Alexander - Cronache di Guerra di Alessandro il Grande
La storia di Alessandro Magno, dalla nascita fino alla creazione del suo grande impero e del mondo ellenistico. Il tema della distruzione/creazione ricorre sempre nell'anime, essendo Alessandro destinatoci sin dalla nascita. Ogni episodio è introdotto da un breve resoconto sui miti/fatti storici in terza voce che sono il tema dell'episodio. Molto fedele alla realtà storica, presenta ambientazioni futuriste, in un mondo popolato da società segrete come i Pitagorici, sacerdoti dotati di poteri magici, come la madre stessa di Alessandro o i seguaci di Zarathustra, filosofi che plasmano il mondo secondo i loro sistemi teoretici e altro ancora. In questo anime vediamo Alessandro lottare contro gli intrighi di palazzo prima, prendere il posto del padre alla guida della Macedonia, sconfiggere Dario, il suo alter ego persiano, e giungere fino ai confini del mondo in India. Con lui i suoi compagni e amici Filota, Tolomeo, Clito, Efestione e Cassandra, che saranno con lui fino alla fine. Durante il suo viaggio Alessandro viene a sapere del mistero dietro la sua nascita e del perché lui è il distruttore del mondo. Attraverso le gesta di Alessandro si dispiega il conflitto tra diverse concezioni del mondo, che terminerà con la distruzione del mondo antico così come lo conoscevano Aristotele e i Pitagorici, che ovviamente non se ne staranno lì a guardare il giovane e impetuoso re che vince ogni battaglia.
L'idea di fondo è apprezzabile. L'animazione raramente si muove nel contesto della storia e, quando si scopre Alexander, non si può fare a meno di visionare l'opera. Visionata la prima scena lo spettatore rimarrà con un'espressione d'incredulità, tendente al disgusto, che lo accompagnerà per l'intero ciclo narrativo. E' risibile, quasi blasfema, la scelta di rendere quest'anime più fantasy che storico, soprattutto senza alcuna motivazione.
E diventano ancora più oscuri i motivi della scelta stilistica quando si capisce, puntata dopo puntata, che la trama corrisponde più o meno a quella storica (o meglio a quella fino a noi pervenuta) e che i personaggi corrispondono più o meno a quelli storici (o mitologici). Sembra quasi che l'autore, oppresso da una trama e da personaggi già delineati, voglia sviluppare al massimo la propria fantasia negli elementi di fondo: vestiti assurdi, palazzi ripresi da guerre stellari, città moderne, elementi meccanici, ecc. Ci sono anime che vogliono precludersi il successo per colpa della grafica: questo è uno dei casi più eclatanti.
Perché il materiale per essere un buon anime abbondava. Notevole è il lavoro nella rappresentazione dei rapporti tra i personaggi, come ad esempio il tanto discusso rapporto Alessandro-Efestione o come il rapporto Alessandro-Olimpia. L'opera cerca anche di trasmettere, forse più grazie alla storia che all'anime, un'abbondante impronta filosofica. Trovano spazio i filosofi del tempo, indirettamente o direttamente, e anche i personaggi assurgono al ruolo di sapienti, che dispensano la loro visione del mondo e la loro saggezza.
Il supporto musicale non è da bocciare in toto, ma, ancora per eccesso di fantasia, invece di una musica che rievochi il periodo dell'antica Grecia, si viene bombardati da una serie di brani che cercano di avvicinarci a quest'opera assurda ma che falliscono anche in questo.
Da opera assurda qual è trovo difficile consigliarla. Se in Giappone Alessandro Magno è probabilmente avvolto da una nube di mistero e la sua storia è largamente sconosciuta, qui in Italia è uno dei personaggi storici più studiati e ammirati. Trovo difficile pensare che qualcuno riesca a superare l'estremo shock dell'ambientazione dell'opera. Però, qualora qualcuno riuscisse a vincere lo shock, l'opera non è interamente da buttare. Seguendo la storia e le gesta del personaggio, si riesce a rivivere il mito di Alessandro, seppur con un costante retrogusto di delusione per la scelta grafica.
E diventano ancora più oscuri i motivi della scelta stilistica quando si capisce, puntata dopo puntata, che la trama corrisponde più o meno a quella storica (o meglio a quella fino a noi pervenuta) e che i personaggi corrispondono più o meno a quelli storici (o mitologici). Sembra quasi che l'autore, oppresso da una trama e da personaggi già delineati, voglia sviluppare al massimo la propria fantasia negli elementi di fondo: vestiti assurdi, palazzi ripresi da guerre stellari, città moderne, elementi meccanici, ecc. Ci sono anime che vogliono precludersi il successo per colpa della grafica: questo è uno dei casi più eclatanti.
Perché il materiale per essere un buon anime abbondava. Notevole è il lavoro nella rappresentazione dei rapporti tra i personaggi, come ad esempio il tanto discusso rapporto Alessandro-Efestione o come il rapporto Alessandro-Olimpia. L'opera cerca anche di trasmettere, forse più grazie alla storia che all'anime, un'abbondante impronta filosofica. Trovano spazio i filosofi del tempo, indirettamente o direttamente, e anche i personaggi assurgono al ruolo di sapienti, che dispensano la loro visione del mondo e la loro saggezza.
Il supporto musicale non è da bocciare in toto, ma, ancora per eccesso di fantasia, invece di una musica che rievochi il periodo dell'antica Grecia, si viene bombardati da una serie di brani che cercano di avvicinarci a quest'opera assurda ma che falliscono anche in questo.
Da opera assurda qual è trovo difficile consigliarla. Se in Giappone Alessandro Magno è probabilmente avvolto da una nube di mistero e la sua storia è largamente sconosciuta, qui in Italia è uno dei personaggi storici più studiati e ammirati. Trovo difficile pensare che qualcuno riesca a superare l'estremo shock dell'ambientazione dell'opera. Però, qualora qualcuno riuscisse a vincere lo shock, l'opera non è interamente da buttare. Seguendo la storia e le gesta del personaggio, si riesce a rivivere il mito di Alessandro, seppur con un costante retrogusto di delusione per la scelta grafica.
Raramente si giudica un anime per intero come un grottesco fiasco senza filo conduttore dalla grafica. Beh, 'Alexander' ci si è avvicinato parecchio, ma i difetti principali sono ahimè altri.
La trama in soldoni narra le gesta del leggendario stratega Alessando il grande, imperatore macedone dall'infallibile abilità militare. Alessandro era famoso, e lo è tuttora, per il suo grande coraggio in battaglia che gli permise di espandersi in ogni luogo che gli capitasse calpestare, tuttavia gli artifici creati al semplice scopo di attirare l'ignaro spettatore hanno contribuito semplicemente a renderlo inguardabile, inascoltabile e scioccamente "alternative".
