Pandora Hearts
Oz, erede della casata Vessalius, viene attaccato durante la cerimonia per il compimento dei suoi quindici anni da tre figure incappucciate e fatto precipitare nell'abisso, una dimensione distorta in cui vivono mostri chiamati chain, riuscendo a scappare grazie all'aiuto di una ragazza di nome Alice. Si rende conto però che la sua assenza è durata dieci anni, quindi deve scoprire il perché di tutto questo.
Quest'anime è un viaggio introspettivo, ci racconta la difficile ricerca dei protagonisti, sempre in cerca di loro stessi, come tutti noi, per questo ho subito legato con la serie. Il protagonista, Oz, ha reazioni e sentimenti perfettamente umani, che non scadono mai nel cliché, quindi in lui ci si identifica subito. Consiglio a tutti di vederla, vi farà una piacevole impressione e vi farà riflettere.
Quest'anime è un viaggio introspettivo, ci racconta la difficile ricerca dei protagonisti, sempre in cerca di loro stessi, come tutti noi, per questo ho subito legato con la serie. Il protagonista, Oz, ha reazioni e sentimenti perfettamente umani, che non scadono mai nel cliché, quindi in lui ci si identifica subito. Consiglio a tutti di vederla, vi farà una piacevole impressione e vi farà riflettere.
“Pandora Hearts” è un anime del 2009 prodotto dallo studio Xebec e basato sull’omonimo manga di Jun Mochizuki.
La trama vede come protagonista il giovane Oz Vessalius, rampollo di una casata ducale, che alla cerimonia di maturità dei suoi quindici anni viene trascinato in Abyss dalle rosse divinità della morte. Riuscito a tornare nel suo mondo grazie al contratto stipulato con Alice, il B-Rabbit, il ragazzo comincerà a cercare le memorie della ragazza e, al contempo, tenterà di scoprire il peccato per il quale è stato gettato nell’abisso.
Una cosa positiva dell’anime è che è abbastanza fedele al manga. In questo modo, hanno evitato eventuali errori che avrebbero distorto la trama: quest’ultima, infatti, è stata pianificata fin nei minimi dettagli e anche la più piccola modifica avrebbe potuto pregiudicare la spiegazione dei molti misteri presenti nell’opera. Fanno eccezione gli ultimi tre episodi, che si discostano completamente dal formato cartaceo, per trovare un finale adeguato alla trasposizione animata.
Dunque, dato che la storia è del tutto uguale, non posso che elogiare quello che ho già apprezzato del manga. Per prima cosa, come già detto, sono rimasta stupita dall’intreccio tessuto in maniera impeccabile: l’anime inizia con molti misteri, alcuni dei quali verranno sciolti con il proseguire degli episodi. Altri, invece, verranno affiancati da nuovi dubbi, che un po’ confonderanno le idee dello spettatore, ma, allo stesso tempo, contribuiranno a tenere vivo il suo interesse. In questo modo, però, è anche inevitabile che dopo la visione dell’ultimo episodio rimanga molto deluso, dato che i misteri irrisolti sono molti di più di quelli svelati fino a quel momento. A chi guarda l’anime di “Pandora Hearts” mi sento dunque di dire di non farsi molte aspettative: vedetelo più che altro come una sorta di pubblicità del manga - che sarete invogliati a leggere, se vi è piaciuto -, anche perché non sembra siano intenzionati a produrre una seconda stagione.
Quello che intriga della storia di “Pandora Hearts” in sé per sé, poi, sono sicuramente le sue atmosfere: ambientata nel periodo vittoriano, tra vestiti finemente ricamati e splendidi palazzi antichi, l’opera non manca di arricchirsi di elementi provenienti da “Alice nel paese delle meraviglie”, magari un po’ distorti e resi inquietanti, facendo di essa una fiaba leggermente dark.
Altro punto a favore è la carica sentimentale: commozione, lacrime di gioia e di dolore ci giungono soprattutto attraverso i molti personaggi che interagiscono nella storia, alcuni dei quali splendidamente caratterizzati. É il caso di Oz, il protagonista, all’inizio un bambino “deviato”, proprio come detto da Break, che accetta tutto così com’è e cerca di non essere un peso per gli altri, pensando addirittura che il suo sacrificio possa essere la cosa più giusta, se deve salvare qualcuno. Con il passare del tempo, però, imparerà ad avere più cura di sé stesso, perché capirà che è in questo modo che evita che le persone a cui tiene soffrano.
Arriviamo al lato negativo dell’anime: sembrerà un po’ strano dirlo, ma è proprio l’anime in sé per sé. Ribadendo quanto detto sopra, non è la storia ad avere problemi, ma il modo in cui il manga è stato trasposto. Innanzitutto, la regia è quella che mi è piaciuta meno: troppo banale, incapace di dare risalto alle scene più importanti, di inserire le musiche al punto giusto o di gestire al meglio il passaggio da un momento serio a uno comico. Per un’opera del calibro di “Pandora Hearts” mi sarei aspettata qualcosa di più speciale, magari anche un po’ “sperimentale”, ma neanche l’ordinario è stato fatto bene. Un pollice verso anche per le animazioni, inguardabili e legnose. Sarebbero andate bene per un anime scolastico, ma un fantasy merita qualcosa in più. Il character design, infine, non mi fa proprio impazzire: preso da solo non è tanto male, ma le facce appuntite e le altre parti del corpo troppo spigolose non rendono giustizia ai morbidi e splendidi disegni della Mochizuki. Devo lodare, invece, le OST - la Kajiura non sbaglia mai un colpo - che si adattano perfettamente allo spirito e alle atmosfere dell’opera. Da ascoltare “Bloody Rabbit”, “Pandora Hearts”, “Will”, “Contractor” e l’insert song “Everytime You Kissed Me”. Meravigliosa anche l’opening “Parallel Hearts”.
Insomma, se dovessi solo valutare il lato tecnico, alla trasposizione animata un 5 non glielo toglierebbe nessuno (fatta eccezione per le musiche). Tuttavia, dato che la storia è pressoché uguale, e trovo che quest’ultima sia da 10, un 8 stentato va più che bene.
La trama vede come protagonista il giovane Oz Vessalius, rampollo di una casata ducale, che alla cerimonia di maturità dei suoi quindici anni viene trascinato in Abyss dalle rosse divinità della morte. Riuscito a tornare nel suo mondo grazie al contratto stipulato con Alice, il B-Rabbit, il ragazzo comincerà a cercare le memorie della ragazza e, al contempo, tenterà di scoprire il peccato per il quale è stato gettato nell’abisso.
Una cosa positiva dell’anime è che è abbastanza fedele al manga. In questo modo, hanno evitato eventuali errori che avrebbero distorto la trama: quest’ultima, infatti, è stata pianificata fin nei minimi dettagli e anche la più piccola modifica avrebbe potuto pregiudicare la spiegazione dei molti misteri presenti nell’opera. Fanno eccezione gli ultimi tre episodi, che si discostano completamente dal formato cartaceo, per trovare un finale adeguato alla trasposizione animata.
Dunque, dato che la storia è del tutto uguale, non posso che elogiare quello che ho già apprezzato del manga. Per prima cosa, come già detto, sono rimasta stupita dall’intreccio tessuto in maniera impeccabile: l’anime inizia con molti misteri, alcuni dei quali verranno sciolti con il proseguire degli episodi. Altri, invece, verranno affiancati da nuovi dubbi, che un po’ confonderanno le idee dello spettatore, ma, allo stesso tempo, contribuiranno a tenere vivo il suo interesse. In questo modo, però, è anche inevitabile che dopo la visione dell’ultimo episodio rimanga molto deluso, dato che i misteri irrisolti sono molti di più di quelli svelati fino a quel momento. A chi guarda l’anime di “Pandora Hearts” mi sento dunque di dire di non farsi molte aspettative: vedetelo più che altro come una sorta di pubblicità del manga - che sarete invogliati a leggere, se vi è piaciuto -, anche perché non sembra siano intenzionati a produrre una seconda stagione.
Quello che intriga della storia di “Pandora Hearts” in sé per sé, poi, sono sicuramente le sue atmosfere: ambientata nel periodo vittoriano, tra vestiti finemente ricamati e splendidi palazzi antichi, l’opera non manca di arricchirsi di elementi provenienti da “Alice nel paese delle meraviglie”, magari un po’ distorti e resi inquietanti, facendo di essa una fiaba leggermente dark.
Altro punto a favore è la carica sentimentale: commozione, lacrime di gioia e di dolore ci giungono soprattutto attraverso i molti personaggi che interagiscono nella storia, alcuni dei quali splendidamente caratterizzati. É il caso di Oz, il protagonista, all’inizio un bambino “deviato”, proprio come detto da Break, che accetta tutto così com’è e cerca di non essere un peso per gli altri, pensando addirittura che il suo sacrificio possa essere la cosa più giusta, se deve salvare qualcuno. Con il passare del tempo, però, imparerà ad avere più cura di sé stesso, perché capirà che è in questo modo che evita che le persone a cui tiene soffrano.
Arriviamo al lato negativo dell’anime: sembrerà un po’ strano dirlo, ma è proprio l’anime in sé per sé. Ribadendo quanto detto sopra, non è la storia ad avere problemi, ma il modo in cui il manga è stato trasposto. Innanzitutto, la regia è quella che mi è piaciuta meno: troppo banale, incapace di dare risalto alle scene più importanti, di inserire le musiche al punto giusto o di gestire al meglio il passaggio da un momento serio a uno comico. Per un’opera del calibro di “Pandora Hearts” mi sarei aspettata qualcosa di più speciale, magari anche un po’ “sperimentale”, ma neanche l’ordinario è stato fatto bene. Un pollice verso anche per le animazioni, inguardabili e legnose. Sarebbero andate bene per un anime scolastico, ma un fantasy merita qualcosa in più. Il character design, infine, non mi fa proprio impazzire: preso da solo non è tanto male, ma le facce appuntite e le altre parti del corpo troppo spigolose non rendono giustizia ai morbidi e splendidi disegni della Mochizuki. Devo lodare, invece, le OST - la Kajiura non sbaglia mai un colpo - che si adattano perfettamente allo spirito e alle atmosfere dell’opera. Da ascoltare “Bloody Rabbit”, “Pandora Hearts”, “Will”, “Contractor” e l’insert song “Everytime You Kissed Me”. Meravigliosa anche l’opening “Parallel Hearts”.
Insomma, se dovessi solo valutare il lato tecnico, alla trasposizione animata un 5 non glielo toglierebbe nessuno (fatta eccezione per le musiche). Tuttavia, dato che la storia è pressoché uguale, e trovo che quest’ultima sia da 10, un 8 stentato va più che bene.
Sono passati circa tre anni da quando Yamato Video acquistò il diritti italiani di Pandora Hearts, serie di venticinque episodi tratta dall'omonimo manga di Jun Mochizuki. La scorsa primavera, Yamato ha reso disponibile lo streaming sub ita dell'anime sul proprio canale Youtube, rilasciando un episodio a settimana. La serie, datata 2009, era già conosciuta ai più anche grazie alla versione cartacea pubblicata da Star Comics, ma il latecast ho fornito una nuova occasione per far conoscere a qualche ritardatario un'opera di buona qualità e gran successo in patria e non solo.
