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Pimpared

Episodi visti: 61/61 --- Voto 7
Un anime assolutamente adorabile. Nella mia recensione influisce senza dubbio il ricordo che ne ho: ero piccola, adoravo il genere e questo era veramente carino. La protagonista è un maschiaccio e quindi mi ci rispecchiavo molto. Credo che mischi molto bene lo humour alle situazioni sentimentali, che fortunatamente non sono estremizzate; i personaggi sono ben caratterizzati e gli episodi scorrono piacevolmente. Da quel che ricordo la narrazione è ottima; buona anche la caratterizzazione dei personaggi secondari. Purtroppo, circa a metà, la serie perde un po' d'intensità: risulta sempre carina e piacevole, ma i personaggi ad un certo punto sembrano scivolare via. Credo che (al solito) il motivo sia per il suo eccessivo discostarsi dal manga (che non ho letto, ma di cui ho letto la trama sul web). Questa deriva della seconda parte della serie determina il mio 7. Malinconico il finale, come nella migliore tradizione majokko.
Per gli appassionati del genere è assolutamente consigliato.


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Himy86

Episodi visti: 61/61 --- Voto 10
Come ho già detto nella recensione del manga, "Hime-chan no Ribbon" (meglio conosciuto in Italia con il titolo "Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare") è in assoluto il mio manga/anime preferito. La storia, almeno per quanto riguarda i primi episodi dell'anime, è davvero identica a quella raccontata nel manga; successivamente le due trame prendono una piega molto diversa, giungendo a un finale completamente differente, che preferisco senza ombra di dubbio nella versione del manga, poiché molto più emozionante, elettrizzante e coinvolgente.

Himeko (che nella lingua giapponese significa "principessa"), detta Himi nella versione italiana, a differenza di ciò che significa il suo dolcissimo nome, sembra un vero e proprio maschiaccio, non solo nell'aspetto (porta i capelli molto corti e veste come un ragazzino) ma anche nei comportamenti e nei modi di fare. E' una ragazzina molto energica, solare e positiva, poco incline allo studio ma davvero simpaticissima nella sua semplicità. Contrariamente alle sue compagne di classe, preferisce giocare a calcio o praticare sport prevalentemente maschili, perciò molto spesso è definita una "uomessa". Proprio per questo motivo, il suo più grande desiderio è quello di assomigliare a sua sorella maggiore, Annie (Aiko nel manga), praticamente il suo opposto (molto femminile, dolce, pacata e bravissima donna di casa), perché tutti i ragazzi che conosce non la considerano mai una donna, ma la vedono sempre come un ragazzino, e proprio per questo motivo non riesce a trovare il coraggio di confessare il suo amore nei confronti del senpai della sua scuola, che segretamente ama da molto tempo. Un bel giorno, però, mentre Himi è tutta presa da una partita di calcio, arriva sulla Terra una ragazza in sella ad una scopa, di nome Erika, che altri non è che la sua sosia, principessa del paese della magia (con i capelli lunghi però, abiti molto femminili e comportamenti regali). Erika dona a Himi un magico fiocco rosso, che indossato può permettere alla nostra protagonista di trasformarsi in qualunque essere umano lei desideri. Himi è stata scelta da Erika per testare la funzionalità e l'utilità di tale fiocco magico, perché la principessa, per poter divenire la degna erede al trono, deve superare una prova: osservare un essere umano, per la durata di un anno, usufruire della magia del suo fiocco da poter utilizzare a suo piacimento e in base ai suoi bisogni, inoltre annotando su un taccuino tutto ciò che accade, aggiungendo alla fine le sue considerazioni in merito a ciò che apprende. Himi, nonostante lo scetticismo iniziale, accetta volentieri l'incarico assegnatole, soprattutto perché grazie al fiocco di Erika il suo peluche, un leoncino di nome Pokota, nonché suo migliore amico dalla nascita, potrà parlare e interagire con Himi per tutta la durata della prova, vivendo insieme a lei tutte le avventure che l'aspettano e aiutandola anche in diverse situazioni di pericolo o di difficoltà. L'unica regola, che Himi non deve infrangere, è quella di non far scoprire a nessun altro essere umano il segreto del fiocco. Se ciò dovesse accadere, per volontà del re del Paese della magia e di tutti i suoi abitanti, immediatamente perderebbe tutti i ricordi collegati al fiocco, dimenticando tutto, anche di aver conosciuto Erika e di aver parlato con Pokota. Così la nostra piccola protagonista, per evitare che questo accada, cercherà di rispettare la legge in tutti i modi, ma la tranquillità durerà ben poco: il segreto del fiocco è in pericolo a causa di Daichi (Dai-Dai nella versione italiana), il ragazzo più popolare della sua scuola, un tipo simpatico e solare, all'apparenza superficiale ma in realtà dall'animo gentile e generoso, che comincerà a insospettirsi e a indagare sugli strani comportamenti di Himi. Per fortuna, tra i due nascerà una bellissima amicizia, destinata a diventare qualcosa di molto di più importante per la nostra dolcissima e simpaticissima protagonista...