L'attribuzione del genere storico fa storcere il naso un po' a tutti, data la chiara natura fantastico/semi-futuristica, e risulta oltretutto difficile ascoltare con attenzione, senza scoppiare a ridere, dei tizi in tutine latex extra succinte mentre si sparano pose da superfigo. A volte risulta estremamente difficile distinguere le donne dagli uomini, proprio a causa dello stile di disegno così... particolare.
Volendo parlare del lato tecnico finirei solo per dire ciò che già tutti pensano, in ogni caso lo stile di disegno è completamente differente da quello di un altro qualsiasi anime e/o manga. Non solo i visi ma anche i corpi sono sottili, spigolosi e "infossati", inoltre Alessandro appare più volte come un trans che gode della sua stessa immagine con quei suoi sguardi fissi nel vuoto. Le animazioni sono rese discretamente bene, ma vedere uomini così grottescamente disegnati in calzamaglia che fanno a pezzi nemici ancor più strani non fa un bell'effetto. L'audio risulta anonimo e nei combattimenti sembra "riciclato" da un anime degli anni '80.
'Alexander - Cronache di Guerra di Alessandro il Grande' è un "anime" decisamente pessimo sul piano non solo stilistico ma anche su quello narrativo e non riesce ad appassionare neanche l'appassionato standard del famoso stratega e conquistatore. In circolazione ci sono opere che, anche se non risultano essere storicamente attinenti alla realtà, riescono ad appagare lo spettatore o comunque il semplice appassionato di animazione; 'Alexander' non riesce a essere né storicamente realistico né narrativamente/stilisticamente appagante.
La trama in soldoni narra le gesta del leggendario stratega Alessando il grande, imperatore macedone dall'infallibile abilità militare. Alessandro era famoso, e lo è tuttora, per il suo grande coraggio in battaglia che gli permise di espandersi in ogni luogo che gli capitasse calpestare, tuttavia gli artifici creati al semplice scopo di attirare l'ignaro spettatore hanno contribuito semplicemente a renderlo inguardabile, inascoltabile e scioccamente "alternative".
L'attribuzione del genere storico fa storcere il naso un po' a tutti, data la chiara natura fantastico/semi-futuristica, e risulta oltretutto difficile ascoltare con attenzione, senza scoppiare a ridere, dei tizi in tutine latex extra succinte mentre si sparano pose da superfigo. A volte risulta estremamente difficile distinguere le donne dagli uomini, proprio a causa dello stile di disegno così... particolare.
Volendo parlare del lato tecnico finirei solo per dire ciò che già tutti pensano, in ogni caso lo stile di disegno è completamente differente da quello di un altro qualsiasi anime e/o manga. Non solo i visi ma anche i corpi sono sottili, spigolosi e "infossati", inoltre Alessandro appare più volte come un trans che gode della sua stessa immagine con quei suoi sguardi fissi nel vuoto. Le animazioni sono rese discretamente bene, ma vedere uomini così grottescamente disegnati in calzamaglia che fanno a pezzi nemici ancor più strani non fa un bell'effetto. L'audio risulta anonimo e nei combattimenti sembra "riciclato" da un anime degli anni '80.
'Alexander - Cronache di Guerra di Alessandro il Grande' è un "anime" decisamente pessimo sul piano non solo stilistico ma anche su quello narrativo e non riesce ad appassionare neanche l'appassionato standard del famoso stratega e conquistatore. In circolazione ci sono opere che, anche se non risultano essere storicamente attinenti alla realtà, riescono ad appagare lo spettatore o comunque il semplice appassionato di animazione; 'Alexander' non riesce a essere né storicamente realistico né narrativamente/stilisticamente appagante.
Devo dire che la definizione "anime storico-fantastico" a me fa un po' sorridere: mi appare quasi come una specie di genere "impossibile". Vada per il revisionismo storico e per l'accettazione di un modello culturale certamente più mistico e legato alla magia rispetto a quanto raccontato dai libri di storia, ma a me pare qui si vada un po' troppo oltre: si è trattato senz'altro di un personaggio entrato nel mito, ma qui sembra essere entrato, invece, direttamente nella mitologia, cosa abbastanza diversa.
Trasmesso per la prima volta qualche anno fa su Mtv in tarda serata, Alexander narra, come tutti avranno ormai capito o anche semplicemente ipotizzato, le gesta di Alessandro il grande, sovrano dell'Impero Macedone e capace di crearne un impero vastissimo, superato dal solo Impero Romano la cui costituzione però fu più lunga e complessa.
Fu vera gloria la sua? Per quanto riguarda il condottiero macedone la storia lo ha celebrato e lo celebra per il suo coraggio, le sue vittorie e per la sua grande abilità di stratega; per quanto riguarda questo anime mi si conceda invece qualche dubbio.
In genere si dice che il genere storico non attira moltissimo (anche se secondo me è un po' una bufala in quanto ricordo tantissimi sceneggiati di storia di grandissimo successo e anche History Channel è un canale generalmente apprezzato) per cui si è forse ritenuto necessario aggiungere qualche effetto speciale di troppo che, per attrarre lo spettatore, ha tuttavia reso la narrazione, agli occhi di chi non si lascia impressionare, abbastanza ridicola.
In un momento in cui Troy si rivelava essere il filmaccio che è, quando un omonimo Alexander cinematografico veniva proiettato nelle sale senza che nessuno se ne accorgesse, sembra proprio che abbinare storia antica e cinema stia diventando molto più problematico che in passato. E anche questa versione animata a mio avviso non va in controtendenza.
Sinceramente a me Alexander non è piaciuto quasi per niente. Tuttavia mi astengo dal consigliarlo o dallo sconsigliarlo in quanto ho apprezzato l'idea di base e credo che qualcun altro potrebbe apprezzarne tranquillamente i contenuti. E magari stimolare la curiosità di qualcuno fino a portarlo a rispolverare il vecchio libro di storia accantonato nello sgabuzzino - anche se non troverà all'interno ciò che immaginava.
Mi limito, quindi, semplicemente a darne una mia valutazione che è prettamente personale e che, in ogni caso, non raggiunge la sufficienza.
Trasmesso per la prima volta qualche anno fa su Mtv in tarda serata, Alexander narra, come tutti avranno ormai capito o anche semplicemente ipotizzato, le gesta di Alessandro il grande, sovrano dell'Impero Macedone e capace di crearne un impero vastissimo, superato dal solo Impero Romano la cui costituzione però fu più lunga e complessa.