La serie continua ad essere disponibile sul canale Youtube di Yamato Animation, ma è possibile seguirla anche su Man-ga ogni mercoledì, con repliche al giovedì e al sabato.
"La tua colpa è... di essere venuto al mondo."
Queste le parole che il giovane Oz Vessalius si sente rivolgere da una misteriosa figura incappucciata nel giorno della cerimonia della maggiore età, quella che l'avrebbe reso a tutti gli effetti un membro ufficiale della casata ducale dei Vessalius. Di carattere gioviale e positivo, Oz si ritrova improvvisamente scaraventato nell'Abisso, un luogo inquietante e sinistro abitato dalle strane creature dette Chain. L'Abisso, un mondo contorto e disturbante che sembra essere nato dagli incubi di una bambina, è il posto in cui Oz incontra Alice, un Chain potentissimo conosciuto con il nome di B-rabbit, con il quale stipula un contratto che gli permette di tornare sano e salvo nel suo mondo. C'è un problema però: dalla caduta nell'Abisso al momento del ritorno a casa, sono trascorsi ben dieci anni. Cosa sarà successo in tutto questo tempo? L'adorato attendente Gilbert, la sorellina Ada, lo zio Oscar, staranno bene? Cos'è successo davvero il giorno della cerimonia? Ma soprattutto, chi è Alice e qual è lo scopo dell'organizzazione Pandora?
Inizia così l'avventura di Pandora Hearts, un viaggio alla ricerca dei ricordi del coniglio nero, della verità sulla tragedia che afflisse la città di Sablier cento anni prima, di Pandora e dei Chain. Oz si lancia alla ricerca del senso della sua stessa esistenza e del peccato per cui è stato condannato, inseguendo una mole infinita di "perché", accompagnato, ma anche ostacolato, da un vortice di personaggi collegati all'Abisso o al B-rabbit.
Si fa presto a cadere nell'errore di credere che Pandora Hearts sia una rivisitazione di "Alice nel paese delle meraviglie", il romanzo di Carrol, quando in realtà la storia ne prende solo in prestito alcuni elementi quali il coniglio, l'aspetto e il nome dei Chain (il cappellaio matto, il gatto Cheshire, il ghiro, le carte), e la curiosità di Oz, pari a quella di Alice Liddell, che cade in una buca mentre segue le note di una misteriosa e nostalgica melodia.
I primi episodi sono abbastanza lenti, ma permettono di cogliere al meglio lo spaesamento di Oz sia nell'Abisso che nel mondo reale. A poco a poco la trama inizia a dipanarsi e il susseguirsi di misteri incalza lo spettatore, sempre più invogliato a voler conoscere le stesse risposte di cui il giovane protagonista è alla ricerca assieme ai suoi compagni. Sembra che ad ogni piccola risposta scovata si sovrappongano dieci nuove domande; il tutto però avviene in maniera ordinata, evitando così eccessiva confusione. Il ritmo è quasi sempre sostenuto, spezzandosi a volte con episodi di tregua in cui è possibile soffermarsi a riflettere sui progressi raggiunti e sullo sviluppo delle relazioni tra i protagonisti. Pandora Hearts è in effetti un'opera di ampio respiro, che pone in scena molti personaggi perfettamente caratterizzati e dal ruolo ben preciso, che mai agiscono a caso o come meri riempitivi.
Gli episodi ci permettono di conoscere al meglio Oz, Alice, Gil e gli altri protagonisti, ponendo un particolare accento sui primi tre, sui loro rapporti interpersonali e sulla loro crescita interiore. Per tutti loro, ma soprattutto per Oz, questo viaggio è l'occasione per crescere, ammettere le proprie debolezze e ipocrisie, per accettare la tristezza che li accompagna, accogliendola come parte di sé, senza rinnegarla o nasconderla dietro falsi sorrisi. Oz non incontra l'ideale di ragazzino-eroe che semplicemente matura con il proseguire delle vicende, si tratta infatti di un personaggio con molte sfumature, con molti tratti da eroe indomito, che qui però vengono visti come segno di debolezza e codardia e dai quali deve affrancarsi per giungere a una nuova maturità e consapevolezza di sé. Un discorso simile vale per l'altro protagonista maschile, Gilbert, che, ancorato ai ricordi e a ciò che era la vita prima della tragedia, ha bisogno di abbandonare l'infanzia per diventare davvero uomo. Discorso lievemente diverso è quello di Alice, che nulla sa di sé stessa se non che i suoi ricordi le sono stati portati via, e che la paura dell'ignoto che la circonda mette un freno anche al suo carattere scontroso e violento, lasciando spazio alla malinconia delle cose e delle persone perdute.
Purtroppo la maturazione e l'evoluzione di questi personaggi (ma anche di molti altri) può essere colta appena in questa serie TV, poiché essa si interrompe proprio in coincidenza di quella parte del manga in cui Oz e co. iniziano a camminare sulle loro gambe, decisi a proseguire con consapevolezza il cammino verso la verità.
L'opera mantiene un ottimo equilibrio tra il serio e il faceto, regalando momenti adrenalinici e concitati mischiati ad altri più pacati, divertenti e riflessivi, senza mai eccedere da una parte o dall'altra. In questa prima parte i momenti leggeri e allegri sono presenti in misura maggiore rispetto al proseguire della storia, poiché gli eventi non sono ancora precipitati nel vero dramma.
L'anime di Pandora Hearts segue fedelmente il manga fino al ventunesimo episodio circa, prendendo una piega del tutto originale nelle battute finali. Nell'anno della messa in onda della serie TV erano stati rilasciati in Giappone otto volumetti del manga sui ventiquattro totali, costringendo quindi gli sceneggiatori a ripiegare su un finale aperto che tamponasse la mancanza di materiale originale, creando così il più grosso, o forse unico, difetto della serie: un epilogo scialbo che non ha nulla a che vedere con la bellezza del prosieguo del manga. Inoltre, gli avvenimenti descritti negli ultimi episodi vanno in netto contrasto con quelli della versione cartacea.
Graficamente parlando, Pandora Hearts non è una produzione eccellente e ai giorni nostri potrebbe apparire evidentemente "vecchio" (più nella realizzazione che non nella forma), ma si colloca comunque nella media delle produzioni di quell'anno. Ciò che salta subito agli occhi è una scarsa cura dei fondali, mentre i personaggi sono perfettamente riprodotti seguendo il bel tratto della Mochizuki, anzi, rispetto ai primissimi volumi il chara è anche più appetibile. La serie eccelle invece sul fronte sonoro, sia a livello di doppiaggio che di colonna sonora. Pandora Hearts riunisce molti di quelli che in futuro sarebbero diventati i doppiatori più amati del Giappone, parliamo infatti di Kana Hanazawa, Akira Ishida, Jun Fukuyama, Junichi Suwabe, Kousuke Toriumi, Daisuke Ono ecc. Ottimo il lavoro di Junko Minagawa sul piccolo Oz, al quale dona una perfetta tonalità da ragazzino ora dispettoso, ora sofferente.
Il vero tocco di classe di questa serie è però la sua colonna sonora, nata dalle magiche mani di Yuki Kajura, fondatrice del progetto FictionJunction prima e di quello Kalafina dopo. La OST si compone di due CD contenenti una ventina di brani ciascuno, tra i quali la opening "Parallel Hearts" (cantata dalle FictionJunction), le ending "Maze" e "Watashi wo Mitsukete", e le varie tracce che accompagnano gli episodi, tra le quali spiccano le bellissime ed evocative "Pandora Hearts", "Bloody Rabbit", "Contractor", "Will", "Preparation", "Turn e Confidence". Chiudono il cerchio le belle chara song di Oz, Alice e Gilbert (con un Kousuke Toriumi ancora acerbo nel canto e lontano dai fasti del principino Cecil di "UtaPri") e la splendida "Everytime You Kissed Me", insert song dell'episodio finale cantata da Emily Bindiger con testo in inglese, basata sulla dolce e onnipresente melodia Lacie.
Pandora Hearts è una buonissima serie dalla trama intrigante e dai personaggi memorabili che si erge sullo sfondo di un'ambientazione da favola e sognante. La storia è ricca di misteri, intrighi e interrogativi che accompagnano lo spettatore alla ricerca della verità assieme a un ampio cast di personaggi ottimamente caratterizzati. La colonna sonora è eccellente, il design dei personaggi bello e affascinante. Il suo unico, grosso difetto è la mancanza di una degna conclusione, dovuta al fatto che, ai tempi della messa in onda, il manga fosse ancora a meno di metà della sua durata complessiva. In ogni caso non sarebbero bastati certo venticinque episodi per racchiudere tutto l'universo narrativo di Pandora Hearts, tanto che ancora oggi, a pochi mesi dalla conclusione del manga, i fan più accaniti sperano in un sequel della versione anime che non tenga conto del finale inventato ai tempi della messa in onda, o addirittura sognano il loro "Brotherhood" (un remake così come fu fatto per "Fullmetal Alchemist"). Ad oggi però non c'è traccia né particolare speranza di un prosieguo, quindi Pandora Hearts resta una serie piacevolissima ma affossata dalla sua incompletezza, con il rimpianto di chi ha seguito il manga e conosce bene la bellezza racchiusa in questa storia. La visione è consigliata a chiunque, partendo però dal presupposto di ritrovarsi con un finale aperto e poco soddisfacente. Magari servirà da incentivo per la lettura del manga, che gli aspetti buoni della trama mostrata in questo Pandora Hearts anime li prende, li triplica e li amplia in un'opera di pregevolissima fattura.
La serie continua ad essere disponibile sul canale Youtube di Yamato Animation, ma è possibile seguirla anche su Man-ga ogni mercoledì, con repliche al giovedì e al sabato.
"La tua colpa è... di essere venuto al mondo."
Queste le parole che il giovane Oz Vessalius si sente rivolgere da una misteriosa figura incappucciata nel giorno della cerimonia della maggiore età, quella che l'avrebbe reso a tutti gli effetti un membro ufficiale della casata ducale dei Vessalius. Di carattere gioviale e positivo, Oz si ritrova improvvisamente scaraventato nell'Abisso, un luogo inquietante e sinistro abitato dalle strane creature dette Chain. L'Abisso, un mondo contorto e disturbante che sembra essere nato dagli incubi di una bambina, è il posto in cui Oz incontra Alice, un Chain potentissimo conosciuto con il nome di B-rabbit, con il quale stipula un contratto che gli permette di tornare sano e salvo nel suo mondo. C'è un problema però: dalla caduta nell'Abisso al momento del ritorno a casa, sono trascorsi ben dieci anni. Cosa sarà successo in tutto questo tempo? L'adorato attendente Gilbert, la sorellina Ada, lo zio Oscar, staranno bene? Cos'è successo davvero il giorno della cerimonia? Ma soprattutto, chi è Alice e qual è lo scopo dell'organizzazione Pandora?
Inizia così l'avventura di Pandora Hearts, un viaggio alla ricerca dei ricordi del coniglio nero, della verità sulla tragedia che afflisse la città di Sablier cento anni prima, di Pandora e dei Chain. Oz si lancia alla ricerca del senso della sua stessa esistenza e del peccato per cui è stato condannato, inseguendo una mole infinita di "perché", accompagnato, ma anche ostacolato, da un vortice di personaggi collegati all'Abisso o al B-rabbit.
