba: le Fresh Pretty Cure. La protagonista Love Momozono ricorda molto, specie nelle vesti di guerriera (Peach, Cure dell'Amore), la regina degli shoujo Sailor Moon, ma risulta essere meno pigra. Le altre incarnano stereotipi vecchi e nuovi: 'nuova' la Cure di colore blu, guerriera della speranza, che si presenta come una ragazza sicura di sé e dalla dubbia eleganza (una 'Minako' meno simpatica e più concreta); la combattente gialla (Pine, Cure della preghiera), beneducata e gentile, amante degli animali, ci rimanda un po' al personaggio di Melody di "Doremì", anche per via del colore. Ultima, ma non per importanza, una fanciulla dal fascino un po' dark: la guerriera della passione, Cure Passion. Quest'ultima ricorda vagamente il quarto elemento delle Angel Fighters di "Wedding Peach", la fredda e matura Scarlet/Salvia, ma risulta essere molto più insicura, specie quando entra a far parte del gruppo di eroine.
Nonostante si tratti di un anime diretto più che altro a delle bambine, la serie Fresh riesce a unire i pregi di anime come "Bishoujo Senshi Sailor Moon" e "Wedding Peach" e a personalizzarli attraverso sotto-trame e colpi di scena abbastanza buoni. Belli sono gli episodi in cui vengono messe in luce le difficoltà d'interazione fra le ragazze, carine le gag e gradevoli i personaggi secondari. Le quattro ragazze, quattordicenni, vivono in un quartiere vivace e colorato, e hanno persino degli spasimanti. Daisuke, fratello minore di Miyuki (idol che canta e balla la sigla di chiusura "You make me happy!" e che, inoltre, impartisce lezioni di danza alle protagoniste), si innamora di Love, alla quale rivela i suoi sentimenti nelle battute finali della stagione e che, sfortunatamente, non riceve una risposta concreta. Nemico assoluto è Lord Moebius (Maestro Moebius nel doppiaggio nostrano a cura della Bibi.it), un personaggio freddo e brutale, sovrano del mondo parallelo di Labyrint. Quest'essere, tramite i suoi scagnozzi, tenta di impossessarsi di Infinity, la memoria infinita che potrebbe aprirgli le porte al dominio su tutti i mondi esistenti. I suoi fedeli servitori, Eas (poi Cure Passion), Wester e Soular, nel corso della storia entrano in contatto con gli esseri umani e riscoprono quei sentimenti che avevano perso insieme all'intero popolo di Labyrint.
Una storia convincente, anche se a tratti un po' infantile, ma simbolica (si pensi al quadrifoglio, "clover" in inglese, che sarà il simbolo portante della serie) e affascinante, in cui traspaiono anche temi cupi, primo su tutti l'alienazione degli esseri umani di fronte al progresso inarrestabile della tecnologia. Al di là di un numero rilevante di episodi disegnati in maniera appena accettabile, i colori e le animazioni restano belle e coinvolgenti.
Insomma, le "Fresh Pretty Cure!" sono le degne eredi di Sailor Moon, anche se in una chiave più infantile e semplicistica. Un 7 se lo merita tutto.
Quando il mondo viene minacciato dalle oscure trame dei malvagi provenienti da Labyrinth, l'anziano saggio del Regno dei Dolci invia Tarte, un folletto simile a un furetto, e la piccola Chiffon, dotata di poteri extrasensoriali, nel mondo umano, alla ricerca delle Pretty Cure, le quattro guerriere della leggenda che potranno fronteggiare questa crisi.
Il destino dei folletti s'incrocerà con quello di Love Momozono, una ragazza allegra e spensierata che sarà scelta per diventare Cure Peach, la guerriera dell'amore.
A lei si uniranno le sue migliori amiche sin dall'infanzia: l'affascinante e modaiola Miki Aono, che diventerà Cure Berry, la guerriera della speranza, e la dolce amante degli animali Inori Yamabuki, che diventerà Cure Pine, la guerriera della preghiera. Ma una quarta guerriera, ideale quarto petalo del leggendario quadrifoglio, sulla cui simbologia si basa tutta la serie, attende di fare la sua comparsa...
La missione delle guerriere sarà quella di fermare i piani degli emissari di Labyrinth, giunti nel mondo umano allo scopo di raccogliere l'energia scaturita dal terrore degli esseri umani. Quando il livello d'energia sarà al suo culmine, infatti, si rivelerà l'arcano potere chiamato "Infinity", la memoria infinita e illimitata che permetterà a Lord Moebius, il malvagio sovrano di Labyrinth, di controllare ogni dimensione.
Chiusa com'è fra lo strabordante successo della doppia serie "Yes Pretty Cure 5/Yes Pretty Cure 5 Go Go" e quello di "Heartcatch Pretty Cure", che ha tanto fatto parlare di sé per via dell'originale stile grafico, "Fresh Pretty Cure", sesta incarnazione delle guerriere Toei trasmessa in patria fra il 2009 e il 2010, si tende quasi a non calcolarla. Molto poco se ne parla in giro, sebbene abbia anche lei la sua nutrita schiera di affezionati che le hanno dedicato numerose fanart sulle art community nipponiche, e quasi ci si fa l'idea che fosse un mezzo flop in confronto ad altri capitoli della saga che suscitarono più clamore all'epoca della trasmissione.
Fortunatamente, così non è stato, e "Fresh Pretty Cure" si è dimostrata essere un'inaspettata sorpresa, decisamente ben più gradevole rispetto ad altre serie Pretty Cure più blasonate e di cui maggiormente si discute.