Fu vera gloria la sua? Per quanto riguarda il condottiero macedone la storia lo ha celebrato e lo celebra per il suo coraggio, le sue vittorie e per la sua grande abilità di stratega; per quanto riguarda questo anime mi si conceda invece qualche dubbio.
In genere si dice che il genere storico non attira moltissimo (anche se secondo me è un po' una bufala in quanto ricordo tantissimi sceneggiati di storia di grandissimo successo e anche History Channel è un canale generalmente apprezzato) per cui si è forse ritenuto necessario aggiungere qualche effetto speciale di troppo che, per attrarre lo spettatore, ha tuttavia reso la narrazione, agli occhi di chi non si lascia impressionare, abbastanza ridicola.
In un momento in cui Troy si rivelava essere il filmaccio che è, quando un omonimo Alexander cinematografico veniva proiettato nelle sale senza che nessuno se ne accorgesse, sembra proprio che abbinare storia antica e cinema stia diventando molto più problematico che in passato. E anche questa versione animata a mio avviso non va in controtendenza.
Sinceramente a me Alexander non è piaciuto quasi per niente. Tuttavia mi astengo dal consigliarlo o dallo sconsigliarlo in quanto ho apprezzato l'idea di base e credo che qualcun altro potrebbe apprezzarne tranquillamente i contenuti. E magari stimolare la curiosità di qualcuno fino a portarlo a rispolverare il vecchio libro di storia accantonato nello sgabuzzino - anche se non troverà all'interno ciò che immaginava.
Mi limito, quindi, semplicemente a darne una mia valutazione che è prettamente personale e che, in ogni caso, non raggiunge la sufficienza.
Per poter godere appieno di quest'anime bisogna prima oltrepassare uno scoglio: sto parlando ovviamente del grottesco character-design che è ben lontano dal classico stile manga, e può non piacere. Una volta fatta l'abitudine, l'anime catturerà in breve tempo anche l'attenzione dei più scettici grazie all'originalità e allo stile dell'ambientazione, all'ottima interpretazione dei personaggi e delle filosofie del periodo di Alessandro, e a una narrazione sempre più incalzante che riserverà parecchie sorprese niente male...
Se pensate di poter sopportare le inquietanti fattezze dei personaggi, date un'occhiata a quest'opera e non ve ne pentirete!
Voto: 8
Se pensate di poter sopportare le inquietanti fattezze dei personaggi, date un'occhiata a quest'opera e non ve ne pentirete!
Voto: 8
“Paura dici? Io provo timore soltanto per una persona: me stesso. Quando devo affrontare una grande minaccia il mio spirito si riempie di un furore invincibile che riesco a malapena a controllare. Anche in questo momento il mio cuore invece di temere questo grande esercito che mi si para di fronte gioisce! Questo mio furore non troverà mai il modo di placarsi!!”
La violenza della battagli infatti non lo ha mai spaventato anzi il più delle volte lo eccitava, non indietreggiava mai ed era sempre dinnanzi al suo esercito. I suoi soldati lo vedevano e lo ammiravano, lui veniva ferito ma non mollava mai, ha vissuto sempre al massimo senza mai voltarsi indietro. Apparentemente poteva sembrare un dio caratterizzato da quell’ira funesta che solo il figlio di Peleo poteva vantare, ed è proprio ad Achille che Alessandro il Grande più volte si paragona credendosi la stressa personificazione.
Non a caso il termine Magno è stato attribuito ad uno dei personaggi più straordinari dello storia dell’uomo, capace di diventare il padrone del mondo a poco più di 20 anni, creando un esercito che nessuna altra potenza all’epoca avrebbe mai potuto sconfiggere. In pochi anni fondò un impero straordinario riuscendo a sottomettere quasi tutti i popoli conosciuti, avendo anche l’ardore di sfidare e sconfiggere l’impero di Persia, un regno smisuratamente grande se confrontato con la piccolissima Macedonia.
L’anime qui in questione si pone il difficile compito di narrare la vicenda di questo grande eroe e lo fa in modo fortemente innovativo. Alla base della storia vi è infatti un romanzo di Hiroshi Aramata capace di fondere storia e filosofia e di unirli in un turbine di fantascienza appena accennata ma mai pervasiva e fastidiosa raggiungendo un risultato a dir poco VISIONARIO.
L’elemento che di primo impatto colpisce lo spettatore è senza dubbio il character design di Peter Chung. Inizialmente infatti bisogna superare questo apparente gradino rappresentato da dei personaggi molto effeminati, figure longilinee, tratti somatici fortemente accentuati. A questo si aggiungono macchine fantascientifiche, città quasi moderne a cieli idealizzati. Il più delle volte come sempre accade quando si ha a che fare con questi grandi artisti le scelte innovative hanno una motivazione di fondo molto più profonda che trascende la mera necessità di farsi notare.
In questo caso le figure sono perfettamente coerenti con i caratteri dei personaggi, non a caso si fa molto uso della fisiognomica, scienza per il quale sono gli stessi lineamenti del viso a rappresentare il carattere di una persona. Secondo questa pseudoscienza labbra grosse e naso pronunciato indicano una persona con forte propensione alla leadership che non a caso sono gli elementi che caratterizzano il viso di questo Alessandro. Ma Chung utilizza anche altri elementi come i vestiti e i capelli per caratterizzare i personaggi. Il risultato è molto bello creando protagonisti che esprimono un senso di sensualità, molto accentuato nel protagonista identificando in maniera potente la sua essenza quasi divina. Chung non si risparmia nemmeno nelle macchine da guerra, strumenti utilizzati effettivamente dall’esercito persiano, fondamentali in battaglia e dispensatori di morte. Le macchine persiane erano caratterizzate da lame che tagliavano quasi il suolo per massacrare i soldati che vi si avvicinavano, ai tempi erano viste con spavento dagli altri eserciti, ed è proprio questo senso di stupore che si vuole ricreare nell’anime. La stessa falange macedone è ricreata quasi come un blocco unico con un sistema ad incastro tra i soldati perfetto, proprio per rappresentare la possanza che questa disposizione ha avuto, essendo uno dei maggiori fattori del successo macedone.
“Innanzitutto si deve osservare, cambiando al prospettiva si ottengono idee nuove e nuova forza.”