Si fa presto a cadere nell'errore di credere che Pandora Hearts sia una rivisitazione di "Alice nel paese delle meraviglie", il romanzo di Carrol, quando in realtà la storia ne prende solo in prestito alcuni elementi quali il coniglio, l'aspetto e il nome dei Chain (il cappellaio matto, il gatto Cheshire, il ghiro, le carte), e la curiosità di Oz, pari a quella di Alice Liddell, che cade in una buca mentre segue le note di una misteriosa e nostalgica melodia.
I primi episodi sono abbastanza lenti, ma permettono di cogliere al meglio lo spaesamento di Oz sia nell'Abisso che nel mondo reale. A poco a poco la trama inizia a dipanarsi e il susseguirsi di misteri incalza lo spettatore, sempre più invogliato a voler conoscere le stesse risposte di cui il giovane protagonista è alla ricerca assieme ai suoi compagni. Sembra che ad ogni piccola risposta scovata si sovrappongano dieci nuove domande; il tutto però avviene in maniera ordinata, evitando così eccessiva confusione. Il ritmo è quasi sempre sostenuto, spezzandosi a volte con episodi di tregua in cui è possibile soffermarsi a riflettere sui progressi raggiunti e sullo sviluppo delle relazioni tra i protagonisti. Pandora Hearts è in effetti un'opera di ampio respiro, che pone in scena molti personaggi perfettamente caratterizzati e dal ruolo ben preciso, che mai agiscono a caso o come meri riempitivi.
Gli episodi ci permettono di conoscere al meglio Oz, Alice, Gil e gli altri protagonisti, ponendo un particolare accento sui primi tre, sui loro rapporti interpersonali e sulla loro crescita interiore. Per tutti loro, ma soprattutto per Oz, questo viaggio è l'occasione per crescere, ammettere le proprie debolezze e ipocrisie, per accettare la tristezza che li accompagna, accogliendola come parte di sé, senza rinnegarla o nasconderla dietro falsi sorrisi. Oz non incontra l'ideale di ragazzino-eroe che semplicemente matura con il proseguire delle vicende, si tratta infatti di un personaggio con molte sfumature, con molti tratti da eroe indomito, che qui però vengono visti come segno di debolezza e codardia e dai quali deve affrancarsi per giungere a una nuova maturità e consapevolezza di sé. Un discorso simile vale per l'altro protagonista maschile, Gilbert, che, ancorato ai ricordi e a ciò che era la vita prima della tragedia, ha bisogno di abbandonare l'infanzia per diventare davvero uomo. Discorso lievemente diverso è quello di Alice, che nulla sa di sé stessa se non che i suoi ricordi le sono stati portati via, e che la paura dell'ignoto che la circonda mette un freno anche al suo carattere scontroso e violento, lasciando spazio alla malinconia delle cose e delle persone perdute.
Purtroppo la maturazione e l'evoluzione di questi personaggi (ma anche di molti altri) può essere colta appena in questa serie TV, poiché essa si interrompe proprio in coincidenza di quella parte del manga in cui Oz e co. iniziano a camminare sulle loro gambe, decisi a proseguire con consapevolezza il cammino verso la verità.
L'opera mantiene un ottimo equilibrio tra il serio e il faceto, regalando momenti adrenalinici e concitati mischiati ad altri più pacati, divertenti e riflessivi, senza mai eccedere da una parte o dall'altra. In questa prima parte i momenti leggeri e allegri sono presenti in misura maggiore rispetto al proseguire della storia, poiché gli eventi non sono ancora precipitati nel vero dramma.
L'anime di Pandora Hearts segue fedelmente il manga fino al ventunesimo episodio circa, prendendo una piega del tutto originale nelle battute finali. Nell'anno della messa in onda della serie TV erano stati rilasciati in Giappone otto volumetti del manga sui ventiquattro totali, costringendo quindi gli sceneggiatori a ripiegare su un finale aperto che tamponasse la mancanza di materiale originale, creando così il più grosso, o forse unico, difetto della serie: un epilogo scialbo che non ha nulla a che vedere con la bellezza del prosieguo del manga. Inoltre, gli avvenimenti descritti negli ultimi episodi vanno in netto contrasto con quelli della versione cartacea.
Graficamente parlando, Pandora Hearts non è una produzione eccellente e ai giorni nostri potrebbe apparire evidentemente "vecchio" (più nella realizzazione che non nella forma), ma si colloca comunque nella media delle produzioni di quell'anno. Ciò che salta subito agli occhi è una scarsa cura dei fondali, mentre i personaggi sono perfettamente riprodotti seguendo il bel tratto della Mochizuki, anzi, rispetto ai primissimi volumi il chara è anche più appetibile. La serie eccelle invece sul fronte sonoro, sia a livello di doppiaggio che di colonna sonora. Pandora Hearts riunisce molti di quelli che in futuro sarebbero diventati i doppiatori più amati del Giappone, parliamo infatti di Kana Hanazawa, Akira Ishida, Jun Fukuyama, Junichi Suwabe, Kousuke Toriumi, Daisuke Ono ecc. Ottimo il lavoro di Junko Minagawa sul piccolo Oz, al quale dona una perfetta tonalità da ragazzino ora dispettoso, ora sofferente.
Il vero tocco di classe di questa serie è però la sua colonna sonora, nata dalle magiche mani di Yuki Kajura, fondatrice del progetto FictionJunction prima e di quello Kalafina dopo. La OST si compone di due CD contenenti una ventina di brani ciascuno, tra i quali la opening "Parallel Hearts" (cantata dalle FictionJunction), le ending "Maze" e "Watashi wo Mitsukete", e le varie tracce che accompagnano gli episodi, tra le quali spiccano le bellissime ed evocative "Pandora Hearts", "Bloody Rabbit", "Contractor", "Will", "Preparation", "Turn e Confidence". Chiudono il cerchio le belle chara song di Oz, Alice e Gilbert (con un Kousuke Toriumi ancora acerbo nel canto e lontano dai fasti del principino Cecil di "UtaPri") e la splendida "Everytime You Kissed Me", insert song dell'episodio finale cantata da Emily Bindiger con testo in inglese, basata sulla dolce e onnipresente melodia Lacie.
Pandora Hearts è una buonissima serie dalla trama intrigante e dai personaggi memorabili che si erge sullo sfondo di un'ambientazione da favola e sognante. La storia è ricca di misteri, intrighi e interrogativi che accompagnano lo spettatore alla ricerca della verità assieme a un ampio cast di personaggi ottimamente caratterizzati. La colonna sonora è eccellente, il design dei personaggi bello e affascinante. Il suo unico, grosso difetto è la mancanza di una degna conclusione, dovuta al fatto che, ai tempi della messa in onda, il manga fosse ancora a meno di metà della sua durata complessiva. In ogni caso non sarebbero bastati certo venticinque episodi per racchiudere tutto l'universo narrativo di Pandora Hearts, tanto che ancora oggi, a pochi mesi dalla conclusione del manga, i fan più accaniti sperano in un sequel della versione anime che non tenga conto del finale inventato ai tempi della messa in onda, o addirittura sognano il loro "Brotherhood" (un remake così come fu fatto per "Fullmetal Alchemist"). Ad oggi però non c'è traccia né particolare speranza di un prosieguo, quindi Pandora Hearts resta una serie piacevolissima ma affossata dalla sua incompletezza, con il rimpianto di chi ha seguito il manga e conosce bene la bellezza racchiusa in questa storia. La visione è consigliata a chiunque, partendo però dal presupposto di ritrovarsi con un finale aperto e poco soddisfacente. Magari servirà da incentivo per la lettura del manga, che gli aspetti buoni della trama mostrata in questo Pandora Hearts anime li prende, li triplica e li amplia in un'opera di pregevolissima fattura.
"Pandora Hearts" è un anime prodotto nel 2009 la cui trama copre i primi volumi dell'omonimo manga; fino ad oggi (agosto 2015) non è stata prodotta né, a quanto ne so, è in programma una seconda stagione. Ciò significa che, proprio per una storia che fa della componente "mistero" il suo punto di forza, non c'è un finale, e le milioni di domande poste all'attenzione dello spettatore in questa serie non riceveranno mai alcuna risposta. Chi fosse interessato ad andare fino in fondo dovrà, quindi, mettersi per forza alla ricerca dei volumetti del relativo manga.
Non è la prima volta che accade una cosa del genere e quindi non dovrei esserne meravigliato; in questo caso, però, ciò è particolarmente irritante, in quanto, data la natura della storia, è per me inconcepibile lasciare le cose a metà. Per cui ciò ha stimolato un momento di profonda riflessione che cercherò di riassumere in poche righe.
"Pandora Hearts" è una delle migliore testimonianze della debolezza dell'industria degli anime, resa schiava e del tutto dipendente dalle esigenze dell'industria dei manga. Dal mio punto di vista, se si eccettuano quei titoli clamorosamente brutti e di scarso successo di pubblico (ma questo non è assolutamente il caso di "Pandora Hearts"), tutto ciò che si inizia deve necessariamente essere portato a compimento, pena la svalutazione del valore complessivo dell'opera. Invece, troppo spesso gli anime vengono utilizzati come spot atto a incentivare la vendita del manga e, una volta raggiunto l'obiettivo, la versione animata viene abbandonata al suo destino, lasciando il pubblico a bocca asciutta. Come si può allora ancora considerare l'anime come una forma d'arte e non come un semplice veicolo commerciale?
Personalmente, se l'avessi saputo dall'inizio, non avrei mai cominciato la visione di questa serie; se ero interessato a questa storia, al massimo mi sarei dato da fare per reperire i vari volumetti che compongono il manga. Anche in sede di valutazione queste considerazioni rappresentano per me un problema; dovrò tenerne conto oppure no? Dopo aver attentamente ponderato i pro e i contro, sono giunto alla conclusione che non dovevo; il motivo è piuttosto semplice: in passato per altre opere non l'ho fatto e quindi non sarebbe giusto farlo adesso. Mi limiterò allo sfogo esposto nelle precedenti righe e recensirò questo anime come sono abituato a fare di solito.
Il protagonista, Oz, è il legittimo discendente della casata ducale dei Vessalius e sta per prendere parte alla cerimonia per il raggiungimento della maggiore età. Durante la cerimonia, però, viene aggredito da un gruppo di persone incappucciate che, considerandolo come una minaccia, riescono a spedirlo nell'abisso. Proprio qui Oz fa la conoscenza di Alice, una ragazza che si rivelerà essere un chain, ossia uno degli abitanti dell'abisso dotato di grandi poteri. Stringendo un contratto con lei, il ragazzo riuscirà ad uscire dall'abisso; ben presto, però, scoprirà che nel frattempo nel suo mondo son passati dieci anni dalla sua scomparsa.