C'è una cosa che salta immediatamente all'occhio, per uno spettatore più grandicello, non appena questi comincerà la visione della serie. Ancor più che con le Pretty Cure precedenti, si sentirà immediatamente a casa, come se non fossero passati quindici anni ma solo un attimo dagli anni '90 di Sailor Moon, Rayearth e Wedding Peach. Tantissimi, infatti, sono i punti di contatto, specialmente con quest'ultimo, a cominciare dallo strategico nome della protagonista, Cure Peach, la quale contiene la parola "momo" ("pesca", ma anche il colore rosa, in giapponese) nel suo nome completo, come Momoko Hanasaki alias appunto Wedding Peach.
Come nella serie ideata da Sukehiro Tomita, anche le protagoniste di questa storia sono inizialmente tre giovani amiche d'infanzia che ottengono più o meno tutte insieme il potere di trasformarsi in eroine magiche. Curiosamente, anche in questo caso una quarta eroina si aggiungerà al gruppo più avanti nella storia, e il suo nome avrà diversi elementi in comune con l'analogo quarto angelo dell'amore della suddetta serie.
Le citazioni agli anni '90 e ai due capisaldi del majokko sentai di quegli anni, Sailor Moon e Wedding Peach, non si limitano alla parte buona della barricata, ma anche quella cattiva ne sarà impregnata fino al midollo. I malvagi emissari di Labyrinth saranno infatti dei ragazzi di bell'aspetto o delle ragazze dal grande sex appeal, esattamente come avveniva nelle suddette serie. Saranno, inoltre, dei "cattivi con l'anima", tormentati, capaci di amare, di avere degli obbiettivi da perseguire a costo di grandi sacrifici, di fidarsi ciecamente del loro oscuro leader al punto da essere pronti a dare la vita per la sua causa o per ottenere un riconoscimento del loro valore da parte sua, di interrogarsi su ciò che li differenzia dagli umani che vogliono soggiogare.
Il loro scopo, stavolta (almeno inizialmente), sarà non tanto quello di impossessarsi del folletto o dell'oggetto magico del caso legato alle protagoniste, ma quello di rendere infelici gli umani per rubare l'energia scaturita dal loro terrore.
Se, leggendo queste righe, vi hanno risuonato nella testa diversi campanelli, è perché, indubbiamente, "Fresh Pretty Cure" strizza continuamente gli occhi ai majokko sentai degli anni '90, a livello di sviluppo della trama e dei personaggi, così come nel disegno e in tante piccole chicche sparse qua e là nel corso degli episodi. Non ultimo, il fatto che nel ruolo della madre di Love sia stata scelta Kyoko Hikami, proprio la doppiatrice di Momoko Hanasaki/Wedding Peach, in un'ideale passaggio di consegne quindici anni dopo.
La trama, ottimamente congegnata e dal buon ritmo ricco di colpi di scena, lascia spazio a numerose sequenze d'azione ricche di effetti speciali, scettri magici, calcioni, mostri giganti, potenziamenti. Fra i tanti piani dei malvagi emissari di Labyrinth per aver ragione della razza umana, alcuni saranno una spassosissima fonte di divertenti gag (come quello di inchiodare di default una ridicola parrucca sulle teste della gente o quello di invertire i corpi di umani e animali). Altri saranno più subdoli e cattivi, generando episodi leggermente dark e anche un po' forti per i piccoli spettatori, come quello in cui i malvagi cancellano dalla faccia della Terra tutte le cose che piacciono ai bambini, come i dolci, i giocattoli o addirittura le mamme.
La storia di "Fresh Pretty Cure" lascerà dunque spazio a numerosissime sotto-trame, ora divertenti ora simboliche, ora riflessive, profonde e commoventi. Ci sarà spazio per l'amore, rappresentato da un gruppo di amici di Love e compagne che cercano in tutti i modi di conquistarle e dal tenerissimo rapporto intercorrente fra Love e il suo impacciatissimo amico d'infanzia Daisuke. Ci sarà spazio per la vita sociale delle ragazze, i loro sogni e i loro hobby: la moda per Miki, gli animali per Inori e il ballo per Love. Proprio l'elemento del ballo giocherà un ruolo fondamentale e simbolico lungo tutta la storia, con le lezioni di ballo che le ragazze prendono dalla bella ballerina Miyuki, in vista dell'esibizione che chiuderà la serie. Questo si intreccerà con un altro tipo di ballo, quel "Beat Up!" che, battendo il piede nudo sul terreno, dà il via all'ideale balletto che permette alle ragazze di trasformarsi nelle eroine Pretty Cure, in un'escalation di ritmo che va via via crescendo man mano che le quattro ragazze scoprono i propri poteri e danno più colore alla splendida coreografia delle metamorfosi.
Personaggi vivi, simpatici, tutti, quelli di Fresh Pretty Cure. Imparata la lezione delle due spoglie serie immediatamente precedenti, gli autori ricostruiscono ancora una volta un mondo vivo, aperto, una bella cittadina ricca di negozianti, veterinari, pasticcieri, idol, uomini e donne in carriera, studenti, amici e parenti. Le tre protagoniste, già di loro splendidamente caratterizzate, non ci nasconderanno nulla delle loro vite. Conosceremo gli amici con cui vanno al luna park, le loro famiglie (le quali svolgeranno un ruolo importantissimo nella storia, essendo presenti a giro in tutti gli episodi) e i numerosi "personaggi non giocanti" che abitano nella ridente cittadina di Clover Town Street, donandole colore. L'universo di "Fresh Pretty Cure" amplia dunque quello già ottimo delle prime tre serie e ci regala numerosi personaggi di contorno parecchio indovinati, come la madre di Miki, parrucchiera modaiola, il padre di Love, sorridente salaryman, o quello di Inori, un veterinario enorme e gentile, ma soprattutto lui, Kaoru, enigmatico, folle e spassosissimo venditore di ciambelle, su cui gli autori puntano molto e che meriterebbe una serie tutta per lui.