Ancora una citazione di Alessandro risulta importante per introdurre quello che è l’elemento “storia” dell’anime. Bisogna prima osservare e capire, infatti l’autore si è dimostrato molto attento alla studio della storia del condottiero macedone, partendo proprio da questa rigida base storica per innovare. Al contrario di quello che apparentemente può sembrare, l’anime soprattutto nei primi episodi riflette quasi in maniera letterale gli avvenimenti storici (escluso l’episodio dell’intrusione a Babilonia, anche se nel periodo dopo la cacciata dal regno macedone non si sa bene effettivamente cosa Alessandro abbia fatto). Le citazioni sono straordinarie, come; le oratorie di Demostene contro Filippo, il passaggio per l’Egitto e la fondazione di Alessandria. L’incontro con lo strambo architetto Dinocrate è reale cosi come la volontà di creare una città che ricalcasse le forme di un mantello macedone( nell’anime si parla di uomo non di mantello). Citazione sublime è anche l’incontro con Dionogne che realmente alla domanda di Alessandro” Dimmi qualunque cosa e io te la darò” lui rispose “mi basta che ti sposti perché mi impedisci di vedere il sole”. Ricreata perfettamente è anche la morte di Filota e Pamenione, il primo ucciso perché semi-coinvilto in un attentato e il secondo per evitare che si ribellasse dopo la more del figlio, atti di cui Alessandro si pentirà per tutta la vita
Anche il rapporto con i suoi ufficiali Filota, Tolomeo, Clito, Efestione, è perfettamente ricostruito, dato che, in perfetto stile shonen, gli stessi svilupparono realmente un amicizia che li portò dall’accademia ad affrontare le stesse battaglie e salire insieme sul tetto del mondo. Ma come detto per innovare bisogna staccarsi dalla realtà ed è proprio questo che viene fatto. Innanzitutto Dario purtroppo muore in maniera quasi anonima e non in battaglia, e lo stesso Clito viene ucciso dalle mani di Alessandro contribuendo a creare quella sorta di inquietudine, data dal rimorso, che caratterizzerà la seconda parte della vita del condottiero.
L’elemento più innovativo è però la commistione filosofica che pervade l’anime. Infatti che le figure dei Pitagorici, cosi come quella dei Gimnosofisti che tentano di uccidere Alessandro non sono mai esistite, il loro ruolo in questo caso è simbolico. Essi rappresentano l’ideologia filosofica predominante fino a quel momento, ideologia che rischiava di essere disfatta dal cambiamento che Alessandro vuole apportare al modo di pensare.
Tema predominante è il concetto di distruzione del mondo, ovviamente il senso è simbolico ed è indubbiamente vero che Alessandro abbia distrutto il mondo dell’epoca portandolo ad una rivoluzione epocale. Distruggere infatti non ha in questo caso un accezione negativa bensì si ricollega al concetto di rinascita.
Lo stesso solido platonico di per se non rappresenta altro che gli sforzi dei sofisti di dare ordine al mondo. La stessa razionalità che Aristotele ricercherà accorgendosi troppo tardi che ormai la razionalità in esso contenuta è stata travasa dalla portata innovativa del modo di fare di Alexandros. A questo punto è necessario riflettere sulla figura del grande maestro di Alessandro ovvero Aristotele. Non sono infatti poche le dicerie che vedono il grande sofista quasi come un manipolatore delle azioni del giovane condottiero macedone, a lui sempre grato per la grande conoscenza trasferitagli. Aristotele però aveva una concezione del mondo molto diversa da quella che successivamente svilupperà il suo allievo. Il primo asseriva che i Greci dovevano comandare e i barbari obbedire. Ma la rivoluzione del secondo sta proprio nell’integrazione che ha voluto creare a livello globale, lui non voleva porre differenza tra vinti e vincitori voleva semplicemente creare una patria per tanti popoli e genti diverse, creare unità globale e per fare questo non esitò a far sposare greci e persiani, cosi come non esitò ad integrare truppe persiane e a mantenere i satrapi locali.
Si trattava di un passo in avanti non da poco per la mentalità dell’epoca fortemente grecocentrica, ma che contribuì successivamente a creare quella grande civiltà ellenistica fondamentale per tutta la storia successiva.
“Io continuo a correre ed apprezzare soltanto la velocità, questo è Alessandro.”
Ma come sempre succede ogni cambiamento ha un prezzo e questa volta il prezzo più alto lo pagarono anche i milioni di soldati che seguirono il grande re. La paura e lo sconforto dell’esercito era palpabile e si faceva sempre più forte man mano che Alessandro si spingeva ad oriente. Il prezzo fu pagato in termini di vite umane, ma soprattutto in termini di sofferenza psicologica di gente spaventata da quei posti sempre più distanti dalla propria casa, territori quasi mitici e leggendari. Ma Alessandro continuava a correre e l’esercito il più delle volte non riusciva a stare al passo di un Dio.
Ed è proprio questa paura a farsi carne nell’esercito del re Poro rappresentato nell’ultimo episodio. Questo è composto da tutti i cadaveri dei milioni di soldati sconfitti durante la spedizione, l’esercito di fronte a questa vista è intimorito. Nella realtà fu proprio il timore di spingersi al di là dell'Indo a convincere il soldati a prendere posizione e obbligare il grande re a ritirarsi. Nell’anime questo ritorno è rappresentato in maniera epica, con Alessandro che ormai avendo perso tutti gli avversari si trova ad affrontare se stesso. Il mondo è rappresentato in forma circolare. Alessandro sa bene che invertire il precorso non vorrà dire tornare indietro ma semplicemente avanzare verso la costruzione del suo mondo ideale, dopo la distruzione infatti c’è la costruzione ed è questo che Alessandro è consapevole di fare.
Da un punto di vista tecnico il DVD è fatto bene, tra gli extra infatti ci saranno piccole pillole di storia e filosofia necessarie ad un’opera di questo tipo e anche in buona parte utili. Il doppiaggio è fantastico e su tutti spicca Sandro Acerbo, il suo tono a volte volutamente monotono riesce a creare un personaggio altezzoso ma allo stesso tempo rispettoso del modo che lo circonda e dei suoi amici, insomma riesce a creare quell’alone di divinità che sicuramente circondava Alexandros.
In conclusione si può dare un giudizio veramente positivo a questo anime. Si è infatti riusciti a partire dalla realtà per saltare o meglio volare quasi a trascendere i confini storici per ricreare un mondo fantastico ma allo steso tempo intriso di filosofia e grandi principi. Per fare infatti grandi salti è necessario avere ben saldi i piedi per terra, in questo caso nella realtà storica, e Madhouse ha compreso questo partendo dallo storia reale per idealizzarsi. Lo stesso processo che poi ha caratterizzato la vita di Alessandro, che partendo da solide basi di conoscenza ( ricordiamo il suo maestro Aristotele) è riuscito a trascendere se stesso per divenire un Dio.
Ma anche il telespettatore per godersi a pieno l’anime è necessario che abbia solide basi di conoscenza in filosofia ma soprattutto in storia, perché solo in questo modo si possono comprendere i rimandi e le citazioni. Certamente il prodotto è godibile anche da chi si vuole avvicinare per la prima volta ad Alessandro per poi approfondirlo, ma per goderselo a pieno è fondamentale un primo background culturale.