Ho visto per la prima volta l'anime quando avevo soli undici anni, e ricordo come se fosse appena ieri che, mentre ascoltavo la sigla cantata da Cristina D'avena, guardavo sognante le immagini che si susseguivano e pensavo: "Beata lei che ha tredici anni, è più grande di me e chissà quante cose può fare..." (pensieri genuini, semplici e ingenui di una bambina che sta per diventare un'adolescente). In quel momento, ho capito che questo anime sarebbe stato per me molto importante, che lo avrei amato con tutto il cuore e che non lo avrei mai più dimenticato. Infatti, così è stato.
Indubbiamente, dopo aver letto il manga, posso chiaramente confermare di preferire quest'ultimo alla versione animata, che ha subíto le insopportabili censure della Mediaset e ha inoltre un finale completamente differente, carino sì, ma neanche lontanamente paragonabile al finale originale. Comunque sia, entrambi rappresentano per me un tesoro prezioso dal valore inestimabile, un vero capolavoro difficile da eguagliare e da dimenticare. Mi sono divertita ed emozionata tantissimo vivendo questa meravigliosa storia, ho riso e ho pianto all'infinito, ero praticamente lì insieme ad Himeko e Pokota, vivendo tutte le loro incredibili e magiche avventure, ero lì mentre Himeko cominciava a nutrire un sentimento sempre più profondo per Daichi, ero lì con lei mentre sperimentava i primi turbamenti d'amore, le prime insicurezze tipiche dell'adolescenza, le prime gioie della vita, la felicità di incontrare nel corso del tempo persone per lei molto importanti, amici sinceri, veri, e il grande amore che dura tutta una vita.
Anime super consigliato, da vedere almeno una volta nella vita. E se lo guarderete, non lo dimenticherete più.
Voto: 10 e lode!


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roByna

Episodi visti: 61/61 --- Voto 10
Hime-Chan no Ribbon, oltre ad essere un anime delizioso, ha per me un valore affettivo immenso: è stato proprio grazie all'anime, che ho avuto modo di rivedere tre anni fa, che mi sono avvicinata al colorato mondo dei manga.

La storia narra le avventure di Himeko, una ragazzina di 13 anni che non presenta particolari doti ma che anzi è definita da parenti e amici come un "maschiaccio" fatto e finito. Un giorno la nostra protagonista, triste e demoralizzata, è affacciata alla finestra e chiudendo gli occhi riflette su quanto potrebbe essere bello se si trasformasse in una fanciulla femminile ed adorabile; quando riapre gli occhi ecco che si ritrova davanti una ragazza identica spiccicata a lei soltanto con i capelli più lunghi e gli abiti più femminili. Questa, sorretta da una scopa chiamata "Scopina", si presenta ad Himi: si chiama Erika e proviene dal mondo della magia, la sua missione è quella di donare un oggetto magico in fase sperimentale e da lei stessa creato, e donarlo ad un umano che lo dovrà tenere per un anno, affinché lo possa collaudare nel suo mondo. L'oggetto in questione è un fiocco dagli incredibili poteri, che può trasformare Himi in tutte le persone che desidera per un tempo massimo di un'ora.
La prima persona in cui si trasformerà Himi sarà la sorella Aiko, in cui la nostra protagonista vede un modello da imitare ma al contempo difficile da eguagliare, e per cui nutre profonda stima.