La sceneggiatura è davvero ottima, piena zeppa di misteri che riusciranno a catturare l'attenzione dello spettatore come raramente è successo in passato. La sua ispirazione ad "Alice nel paese delle meraviglie" è evidente: molti personaggi hanno nomi tratti dall'opera di Lewis Carrol (Alice, lo stregatto, il cappellaio matto eccetera) e l'abisso ricorda spesso il mondo descritto nella fiaba. Un tributo viene dedicato dall'autore anche ai "Libri di Oz", dato il nome del protagonista; c'è da dire però che, a parte questo, la sceneggiatura non ha niente in comune con quella delle due fiabe.
Il vero punto di forza di questo anime, però, sono i suoi personaggi: tutti, da quelli principali a quelli secondari, sono stati costruiti in modo eccellente. La loro profondità psicologica, l'aura di mistero che li avvolge, il forte carisma emanato da ognuno di essi sono elementi che difficilmente si potranno ritrovare tutti assieme in un'altra storia; perfino gli oggetti e gli ambienti spesso sembrano avere una vita propria.
Per essere un anime del 2009 l'aspetto grafico può ritenersi soddisfacente; le musiche, poi, sono assolutamente adatte a un anime di questo tipo.
Insomma, "Pandora Hearts" è, nel complesso, proprio un bel titolo; in virtù di questo la mia valutazione è buona. Se poi vi interessa sapere pure la soluzione a tutti gli enigmi proposti, andate a procurarvi i volumetti del manga.
Non è la prima volta che accade una cosa del genere e quindi non dovrei esserne meravigliato; in questo caso, però, ciò è particolarmente irritante, in quanto, data la natura della storia, è per me inconcepibile lasciare le cose a metà. Per cui ciò ha stimolato un momento di profonda riflessione che cercherò di riassumere in poche righe.
"Pandora Hearts" è una delle migliore testimonianze della debolezza dell'industria degli anime, resa schiava e del tutto dipendente dalle esigenze dell'industria dei manga. Dal mio punto di vista, se si eccettuano quei titoli clamorosamente brutti e di scarso successo di pubblico (ma questo non è assolutamente il caso di "Pandora Hearts"), tutto ciò che si inizia deve necessariamente essere portato a compimento, pena la svalutazione del valore complessivo dell'opera. Invece, troppo spesso gli anime vengono utilizzati come spot atto a incentivare la vendita del manga e, una volta raggiunto l'obiettivo, la versione animata viene abbandonata al suo destino, lasciando il pubblico a bocca asciutta. Come si può allora ancora considerare l'anime come una forma d'arte e non come un semplice veicolo commerciale?
Personalmente, se l'avessi saputo dall'inizio, non avrei mai cominciato la visione di questa serie; se ero interessato a questa storia, al massimo mi sarei dato da fare per reperire i vari volumetti che compongono il manga. Anche in sede di valutazione queste considerazioni rappresentano per me un problema; dovrò tenerne conto oppure no? Dopo aver attentamente ponderato i pro e i contro, sono giunto alla conclusione che non dovevo; il motivo è piuttosto semplice: in passato per altre opere non l'ho fatto e quindi non sarebbe giusto farlo adesso. Mi limiterò allo sfogo esposto nelle precedenti righe e recensirò questo anime come sono abituato a fare di solito.
Il protagonista, Oz, è il legittimo discendente della casata ducale dei Vessalius e sta per prendere parte alla cerimonia per il raggiungimento della maggiore età. Durante la cerimonia, però, viene aggredito da un gruppo di persone incappucciate che, considerandolo come una minaccia, riescono a spedirlo nell'abisso. Proprio qui Oz fa la conoscenza di Alice, una ragazza che si rivelerà essere un chain, ossia uno degli abitanti dell'abisso dotato di grandi poteri. Stringendo un contratto con lei, il ragazzo riuscirà ad uscire dall'abisso; ben presto, però, scoprirà che nel frattempo nel suo mondo son passati dieci anni dalla sua scomparsa.
La sceneggiatura è davvero ottima, piena zeppa di misteri che riusciranno a catturare l'attenzione dello spettatore come raramente è successo in passato. La sua ispirazione ad "Alice nel paese delle meraviglie" è evidente: molti personaggi hanno nomi tratti dall'opera di Lewis Carrol (Alice, lo stregatto, il cappellaio matto eccetera) e l'abisso ricorda spesso il mondo descritto nella fiaba. Un tributo viene dedicato dall'autore anche ai "Libri di Oz", dato il nome del protagonista; c'è da dire però che, a parte questo, la sceneggiatura non ha niente in comune con quella delle due fiabe.
Il vero punto di forza di questo anime, però, sono i suoi personaggi: tutti, da quelli principali a quelli secondari, sono stati costruiti in modo eccellente. La loro profondità psicologica, l'aura di mistero che li avvolge, il forte carisma emanato da ognuno di essi sono elementi che difficilmente si potranno ritrovare tutti assieme in un'altra storia; perfino gli oggetti e gli ambienti spesso sembrano avere una vita propria.
Per essere un anime del 2009 l'aspetto grafico può ritenersi soddisfacente; le musiche, poi, sono assolutamente adatte a un anime di questo tipo.
Insomma, "Pandora Hearts" è, nel complesso, proprio un bel titolo; in virtù di questo la mia valutazione è buona. Se poi vi interessa sapere pure la soluzione a tutti gli enigmi proposti, andate a procurarvi i volumetti del manga.
Di solito cerco di stare lontano dagli anime di genere Mistero perché la maggior parte di essi non riesce a spiegarti tutto, o almeno, non riesce a spiegarti tutto chiaramente. Però, ho deciso di approcciarmi a questa serie vista l'alta media voto e su consiglio di alcuni, e devo dire che non ne sono rimasto deluso.
"Pandora Hearts" è un anime della stagione primaverile del 2009, preso dall'omonimo manga ancora in corso di Jun Mochizuki. Premetto che la serie ricorda molto "Alice nel paese delle Meraviglie" ma non esageratamente, solo qualche nome e un po' gli ambienti.
Affascinante, intrigante, coinvolgente. Questi sono i tre aggettivi con cui descriverei "Pandora Hearts", anime che come ho scritto già prima, mi ha lasciato completamente perplesso in quanto a differenza degli anime di questo genere riesce a spiegarti tutto con il giusto tempo possibile, né lento né veloce, attraverso vari flashback e narrazioni. La trama è inserita omogeneamente nei 25 episodi, anche se il finale è aperto (difetto di ormai quasi tutti gli anime), ma non mi sento di penalizzare la serie perché credo che voglia seguire il finale del manga, in quanto è ancora in corso. Nonostante il finale fosse aperto, rimane comunque un buon finale in quanto approfondisce di più il rapporto tra Oz e il padre, punto molto interessante della serie. Descrivo coinvolgente la serie in quanto riesce a coinvolgerti in tutti i casi e ad affascinarti sempre di più ogni puntata. Forse il pregio più importante della serie è il chara dei personaggi, molto caratteristici e "misteriosi" fino all'ultimo: Gilbert, Xerxes, Jack, Vincent, tutti questi riescono a dare un buono spettacolo allo spettatore. Persino il protagonista, Oz, all'inizio molto piatto, ha un'evoluzione nel corso della serie diventando anch'esso molto interessante e ben caratterizzato.
Per quanto riguarda il disegno, è davvero buono. Con mia sorpresa, sono presenti anche molte gag, sempre ben inserite e mai forzate. Così come le OST, favolose. Peccato per la grafica, molto mediocre per una grafica "da 2009", ma che non dà molto fastidio agli occhi dello spettatore, per fortuna. Infine, do un 9 a questa serie per il finale aperto ma sicuramente meriterebbe anche un 10 se fosse stata una serie completa. Ovviamente spero in una seconda serie. Consigliato
"Pandora Hearts" è un anime della stagione primaverile del 2009, preso dall'omonimo manga ancora in corso di Jun Mochizuki. Premetto che la serie ricorda molto "Alice nel paese delle Meraviglie" ma non esageratamente, solo qualche nome e un po' gli ambienti.
Affascinante, intrigante, coinvolgente. Questi sono i tre aggettivi con cui descriverei "Pandora Hearts", anime che come ho scritto già prima, mi ha lasciato completamente perplesso in quanto a differenza degli anime di questo genere riesce a spiegarti tutto con il giusto tempo possibile, né lento né veloce, attraverso vari flashback e narrazioni. La trama è inserita omogeneamente nei 25 episodi, anche se il finale è aperto (difetto di ormai quasi tutti gli anime), ma non mi sento di penalizzare la serie perché credo che voglia seguire il finale del manga, in quanto è ancora in corso. Nonostante il finale fosse aperto, rimane comunque un buon finale in quanto approfondisce di più il rapporto tra Oz e il padre, punto molto interessante della serie. Descrivo coinvolgente la serie in quanto riesce a coinvolgerti in tutti i casi e ad affascinarti sempre di più ogni puntata. Forse il pregio più importante della serie è il chara dei personaggi, molto caratteristici e "misteriosi" fino all'ultimo: Gilbert, Xerxes, Jack, Vincent, tutti questi riescono a dare un buono spettacolo allo spettatore. Persino il protagonista, Oz, all'inizio molto piatto, ha un'evoluzione nel corso della serie diventando anch'esso molto interessante e ben caratterizzato.
Per quanto riguarda il disegno, è davvero buono. Con mia sorpresa, sono presenti anche molte gag, sempre ben inserite e mai forzate. Così come le OST, favolose. Peccato per la grafica, molto mediocre per una grafica "da 2009", ma che non dà molto fastidio agli occhi dello spettatore, per fortuna. Infine, do un 9 a questa serie per il finale aperto ma sicuramente meriterebbe anche un 10 se fosse stata una serie completa. Ovviamente spero in una seconda serie. Consigliato
"Pandora Hearts" è una di quelle serie che faccio fatica ad inquadrare. Non si capisce bene dove voglia andare a parare, ed effettivamente il finale è tronco (una delle cose che detesto di più negli anime). Probabilmente il motivo della mia incapacità di apprezzare quest'opera, oltre al dettaglio del finale mancante, deriva dal fatto che non ho letto il manga, che so essere ancora in corso e ben apprezzato dalla utenza di AC.
Le ambientazioni sono gotiche/vittoriane, elemento che apprezzo sempre molto, ed i personaggi tutto sommato sono ben caratterizzati. Casomai non mi sono piaciuti quei siparietti comici, quelle gags che forse dovevano servire stemperare un po' l'atmosfera, ma che invece ho trovato del tutto fuori luogo.
La storia è vagamente ispirata ad "Alice nel paese delle meraviglie", con numerosi richiami, anche se in questo caso il paese delle meraviglie è più una rivisitazione dell'inferno (non a caso, è un luogo di prigionia e perdizione chiamato "Abisso"). Sotto alcuni punti di vista, come estetica soprattutto, mi ha ricordato un'opera come "D.Gray-man" (il manga). Non mancano le idee interessanti, complessivamente, ma come già detto, odio i finali tronchi: questa caratteristica abbassa pesantemente la mia valutazione.
Le ambientazioni sono gotiche/vittoriane, elemento che apprezzo sempre molto, ed i personaggi tutto sommato sono ben caratterizzati. Casomai non mi sono piaciuti quei siparietti comici, quelle gags che forse dovevano servire stemperare un po' l'atmosfera, ma che invece ho trovato del tutto fuori luogo.