Di certo l’anime ha il grande pregio di poter avvicinare più gente possibile alla storia di questo grande uomo, un uomo vissuto purtroppo per pochi anni. Ancora oggi gli storici si chiedono cosa sarebbe successo se non fosse morto a poco più di 30 anni, sicuramente anche l’occidente era tra i suoi piani. Ma quanto più una fiamma brucia vivamente tanto più consuma la cera e si spegne preso, ed indubbiamente Alessandro ha avvampato la fiamma della sua vita. Una fiamma tanto grande da riuscire ad illuminare il mondo attorno a se e anche i nostri giorni, creando un immortalità storica senza pari.
LightLife
La violenza della battagli infatti non lo ha mai spaventato anzi il più delle volte lo eccitava, non indietreggiava mai ed era sempre dinnanzi al suo esercito. I suoi soldati lo vedevano e lo ammiravano, lui veniva ferito ma non mollava mai, ha vissuto sempre al massimo senza mai voltarsi indietro. Apparentemente poteva sembrare un dio caratterizzato da quell’ira funesta che solo il figlio di Peleo poteva vantare, ed è proprio ad Achille che Alessandro il Grande più volte si paragona credendosi la stressa personificazione.
Non a caso il termine Magno è stato attribuito ad uno dei personaggi più straordinari dello storia dell’uomo, capace di diventare il padrone del mondo a poco più di 20 anni, creando un esercito che nessuna altra potenza all’epoca avrebbe mai potuto sconfiggere. In pochi anni fondò un impero straordinario riuscendo a sottomettere quasi tutti i popoli conosciuti, avendo anche l’ardore di sfidare e sconfiggere l’impero di Persia, un regno smisuratamente grande se confrontato con la piccolissima Macedonia.
L’anime qui in questione si pone il difficile compito di narrare la vicenda di questo grande eroe e lo fa in modo fortemente innovativo. Alla base della storia vi è infatti un romanzo di Hiroshi Aramata capace di fondere storia e filosofia e di unirli in un turbine di fantascienza appena accennata ma mai pervasiva e fastidiosa raggiungendo un risultato a dir poco VISIONARIO.
L’elemento che di primo impatto colpisce lo spettatore è senza dubbio il character design di Peter Chung. Inizialmente infatti bisogna superare questo apparente gradino rappresentato da dei personaggi molto effeminati, figure longilinee, tratti somatici fortemente accentuati. A questo si aggiungono macchine fantascientifiche, città quasi moderne a cieli idealizzati. Il più delle volte come sempre accade quando si ha a che fare con questi grandi artisti le scelte innovative hanno una motivazione di fondo molto più profonda che trascende la mera necessità di farsi notare.
In questo caso le figure sono perfettamente coerenti con i caratteri dei personaggi, non a caso si fa molto uso della fisiognomica, scienza per il quale sono gli stessi lineamenti del viso a rappresentare il carattere di una persona. Secondo questa pseudoscienza labbra grosse e naso pronunciato indicano una persona con forte propensione alla leadership che non a caso sono gli elementi che caratterizzano il viso di questo Alessandro. Ma Chung utilizza anche altri elementi come i vestiti e i capelli per caratterizzare i personaggi. Il risultato è molto bello creando protagonisti che esprimono un senso di sensualità, molto accentuato nel protagonista identificando in maniera potente la sua essenza quasi divina. Chung non si risparmia nemmeno nelle macchine da guerra, strumenti utilizzati effettivamente dall’esercito persiano, fondamentali in battaglia e dispensatori di morte. Le macchine persiane erano caratterizzate da lame che tagliavano quasi il suolo per massacrare i soldati che vi si avvicinavano, ai tempi erano viste con spavento dagli altri eserciti, ed è proprio questo senso di stupore che si vuole ricreare nell’anime. La stessa falange macedone è ricreata quasi come un blocco unico con un sistema ad incastro tra i soldati perfetto, proprio per rappresentare la possanza che questa disposizione ha avuto, essendo uno dei maggiori fattori del successo macedone.
“Innanzitutto si deve osservare, cambiando al prospettiva si ottengono idee nuove e nuova forza.”
Ancora una citazione di Alessandro risulta importante per introdurre quello che è l’elemento “storia” dell’anime. Bisogna prima osservare e capire, infatti l’autore si è dimostrato molto attento alla studio della storia del condottiero macedone, partendo proprio da questa rigida base storica per innovare. Al contrario di quello che apparentemente può sembrare, l’anime soprattutto nei primi episodi riflette quasi in maniera letterale gli avvenimenti storici (escluso l’episodio dell’intrusione a Babilonia, anche se nel periodo dopo la cacciata dal regno macedone non si sa bene effettivamente cosa Alessandro abbia fatto). Le citazioni sono straordinarie, come; le oratorie di Demostene contro Filippo, il passaggio per l’Egitto e la fondazione di Alessandria. L’incontro con lo strambo architetto Dinocrate è reale cosi come la volontà di creare una città che ricalcasse le forme di un mantello macedone( nell’anime si parla di uomo non di mantello). Citazione sublime è anche l’incontro con Dionogne che realmente alla domanda di Alessandro” Dimmi qualunque cosa e io te la darò” lui rispose “mi basta che ti sposti perché mi impedisci di vedere il sole”. Ricreata perfettamente è anche la morte di Filota e Pamenione, il primo ucciso perché semi-coinvilto in un attentato e il secondo per evitare che si ribellasse dopo la more del figlio, atti di cui Alessandro si pentirà per tutta la vita
Anche il rapporto con i suoi ufficiali Filota, Tolomeo, Clito, Efestione, è perfettamente ricostruito, dato che, in perfetto stile shonen, gli stessi svilupparono realmente un amicizia che li portò dall’accademia ad affrontare le stesse battaglie e salire insieme sul tetto del mondo. Ma come detto per innovare bisogna staccarsi dalla realtà ed è proprio questo che viene fatto. Innanzitutto Dario purtroppo muore in maniera quasi anonima e non in battaglia, e lo stesso Clito viene ucciso dalle mani di Alessandro contribuendo a creare quella sorta di inquietudine, data dal rimorso, che caratterizzerà la seconda parte della vita del condottiero.
L’elemento più innovativo è però la commistione filosofica che pervade l’anime. Infatti che le figure dei Pitagorici, cosi come quella dei Gimnosofisti che tentano di uccidere Alessandro non sono mai esistite, il loro ruolo in questo caso è simbolico. Essi rappresentano l’ideologia filosofica predominante fino a quel momento, ideologia che rischiava di essere disfatta dal cambiamento che Alessandro vuole apportare al modo di pensare.