Su un universo narrativo così fresco e vivo, si innesta con inaspettata facilità una storia di malvagi e di supereroine, rendendo "Fresh Pretty Cure" una serie profonda e ben narrata, ricca di simbologie (il ballo, il numero quattro, i frutti, i petali del quadrifoglio, i colori, i semi delle carte, i punti cardinali) e di sotto-trame che si intersecano, nonché di personaggi che interagiscono splendidamente fra loro, in maniera divertente ma anche appassionante e riflessiva.
Per la prima volta nella saga Pretty Cure, infatti, viene introdotta una sotto-trama tipica dei fumetti supereroistici americani che non era mai stata presa in considerazione: quella della doppia identità dell'eroe (eroina, in questo caso) e della problematica dello svelarla o tenerla nascosta ai propri cari o alle persone che salva. Lo stesso problema, mai toccato dalle Pretty Cure precedenti, sarà affrontato da Cure Peach e compagne, per la prima volta personaggi pubblici conosciuti e ammirati dalla gente comune, con risultati sorprendentemente interessanti.
Non ultima, "Fresh Pretty Cure" pone gran parte della sua trama sulla tematica del cattivo redento, che ha sempre trovato uno spazio più o meno grande all'interno della saga e che qui viene portata ai suoi eccessi, trattata in maniera profonda e intelligente, in maniera diversa, più ampia e più toccante rispetto a quanto visto nelle serie precedenti, con numerosi colpi di scena e un ottimo approfondimento psicologico di ambo le parti e dando vita a un gruppo di episodi finali dalle tinte fantascientifiche alla "Digimon Tamers" e dal grandissimo impatto emotivo.
Nella migliore tradizione della saga Pretty Cure, anche questa sesta serie è una festa ricca di colori, di luci e di animazioni, sempre vividi, spettacolari e coinvolgenti. Il character design, invece, cambia rispetto alle serie precedenti, facendosi più spigoloso e mostrando delle Pretty Cure visibilmente più adulte, nello stile delle guerriere Sailor e degli angeli dell'amore, che, con l'eccezione della sola Inori dall'aspetto leggermente più giovane rispetto alle compagne, risultano essere più affascinanti e mature fisicamente delle ragazzine che le hanno precedute.
Cambia anche la colonna sonora. Dopo essersi affidato all'abile Naoki Satou per cinque serie, il lato musicale della saga Pretty Cure passa nelle mani di Yasuharu Takanashi (curatore anche delle musiche per Heartcatch, Suite e per l'attuale Smile), che non fa rimpiangere il suo predecessore e ci regala degli accompagnamenti orchestrati molto coinvolgenti, capaci di spaziare da sonorità rock abbastanza dure e inusuali per un majokko a un leggero e piacevolissimo retrogusto eurobeat.
Fanno il loro lavoro, risultando orecchiabili e simpatiche ma non troppo incisive, la sigla d'apertura (in doppia versione) e le due di chiusura, queste ultime accompagnate dai primi di una lunga serie di videoclip che mostrano le Pretty Cure in computer grafica che ballano.
Molto buono il doppiaggio giapponese, che schiera nuovi e vecchi talenti (come Taiki Matsuno, l'ex Helios/Pegasus di "Sailor Moon SuperS", qui nei panni dello spassosissimo furetto Tarte, che parla con l'accento del Kansai e un'inflessione da signore di mezza età), come di consueto per la saga Pretty Cure, con l'unico difetto di un linguaggio un po' troppo giovanilistico usato nei dialoghi e nei nomi dei personaggi. Infatti, per quanto la spiegazione che viene data all'interno della serie sia molto convincente e poetica, fa un po' strano trovare una ragazza giapponese che ha "Love" in katakana come nome proprio ed è abbastanza fastidioso l'uso del suffisso "-tan" piuttosto che il consueto "-chan". La cosa fa un po' storcere il naso, ma ci si passa sopra, tenendo conto del target giovane a cui è diretta la serie.
La versione italiana, invece, pur non essendo perfetta a livello di scelta delle voci e con diversi errori nell'adattamento dei dialoghi, riesce a far bene il suo lavoro, risultando divertente e/o drammatica al punto giusto dove necessario.
Sono state anche ricantate in italiano, in stile "Virtua Fighter", le sigle d'apertura e chiusura, ma con risultati, purtroppo, tutt'altro che esaltanti.
"Fresh Pretty Cure" è un compendio del meglio di quindici anni di majokko sentai, l'ideale punto di arrivo di una saga che avrebbe potuto benissimo fermarsi qui raggiungendo il suo culmine (ma la saga Pretty Cure è ancora in corso, e potrebbe ancora superarsi e migliorarsi, chissà) e l'ideale punto di partenza di uno spettatore che non ha dimestichezza con il genere. Si tratta di una serie capace di dare tanto ai suoi spettatori, di divertirli, emozionarli, donargli dei personaggi indimenticabili e farli riflettere sull'amicizia, sul primo amore, sui legami familiari, sui sogni, sulla ricerca di se stessi e della propria felicità, sulla fiducia nel prossimo in maniera intelligente e toccante. Un'ottima serie televisiva, che ha l'unico difetto di possedere uno stile di disegno un po' troppo spigoloso e di non brillare per originalità, presentando una storia già scritta, in maniera differente, da altri. Chi l'ha già sentita, dunque, potrebbe annoiarsi, o, magari, com'è successo a me, ritrovare antiche sensazioni e tornare a sognare. Un sogno differente, ma sicuramente non meno intenso, rispetto a quelli dei nuovi, giovani spettatori, che queste eroine dal costumino colorato e dal cuore gentile le adoreranno e seguiranno con grandissimo entusiasmo e di cui, si spera, riusciranno a portare nel cuore l'esempio di giustizia, bontà e fiducia.