La storia è vagamente ispirata ad "Alice nel paese delle meraviglie", con numerosi richiami, anche se in questo caso il paese delle meraviglie è più una rivisitazione dell'inferno (non a caso, è un luogo di prigionia e perdizione chiamato "Abisso"). Sotto alcuni punti di vista, come estetica soprattutto, mi ha ricordato un'opera come "D.Gray-man" (il manga). Non mancano le idee interessanti, complessivamente, ma come già detto, odio i finali tronchi: questa caratteristica abbassa pesantemente la mia valutazione.
Chiunque abbia amato "Alice nel Paese delle meraviglie" sentirà immediatamente il bisogno di guardare questo anime che, assieme al "mago di Oz", prende spunto da questa opera. Siamo chiari: prende solamente spunto, prendendo qualche nome e un po' di elementi che nell'immaginario comune sono legati a questi libri, inserendoli in un contesto un po' decadentista.
Trama: è abbastanza imprevedibile, e questo è sicuramente un punto di forza. Scorre tutto sommato fluida, e incentiva ad andare avanti velocemente con la visione. Incespica un po' sul finire, poiché segue più tele di quante ne consentano 25 episodi. Direi un 8.
Finale: è un finale aperto, però secondo me troppo, troppo frettoloso se confrontato con tutto il resto, e questo -almeno a me - ha lasciato un bel po' di amaro in bocca. Non si fraintenda, non è qualcosa di "brutto" in sé, è il confronto con il resto che lo rende un po' deludente. Tipico di quando si vuole troppo e così ci si mangia quanto di buono si era fatto. Qui purtroppo darei un 4.
Personaggi: Oz, ma soprattutto Alice, che ha un forte carisma, dominano la scena rispetto agli altri. Sono personaggi che suscitano interesse da parte dello spettatore. In misura un po' minore anche Gilbert, che però non è altrettanto approfondito, pur giocando un ruolo importante. 10 per Alice, 8 per gli altri, media un 9.
Grafica: adatta all'atmosfera dell'anime, che è la cosa più importante. Disegni ben fatti, l'Abisso sembra proprio rievocare una atmosfera da "paese delle meraviglie" decadente, malinconico, e dunque particolare. Un po' peggio l'ambientazione nel "mondo reale", che è un po' monotona. Complessivamente direi un 8,5 su questo punto.
Musica: bella, soprattutto quella interne all'anime (il tema di Alice è stupendo). Posso dare con piacere un 10 qui.
Tematiche: l'amicizia, la famiglia, con l'importanza del sentirsi accettato e amato.
Globalmente, quindi, siamo sull'8. Peccato per il finale, secondo me se invece di 25 episodi ne avessero fatti 30-35 avrebbero potuto creare un capolavoro. Di materiale per andare avanti ne avevano in grande quantità. Rimane comunque molto apprezzabile, consigliato in particolare a chi ama il genere "dark".
Trama: è abbastanza imprevedibile, e questo è sicuramente un punto di forza. Scorre tutto sommato fluida, e incentiva ad andare avanti velocemente con la visione. Incespica un po' sul finire, poiché segue più tele di quante ne consentano 25 episodi. Direi un 8.
Finale: è un finale aperto, però secondo me troppo, troppo frettoloso se confrontato con tutto il resto, e questo -almeno a me - ha lasciato un bel po' di amaro in bocca. Non si fraintenda, non è qualcosa di "brutto" in sé, è il confronto con il resto che lo rende un po' deludente. Tipico di quando si vuole troppo e così ci si mangia quanto di buono si era fatto. Qui purtroppo darei un 4.
Personaggi: Oz, ma soprattutto Alice, che ha un forte carisma, dominano la scena rispetto agli altri. Sono personaggi che suscitano interesse da parte dello spettatore. In misura un po' minore anche Gilbert, che però non è altrettanto approfondito, pur giocando un ruolo importante. 10 per Alice, 8 per gli altri, media un 9.
Grafica: adatta all'atmosfera dell'anime, che è la cosa più importante. Disegni ben fatti, l'Abisso sembra proprio rievocare una atmosfera da "paese delle meraviglie" decadente, malinconico, e dunque particolare. Un po' peggio l'ambientazione nel "mondo reale", che è un po' monotona. Complessivamente direi un 8,5 su questo punto.
Musica: bella, soprattutto quella interne all'anime (il tema di Alice è stupendo). Posso dare con piacere un 10 qui.
Tematiche: l'amicizia, la famiglia, con l'importanza del sentirsi accettato e amato.
Globalmente, quindi, siamo sull'8. Peccato per il finale, secondo me se invece di 25 episodi ne avessero fatti 30-35 avrebbero potuto creare un capolavoro. Di materiale per andare avanti ne avevano in grande quantità. Rimane comunque molto apprezzabile, consigliato in particolare a chi ama il genere "dark".
"Pandora Hearts" credo nasca da una buona idea e da un minimo di conoscenza di due grandi libri, "Alice nel paese delle meraviglie" e "Il meraviglioso mago di Oz", due storie molto impegnative qui maltrattate. Le opere del reverendo Charles Lutwidge Dodgson e di George M. Hill furono scritte poiché erano ambedue dei malati visionari con allucinazioni lolicon il primo e pseudo politiche il secondo. In quest'anime se ne accenna solo l'idea per sviluppare una storia a se stante, con personaggi solo ben disegnati ma che non hanno nulla di allucinato come i personaggi dei tomi. Vi sono troppe cadute di stile piuttosto infantili che spezzano quel po' di pathos che faticosamente si cerca di creare.
Ho trovato quest'anime fondamentalmente noioso e non si sarebbe salvato neanche togliendo le bambinate e mettendo un po' di fanservice, senza parlare di un finale decente e non sospeso. Credo di capire perché molti lo trovino bellissimo: semplicemente è quel qualcosa che le storie originali, da cui è stata presa l'idea per quest'anime, l'hanno infettata. Chi ha letto le opere originali a mio avviso lo può trovare solo patetico.
Ho trovato quest'anime fondamentalmente noioso e non si sarebbe salvato neanche togliendo le bambinate e mettendo un po' di fanservice, senza parlare di un finale decente e non sospeso. Credo di capire perché molti lo trovino bellissimo: semplicemente è quel qualcosa che le storie originali, da cui è stata presa l'idea per quest'anime, l'hanno infettata. Chi ha letto le opere originali a mio avviso lo può trovare solo patetico.
Questa recensione sarà brevissima perché ritengo quest'anime inutile.
Bei disegni, musiche sublimi e incipit intrigante: peccato che poi si sia buttato tutto nel cesso troncando a metà la storia. Quest'anime, sul serio, lascia solo l'amaro in bocca.
È la prima volta che mi arrabbio così con un anime, probabilmente perché la storia di per sé è bella, ma, come già detto, l'anime la rovina. Comunque sia ho letto in giro che il manga è ben sviluppato e la storia continua ben oltre la fine dell'anime (è tutt'ora in corso), quindi se proprio la storia vi interessa leggetelo. In conclusione, se non volete perdere tempo inutilmente non guardatelo.
Bei disegni, musiche sublimi e incipit intrigante: peccato che poi si sia buttato tutto nel cesso troncando a metà la storia. Quest'anime, sul serio, lascia solo l'amaro in bocca.
È la prima volta che mi arrabbio così con un anime, probabilmente perché la storia di per sé è bella, ma, come già detto, l'anime la rovina. Comunque sia ho letto in giro che il manga è ben sviluppato e la storia continua ben oltre la fine dell'anime (è tutt'ora in corso), quindi se proprio la storia vi interessa leggetelo. In conclusione, se non volete perdere tempo inutilmente non guardatelo.
Oz Bezarius è un ragazzo di quindici anni, meno ingenuo di quello che sembra e non troppo attaccato alla vita; discendente di uno dei quattro Casati di Duchi. Durante la cerimonia della maggiore età, però, un gruppo di persone incappucciate lo incatena e lo getta nell'Abisso - una dimensione oscura dove viene mandato chi commette gravi crimini - imputandogli a peccato la sua stessa esistenza.
Nell'abisso, Oz incontrerà Alice - alias B-Rabbit - una chain che vuole uscire da quel luogo per ritrovare i suoi ricordi, ma che per farlo deve stipulare un contratto con un essere umano. Oz accetta di diventare il suo contraente, e qui inizia la vera avventura.
In generale, "Pandora Hearts" mi ha dato l'impressione di un anime "lento", che ci mette tanto a ingranare la marcia, ma che quando lo fa - ovvero dal dodicesimo episodio circa - diventa un prodotto molto, ma molto valido, capace di coinvolgere lo spettatore con una storia che non si inceppa e che regala molti colpi di scena nient'affatto scontati.
Non fatevi ingannare dai nomi Alice, Cappellaio Matto e Cheshire, perché Pandora Hearts non è un'altra di quelle copie spudorate di "Alice nel paese delle Meraviglie", dal quale invece si limita a prendere solo alcuni spunti.
Certo, detto così sembra tutto fantastico, quando invece ci sono - ahimè! - due difetti molto lampanti imputabili all'anime: il primo è, appunto, la lentezza con cui l'anime entra nel vivo della storia, che però viene ampiamente compensata dagli eventi in essa contenuta; il secondo è il finale. "Pandora Hearts" fa una delle cose più riprovevoli che si possano fare, ovvero lascia lo spettatore con l'amaro in bocca, con un sostanziale nulla di fatto e con la maggior parte dei quesiti ancora irrisolti.
A difesa di Pandora, che personalmente ho apprezzato molto, c'è da dire che negli ultimi episodi si discosta grandemente dalla trama del manga, che è ancora in corso, ed è per questo che il finale è così inconcludente. Per dargli un vero finale, forse si sarebbe dovuto cambiare anche il resto della trama, ma a quel punto non si sarebbe trattato più dello stesso prodotto, bensì di due serie differenti. Non resta dunque che sperare che, con la conclusione del manga, si produca una seconda serie che riprenda da dove si è interrotta la prima.
Ma via, andiamo a conoscere i personaggi che hanno reso possibili tali eventi.
Oz Bezarius è un protagonista singolare, poiché non è il classico ragazzetto svampito e sempre gioioso, piuttosto lo definirei una persona allegra solo in apparenza. Difatti può sembrare il tipico protagonista gentile, buono, altruista - doti che sicuramente possiede -, ma è anche un ragazzo che non è particolarmente attaccato alla vita, e che anzi va incontro alla morte con troppa non-chalance; ma questo lato della sua personalità è la conseguenza diretta di un grande trauma che si vedrà nel corso della serie, e non è una caratteristica messa lì tanto per. Oz è un ragazzo che desidera proteggere chi ama anche a costo della vita, ma che lo fa, anche se inconsciamente, solo per se stesso, senza considerare troppo i sentimenti altrui, né il valore della vita stessa. E una volta che Oz l'avrà capito si assisterà a una trasformazione del suo carattere che definirei eccezionale, poiché è un cambiamento sì radicale, eppure non forzato, forse proprio perché frutto di tante riflessioni, discussioni e confronti con gli altri personaggi.