Ad accompagnare Himi nella sua avventura ci saranno Pokotà, un animaletto di pezza che è stato animato grazie ai poteri di Erika e Daichi Kobayashi, il belloccio della scuola che, venendo a conoscenza quasi subito dei poteri di cui gode Himi, sarà legata a quest'ultima in maniera indissolubile.
Ovviamente non mancheranno gag divertenti, equivoci durante le trasformazioni, e i sentimenti, che saranno l'imput di scene toccanti e poetiche.
Che cosa ha di speciale Hime-Chan no Ribbon rispetto agli altri majokko allora?
Fondamentalmente troviamo elementi simili a quelli delle altre storie di questo genere: abbiamo infatti un animaletto/mascotte ad accompagnare nelle sue avventure la protagonista, i vari amuleti di cui si serve la maghetta per trasformarsi/duplicarsi/rimpicciolirsi e ovviamente è presente anche il tema amoroso proprio dello shoujo; tuttavia ci sono elementi che, a parer mio, rendono l'anime superiore rispetto agli altri che trattano il medesimo tema. I personaggi prima di tutto sono fortemente caratterizzati: Himi soffre molto per non essere come sua sorella, non è una persona buonista e non si piange addosso, è simpatica e altruista ed un'ottima amica. Daichi dal canto suo partendo dall'essere soltanto il ragazzo più corteggiato e che si unisce a coloro i quali chiamano Himi "maschiaccio", maturerà gradualmente e si dimostrerà un eccellente compagno per Himi, di cui ovviamente si innamorerà col passare del tempo.
Benché sia presente la solita rivale d'amore, in questa storia non esistono "cattivi" veri e propri, ma solo ragazzine che vogliono mettere in difficoltà la protagonista, che copriranno per la maggior parte i momenti comici.

La colonna sonora è un altro punto di forza dell'anime: troviamo prima di tutto le canzoni del famoso gruppo giapponese SMAP nell'opening con "Egao no Genki" e nelle varie ending, a me è piaciuta particolarmente "Bura Bura Sasete"; oltretutto sono presenti delle musiche davvero suggestive all'interno degli episodi, che ovviamente non possono essere descritte qui da me soltanto a parole ma che assicuro essere davvero toccanti.

Il character design è fedele ai disegni del manga di Megumi Mizusawa, presenta dunque un tratto delicato e gradevole.
Fondamentalmente l'opera vuole far capire allo spettatore cosa si prova a vivere determinate situazioni sotto i diversi punti di vista delle persone in cui si trasforma Himi, lanciando un messaggio ben chiaro: ossia che i problemi non si risolvono soltanto trasformandosi, anzi! Il più delle volte è proprio mutando forma che Himi si caccia nei guai.

E' un anime molto poetico, con dei bei personaggi e dalle ambientazioni quotidiane; sicuramente vi strapperà qualche risata, tuttavia non mancherà di emozionarvi e commuovervi sotto certi aspetti.
Lo consiglio senza ombra di dubbio, a parer mio Hime-Chan no Ribbon è il majokko per eccellenza.


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Sukuy Kinomoto-Li

Episodi visti: 61/61 --- Voto 10
Uno dei miei primi anime, che riguardo con nostalgia e felicità. Sto parlando di "Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare".
L'anime, a mio parere molto bello nonché educativo, racconta di una ragazza di tredici anni, Himi, sosia della principessa del Regno della Magia, Erika, che riceve un fiocco magico da quest'ultima. Le situazioni che affronta Himi durante la storia sono spesso pasticci, ma che si risolvono grazie al fiocco magico, all'aiuto del peluche e amico Pokotà e anche alla presenza dell'amico Dai-Dai (Daichi).

Fin da subito adorai l'allegria e il carattere un po' "complicato" di Himi, che la rende speciale.
I disegni mi piacciono tantissimo, come tutti gli anime di quegli anni, sono semplici, delicati e allegri.
Pensando a quest'anime, mi rivengono in mente le parole della sigla cantate da Cristina d'Avena. Himi, Dai-Dai e Pokotà occupano un posto speciale nel mio cuore.


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Mitsuki_92

Episodi visti: 61/61 --- Voto 10
Da piccolina uno dei pochi ricordi nitidi che possiedo sono legati al un peluche che chiamavo "Pokotà". Mi chiedevo spesso crescendo il perché di quello strambo nome, e la risposta è arrivata poco dopo, riguardando fra i meandri degli anime trasmessi a quell'epoca. Sto parlando di "Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare".

"Hime-chan no Ribbon", nome originale, narra la storia di una tredicenne, come canta Crisina d'Avena nella sigla, solare, spensierata, sognante. Himi, questo il suo nome, si veste da maschiaccio e porta i capelli corti. Un giorno Erica, la sua sosia del mondo della magia (la sosia porta i capelli lunghi), le affida un magico fiocco rosso; ha il compito di collaudarlo per far sì che Erica sia la legittima erede al trono del regno della magia da cui proviene. Grazie al fiocco, al suo peluche preferito, un leoncino di nome Pokotà (ed ecco da dove deriva il nome tanto memonico) gli viene fatto dono della parola. I poteri del fiocco magico sono il potersi trasformare per un'ora in un'altra persona. Questo comporterà tante avventure per la dolce Himi, affrontare gli imprevisti sotto vari aspetti e punti di vista, scoprire il mondo sotto diversi occhi.
Nel corso della storia Erica consegnerà a Himi anche altri oggetti magici, ognuno con delle capacità precise. L'unica persona (o quasi) che scopre il segreto del fiocco è Daichi, chiamato comunemente Dai-Dai, un ragazzo atletico, dall'animo gentile ma celato in atteggiamenti da duri. Tra i due nascerà un'amicizia profonda e pura.