In fondo, come si saranno accorti gli esperti del genere majokko sentai all'ascolto, una Love di oggi, tanto impacciata nella vita di tutti giorni quanto decisa nelle sue magiche vesti e sempre dotata di una grandissima gentilezza che la aiuta a farsi amici anche fra i suoi avversari, non è poi così diversa da una Usagi Tsukino o da una Momoko Hanasaki di ieri. Quell'archetipo di eroina forte ma dal cuore d'oro, che lo spettatore può amare e supportare perché sente simile a sé, è ancora oggi vincente, e "Fresh Pretty Cure" ce lo dimostra in maniera magistrale.
Il destino dei folletti s'incrocerà con quello di Love Momozono, una ragazza allegra e spensierata che sarà scelta per diventare Cure Peach, la guerriera dell'amore.
A lei si uniranno le sue migliori amiche sin dall'infanzia: l'affascinante e modaiola Miki Aono, che diventerà Cure Berry, la guerriera della speranza, e la dolce amante degli animali Inori Yamabuki, che diventerà Cure Pine, la guerriera della preghiera. Ma una quarta guerriera, ideale quarto petalo del leggendario quadrifoglio, sulla cui simbologia si basa tutta la serie, attende di fare la sua comparsa...
La missione delle guerriere sarà quella di fermare i piani degli emissari di Labyrinth, giunti nel mondo umano allo scopo di raccogliere l'energia scaturita dal terrore degli esseri umani. Quando il livello d'energia sarà al suo culmine, infatti, si rivelerà l'arcano potere chiamato "Infinity", la memoria infinita e illimitata che permetterà a Lord Moebius, il malvagio sovrano di Labyrinth, di controllare ogni dimensione.
Chiusa com'è fra lo strabordante successo della doppia serie "Yes Pretty Cure 5/Yes Pretty Cure 5 Go Go" e quello di "Heartcatch Pretty Cure", che ha tanto fatto parlare di sé per via dell'originale stile grafico, "Fresh Pretty Cure", sesta incarnazione delle guerriere Toei trasmessa in patria fra il 2009 e il 2010, si tende quasi a non calcolarla. Molto poco se ne parla in giro, sebbene abbia anche lei la sua nutrita schiera di affezionati che le hanno dedicato numerose fanart sulle art community nipponiche, e quasi ci si fa l'idea che fosse un mezzo flop in confronto ad altri capitoli della saga che suscitarono più clamore all'epoca della trasmissione.
Fortunatamente, così non è stato, e "Fresh Pretty Cure" si è dimostrata essere un'inaspettata sorpresa, decisamente ben più gradevole rispetto ad altre serie Pretty Cure più blasonate e di cui maggiormente si discute.
C'è una cosa che salta immediatamente all'occhio, per uno spettatore più grandicello, non appena questi comincerà la visione della serie. Ancor più che con le Pretty Cure precedenti, si sentirà immediatamente a casa, come se non fossero passati quindici anni ma solo un attimo dagli anni '90 di Sailor Moon, Rayearth e Wedding Peach. Tantissimi, infatti, sono i punti di contatto, specialmente con quest'ultimo, a cominciare dallo strategico nome della protagonista, Cure Peach, la quale contiene la parola "momo" ("pesca", ma anche il colore rosa, in giapponese) nel suo nome completo, come Momoko Hanasaki alias appunto Wedding Peach.
Come nella serie ideata da Sukehiro Tomita, anche le protagoniste di questa storia sono inizialmente tre giovani amiche d'infanzia che ottengono più o meno tutte insieme il potere di trasformarsi in eroine magiche. Curiosamente, anche in questo caso una quarta eroina si aggiungerà al gruppo più avanti nella storia, e il suo nome avrà diversi elementi in comune con l'analogo quarto angelo dell'amore della suddetta serie.
Le citazioni agli anni '90 e ai due capisaldi del majokko sentai di quegli anni, Sailor Moon e Wedding Peach, non si limitano alla parte buona della barricata, ma anche quella cattiva ne sarà impregnata fino al midollo. I malvagi emissari di Labyrinth saranno infatti dei ragazzi di bell'aspetto o delle ragazze dal grande sex appeal, esattamente come avveniva nelle suddette serie. Saranno, inoltre, dei "cattivi con l'anima", tormentati, capaci di amare, di avere degli obbiettivi da perseguire a costo di grandi sacrifici, di fidarsi ciecamente del loro oscuro leader al punto da essere pronti a dare la vita per la sua causa o per ottenere un riconoscimento del loro valore da parte sua, di interrogarsi su ciò che li differenzia dagli umani che vogliono soggiogare.
Il loro scopo, stavolta (almeno inizialmente), sarà non tanto quello di impossessarsi del folletto o dell'oggetto magico del caso legato alle protagoniste, ma quello di rendere infelici gli umani per rubare l'energia scaturita dal loro terrore.