Tema predominante è il concetto di distruzione del mondo, ovviamente il senso è simbolico ed è indubbiamente vero che Alessandro abbia distrutto il mondo dell’epoca portandolo ad una rivoluzione epocale. Distruggere infatti non ha in questo caso un accezione negativa bensì si ricollega al concetto di rinascita.
Lo stesso solido platonico di per se non rappresenta altro che gli sforzi dei sofisti di dare ordine al mondo. La stessa razionalità che Aristotele ricercherà accorgendosi troppo tardi che ormai la razionalità in esso contenuta è stata travasa dalla portata innovativa del modo di fare di Alexandros. A questo punto è necessario riflettere sulla figura del grande maestro di Alessandro ovvero Aristotele. Non sono infatti poche le dicerie che vedono il grande sofista quasi come un manipolatore delle azioni del giovane condottiero macedone, a lui sempre grato per la grande conoscenza trasferitagli. Aristotele però aveva una concezione del mondo molto diversa da quella che successivamente svilupperà il suo allievo. Il primo asseriva che i Greci dovevano comandare e i barbari obbedire. Ma la rivoluzione del secondo sta proprio nell’integrazione che ha voluto creare a livello globale, lui non voleva porre differenza tra vinti e vincitori voleva semplicemente creare una patria per tanti popoli e genti diverse, creare unità globale e per fare questo non esitò a far sposare greci e persiani, cosi come non esitò ad integrare truppe persiane e a mantenere i satrapi locali.
Si trattava di un passo in avanti non da poco per la mentalità dell’epoca fortemente grecocentrica, ma che contribuì successivamente a creare quella grande civiltà ellenistica fondamentale per tutta la storia successiva.
“Io continuo a correre ed apprezzare soltanto la velocità, questo è Alessandro.”
Ma come sempre succede ogni cambiamento ha un prezzo e questa volta il prezzo più alto lo pagarono anche i milioni di soldati che seguirono il grande re. La paura e lo sconforto dell’esercito era palpabile e si faceva sempre più forte man mano che Alessandro si spingeva ad oriente. Il prezzo fu pagato in termini di vite umane, ma soprattutto in termini di sofferenza psicologica di gente spaventata da quei posti sempre più distanti dalla propria casa, territori quasi mitici e leggendari. Ma Alessandro continuava a correre e l’esercito il più delle volte non riusciva a stare al passo di un Dio.
Ed è proprio questa paura a farsi carne nell’esercito del re Poro rappresentato nell’ultimo episodio. Questo è composto da tutti i cadaveri dei milioni di soldati sconfitti durante la spedizione, l’esercito di fronte a questa vista è intimorito. Nella realtà fu proprio il timore di spingersi al di là dell'Indo a convincere il soldati a prendere posizione e obbligare il grande re a ritirarsi. Nell’anime questo ritorno è rappresentato in maniera epica, con Alessandro che ormai avendo perso tutti gli avversari si trova ad affrontare se stesso. Il mondo è rappresentato in forma circolare. Alessandro sa bene che invertire il precorso non vorrà dire tornare indietro ma semplicemente avanzare verso la costruzione del suo mondo ideale, dopo la distruzione infatti c’è la costruzione ed è questo che Alessandro è consapevole di fare.
Da un punto di vista tecnico il DVD è fatto bene, tra gli extra infatti ci saranno piccole pillole di storia e filosofia necessarie ad un’opera di questo tipo e anche in buona parte utili. Il doppiaggio è fantastico e su tutti spicca Sandro Acerbo, il suo tono a volte volutamente monotono riesce a creare un personaggio altezzoso ma allo stesso tempo rispettoso del modo che lo circonda e dei suoi amici, insomma riesce a creare quell’alone di divinità che sicuramente circondava Alexandros.
In conclusione si può dare un giudizio veramente positivo a questo anime. Si è infatti riusciti a partire dalla realtà per saltare o meglio volare quasi a trascendere i confini storici per ricreare un mondo fantastico ma allo steso tempo intriso di filosofia e grandi principi. Per fare infatti grandi salti è necessario avere ben saldi i piedi per terra, in questo caso nella realtà storica, e Madhouse ha compreso questo partendo dallo storia reale per idealizzarsi. Lo stesso processo che poi ha caratterizzato la vita di Alessandro, che partendo da solide basi di conoscenza ( ricordiamo il suo maestro Aristotele) è riuscito a trascendere se stesso per divenire un Dio.
Ma anche il telespettatore per godersi a pieno l’anime è necessario che abbia solide basi di conoscenza in filosofia ma soprattutto in storia, perché solo in questo modo si possono comprendere i rimandi e le citazioni. Certamente il prodotto è godibile anche da chi si vuole avvicinare per la prima volta ad Alessandro per poi approfondirlo, ma per goderselo a pieno è fondamentale un primo background culturale.
Di certo l’anime ha il grande pregio di poter avvicinare più gente possibile alla storia di questo grande uomo, un uomo vissuto purtroppo per pochi anni. Ancora oggi gli storici si chiedono cosa sarebbe successo se non fosse morto a poco più di 30 anni, sicuramente anche l’occidente era tra i suoi piani. Ma quanto più una fiamma brucia vivamente tanto più consuma la cera e si spegne preso, ed indubbiamente Alessandro ha avvampato la fiamma della sua vita. Una fiamma tanto grande da riuscire ad illuminare il mondo attorno a se e anche i nostri giorni, creando un immortalità storica senza pari.
LightLife
Un anime ammaliante, che seduce lo spettatore per poi abbandonarlo sul più bello. Il disegno è sublime, a dir poco. Le linee di Peter Chung (Aeon Flux), così come la regia e molti dialoghi, sono uniche e lasciano a bocca aperta per originalità e gusto. Astrazione e fisicità si fondono in un tripudio di anatomie alla Schiele e architetture alla Moebius, il tutto in un'antica Grecia incredibilmente fantascientifica. Le tematiche filosofiche riecheggiate e abbondantemente stilizzate reggono per tutta la prima parte della serie, così come l'intreccio e la caratterizzazione dei personaggi. Non da meno un erotismo strisciante (è il caso di dirlo) e pervasivo.
Però come spesso capita il passo è più lungo della gamba. Tanto la trama (che decide proprio sul finire di emanciparsi dalla Storia, pagando dazio) che i personaggi che le pretese filosofiche si sgonfiano in un finale pacchiano e deludentissimo. Ancora una volta il soggetto sfugge di mano agli autori che si vedono costretti ad un finale qui abbastanza ordinario e scontato.