Alice, o B-Rabbit che dir si voglia, può anche lei sembrare la tipica dura-ma-con-un-lato-tenero, per poi scoprire che è più di questo: è una ragazza che ha sofferto molto in passato, ma che non se lo ricorda; ed è frustrata proprio perché non riesce a ricordare né chi è né da dove viene, ma che pur di scoprirlo è pronta ad accettare tutto il dolore che i ricordi potrebbero portarle. Peccato non poter dire di più su di lei, in primis perché non tutto viene svelato; in secondo luogo perché quel poco che si dice è uno spoiler in piena regola.
I personaggi secondari non vengono assolutamente lasciati al caso, ma anche loro sono approfonditi in maniera soddisfacente, hanno una loro storia, un loro passato, le loro sofferenze e anche la loro personalità è una conseguenza di quello che hanno vissuto. Probabilmente Vincent, Sharon, ma soprattutto Gilbert e Blake, sono i personaggi secondari meno secondari che abbia mai visto.
Ah, ma che sbadata, quasi mi dimenticavo della colonna sonora! L'incredibile colonna sonora che accompagna tutto l'anime: a cominciare dall'opening, lenta e malinconica, ma comunque molto bella; proseguendo per le musiche che fanno da vero e proprio sottofondo alla storia: molto evocative, aiutano davvero a immergersi nelle avventure di Oz e Alice con l'Associazione Pandora - bellissima soprattutto la melodia "Lacie" - per poi concludere con le due ending, la prima un po' più frizzante, ma comunque malinconica, e la seconda, lenta e allegra.
Bella è anche la grafica, con dei toni cupi o vivaci a seconda della situazione. Sinceramente, da come l'avevano descritta, mi aspettavo di meglio; ma è comunque stato fatto un buon lavoro, in particolar modo per le parti riguardanti i ricordi di Alice e i flashback dei personaggi. Degni di nota sono anche gli scenari e un chara design piacevole e singolare, che aiuta a rendere indimenticabili tutti, nessuno escluso, i personaggi di quest'anime.
E dunque, cosa dire ancora? "Pandora Hearts" è un anime, anche se lento agli inizi, sicuramente molto valido, che perde nel finale(?), ma solo perché non ha corrispettivo finale cartaceo su cui basarsi. Nel corso della storia si alternano momenti cupi e tristi ad altri comici e felici, che mi hanno fatto sorridere e anche di più; fino a giungere a un breve momento di fanservice verso uno degli ultimi episodi, che però non guasta affatto.
Ho molto apprezzato l'anime, e non appena il manga sarà pubblicato in Italia lo comprerò sicuramente; sperando inoltre che la conclusione della storia in Giappone porti a una seconda serie bella quanto la prima.
Nell'abisso, Oz incontrerà Alice - alias B-Rabbit - una chain che vuole uscire da quel luogo per ritrovare i suoi ricordi, ma che per farlo deve stipulare un contratto con un essere umano. Oz accetta di diventare il suo contraente, e qui inizia la vera avventura.
In generale, "Pandora Hearts" mi ha dato l'impressione di un anime "lento", che ci mette tanto a ingranare la marcia, ma che quando lo fa - ovvero dal dodicesimo episodio circa - diventa un prodotto molto, ma molto valido, capace di coinvolgere lo spettatore con una storia che non si inceppa e che regala molti colpi di scena nient'affatto scontati.
Non fatevi ingannare dai nomi Alice, Cappellaio Matto e Cheshire, perché Pandora Hearts non è un'altra di quelle copie spudorate di "Alice nel paese delle Meraviglie", dal quale invece si limita a prendere solo alcuni spunti.
Certo, detto così sembra tutto fantastico, quando invece ci sono - ahimè! - due difetti molto lampanti imputabili all'anime: il primo è, appunto, la lentezza con cui l'anime entra nel vivo della storia, che però viene ampiamente compensata dagli eventi in essa contenuta; il secondo è il finale. "Pandora Hearts" fa una delle cose più riprovevoli che si possano fare, ovvero lascia lo spettatore con l'amaro in bocca, con un sostanziale nulla di fatto e con la maggior parte dei quesiti ancora irrisolti.
A difesa di Pandora, che personalmente ho apprezzato molto, c'è da dire che negli ultimi episodi si discosta grandemente dalla trama del manga, che è ancora in corso, ed è per questo che il finale è così inconcludente. Per dargli un vero finale, forse si sarebbe dovuto cambiare anche il resto della trama, ma a quel punto non si sarebbe trattato più dello stesso prodotto, bensì di due serie differenti. Non resta dunque che sperare che, con la conclusione del manga, si produca una seconda serie che riprenda da dove si è interrotta la prima.
Ma via, andiamo a conoscere i personaggi che hanno reso possibili tali eventi.
Oz Bezarius è un protagonista singolare, poiché non è il classico ragazzetto svampito e sempre gioioso, piuttosto lo definirei una persona allegra solo in apparenza. Difatti può sembrare il tipico protagonista gentile, buono, altruista - doti che sicuramente possiede -, ma è anche un ragazzo che non è particolarmente attaccato alla vita, e che anzi va incontro alla morte con troppa non-chalance; ma questo lato della sua personalità è la conseguenza diretta di un grande trauma che si vedrà nel corso della serie, e non è una caratteristica messa lì tanto per. Oz è un ragazzo che desidera proteggere chi ama anche a costo della vita, ma che lo fa, anche se inconsciamente, solo per se stesso, senza considerare troppo i sentimenti altrui, né il valore della vita stessa. E una volta che Oz l'avrà capito si assisterà a una trasformazione del suo carattere che definirei eccezionale, poiché è un cambiamento sì radicale, eppure non forzato, forse proprio perché frutto di tante riflessioni, discussioni e confronti con gli altri personaggi.
Alice, o B-Rabbit che dir si voglia, può anche lei sembrare la tipica dura-ma-con-un-lato-tenero, per poi scoprire che è più di questo: è una ragazza che ha sofferto molto in passato, ma che non se lo ricorda; ed è frustrata proprio perché non riesce a ricordare né chi è né da dove viene, ma che pur di scoprirlo è pronta ad accettare tutto il dolore che i ricordi potrebbero portarle. Peccato non poter dire di più su di lei, in primis perché non tutto viene svelato; in secondo luogo perché quel poco che si dice è uno spoiler in piena regola.
I personaggi secondari non vengono assolutamente lasciati al caso, ma anche loro sono approfonditi in maniera soddisfacente, hanno una loro storia, un loro passato, le loro sofferenze e anche la loro personalità è una conseguenza di quello che hanno vissuto. Probabilmente Vincent, Sharon, ma soprattutto Gilbert e Blake, sono i personaggi secondari meno secondari che abbia mai visto.
Ah, ma che sbadata, quasi mi dimenticavo della colonna sonora! L'incredibile colonna sonora che accompagna tutto l'anime: a cominciare dall'opening, lenta e malinconica, ma comunque molto bella; proseguendo per le musiche che fanno da vero e proprio sottofondo alla storia: molto evocative, aiutano davvero a immergersi nelle avventure di Oz e Alice con l'Associazione Pandora - bellissima soprattutto la melodia "Lacie" - per poi concludere con le due ending, la prima un po' più frizzante, ma comunque malinconica, e la seconda, lenta e allegra.
Bella è anche la grafica, con dei toni cupi o vivaci a seconda della situazione. Sinceramente, da come l'avevano descritta, mi aspettavo di meglio; ma è comunque stato fatto un buon lavoro, in particolar modo per le parti riguardanti i ricordi di Alice e i flashback dei personaggi. Degni di nota sono anche gli scenari e un chara design piacevole e singolare, che aiuta a rendere indimenticabili tutti, nessuno escluso, i personaggi di quest'anime.
E dunque, cosa dire ancora? "Pandora Hearts" è un anime, anche se lento agli inizi, sicuramente molto valido, che perde nel finale(?), ma solo perché non ha corrispettivo finale cartaceo su cui basarsi. Nel corso della storia si alternano momenti cupi e tristi ad altri comici e felici, che mi hanno fatto sorridere e anche di più; fino a giungere a un breve momento di fanservice verso uno degli ultimi episodi, che però non guasta affatto.
Ho molto apprezzato l'anime, e non appena il manga sarà pubblicato in Italia lo comprerò sicuramente; sperando inoltre che la conclusione della storia in Giappone porti a una seconda serie bella quanto la prima.
"Pandora Hearts" è un anime che mi ha colpito molto, e questo nel mio caso non è facile. Ho apprezzato molto la trama particolare, intrecciata a diversi misteri e omicidi risalenti a cento anni fa. Di certo mi ha dato grandi aspettative... per poi vederle sgretolare durante i tre episodi finali. In ogni caso l'anime non è di certo da buttare via, anzi, ne consiglio la visione, benché possieda questo difetto, e il finale ha anche un certo peso nelle mie valutazioni.
Trama (9/10)
Oz Bezarius, il discendente di una famiglia di nobili che appartiene alle quattro casate più importanti, deve compiere una cerimonia per diventare ufficialmente maggiorenne. Poco prima di tale evento, Oz, mentre gioca con il suo servitore Gil e sua sorella in giardino, cade in una voragine, dove è posta una lapide e alla sua estremità è appeso uno orologio da tasca dorato. Dopo averlo preso in mano e averlo aperto, esce una musica nostalgica dal suo interno e Oz ha una strana allucinazione: in una stanza piena di bambole vede per la prima volta Alice, la quale gli promette che di ucciderlo. Tornato in superficie, si avvia ai preparativi per la cerimonia, mentre Gilbert rimane solo e alle sue spalle poco dopo appare un uomo incappucciato con un lungo vestito rosso, che lo fa cadere sotto il suo controllo. Mentre il rito del suo passaggio alla maggiore età viene eseguito, quando Oz poggia la mano sulla parete dove è posto un grande orologio fermo da cento anni, questo si mette stranamente a funzionare di nuovo. Allora entrano nella cappella gli stessi tipi incappucciati simili a quello visto con Gilbert, che hanno la missione di offrire Oz come sacrificio gettandolo nell'Abisso, essendo il suo peccato è la stessa esistenza.
Sulla trama non ho assolutamente nulla da ridire, mi ha preso molto già dai primi due episodi e ha un certo distacco da quella degli altri anime. Numerosi misteri appaiono subito in primo piano, coinvolgendo lo spettatore, non facendo mancare di certo i colpi di scena. Questo lo rende uno tra i migliori anime che abbia mai guardato.
Personaggi (7/10)
I personaggi durante la storia sono bene approfonditi, e non hai nemmeno il tempo di conoscerli per bene che già escono fuori aspetti su di loro che talvolta possono lasciare di stucco. Per esempio Break, che a prima vista può sembrare una persona buffa, in realtà dentro di sé ha un passato non proprio piacevole, fatto di perdite delle persone più care e numerosi assassinii compiuti da lui stesso, oltre a possedere un grande potere distruttivo grazie al suo chain. Ma allora vi chiederete il perché di quel 7. Ho scalato un po' di punti poiché alcuni personaggi mi danno la terribile sensazione di "già visto". Infatti Alice è la solita ragazza che all'inizio sembra scontrosa e violenta con il protagonista, ma in realtà ha un animo dolce, così come alcuni aspetti di Oz che non mi sembrano originalissimi.