Se, leggendo queste righe, vi hanno risuonato nella testa diversi campanelli, è perché, indubbiamente, "Fresh Pretty Cure" strizza continuamente gli occhi ai majokko sentai degli anni '90, a livello di sviluppo della trama e dei personaggi, così come nel disegno e in tante piccole chicche sparse qua e là nel corso degli episodi. Non ultimo, il fatto che nel ruolo della madre di Love sia stata scelta Kyoko Hikami, proprio la doppiatrice di Momoko Hanasaki/Wedding Peach, in un'ideale passaggio di consegne quindici anni dopo.
La trama, ottimamente congegnata e dal buon ritmo ricco di colpi di scena, lascia spazio a numerose sequenze d'azione ricche di effetti speciali, scettri magici, calcioni, mostri giganti, potenziamenti. Fra i tanti piani dei malvagi emissari di Labyrinth per aver ragione della razza umana, alcuni saranno una spassosissima fonte di divertenti gag (come quello di inchiodare di default una ridicola parrucca sulle teste della gente o quello di invertire i corpi di umani e animali). Altri saranno più subdoli e cattivi, generando episodi leggermente dark e anche un po' forti per i piccoli spettatori, come quello in cui i malvagi cancellano dalla faccia della Terra tutte le cose che piacciono ai bambini, come i dolci, i giocattoli o addirittura le mamme.
La storia di "Fresh Pretty Cure" lascerà dunque spazio a numerosissime sotto-trame, ora divertenti ora simboliche, ora riflessive, profonde e commoventi. Ci sarà spazio per l'amore, rappresentato da un gruppo di amici di Love e compagne che cercano in tutti i modi di conquistarle e dal tenerissimo rapporto intercorrente fra Love e il suo impacciatissimo amico d'infanzia Daisuke. Ci sarà spazio per la vita sociale delle ragazze, i loro sogni e i loro hobby: la moda per Miki, gli animali per Inori e il ballo per Love. Proprio l'elemento del ballo giocherà un ruolo fondamentale e simbolico lungo tutta la storia, con le lezioni di ballo che le ragazze prendono dalla bella ballerina Miyuki, in vista dell'esibizione che chiuderà la serie. Questo si intreccerà con un altro tipo di ballo, quel "Beat Up!" che, battendo il piede nudo sul terreno, dà il via all'ideale balletto che permette alle ragazze di trasformarsi nelle eroine Pretty Cure, in un'escalation di ritmo che va via via crescendo man mano che le quattro ragazze scoprono i propri poteri e danno più colore alla splendida coreografia delle metamorfosi.
Personaggi vivi, simpatici, tutti, quelli di Fresh Pretty Cure. Imparata la lezione delle due spoglie serie immediatamente precedenti, gli autori ricostruiscono ancora una volta un mondo vivo, aperto, una bella cittadina ricca di negozianti, veterinari, pasticcieri, idol, uomini e donne in carriera, studenti, amici e parenti. Le tre protagoniste, già di loro splendidamente caratterizzate, non ci nasconderanno nulla delle loro vite. Conosceremo gli amici con cui vanno al luna park, le loro famiglie (le quali svolgeranno un ruolo importantissimo nella storia, essendo presenti a giro in tutti gli episodi) e i numerosi "personaggi non giocanti" che abitano nella ridente cittadina di Clover Town Street, donandole colore. L'universo di "Fresh Pretty Cure" amplia dunque quello già ottimo delle prime tre serie e ci regala numerosi personaggi di contorno parecchio indovinati, come la madre di Miki, parrucchiera modaiola, il padre di Love, sorridente salaryman, o quello di Inori, un veterinario enorme e gentile, ma soprattutto lui, Kaoru, enigmatico, folle e spassosissimo venditore di ciambelle, su cui gli autori puntano molto e che meriterebbe una serie tutta per lui.
Su un universo narrativo così fresco e vivo, si innesta con inaspettata facilità una storia di malvagi e di supereroine, rendendo "Fresh Pretty Cure" una serie profonda e ben narrata, ricca di simbologie (il ballo, il numero quattro, i frutti, i petali del quadrifoglio, i colori, i semi delle carte, i punti cardinali) e di sotto-trame che si intersecano, nonché di personaggi che interagiscono splendidamente fra loro, in maniera divertente ma anche appassionante e riflessiva.
Per la prima volta nella saga Pretty Cure, infatti, viene introdotta una sotto-trama tipica dei fumetti supereroistici americani che non era mai stata presa in considerazione: quella della doppia identità dell'eroe (eroina, in questo caso) e della problematica dello svelarla o tenerla nascosta ai propri cari o alle persone che salva. Lo stesso problema, mai toccato dalle Pretty Cure precedenti, sarà affrontato da Cure Peach e compagne, per la prima volta personaggi pubblici conosciuti e ammirati dalla gente comune, con risultati sorprendentemente interessanti.
Non ultima, "Fresh Pretty Cure" pone gran parte della sua trama sulla tematica del cattivo redento, che ha sempre trovato uno spazio più o meno grande all'interno della saga e che qui viene portata ai suoi eccessi, trattata in maniera profonda e intelligente, in maniera diversa, più ampia e più toccante rispetto a quanto visto nelle serie precedenti, con numerosi colpi di scena e un ottimo approfondimento psicologico di ambo le parti e dando vita a un gruppo di episodi finali dalle tinte fantascientifiche alla "Digimon Tamers" e dal grandissimo impatto emotivo.
Nella migliore tradizione della saga Pretty Cure, anche questa sesta serie è una festa ricca di colori, di luci e di animazioni, sempre vividi, spettacolari e coinvolgenti. Il character design, invece, cambia rispetto alle serie precedenti, facendosi più spigoloso e mostrando delle Pretty Cure visibilmente più adulte, nello stile delle guerriere Sailor e degli angeli dell'amore, che, con l'eccezione della sola Inori dall'aspetto leggermente più giovane rispetto alle compagne, risultano essere più affascinanti e mature fisicamente delle ragazzine che le hanno precedute.