Rimane un anime visivamente impareggiabile che merita di essere visto senza indugio.
Però come spesso capita il passo è più lungo della gamba. Tanto la trama (che decide proprio sul finire di emanciparsi dalla Storia, pagando dazio) che i personaggi che le pretese filosofiche si sgonfiano in un finale pacchiano e deludentissimo. Ancora una volta il soggetto sfugge di mano agli autori che si vedono costretti ad un finale qui abbastanza ordinario e scontato.
Rimane un anime visivamente impareggiabile che merita di essere visto senza indugio.
Come mi aspettavo questo anime ha ricevuto diverse critiche soprattutto per il chara deisgn, e che sia bizzarro e fuori dagli schemi è chiaro e lampante, ma allo stesso tempo lo reputo un piccolo quanto bizzarro capolavoro.
Le cronache di guerra di Alessandro il grande, una trasposizione fanta-onirica liberamente tratta dalla leggendaria epopea bellica del più grande imperatore di tutti i tempi, Alessandro Magno, appare di primo acchito come un vero pugno nell'occhio ai puristi amanti di anime classici, una sorta di quadro surreale a metà fra Salvator Dalì e Magritte, una storia estremizzata ed elaborata, i personaggi storici esasperati nei loro pregi e nei loro difetti, volutamente provocatori e assurdi. Le scene stesse paiono a volte chiare provocazioni rimandanti a momenti storici e avvenimenti realmente accaduti. La storia si sviluppa attorno a figure di fama immortale, come Efestione, Diogene, Platone e l'imperatore Dario, uno dei grandi nemici di Alessandro. L'inserimento dei grandi filosofi del passato aumenta l'esoterismo, l'astrattismo e la surrealtà che divora letteralmente lo spettatore, stravolgendo le logiche di questi grandi filosofi del passato e adottandole ed evolvendole, protagoniste di situazioni al limite della comprensione. La filosofia prende una grande importanza, che definirei biunivoca, all'interno della storia: da un lato è quella che tutti conosciamo e che si studia odiernamente, dall'altro nasconde segreti reconditi che elevano l'uomo ad uno stato spirituale quasi divino, e nascondono segreti e misteri sconcertanti (si veda il solido platonico).
Queste assurdità a volte fanno un pò sorridere, ma senza dubbio divertono e sorprendono. Gli autori hanno sfruttato bene la complessità di tali elementi e hanno dato vita a figure immaginarie e antiche leggende, inserite nel grande scenario di un mediterraneo strano e a volte talmente assurdo da infastidire. Forse la spiccata aria effemminata di alcuni personaggi vuole ricordare il tipo di rapporti che ebbe lo stesso Alessandro nella sua breve seppur travolgente e leggendaria esistenza: rapporti omosessuali, come tanti ce ne erano a quel tempo, molto meno discriminati di ora, e visti completamente con un altra ottica.
La colonna sonora è ottima, azzeccata in quasi tutti i frangenti, e le animazioni in generale curate e interessanti. Sicuramente non si tratta di un anime per tutti, lo definirei più un prodotto di nicchia, una sorta di esperimento ben riuscito e intrigante, una vicenda storica di grande importanza romanzata e condita con elementi cyberpunk e fantasty allo stesso tempo, per divertire e sorprendere. Da vedere.
Le cronache di guerra di Alessandro il grande, una trasposizione fanta-onirica liberamente tratta dalla leggendaria epopea bellica del più grande imperatore di tutti i tempi, Alessandro Magno, appare di primo acchito come un vero pugno nell'occhio ai puristi amanti di anime classici, una sorta di quadro surreale a metà fra Salvator Dalì e Magritte, una storia estremizzata ed elaborata, i personaggi storici esasperati nei loro pregi e nei loro difetti, volutamente provocatori e assurdi. Le scene stesse paiono a volte chiare provocazioni rimandanti a momenti storici e avvenimenti realmente accaduti. La storia si sviluppa attorno a figure di fama immortale, come Efestione, Diogene, Platone e l'imperatore Dario, uno dei grandi nemici di Alessandro. L'inserimento dei grandi filosofi del passato aumenta l'esoterismo, l'astrattismo e la surrealtà che divora letteralmente lo spettatore, stravolgendo le logiche di questi grandi filosofi del passato e adottandole ed evolvendole, protagoniste di situazioni al limite della comprensione. La filosofia prende una grande importanza, che definirei biunivoca, all'interno della storia: da un lato è quella che tutti conosciamo e che si studia odiernamente, dall'altro nasconde segreti reconditi che elevano l'uomo ad uno stato spirituale quasi divino, e nascondono segreti e misteri sconcertanti (si veda il solido platonico).
Queste assurdità a volte fanno un pò sorridere, ma senza dubbio divertono e sorprendono. Gli autori hanno sfruttato bene la complessità di tali elementi e hanno dato vita a figure immaginarie e antiche leggende, inserite nel grande scenario di un mediterraneo strano e a volte talmente assurdo da infastidire. Forse la spiccata aria effemminata di alcuni personaggi vuole ricordare il tipo di rapporti che ebbe lo stesso Alessandro nella sua breve seppur travolgente e leggendaria esistenza: rapporti omosessuali, come tanti ce ne erano a quel tempo, molto meno discriminati di ora, e visti completamente con un altra ottica.
La colonna sonora è ottima, azzeccata in quasi tutti i frangenti, e le animazioni in generale curate e interessanti. Sicuramente non si tratta di un anime per tutti, lo definirei più un prodotto di nicchia, una sorta di esperimento ben riuscito e intrigante, una vicenda storica di grande importanza romanzata e condita con elementi cyberpunk e fantasty allo stesso tempo, per divertire e sorprendere. Da vedere.
Alexander - Cronache di guerra di Alessandro il Grande, la prima volta che ho sentito questo titolo credevo fosse una nuova serie televisiva in stile Hercules, e non un anime con i suoi pregi e i suoi difetti. La prima volta l'ho visto su Mtv come molti altri, se non tutti.
questo Anime racconta le vicissitudini di Alessandro, delle sue conquiste e del suo destino di Distruttore del mondo, il tutto contornato da battaglie e discorsi dei filosofo dell'epoca.
La storia è buona e segue abbastanza fedelmente la realtà, il disegno un po' meno, troppo spigoloso ed effeminato per non parlare dell'abbigliamento da spiaggia.
Nel complesso comunque si lascia ben guardare. Voto 7...!!
questo Anime racconta le vicissitudini di Alessandro, delle sue conquiste e del suo destino di Distruttore del mondo, il tutto contornato da battaglie e discorsi dei filosofo dell'epoca.