I disegni e le animazioni, per essere negli anni '90, sono ben fatti e articolati. Non c'è esubero di grottesche situazioni fastidiose ripetute a ogni puntata.
Non saprei come descrivere questo anime, è il primo di cui ho memoria, ci sono davvero legata. È scorrevole, non annoia in alcun modo. È fresco, gioioso, mette allegria; se cercate qualcosa di limpido, è quello che fa per voi. Non credo che qualcuno potrebbe mai pentirsi per avere visto questo anime. Nessuno mai dirà: "Ho sprecato il mio tempo". Questo anime ti coinvolge nelle situazioni quotidiane che potrebbero accadere anche a te. Solo che qui c'è l'elemento in più, che lo fa diventare fantasia: la magia. Chi non ha mai sognato di avere poteri magici?
"Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare" è un anime che terrò nel cuore sempre. Voto 10 e lode.

Fra X

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Fra X

Episodi visti: 61/61 --- Voto 8
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER]</b>
Divertente fanta-commedia che ho rivisto volentieri di recente e che si diverte a giocare sul tema del doppio attraverso diverse variazioni. Verso la fine (con la storia del viaggio del futuro, quella del trasferimento di Dai Dai...) cala un po' ed è un bene a mio avviso che l'abbiano concluso poco dopo, anche se il fumetto era ancora in corso.
Anche se si tratta soprattutto di una serie divertente che in certi punti sfocia nell'assurdo, non mancano momenti più seri e toccanti ed anche un po' malinconici.
I protagonisti son tutti alquanto ben caratterizzati e possono apparire monocordi fino ad un certo punto. Si, hanno delle caratteristiche che si ripetono nel corso della serie però ad esempio Ilardia, benché a molti possa apparire antipatica e malata di celebrità, non manca di spunti che da lei non ci si aspetterebbe. Certo, la storia dei cioccolatini comprati si poteva evitare...

La serie a mio avviso ha il vantaggio di non virare troppo sul sentimentale e fare un giusto mix tra i vari momenti. E poi a me, forse anche perché ci sono cresciuto, il disegno piace e lo preferisco a quello odierno per questo genere.
Nell'edizione italiana hanno fatto, chissà perché, confusione sul nomi da dare a Simone che in uno o due episodi diventa Luca, e sopratutto, all'inizio, all'amica di Ilaria con i capelli corti, probabilmente credendola un ragazzo, hanno dato una voce maschile!


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DeborohWalker

Episodi visti: 61/61 --- Voto 8
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER]</b>
Tratto da un manga in dieci volumi, l'anime Hime-chan no Ribbon (ossia "Il fiocco di Hime-chan") è stato trasmesso in Giappone tra il 1992 e il 1993; il successo riscosso in patria ha fatto sì che la serie venisse adattata in un musical teatrale, trasmesso anche in tv dopo la programmazione dell'anime.
In Italia, dopo esser stato ribattezzato "Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare", fu trasmesso nel 1996 ed ha goduto di una replica solo quest'estate, Dalla prima messa in onda quindi sono passati tredici anni, un periodo durante quali i fan lo hanno sempre richisto a gran voce.

La protagonista è Himeko (in italiano, Himi), un'energica tredicenne conscia di essere il maschiaccio della scuola, ma che desidererebbe tanto essere femminile come la sorella maggiore.
Un giorno Himeko viene contattata da Erika, principessa del Regno della Magia, che le dona un fiocco magico: la tradizione del Regno della Magia infatti vuole che ogni erede al trono inventi un oggetto magico, come prova della sua abilità, che sarà collaudato da un terrestre per un anno intero. Nelle sue trasformazioni Himeko non è lasciata sola, ma è affiancata dal suo leoncino di peluche Pokota, animato proprio dalla magia del fiocco.
Nel corso dell'anno, Himeko userà il fiocco per i motivi più disparati, trasformandosi spesso in amici, parenti o perfetti sconosciuti, per la durata massima di un'ora, un lasso di tempo dopo il quale la ragazza è costretta a riacquistare il suo aspetto originale, pena l'impossibilità di disfarsi delle sembianze acquisite.
Col tempo Himeko ottiene nuovi artefatti magici che le permetteranno di creare un suo doppione, di rimpicciolire o ingigantire lei e i suoi amici, di viaggiare nel tempo e di congelare lo scorrere dello stesso.
Nel corso delle sue avventure Himeko sarà spesso affiancata dall'amico ribelle e coraggioso Daichi (Dai Dai), col quale si trova in perfetta sintonia, al punto che la loro amicizia lentamente si trasforma in qualcosa di più. Daichi scopre infatti dopo pochi giorni i poteri magici acquisiti da Himeko, e le offre il proprio supporto in quanto unica persona a conoscere il suo segreto.
Ad infastidire Himeko ci penserà spesso Hikaru (Ilaria), perdutamente innamorata di Daichi e presidentessa del suo fanclub, gelosa della ragazza e di tutto il tempo che lei trascorre con Daichi.