Cambia anche la colonna sonora. Dopo essersi affidato all'abile Naoki Satou per cinque serie, il lato musicale della saga Pretty Cure passa nelle mani di Yasuharu Takanashi (curatore anche delle musiche per Heartcatch, Suite e per l'attuale Smile), che non fa rimpiangere il suo predecessore e ci regala degli accompagnamenti orchestrati molto coinvolgenti, capaci di spaziare da sonorità rock abbastanza dure e inusuali per un majokko a un leggero e piacevolissimo retrogusto eurobeat.
Fanno il loro lavoro, risultando orecchiabili e simpatiche ma non troppo incisive, la sigla d'apertura (in doppia versione) e le due di chiusura, queste ultime accompagnate dai primi di una lunga serie di videoclip che mostrano le Pretty Cure in computer grafica che ballano.
Molto buono il doppiaggio giapponese, che schiera nuovi e vecchi talenti (come Taiki Matsuno, l'ex Helios/Pegasus di "Sailor Moon SuperS", qui nei panni dello spassosissimo furetto Tarte, che parla con l'accento del Kansai e un'inflessione da signore di mezza età), come di consueto per la saga Pretty Cure, con l'unico difetto di un linguaggio un po' troppo giovanilistico usato nei dialoghi e nei nomi dei personaggi. Infatti, per quanto la spiegazione che viene data all'interno della serie sia molto convincente e poetica, fa un po' strano trovare una ragazza giapponese che ha "Love" in katakana come nome proprio ed è abbastanza fastidioso l'uso del suffisso "-tan" piuttosto che il consueto "-chan". La cosa fa un po' storcere il naso, ma ci si passa sopra, tenendo conto del target giovane a cui è diretta la serie.
La versione italiana, invece, pur non essendo perfetta a livello di scelta delle voci e con diversi errori nell'adattamento dei dialoghi, riesce a far bene il suo lavoro, risultando divertente e/o drammatica al punto giusto dove necessario.
Sono state anche ricantate in italiano, in stile "Virtua Fighter", le sigle d'apertura e chiusura, ma con risultati, purtroppo, tutt'altro che esaltanti.
"Fresh Pretty Cure" è un compendio del meglio di quindici anni di majokko sentai, l'ideale punto di arrivo di una saga che avrebbe potuto benissimo fermarsi qui raggiungendo il suo culmine (ma la saga Pretty Cure è ancora in corso, e potrebbe ancora superarsi e migliorarsi, chissà) e l'ideale punto di partenza di uno spettatore che non ha dimestichezza con il genere. Si tratta di una serie capace di dare tanto ai suoi spettatori, di divertirli, emozionarli, donargli dei personaggi indimenticabili e farli riflettere sull'amicizia, sul primo amore, sui legami familiari, sui sogni, sulla ricerca di se stessi e della propria felicità, sulla fiducia nel prossimo in maniera intelligente e toccante. Un'ottima serie televisiva, che ha l'unico difetto di possedere uno stile di disegno un po' troppo spigoloso e di non brillare per originalità, presentando una storia già scritta, in maniera differente, da altri. Chi l'ha già sentita, dunque, potrebbe annoiarsi, o, magari, com'è successo a me, ritrovare antiche sensazioni e tornare a sognare. Un sogno differente, ma sicuramente non meno intenso, rispetto a quelli dei nuovi, giovani spettatori, che queste eroine dal costumino colorato e dal cuore gentile le adoreranno e seguiranno con grandissimo entusiasmo e di cui, si spera, riusciranno a portare nel cuore l'esempio di giustizia, bontà e fiducia.
In fondo, come si saranno accorti gli esperti del genere majokko sentai all'ascolto, una Love di oggi, tanto impacciata nella vita di tutti giorni quanto decisa nelle sue magiche vesti e sempre dotata di una grandissima gentilezza che la aiuta a farsi amici anche fra i suoi avversari, non è poi così diversa da una Usagi Tsukino o da una Momoko Hanasaki di ieri. Quell'archetipo di eroina forte ma dal cuore d'oro, che lo spettatore può amare e supportare perché sente simile a sé, è ancora oggi vincente, e "Fresh Pretty Cure" ce lo dimostra in maniera magistrale.
Fresh Pretty Cure si presenta come una stagione di Pretty Cure molto innovativa. La differenza principale con le precedenti stagioni è che le quattro protagoniste principali, Love, Miki, Inori e Setsuna, risultano più mature nonostante sulla carta hanno sempre 14 anni. Love si trasforma in Cure Peach, Miki in Cure Berry, Inori in Cure Pine e infine Setsuna quando si unirà al gruppo diventerà la bella Cure Passion.
I nemici di Fresh Pretty Cure sono caratterizzati molto bene, in particolare colpiscono i misteri di Eas e la spietata Norza.
Ogni episodio è di piacevole visione e la serie vola. Il livello, a mio parere, è davvero alto. Ho visto tutti i 50 episodi (per la cronaca è la stagione di Pretty Cure più lunga, le altre hanno un numero di episodi che oscilla tra il 47 e il 49) e il mio voto è il massimo: 10.
Consigliato a tutti gli appassionati del genere e a tutti coloro che mostrano curiosità per una serie di Pretty Cure: se volete vedere una delle tante serie (in Giappone è iniziata da poco l'ottava!) ma non sapete da dove iniziare, visto che ci sono spesso cambi di protagoniste, iniziate da Fresh Pretty Cure, che sarà la prossima serie ad arrivare in Italia entro la fine del 2011, vi conquisteranno!