La storia è buona e segue abbastanza fedelmente la realtà, il disegno un po' meno, troppo spigoloso ed effeminato per non parlare dell'abbigliamento da spiaggia.
Nel complesso comunque si lascia ben guardare. Voto 7...!!
<b>Attenzione contiene spoiler!</b>
Per una serie di strane vicissitudini ho rivisto questo anime, quando uscì su MTV a suo tempo lo trovai orribile ma essendo del '90 diciamo che mi sono auto-scusata per via dell'età. Quindi scrivo questa recensione appena finito di rivederlo per la seconda volta, tutto di fila e per intero. Ora che non sia un prodotto commerciale è ovvio al primo sguardo, il Chara comunque è spaventoso, e non si può dare la colpa all'età (guardata con quella scuso l'orrida spaventevole grafica 3D). La trama all'inizio quasi ti prende mischiando una sorta di "ma che c'entra", simil disgusto, assurdità incoerenti. La storia non ha né capo né coda, né valenza storica. Oddio in teoria il finale viene spiegato pseudo-storicamente. Per 12 episodi te la mena con questa storia di Alessandro distruttore, alla fine evviva va a distruggere il mondo e... non succede nulla! Il cattivo della storia muore e ritorna in vita per morire in maniera ridicola (però uccidendo uno dei co-protagonisti, invero negli ultimi episodi c'è una moria di gente spiegata in maniera più o meno fantasiosa/assurda). In Breve: Disegni tremendi (sembrano disegnati da un autore di Yaoi a cui sono stati cavati gli occhi), storia semi inesistente (inizia da metà e non finisce), doppiaggio italiano passabile (escludendo cose come la voce di Alessandro giovane = Alessandro adulto), semi spiegazioni storiche sbagliate o filosofeggianti senza capo ne coda. In breve a chi piace il genere e lo stile bene, ma ormai dubito. Pura espressione dell'animazione di fine millennio scorso.
Per una serie di strane vicissitudini ho rivisto questo anime, quando uscì su MTV a suo tempo lo trovai orribile ma essendo del '90 diciamo che mi sono auto-scusata per via dell'età. Quindi scrivo questa recensione appena finito di rivederlo per la seconda volta, tutto di fila e per intero. Ora che non sia un prodotto commerciale è ovvio al primo sguardo, il Chara comunque è spaventoso, e non si può dare la colpa all'età (guardata con quella scuso l'orrida spaventevole grafica 3D). La trama all'inizio quasi ti prende mischiando una sorta di "ma che c'entra", simil disgusto, assurdità incoerenti. La storia non ha né capo né coda, né valenza storica. Oddio in teoria il finale viene spiegato pseudo-storicamente. Per 12 episodi te la mena con questa storia di Alessandro distruttore, alla fine evviva va a distruggere il mondo e... non succede nulla! Il cattivo della storia muore e ritorna in vita per morire in maniera ridicola (però uccidendo uno dei co-protagonisti, invero negli ultimi episodi c'è una moria di gente spiegata in maniera più o meno fantasiosa/assurda). In Breve: Disegni tremendi (sembrano disegnati da un autore di Yaoi a cui sono stati cavati gli occhi), storia semi inesistente (inizia da metà e non finisce), doppiaggio italiano passabile (escludendo cose come la voce di Alessandro giovane = Alessandro adulto), semi spiegazioni storiche sbagliate o filosofeggianti senza capo ne coda. In breve a chi piace il genere e lo stile bene, ma ormai dubito. Pura espressione dell'animazione di fine millennio scorso.
Avvicinandosi a questo anime la prima cosa che bisogna sapere è che non si tratta di un comune prodotto commerciale, ma opera di un regista internazionale quale è Peter Chung (Æon Flux ), noto per il suo immaginario estremo e sperimentale. Nelle sue mani la vicenda storica di Alessandro il Grande, viene riplasmata secondo canoni estetico-stilistici tanto lontani sia dalla realtà storica (messa da parte), che dai più comuni prodotti di mercato dell'animazione giapponese. La dimensione che ci presenta fonde elementi storici e mitologici, con uno stile fantastico-fantascientifico, che lo rende sicuramente interessante per uno spettatore in cerca di un prodotto lontano dal mainstream, ma può parimenti non piacere a chi invece non è interessato ad allontanarsi dai prodotti di massa. Personalmente l'ho gradito, e ne consiglio la visione, tenendo però conto che è il genere di anime che o si ama o si odia.
Odio questo character design!! Lo fa sembrare così effeminato, è così fastidioso. E poi gli sfondi: cosa sono quelle nuvole? E poi si tratta di un anime storico o di fantascienza? Cosa sono quei Platone e Aristotele? Sicuramente ci saranno riferimenti storici più che validi, ma è il tentativo di rendere la storia della Macedonia un anime sci-fi. I personaggi, per quanto possano essere ben fatti, vengono resi odiosi dal disegno. Si tratta comunque di un parere personale: a qualcuno potrebbero anche piacere quelle assurde figure. Provatelo, almeno perchè si tratta di un anime almeno innovativo, e poi giudicate voi.
Visto, come tanti altri, su MTV.Rielaborazione delle vicissitudini di Alessandro Magno, partito dalla Grecia, ed in 12 anni arrivato nell'attuale Pakistan, senza dimenticare le "puntatine" in Egitto, Afghanistan ecc.Esistenti ancora oggi molte città del medio oriente e dell'Asia minore, che furono fondate proprio da lui.Comunque non mi voglio dilungare troppo sulle questioni storiche;non è mia intenzione annoiarvi!
Questa serie mi è piaciuta innanzi tutto perché amo la storia, perché mi ha affascinato questa grande figura, e perché mi interesso un pochino della cultura ellenistica e di quello che riguarda quel periodo.Certo, si tratta solo di un anime, ma è sempre meglio di un polveroso volume!
Non mi è piaciuto moltissimo il disegno ed il chara, per i miei gusti troppo spigoloso; mi ha lasciato perplesso la scelta dell'abbigliamento, un po' troppo "spaziale".Ma nel complesso un ottimo prodotto, ed anche un piuttosto innovativo.
Questa serie mi è piaciuta innanzi tutto perché amo la storia, perché mi ha affascinato questa grande figura, e perché mi interesso un pochino della cultura ellenistica e di quello che riguarda quel periodo.Certo, si tratta solo di un anime, ma è sempre meglio di un polveroso volume!
Non mi è piaciuto moltissimo il disegno ed il chara, per i miei gusti troppo spigoloso; mi ha lasciato perplesso la scelta dell'abbigliamento, un po' troppo "spaziale".Ma nel complesso un ottimo prodotto, ed anche un piuttosto innovativo.