La caratterizzazione dei protagonisti e del cast di comprimari, simpatici dal primo impatto, è sicuramente l'elemento più riuscito della serie, ma anche la trama è una spanna sopra buona parte delle produzioni di questo genere: gli episodi non sono solamente episodi auto-conclusivi in ognuno dei quali la protagonista deve risolvere un problema, ma esiste un filo conduttore basato proprio sulle relazioni tra i personaggi, con vicende che in molti casi si interrompono sul più bello a fine episodio. Non mancano poi momenti considerabili come veri e propri climax, come il ciclo di episodi in cui Himeko è costretta a mantenere permanentemente l'aspetto di Hikaru, o il finale in cui Himeko deve salutare molti amici e si avvicina il momento in cui deve dire addio al fiocco e a Pokota, sopportando per di più la cancellazione della memoria sull'anno appena trascorso.

La versione italiana non presenta particolari stravolgimenti, come accade solitamente in molte serie giapponesi, perché la serie originale offre ben poco di ambiguo che possa venire giudicato inadatto a un pubblico infantile: i cambiamenti principali sono i nomi dei personaggi (ben pochi sono uguali all'originale) e il titolo poetico. Due episodi non sono stati doppiati in italiano ma, essendo episodi riassuntivi degli eventi della serie trasmessi poco prima della conclusione, non è una perdita così grave.

Il doppiaggio italiano è soddisfacente, con la frizzante voce dell'allora onnipresente Elisabetta Spinelli (Sailor Moon, "Miki" in Marmalade Boy, "Hikaru" in Rayearth, "Chichi" in Dragon Ball, ecc.) nei panni di Hikaru e con Pietro Ubaldi, come voce di Pokota, in uno dei suoi ruoli più azzeccati. Anche tutto il resto del cast fornisce un'interpretazione frizzante e sentita; l'unica sbavatura è forse la voce di Daichi, in certi momenti fin troppo infantile.

Sicuramente, una delle migliori serie animate del genere majocco (ovvero "le maghette") trasmessa in Italia e seconda solo a "Card Captor Sakura" (che comunque nasce dalle menti delle CLAMP, autrici sicuramente più dotate e dalla lunga carriera, le quali hanno saputo creare una trama ben più profonda).

simona

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simona

Episodi visti: 61/61 --- Voto 9
Questa serie mi è rimasta molto nel cuore e ha accompagnato tutta la mia infanzia. La trama può sembrare banale e una delle solite storie di maghette, ma non è proprio così. Abbiamo la ragazzina a cui viene donato un potere magico che le permette di vivere mille avventure e di trasformarsi, ma è anche altro. Ci troviamo dinanzi ad una storia dolcissima, in cui ogni personaggio è caratterizzato al meglio, come ad esempio Himi, con la sua simpatia e allegria, e Daichi, con il suo coraggio e la sua lealtà. Anche i personaggi cattivi poi non sono i classici mostri che cercano di conquistare il mondo, ma dei ragazzini anch'essi, che minacciano la vita della protagonista perché cercano di capire il suo segreto e di allontanarla da Daichi. Per finire, questa serie la consiglio a tutti gli appassionati di questo genere perché è molto bella.