I nemici di Fresh Pretty Cure sono caratterizzati molto bene, in particolare colpiscono i misteri di Eas e la spietata Norza.
Ogni episodio è di piacevole visione e la serie vola. Il livello, a mio parere, è davvero alto. Ho visto tutti i 50 episodi (per la cronaca è la stagione di Pretty Cure più lunga, le altre hanno un numero di episodi che oscilla tra il 47 e il 49) e il mio voto è il massimo: 10.
Consigliato a tutti gli appassionati del genere e a tutti coloro che mostrano curiosità per una serie di Pretty Cure: se volete vedere una delle tante serie (in Giappone è iniziata da poco l'ottava!) ma non sapete da dove iniziare, visto che ci sono spesso cambi di protagoniste, iniziate da Fresh Pretty Cure, che sarà la prossima serie ad arrivare in Italia entro la fine del 2011, vi conquisteranno!
Come mi è piaciuta questa serie! Trovo che sia stata una serie molto originale e divertente! E' la migliore saga dell'anime Pretty Cure! Devo dire che i disegni sono molto semplici e le protagoniste sono più grandi e più mature. I nemici poi sono anche giovani! Trovo che sia il miglior anime di tutti i cartoni giapponesi!
Ennesimo capitolo della saga Pretty Cure, e quarto cambio di protagoniste ed ambientazione.
La base di partenza della trama è la stessa delle precedenti serie, ovvero c'è questo animaletto che conferisce a queste ragazze, 3 in questo caso, il potere di trasformarsi in Pretty Cure allo scopo di compiere una missione, ovvero far tornare il proprio mondo alla normalità e sconfiggere il male, rappresentato dai nemici di turno in questo rappresentati da Lord Nebius e i suoi servitori.
Rispetto alle serie precedenti abbiamo molte differenze, prima tra tutte il fatto che le protagoniste sono più grandi rispetto alle precedenti, quindi dall'apparenza più femminile, ed inoltre assistiamo alla loro vita da ragazze normali prevalentemente fuori dalla scuola, almeno per la prima metà della serie.
Inoltre una cosa che balza all'occhio è il deciso cambio di character design, più semplice e anche un po' piatto a dire il vero.
C'è da segnalare inoltre che la colonna sonora dei combattimenti è davvero bella potente, direi quasi thrash metal.
Parlando dei combattimenti, non aspettatevi novità sullo stile dei nemici, perchè il vizio di evocare il mostro gigante è sempre lì, ma direi che giunti alla sesta serie è meglio farci l'abitudine (^^)
Ma passiamo alle note davvero dolenti: innanzitutto, come da sempre c'è da aspettarsi da Toei Animation, le puntate animate e disegnate davvero bene sono pressapoco meno dei 2/3 della serie.
Inoltre c'è da dire che le trasformazioni sono davvero troppo lunghe, e tutto per mettere bene in mostra i vari gadget. Lecito eh, per carità, ma gadget a parte dopo un po' viene a noia vedere sempre le stesse scene specie se così lunghe.
Inoltre, parlando della trama, rispetto alle precedenti serie che avevano un cast più assortito e corale, qui è tutto troppo incentrato sulle protagoniste, già poco caratterizzate, e sugli altri 3-4 personaggi secondari, cattivi esclusi.
In conclusione, questa serie si sta purtroppo rivelando una vera commercialata, mirata ad ottenere il massimo risultato in termini economici col minimo sforzo creativo e tecnico, e tenuta in piedi dal solo hype che dal decimo episodio circa in poi va a crearsi riguardo a ... non ve lo dico! :P
La base di partenza della trama è la stessa delle precedenti serie, ovvero c'è questo animaletto che conferisce a queste ragazze, 3 in questo caso, il potere di trasformarsi in Pretty Cure allo scopo di compiere una missione, ovvero far tornare il proprio mondo alla normalità e sconfiggere il male, rappresentato dai nemici di turno in questo rappresentati da Lord Nebius e i suoi servitori.
Rispetto alle serie precedenti abbiamo molte differenze, prima tra tutte il fatto che le protagoniste sono più grandi rispetto alle precedenti, quindi dall'apparenza più femminile, ed inoltre assistiamo alla loro vita da ragazze normali prevalentemente fuori dalla scuola, almeno per la prima metà della serie.
Inoltre una cosa che balza all'occhio è il deciso cambio di character design, più semplice e anche un po' piatto a dire il vero.
C'è da segnalare inoltre che la colonna sonora dei combattimenti è davvero bella potente, direi quasi thrash metal.
Parlando dei combattimenti, non aspettatevi novità sullo stile dei nemici, perchè il vizio di evocare il mostro gigante è sempre lì, ma direi che giunti alla sesta serie è meglio farci l'abitudine (^^)
Ma passiamo alle note davvero dolenti: innanzitutto, come da sempre c'è da aspettarsi da Toei Animation, le puntate animate e disegnate davvero bene sono pressapoco meno dei 2/3 della serie.
Inoltre c'è da dire che le trasformazioni sono davvero troppo lunghe, e tutto per mettere bene in mostra i vari gadget. Lecito eh, per carità, ma gadget a parte dopo un po' viene a noia vedere sempre le stesse scene specie se così lunghe.
Inoltre, parlando della trama, rispetto alle precedenti serie che avevano un cast più assortito e corale, qui è tutto troppo incentrato sulle protagoniste, già poco caratterizzate, e sugli altri 3-4 personaggi secondari, cattivi esclusi.
