8 Man
La storia narrata da questo anime ci fa capire da dove prende origine la serie di film cinematografici degli anni 80 ispirati al personaggio di Robocop. Difatti, allo stesso modo del protagonista del primo film di quella serie, anche il protagonista di 8 Man viene trasformato in un cyborg grazie ad uno scienziato che ne manipola geneticamente le sue virtù trasformandolo in un supereroe che nasconde la sua identità cercando di restabilire l'ordine con le sue nuove potentissime peculiarità.
C'è da dire che questo anime rappresenta uno dei primi prototipi che ci porterà a successive saghe negli anni a venire, come Kyashan, Borgman e altre serie simili con cui si ha a che fare con tecnologie sconosciute o addirittura aliene.
Credo che l'obiettivo dell'animazione giapponese di quel periodo sia quello di cercare di mostrare un popolo in preda a vari crimini interni, cioè commessi nel loro territorio, di mostrarci di come il male si annidi in queste organizzazioni dagli oscuri propositi, laddove la tecnologia per queste povere genti che subiscono questi misfatti viene vista a volta come una magia e a volte come un nuovo baluardo per far fronte al crimine.
Però come tutte le vicende dei supereroi la morale è quasi sempre la stessa: perchè prendersi degli oneri così gravosi ai fini della giustizia? Gli uomini possono fare a meno di queste creature superdotate e poter risolvere da soli i propri problemi, senza aspettare il vendicatore di turno?
La risposta è quanto di più utopico ci possa essere: tutti noi attendiamo sempre l'arrivo di chi ci deve salvare da qualche misfatto che subiamo, e il più delle volte sappiamo bene che dobbiamo piangere i cocci di ciò che ci capita, però farebbe piacere poter contare davvero su qualcuno che ci risolva tutti i problemi, ma questa è fantascienza, e non realtà.
La realtà ci dice nella figura di questo supereroe di essere capaci anche nella più tortuosa delle difficoltà a risollevarci, a continuare ad avere voglia di vivere e ricostruire, questa è l'allegoria che si percepisce dal cyborg in questione, noi tutti quindi siamo dei cyborg mancati, se ci rompiamo o cadiamo, troviamo la forza per curarci e rialzarci, da errori nostri o di altri, ma sempre pieni di vita e pronti a nuove sfide, anche quelle più difficili.
Sarà pure un prodotto abbastanza datato ,ma ha dalla sua l'indubbio fascino e il fatto di essere stato uno dei principali ispiratori di opere che sarebbero giunte almeno un ventennio più tardi, testimonianza della grande genialità e applicazione nelle opere nipponiche fin dagli anni 60.
C'è da dire che questo anime rappresenta uno dei primi prototipi che ci porterà a successive saghe negli anni a venire, come Kyashan, Borgman e altre serie simili con cui si ha a che fare con tecnologie sconosciute o addirittura aliene.
Credo che l'obiettivo dell'animazione giapponese di quel periodo sia quello di cercare di mostrare un popolo in preda a vari crimini interni, cioè commessi nel loro territorio, di mostrarci di come il male si annidi in queste organizzazioni dagli oscuri propositi, laddove la tecnologia per queste povere genti che subiscono questi misfatti viene vista a volta come una magia e a volte come un nuovo baluardo per far fronte al crimine.
Però come tutte le vicende dei supereroi la morale è quasi sempre la stessa: perchè prendersi degli oneri così gravosi ai fini della giustizia? Gli uomini possono fare a meno di queste creature superdotate e poter risolvere da soli i propri problemi, senza aspettare il vendicatore di turno?
La risposta è quanto di più utopico ci possa essere: tutti noi attendiamo sempre l'arrivo di chi ci deve salvare da qualche misfatto che subiamo, e il più delle volte sappiamo bene che dobbiamo piangere i cocci di ciò che ci capita, però farebbe piacere poter contare davvero su qualcuno che ci risolva tutti i problemi, ma questa è fantascienza, e non realtà.
La realtà ci dice nella figura di questo supereroe di essere capaci anche nella più tortuosa delle difficoltà a risollevarci, a continuare ad avere voglia di vivere e ricostruire, questa è l'allegoria che si percepisce dal cyborg in questione, noi tutti quindi siamo dei cyborg mancati, se ci rompiamo o cadiamo, troviamo la forza per curarci e rialzarci, da errori nostri o di altri, ma sempre pieni di vita e pronti a nuove sfide, anche quelle più difficili.
Sarà pure un prodotto abbastanza datato ,ma ha dalla sua l'indubbio fascino e il fatto di essere stato uno dei principali ispiratori di opere che sarebbero giunte almeno un ventennio più tardi, testimonianza della grande genialità e applicazione nelle opere nipponiche fin dagli anni 60.
Archeologia televisiva.
La serie, che narra le vicende di un poliziotto trasformato in un cyborg, non si distingue, in realtà per nessuna caratteristica: l'animazione è piena di scatti, anche tenendo conto dell'epoca in cui è stata realizzata, il character design, in perfetto stile anni 60, è molto marcato, ma privo di dettagli.
La caratterizzazione psicologica è convenzionale, le trame sono comunque be congegnate, anche se prevedibili, ispirate , nella concezione, alle avventure dei super eroi americani.
Da recuperare solo se siete in cerca di testimonianze d'epoca.
La serie, che narra le vicende di un poliziotto trasformato in un cyborg, non si distingue, in realtà per nessuna caratteristica: l'animazione è piena di scatti, anche tenendo conto dell'epoca in cui è stata realizzata, il character design, in perfetto stile anni 60, è molto marcato, ma privo di dettagli.
La caratterizzazione psicologica è convenzionale, le trame sono comunque be congegnate, anche se prevedibili, ispirate , nella concezione, alle avventure dei super eroi americani.
Da recuperare solo se siete in cerca di testimonianze d'epoca.