Grafica e musiche (8/10)
Anche la grafica è buona a mio parere, a parte per alcune chiazze troppo chiare o di colori che stonano sui capelli dei personaggi che non mi piacciono troppo. Per il resto il disegno è ottimo e anche la colorazione non è affatto male. Per quanto riguarda le musiche, invece, a parte l'opening che considero stupenda, anche se belle, non mi hanno colpito in modo particolare.
Il finale (3/10)
Qui entriamo nell'ambito più delicato di "Pandora Hearts". Come già accennato all'inizio, il finale nei miei giudizi ha un peso abbastanza importante. "Pandora Hearts" dietro di sé, durante la storia, lascia numerosi misteri e interrogatori, la cui risoluzione sembra quasi indispensabile ai fini della storia, che poi vengono lasciati aperti, creando un profondo senso di vuoto e di delusione nello spettatore. Gli ultimi tre episodi hanno un carattere diverso da quelli di tutto l'anime, perdendo la qualità che ha caratterizzato il resto della serie.
Facendo la media totale viene fuori un 6,5, arrotondato a 7. Personalmente mi rattrista molto mettere questa valutazione solo per il finale a un anime che avrebbe potuto toccare il 9.
Trama (9/10)
Oz Bezarius, il discendente di una famiglia di nobili che appartiene alle quattro casate più importanti, deve compiere una cerimonia per diventare ufficialmente maggiorenne. Poco prima di tale evento, Oz, mentre gioca con il suo servitore Gil e sua sorella in giardino, cade in una voragine, dove è posta una lapide e alla sua estremità è appeso uno orologio da tasca dorato. Dopo averlo preso in mano e averlo aperto, esce una musica nostalgica dal suo interno e Oz ha una strana allucinazione: in una stanza piena di bambole vede per la prima volta Alice, la quale gli promette che di ucciderlo. Tornato in superficie, si avvia ai preparativi per la cerimonia, mentre Gilbert rimane solo e alle sue spalle poco dopo appare un uomo incappucciato con un lungo vestito rosso, che lo fa cadere sotto il suo controllo. Mentre il rito del suo passaggio alla maggiore età viene eseguito, quando Oz poggia la mano sulla parete dove è posto un grande orologio fermo da cento anni, questo si mette stranamente a funzionare di nuovo. Allora entrano nella cappella gli stessi tipi incappucciati simili a quello visto con Gilbert, che hanno la missione di offrire Oz come sacrificio gettandolo nell'Abisso, essendo il suo peccato è la stessa esistenza.
Sulla trama non ho assolutamente nulla da ridire, mi ha preso molto già dai primi due episodi e ha un certo distacco da quella degli altri anime. Numerosi misteri appaiono subito in primo piano, coinvolgendo lo spettatore, non facendo mancare di certo i colpi di scena. Questo lo rende uno tra i migliori anime che abbia mai guardato.
Personaggi (7/10)
I personaggi durante la storia sono bene approfonditi, e non hai nemmeno il tempo di conoscerli per bene che già escono fuori aspetti su di loro che talvolta possono lasciare di stucco. Per esempio Break, che a prima vista può sembrare una persona buffa, in realtà dentro di sé ha un passato non proprio piacevole, fatto di perdite delle persone più care e numerosi assassinii compiuti da lui stesso, oltre a possedere un grande potere distruttivo grazie al suo chain. Ma allora vi chiederete il perché di quel 7. Ho scalato un po' di punti poiché alcuni personaggi mi danno la terribile sensazione di "già visto". Infatti Alice è la solita ragazza che all'inizio sembra scontrosa e violenta con il protagonista, ma in realtà ha un animo dolce, così come alcuni aspetti di Oz che non mi sembrano originalissimi.
Grafica e musiche (8/10)
Anche la grafica è buona a mio parere, a parte per alcune chiazze troppo chiare o di colori che stonano sui capelli dei personaggi che non mi piacciono troppo. Per il resto il disegno è ottimo e anche la colorazione non è affatto male. Per quanto riguarda le musiche, invece, a parte l'opening che considero stupenda, anche se belle, non mi hanno colpito in modo particolare.
Il finale (3/10)
Qui entriamo nell'ambito più delicato di "Pandora Hearts". Come già accennato all'inizio, il finale nei miei giudizi ha un peso abbastanza importante. "Pandora Hearts" dietro di sé, durante la storia, lascia numerosi misteri e interrogatori, la cui risoluzione sembra quasi indispensabile ai fini della storia, che poi vengono lasciati aperti, creando un profondo senso di vuoto e di delusione nello spettatore. Gli ultimi tre episodi hanno un carattere diverso da quelli di tutto l'anime, perdendo la qualità che ha caratterizzato il resto della serie.
Facendo la media totale viene fuori un 6,5, arrotondato a 7. Personalmente mi rattrista molto mettere questa valutazione solo per il finale a un anime che avrebbe potuto toccare il 9.
"Pandora Hearts" a mio avviso è un anime stupendo, non credo gli manchi nulla. Allora, dividiamo la recensione in parti.
La trama
La trama a mio avviso è stupenda, soddisfacente. La storia, pur prendendo spunto da "Alice Nel Paese Delle Meraviglie", sviluppa una storia propria, molto bella e interessante, piena di mistero, azione, con una sfumatura gotica a volte marcata. Sottolineo il fatto che io sono fatta più per gli anime shōjo e mahō shōjo, e non gradisco particolarmente anime di questo tipo, ma "Pandora Hearts" è talmente bello che ho deciso di fare un'eccezione. La storia, come ho già detto è molto bella, l'unica pecca è che si stacca troppo dal manga nei quattro episodi finali, il che rovina moltissimo tutta la trama. Tuttavia, il vuoto che lascia l'anime può essere quasi del tutto colmato dal manga, in uscita in Italia nei primi di Aprile. Il mio voto della trama è perciò 9 (10 per il finale).
I personaggi
Quella dei personaggi è la parte che preferisco. I personaggi sono davvero unici, fantastici. Possono incutere timore, ilarità, mistero, in un modo tutto loro che lascia il segno. Secondo la mia opinione, una delle cose che li rende unici è il fatto che solitamente nei manga i personaggi si dimostrano scuri, "cattivi" all'inizio, ma con l'andare della trama svelano di loro tratti più dolci. Qui è tutto il contrario. Un personaggio all'inizio si dimostra dolce, fedele, affidabile, ma in seguito mostra dei lati più oscuri di sé; sì, anche cattivi. Questa regola vale per quasi tutti i personaggi, credo a eccezione di Alice e di qualcun altro. Fra i miei personaggi preferiti spiccano Shalon, con quel suo carattere tutto particolare, e Lotty, cattiva fino in fondo, ma in un certo senso non so, mi dà la sensazione di mistero, che mi piace. I personaggi che non riesco a sopportare sono Ada, con quel suo bel faccino che poi nasconde un lato oscuro, e Vincent, stessa cosa. Secondo me quest'ultimo è forse l'unico personaggio che non cambia nella serie, rimane sempre lo stesso s*****o. Sarà che non amo in particolar modo i biondini, bah.
Voto dei personaggi: 10, per l'originalità.
Colonna sonora
Sulla colonna sonora c'è davvero poco da scrivere. Le canzoni di sottofondo sono stupende, in particolare "Parallel Heart", "Maze", "Everytime you kissed me" e "Bloody Rabbit". Voto: 10.
Grafica
Nell'anime c'è una grafica fantastica. Rientra fra le mie preferite, anche se di solito a me piace un uso di colore maggiormente chiaro e lucente. Voto: 10.
Il voto finale sarebbe 9 e mezzo, ma metto 10 perché "Pandora Hearts" è uno degli anime più belli che io abbia mai visto, e non vedo l'ora che arrivi in Italia; credo che quando succederà farò una grande festa. Volete venire?
La trama
La trama a mio avviso è stupenda, soddisfacente. La storia, pur prendendo spunto da "Alice Nel Paese Delle Meraviglie", sviluppa una storia propria, molto bella e interessante, piena di mistero, azione, con una sfumatura gotica a volte marcata. Sottolineo il fatto che io sono fatta più per gli anime shōjo e mahō shōjo, e non gradisco particolarmente anime di questo tipo, ma "Pandora Hearts" è talmente bello che ho deciso di fare un'eccezione. La storia, come ho già detto è molto bella, l'unica pecca è che si stacca troppo dal manga nei quattro episodi finali, il che rovina moltissimo tutta la trama. Tuttavia, il vuoto che lascia l'anime può essere quasi del tutto colmato dal manga, in uscita in Italia nei primi di Aprile. Il mio voto della trama è perciò 9 (10 per il finale).
I personaggi
Quella dei personaggi è la parte che preferisco. I personaggi sono davvero unici, fantastici. Possono incutere timore, ilarità, mistero, in un modo tutto loro che lascia il segno. Secondo la mia opinione, una delle cose che li rende unici è il fatto che solitamente nei manga i personaggi si dimostrano scuri, "cattivi" all'inizio, ma con l'andare della trama svelano di loro tratti più dolci. Qui è tutto il contrario. Un personaggio all'inizio si dimostra dolce, fedele, affidabile, ma in seguito mostra dei lati più oscuri di sé; sì, anche cattivi. Questa regola vale per quasi tutti i personaggi, credo a eccezione di Alice e di qualcun altro. Fra i miei personaggi preferiti spiccano Shalon, con quel suo carattere tutto particolare, e Lotty, cattiva fino in fondo, ma in un certo senso non so, mi dà la sensazione di mistero, che mi piace. I personaggi che non riesco a sopportare sono Ada, con quel suo bel faccino che poi nasconde un lato oscuro, e Vincent, stessa cosa. Secondo me quest'ultimo è forse l'unico personaggio che non cambia nella serie, rimane sempre lo stesso s*****o. Sarà che non amo in particolar modo i biondini, bah.
Voto dei personaggi: 10, per l'originalità.
Colonna sonora
Sulla colonna sonora c'è davvero poco da scrivere. Le canzoni di sottofondo sono stupende, in particolare "Parallel Heart", "Maze", "Everytime you kissed me" e "Bloody Rabbit". Voto: 10.
Grafica
Nell'anime c'è una grafica fantastica. Rientra fra le mie preferite, anche se di solito a me piace un uso di colore maggiormente chiaro e lucente. Voto: 10.
Il voto finale sarebbe 9 e mezzo, ma metto 10 perché "Pandora Hearts" è uno degli anime più belli che io abbia mai visto, e non vedo l'ora che arrivi in Italia; credo che quando succederà farò una grande festa. Volete venire?
"Pandora Hearts" è decisamente uno degli anime più belli che abbia mai visto. Non voglio citare la trama, perché a mio parere - parlo da spettatrice - rovinerebbe quei colpi di scena che lo rendono particolare e che a me hanno fatto davvero appassionare. Posso solo dire che l'opera è ispirata alla fiaba di "Alice nel paese delle meraviglie", ma non lasciatevi ingannare, perché dopo averlo visto posso affermare che "Pandora Hearts" non segue assolutamente le vicende del noto libro di Lewis Carrol, ne mantiene solo alcuni nomi e il contesto, elaborando una storia totalmente a sé. Forse è anche questo uno degli elementi che rendono quest'anime originale e appassionante, qualcosa di abbastanza "nuovo" tutto sommato, che, seguendo uno stile un po' gotico come piace in questi ultimi anni, riesce a prenderti e a farti affezionare ai personaggi.