In conclusione, questa serie si sta purtroppo rivelando una vera commercialata, mirata ad ottenere il massimo risultato in termini economici col minimo sforzo creativo e tecnico, e tenuta in piedi dal solo hype che dal decimo episodio circa in poi va a crearsi riguardo a ... non ve lo dico! :P
Non posso che dare il massimo dei voti a questa nuova serie di Pretty Cure!
Nonostante per il momento di Fresh Pretty Cure siano stati mandati in onda solo 2 episodi, secondo me ha tutte le potenzialità per essere una delle più belle serie del 2009!
La protagonista, Love Momozono (Cure Peach), è davvero simpatica e coraggiosa e la sua trasformazione è davvero bella! Anchee le altre due guerriere, Miki (Cure Berry) e Inori (Cure Pine), sembrano ben strutturate!
Spero che si mantenga su questo livello, così sarà la mia serie preferita di Pretty Cure!
Nonostante per il momento di Fresh Pretty Cure siano stati mandati in onda solo 2 episodi, secondo me ha tutte le potenzialità per essere una delle più belle serie del 2009!
La protagonista, Love Momozono (Cure Peach), è davvero simpatica e coraggiosa e la sua trasformazione è davvero bella! Anchee le altre due guerriere, Miki (Cure Berry) e Inori (Cure Pine), sembrano ben strutturate!
Spero che si mantenga su questo livello, così sarà la mia serie preferita di Pretty Cure!
Finalmente in Pretty Cure si vedono ragazze più mature! Per il momento ho visto i due episodi mandati in onda in Giappone e non vedo l'ora di vedere i successivi...
Fresh Pretty Cure ha tutte le premesse per diventare la migliore saga Pretty Cure. I disegni sono molto curati, le musiche davvero carine e le trasformazioni stupende! Gli attacchi risultano molto particolari in quanto per la prima volta non viene ripetuto in ogni puntata lo stesso video dell'attacco, ma avviene direttamente contro il nemico durante i combattimenti. I personaggi sembrano ben caratterizzati e i nemici sono nettamente migliori delle serie precedenti. Ora sono curioso di scoprire chi sarà la 4a Fresh Pretty Cure, quella corrispondente al petalo rosso del quadrifoglio, anche se un'idea già ce l'ho...
Voto complessivo: 10
Fresh Pretty Cure ha tutte le premesse per diventare la migliore saga Pretty Cure. I disegni sono molto curati, le musiche davvero carine e le trasformazioni stupende! Gli attacchi risultano molto particolari in quanto per la prima volta non viene ripetuto in ogni puntata lo stesso video dell'attacco, ma avviene direttamente contro il nemico durante i combattimenti. I personaggi sembrano ben caratterizzati e i nemici sono nettamente migliori delle serie precedenti. Ora sono curioso di scoprire chi sarà la 4a Fresh Pretty Cure, quella corrispondente al petalo rosso del quadrifoglio, anche se un'idea già ce l'ho...
Voto complessivo: 10
Ho visto solo 2 episodi di questa serie e devo dire che probabilmente mi fermerò qui.
Innovazione zero, graficamente niente di eccezionale o di particolarmente migliorato rispetto alle serie precedenti, anzi, i disegni appaiono addirittura più grezzi. Le scene di trasformazione non sono particolarmente belle, fondali statici, effetti sonori reciclati ed effetti grafici meno curati di serie come Precure 5 GoGo. Anche qui i personaggi seguoni i classici stereotipi del fumetto giapponese, parlo ovviamente delle prime 2 ragazze presentate perchè la terza manca ancora all'appello. Unica nota particolare è che rispetto alle serie precedenti, le 2 sembrano più mature e non bambocce. Gli attacchi magici sono in tempo reale ma non risultano particolarmente accattivanti. Niente di nuovo quindi sul fronte Precure, la solita serie commerciale Toei.
Innovazione zero, graficamente niente di eccezionale o di particolarmente migliorato rispetto alle serie precedenti, anzi, i disegni appaiono addirittura più grezzi. Le scene di trasformazione non sono particolarmente belle, fondali statici, effetti sonori reciclati ed effetti grafici meno curati di serie come Precure 5 GoGo. Anche qui i personaggi seguoni i classici stereotipi del fumetto giapponese, parlo ovviamente delle prime 2 ragazze presentate perchè la terza manca ancora all'appello. Unica nota particolare è che rispetto alle serie precedenti, le 2 sembrano più mature e non bambocce. Gli attacchi magici sono in tempo reale ma non risultano particolarmente accattivanti. Niente di nuovo quindi sul fronte Precure, la solita serie commerciale Toei.
Una serie molto diversa dalle altre! Le nuove Pretty Cure sono molto diverse da quelle delle altre serie! Grafica molto bella e ben curata! Un character design molto bello! Serie originale e molto più tecnologica delle precedenti! Caratteri molto originali e bizzarri: Love, la protagonista, a differenza di tutte le altre paladine di serie Majocco, sarà anche sbadata ma non e né paurosa né scema. Miki veste alla moda, ama i vestiti, È FIDANZATA (cosa che non vediamo mai per co-protagonisti) e non è studiosa (solitamente quelle azzurre sono sempre le studiose)! Inori è calma e pacata, la più piccola del gruppo, una ragazzina leggermente insicura che frequenta la chiesa. In questa serie hanno dato anche ruolo ai genitori che appaiono quasi in ogni puntata.
Che dire! Una serie semplicemente FANTASMAGORICAMENTE BELLA!
Che dire! Una serie semplicemente FANTASMAGORICAMENTE BELLA!