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roooo83

Episodi visti: 61/61 --- Voto 10
Ecco uno degli anime che più amo e che a distanza di anni è ancora nella top 4 dei miei anime preferiti in assoluto!!! La piccola Himi è comparsa sugli schermi televisivi italiani proprio quando avevo la sua stessa età: 13 anni! Insieme a lei ho trascorso pomeriggi indimenticabili, a sognare grazie alle sue fantastiche avventure: storie di vita quotidiana con quel pizzico di magia, raccontato nel modo giusto, senza farti mai annoiare. La freschezza e l'entusiasmo della protagonista sono le caratteristiche che più si notano, e ti lasci coinvolgere da tutto quello che riesce a combinare la piccola Himi nel corso degli episodi. Daichi è il punto fermo. La certezza è che lui c'è sempre per aiutare la sua Himi, per la quale prova un tenero sentimento, che pian piano sarà ricambiato anche da lei. Il tutto contornato da personaggi fantastici che rendono la storia ancora più interessante e sempre avvincente. Non mi sono mai annoiata guardando questo cartone e l'ho rivisto con piacere tempo fa, perchè è talmente prezioso che lo custodisco gelosamente nella mia collezione di dvd. Himi farà anche parte del solito genere majokko, ma lei può usare la magia in mille modi diversi e questo rende l'anime sempre appassionante. Oltre a trasformarsi in chi desidera, può volare a cavallo di una piuma magica, fermare il tempo o portarlo avanti, creare una copia esatta di se stessa, ingrandire o rimpicciolire oggetti e persone! Insomma, una maghetta tutto fare! Il segreto dell'anime sta proprio in questo secondo me, riuscire a mettere insieme elementi banali, ma allo stesso tempo non far annoiare lo spettatore, rendendo la visione mai noiosa, ma fluida e piacevole. Un classico che non puoi fare a meno di amare, come me...


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maya97

Episodi visti: 61/61 --- Voto 10
Un fiocco per sognare un fiocco per cambiare (Hime-chan no Ribbon) è un manga shojo manga creato da Megumi Mizusawa e fu pubblicato per la prima volta nella rivista Ribon dall'agosto 1990 al gennaio 1994. Nel 2008 la serie è stata replicata su italia uno.
Himeko Nonohara è una tredicenne che vive a Tokyo. La sua famiglia è composta da 5 persone. Un giorno riceve un regalo molto speciale da Erika, che è la principessa del regno della magia. Le due ragazze si assomigliano moltissimo come se fossero due gemelline. Il regalo di Erika è un fiocco magico che ha la capacita di trasformarti nella persona che vuoi. Erika spiega a Himi che la formula per trasformarsi è : "Fiocco di Magia, fiocco di magia", seguito dal nome della persona desiderato e infine completare la frase: "Io mi trasformo ". Inoltre l'effetto dura soltanto un'ora. Se non si trasforma entro un'ora in Himi, rimarrà per sempre nella persona trasformata. Grazie al fiocco magico, Himi può parlare col suo animale di pezza Pokotà, che la guida nella missione per salvare il mondo. Col tempo Himi acquisterà nuovi poteri che le permetteranno di moltiplicarsi, di fermare il tempo (come Erika) e sarà in grado di rimpicciolirsi (meraviglioso). In seguito sarà una persona a scoprire il segreto di Himi ed è Dai-Dai del quale è innamorata la stessa Himi. Grazie al tempo passato assieme Dai-Dai e Himi legarono molto, questo legame prima o poi si trasformerà in amore. Tutta la trama si svolge per un anno intero.

La mia opinione su questo anime é questo: la trama e fantastica, i personaggi, i disegni tutto quanto. Mi raccomando vedetelo!


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 61/61 --- Voto 9
Questo cartone è stato realizzato assai bene sotto il punto di vista della storia e del significato, ma non tanto per i disegni assai scontati e di poco valore, visto che scopiazzano troppo quelli passati di Magica emi e di Creamy, pur adottando delle nuove tecniche di character.

Per quanto riguarda la storia ci sono tanti modi in cui la magia si dispiega nella sua trama, desideri da realizzare, trasformarsi nelle persone, modificare il corso di alcuni eventi e vivere anche in un mondo dove gli esseri umani avrebbero notevoli difficoltà, cosa che in precedenza vedevamo in ogni singolo elemento sopracitato, un singolo cartone in merito.

Qui, quindi, sono state racchiuse più cose e la trama viaggia aperta e spensierata a cavallo di diverse peculiarità che ha la protagonista di usare un semplice fiocco per compiere tutto ciò che vuole.

L'idea del fiocco mi piace molto, visto che si incarnano contemporaneamente i lineamenti di età della protagonista e i legami che essa ha con la magia che usa (fiocco-legame-unire, non è stato scelta o a mio avviso, tanto per caso) .

Anche qui l'amore trova suoi connotati particolari, ma è un amore non tanto per un ragazzo quanto per i segreti che lei sa custodire nel tempo, così come è segreta l'amicizia che ha con il regno dei maghi con l'amica che è la sua magica immagine riflessa, la segretezza e la riservatezza delle proprie cose che genera l'amore di sè stessi, quasi a sfociare nel narcisismo, di cui la protagonista non ne subisce mai questo sintomo.

Non lo subisce mai perchè i sentimenti di amicizia vorrebbe tanto comunicarli al mondo esterno, ma non può farlo proprio in virtù di tali segreti che custodisce, alla lunga è una situazione che mette a rischio rivelazioni parecchie volte la protagonista, che cerca solo di crescere più rapidamente di quanto lei crede.

La voglia di arrivare ad un obiettivo, di crescere per essere più bella fuori che dentro, la voglia di relazionarsi con gente più grande di lei perchè non si sente più una bambina, sono le sensazioni che hanno anche le ragazze attuali nella realtà, specie quando si è tredicenni, un cartone che ha questo profondo significato e fa riflettere molto.

E' sì giusto che le tredicenni abbiano l'ardire di crescere per conseguire degli obiettivi, ma il crescere subito, senza malizie ed esperienze e con una grossa incapacità nell'affrontare il mondo adulto perchè manca quel pizzico di maturità a volte porta a delle buone sorprese, condite però a dei colossali disastri in cui si fa fatica a correggersi in corsa, questo, a mio avviso, ciò che questo cartone vuole insegnare e consegnare alle ragazzine di quell'età.

Ma vuole essere anche di lezione a chi è più adulto di non pretendere troppo da simili ragazzine, che hanno bisogno di vivere i loro anni con grande senso di amicizia e spensieratezza in modo da fortificarsi quanto basta nella maturità degli anni venturi per non dimenticare la bellezza e la forza dell'adolescenza, nel momento in cui ha il suo vero inizio, sia dal punto di vista delle amicizie e dei giochi, sia dal punto di vista ormonale e delle prime incomprensioni.

In pratica per avere una forte maturità nell'immediato domani, è necessaria una vivibile tonificante e spensierata adolescenza, senza andare incontro a problemi troppo fuori portata e più grandi dell'età che si ha, tutto va fatto per processi, a piccole dosi, l'ardire adolescenziale, ripeto va bene per conseguire risultati, ma a volte non bisogna chiedere più del necessario alle proprie ancora non sviluppate forze, privi ancora dei giusti anticorpi.

Al titolo aggiungerei volentieri "un fiocco per imparare", da vedere con la massima attenzione!


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Kotaro

Episodi visti: 61/61 --- Voto 9
Himeko "Hime-chan" Nonohara è una tredicenne energica e vivace, che ha ben poco di femminile, cosa che fa disperare i genitori che la vorrebbero più simile alla posata sorella maggiore Aiko o alla dolce sorellina Yumeko.
Il caso vuole che proprio questa ragazza così poco adatta a fare la protagonista di un anime per ragazze sia scelta da Erika, sua sosia e principessa del Mahou no Kuni, un mondo parallelo in stile fantasy-medievale, per provare un oggetto magico di sua invenzione: un fiocco capace di tramutarla, per un limitato periodo di tempo, in chiunque ella voglia.
Affiancata dal fedele Pokota, un leoncino di peluche a cui è stata donata la vita per magia, Hime-chan dovrà così avere in prova l'oggetto per un anno, e imparare ad usarne i benefici poteri per scopi giusti, ma va da sè che l'oggetto non farà che procurarle parecchi guai...
Ad un potere magico che non mancherà di cacciarla nei pasticci aggiungiamo la presenza di Daichi Kobayashi, un allegro e scavezzacollo amico del cuore unico custode del magico segreto della ragazza nonché ragazzo più popolare della scuola, con tanto di agguerrito fan club al seguito che non perde occasione per rimproverare Himeko perchè gli sta fin troppo vicino, e l'arrivo sulla Terra di tutta una serie di strambi e combinaguai personaggi giunti dal Mahou no Kuni, e otteniamo una trama scoppiettante per una serie animata davvero gradevole.

Hime-chan no ribbon, che tanto successo riscosse nel lontano 1996 sulle nostre reti televisive, col titolo di "Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare", si inserisce di diritto nel filone delle "majokko", presentando una trama neppur troppo originale (in fondo, già Stilly e Ransie potevano trasformarsi in chi volevano, ancor prima di Himeko) ma che fila liscia come l'olio e si fa guardare con estremo piacere.
Ciò che di Hime-chan no ribbon colpisce lo spettatore è la grandissima freschezza dei personaggi. L'autrice riesce a ritrarre personaggi di tutte le età, i sessi e le stazze rendendoli sempre convincenti sia graficamente sia caratterialmente, e i personaggi principali sono dipinti con grande realismo. Sia graficamente, con abiti curatissimi che cambiano nel corso degli episodi, sia caratterialmente, con un lavoro accuratissimo sui caratteri, sui comportamenti, i pensieri e i problemi tipici della loro età.
Emblema di questo sono proprio i due protagonisti Himeko e Daichi. La prima, inizialmente molto grezza e mascolina, maturerà poi, nel corso della serie, la sua femminilità, risultando un personaggio allegro, simpatico e trattato con grande naturalezza dall'autrice. Il secondo è sportivo, amichevole, sognatore e un po' superficialotto, nonché, come la sua controparte femminile, completamente incapace di rapportarsi nel modo giusto con l'altro sesso e impacciatissimo nelle questioni di cuore.
E' un età molto particolare, quella dei tredici anni che Himeko e Daichi attraversano, dove si tenta, spesso invano e con risultati non proprio esaltanti, di diventare grandi, di distaccarsi da un'infanzia ancora fin troppo presente nel proprio carattere, di capirci qualcosa dell'amore, di crescere, e l'autrice riesce a rendere tutto questo nei suoi personaggi con una delicatezza, una tenerezza e una maestria incredibili, che raramente si trovano in produzioni di questo genere, dove i personaggi sono troppo spesso costruiti a tavolino, sia fisicamente che caratterialmente.
Se pensiamo che Hime-chan no ribbon non è, in teoria, uno slice of life o una storia d'amore, ma un majokko, il risultato ci sorprende in positivo e segna un grosso punto a favore di questa serie.
Avendo l'elemento magico - il fiocco - nel titolo, è naturale che se ne parli e che sia il centro della storia, ma, se escludiamo pochi, bellissimi, episodi clou spesso raggruppati in "minisaghe" e più complessi a livello di trama, i poteri magici della protagonista non saranno mai l'esclusivo argomento della storia, bensì saranno usati con moderazione come un mezzo per addentrarsi con maggior risalto nella narrazione del quotidiano, dell'intimo, dei tredici anni.
Ma non ci si preoccupi, la trama di Hime-chan no ribbon è concitata e appassionante, e assieme ai "tranquilli" episodi quotidiani ne troviamo altri molto più frenetici, pieni di complicazioni, colpi di scena, rapimenti, dirottamenti e persino un colpo di stato internazionale, che spesso e volentieri si interromperanno sul più bello lasciandoci con gli occhi incollati allo schermo, desiderosi di vedere la prossima puntata.
Il gran numero di episodi, 61, non risulta pesante e non stanca, ma infastidisce che, di tanto in tanto, nella parte finale, vengano inseriti episodi riassuntivi a gruppi di due, togliendo spazio alla narrazione della trama principale, che comunque poi convolerà verso il suo giusto finale.

Nonostante l'età della serie, risalente ai primi anni '90, l'aspetto grafico risulta piacevole anche al giorno d'oggi. I disegni sono garbatissimi e piacevoli, in puro stile shojo dei primi anni '90, e riescono a rendere visivamente una vastissima gamma di personaggi e ambientazioni dipinte in maniera molto realistica, inoltre gli effetti grafici delle magie sono spettacolari al punto giusto.
Un enorme punto a favore invece va per la colonna sonora, che si compone di parecchi brani strumentali gradevolissimi e di bellissime sigle d'apertura e chiusura composte appositamente dalla popolarissima boyband Smap, che fa anche, spesso e volentieri, capolino negli episodi.
In particolare, la sigla d'apertura "Egao no genki" è una garbatissima canzone d'amore che descrive alla perfezione la protagonista della serie e il rapporto di fortissima amicizia (che attende di trasformarsi in amore) che la lega a Daichi, e, in virtù di questo, comparirà a più riprese nelle puntate ergendosi a vero e proprio tema portante della vicenda.
Molto buono anche il doppiaggio giapponese, che si avvale, per Himeko, nientepopodimeno che di Ikue Otani, la quale caratterizza la protagonista in maniera dolcissima e diverrà celebre, qualche anno più tardi, come la doppiatrice ufficiale di Pikachu.
Ancora una volta, però, pollice verso per la versione italiana della serie, che, aldilà di un doppiaggio più o meno gradevole, presenta nomi stravolti in maniera pessima e parecchie censure, oltre ad essere praticamente irreperibile, salvo saltuarie repliche estive immancabilmente interrotte prima di giungere al finale.

Hime-chan no ribbon è una serie di una tenerezza più unica che rara, che riesce a brillare ancora nonostante gli anni sulle spalle e a mettere d'accordo gli spettatori di entrambi i sessi e di tutte le età, un piccolo gioiellino che non in molti oggi ricorderanno ma che vale la pena di riscoprire.