I personaggi appunto, sono un altro punto forte: non è presente il solito protagonista tutto risate e divertimento, bensì un ragazzo sensibile, sì sorridente, ma che è in grado lasciare trasparire anche emozioni quali tristezza, stupore, delusione, consapevolezza. Oz Vessalius non è quindi il solito personaggio da shounen, ma un ragazzo che possiede carattere proprio e amabile, che poi durante la vicenda, con molta naturalezza, comincerà a mutare, crescendo ed evolvendosi. Tra i personaggi c'è poi Alice, un'altra protagonista che durante la storia sarà dominante. Se vedrete poi l'anime, sarete voi a scoprire quale ruolo interpreta. Anche lei ha propria personalità, molto forte tra l'altro, ma nasconde una velata incertezza, svelando anche il suo lato umano. Ancora tra i personaggi dominanti compare Gilbert, fedele servitore e amico, che a differenza degli altri due protagonisti, possiede carattere apprezzabile, ma stavolta meno chiaro; forse l'intenzione dell'autrice era proprio mantenere in lui un alone di mistero che nel manga sicuramente sarà più convincente, ma che nell'anime non si comprende molto. Gilbert infatti, resta molto legato allo sviluppo della vicenda, si scoprirà che è una parte particolarmente importante della storia, ma è proprio questo lato che non viene approfondito e che certamente nella versione cartacea risulterà migliore, perché, come molto spesso succede, l'anime copre solo una parte del manga. Sono presenti tanti altri personaggi, ma ho citato solo i principali, se vedrete l'anime potrete crearvi un parere su quest'ultimi che non ho citato.
La grafica è ottima, molto adatta alla tipologia di storia, non ha quindi molto di criticabile. Le musiche sono meravigliose, non particolarmente l'opening o l'ending, anche loro orecchiabili, ma quelle melodie presenti durante lo svolgimento, adattissime alla storia, eleganti e dolci. Insomma, a mio parere "Pandora Hearts" è un anime stupendo, consigliatissimo, ma che negli ultimi tre episodi perde però di carattere, difetto accettabile, che suppongo sia ancora fortemente legato al numero di volumi del manga che la versione animata copre. Il mio voto finale è 10.
I personaggi appunto, sono un altro punto forte: non è presente il solito protagonista tutto risate e divertimento, bensì un ragazzo sensibile, sì sorridente, ma che è in grado lasciare trasparire anche emozioni quali tristezza, stupore, delusione, consapevolezza. Oz Vessalius non è quindi il solito personaggio da shounen, ma un ragazzo che possiede carattere proprio e amabile, che poi durante la vicenda, con molta naturalezza, comincerà a mutare, crescendo ed evolvendosi. Tra i personaggi c'è poi Alice, un'altra protagonista che durante la storia sarà dominante. Se vedrete poi l'anime, sarete voi a scoprire quale ruolo interpreta. Anche lei ha propria personalità, molto forte tra l'altro, ma nasconde una velata incertezza, svelando anche il suo lato umano. Ancora tra i personaggi dominanti compare Gilbert, fedele servitore e amico, che a differenza degli altri due protagonisti, possiede carattere apprezzabile, ma stavolta meno chiaro; forse l'intenzione dell'autrice era proprio mantenere in lui un alone di mistero che nel manga sicuramente sarà più convincente, ma che nell'anime non si comprende molto. Gilbert infatti, resta molto legato allo sviluppo della vicenda, si scoprirà che è una parte particolarmente importante della storia, ma è proprio questo lato che non viene approfondito e che certamente nella versione cartacea risulterà migliore, perché, come molto spesso succede, l'anime copre solo una parte del manga. Sono presenti tanti altri personaggi, ma ho citato solo i principali, se vedrete l'anime potrete crearvi un parere su quest'ultimi che non ho citato.
La grafica è ottima, molto adatta alla tipologia di storia, non ha quindi molto di criticabile. Le musiche sono meravigliose, non particolarmente l'opening o l'ending, anche loro orecchiabili, ma quelle melodie presenti durante lo svolgimento, adattissime alla storia, eleganti e dolci. Insomma, a mio parere "Pandora Hearts" è un anime stupendo, consigliatissimo, ma che negli ultimi tre episodi perde però di carattere, difetto accettabile, che suppongo sia ancora fortemente legato al numero di volumi del manga che la versione animata copre. Il mio voto finale è 10.
Do 10 perché sinceramente "Pandora Heart" è l'anime più bello che io abbia mai visto e dubito che ne riuscirò a vedere altri così. Si capisce il motivo del titolo seguendo la storia. E' composto da 25 episodi, per me uno più bello dell'altro. Non giudicate la serie dopo il primo episodio, o il secondo, o il terzo. Giudicatela alla fine, quando sarete così contenti e nostalgici per aver visionato un capolavoro.
La storia prende spunto in parte da "Alice in Wonderland", ma ci sono ben pochi riferimenti: belli e pochi. L'anime ha uno sviluppo davvero affascinante e cosa ancora più bella è che ha un finale libero.
Oz Vessalius è il protagonista della storia e al momento di compiere 15 anni partecipa a una cerimonia nella quale... Beh, guardatelo e capirete tutto.
Le musiche di sottofondo sono azzeccatissime: "Pandora Hearts" è l'anime con la soundtrack migliore per i miei gusti. Personalmente ho tutte le canzoni e le mie preferite sono la sigla e "Bloody Rabbit". I disegni sono bellissimi e si avverte un cambiamento nei personaggi al momento della crescita - anche in Oz, nel lasso di tempo dopo essere tornato dall'Abisso fino alla fine.
Tutta la storia è avvolta in un'aura di mistero che alla fine verrà svelata solo in parte. I personaggi hanno tutti caratteri propri, con le proprie caratteristiche. In Oz, oltre che un piccolo, quasi invisibile, cambiamento d'aspetto, troviamo anche un cambiamento interiore molto forte, che lo porterà a reagire.
Il finale aperto è splendido e fa sì che colui che ha visto l'anime (o letto il manga, che in Italia dovrebbe arrivare nel 2012, tra qualche mese) si possa immaginare cosa succederà. Non si può trovare un vero antagonista poiché tutto è così legato in una sfera di rapporti che non lascia spazio al "troppo cattivo" o al "troppo buono". La storia è incentrata sulla ricerca di sé stessi, sul valore della vita, sul valore che le persone che ci circondano hanno sulla nostra vita, e anche su quanto sia importante non giudicare una persona subito. Ecco, l'abito non fa il monaco.
Il mio personaggio preferito in assoluto è Blake, o meglio Kevin, che porta in sé grandi tristezze e dolori. Ogni scelta ricopre un posto importante nella nostra vita e al momento di prenderla non potremmo mai essere sicuri che essa sia giusta o sbagliata, bisogna tentare: è proprio questo che mi ha insegnato. Come viene detto, alla fine questa storia è solo una favola scritta dai personaggi, come vogliono loro. Quindi potrei dire che anche la nostra vita è come una fiaba, scritta da noi, dalle nostre scelte. Guardate quest'anime, perché è veramente bello, penso il migliore. Io non vedo l'ora che esca il manga, sperando mi regali le stesse emozioni.
La storia prende spunto in parte da "Alice in Wonderland", ma ci sono ben pochi riferimenti: belli e pochi. L'anime ha uno sviluppo davvero affascinante e cosa ancora più bella è che ha un finale libero.
Oz Vessalius è il protagonista della storia e al momento di compiere 15 anni partecipa a una cerimonia nella quale... Beh, guardatelo e capirete tutto.
Le musiche di sottofondo sono azzeccatissime: "Pandora Hearts" è l'anime con la soundtrack migliore per i miei gusti. Personalmente ho tutte le canzoni e le mie preferite sono la sigla e "Bloody Rabbit". I disegni sono bellissimi e si avverte un cambiamento nei personaggi al momento della crescita - anche in Oz, nel lasso di tempo dopo essere tornato dall'Abisso fino alla fine.
Tutta la storia è avvolta in un'aura di mistero che alla fine verrà svelata solo in parte. I personaggi hanno tutti caratteri propri, con le proprie caratteristiche. In Oz, oltre che un piccolo, quasi invisibile, cambiamento d'aspetto, troviamo anche un cambiamento interiore molto forte, che lo porterà a reagire.
Il finale aperto è splendido e fa sì che colui che ha visto l'anime (o letto il manga, che in Italia dovrebbe arrivare nel 2012, tra qualche mese) si possa immaginare cosa succederà. Non si può trovare un vero antagonista poiché tutto è così legato in una sfera di rapporti che non lascia spazio al "troppo cattivo" o al "troppo buono". La storia è incentrata sulla ricerca di sé stessi, sul valore della vita, sul valore che le persone che ci circondano hanno sulla nostra vita, e anche su quanto sia importante non giudicare una persona subito. Ecco, l'abito non fa il monaco.
Il mio personaggio preferito in assoluto è Blake, o meglio Kevin, che porta in sé grandi tristezze e dolori. Ogni scelta ricopre un posto importante nella nostra vita e al momento di prenderla non potremmo mai essere sicuri che essa sia giusta o sbagliata, bisogna tentare: è proprio questo che mi ha insegnato. Come viene detto, alla fine questa storia è solo una favola scritta dai personaggi, come vogliono loro. Quindi potrei dire che anche la nostra vita è come una fiaba, scritta da noi, dalle nostre scelte. Guardate quest'anime, perché è veramente bello, penso il migliore. Io non vedo l'ora che esca il manga, sperando mi regali le stesse emozioni.
L'anime di Pandora Hearts racconta la storia di Oz Bezarius, discendente di una delle quattro famiglie di duchi, la famiglia Bezarius, che vive nella sua residenza insieme a Gilbert, il suo servitore, Ada, sua sorella e suo zio Oscar.
Tutto cambia il giorno della cerimonia dei suoi 15 anni quando Oz mentre faceva una passeggiata cade in un buco. Qui trova una lapide con sopra un orologio da tasca che prende, però durante la cerimonia l'orologio dopo 1000 anni comincia a suonare e subito dopo arrivano tre figure incappucciate, che lo feriscono e lo gettano nell'abisso...
A mio avviso quest'anime è stupendo, la storia è molto coinvolgente, il character design ben curato, vi sono molti colpi di scena e il passato intricato e oscuro di molti personaggi coinvolge moltissimo lo spettatore, che non ha mai tempo di annoiarsi, dato che la storia presenta molti colpi di scena.
I personaggi sono ben caratterizzati, anche se le figure di Gilbert e Vincent, secondo me, restano molto misteriose, in quanto non si è ancora ben capita la relazione che c'era tra questi ultimi e Jack Bezarius.
L'unica pecca è che l'anime finisce malissimo, anzi non finisce per niente, lasciando ancora molti dubbi e molte cose in sospeso.
Comunque, consiglio a tutti la visione di questo magnifico anime.
Tutto cambia il giorno della cerimonia dei suoi 15 anni quando Oz mentre faceva una passeggiata cade in un buco. Qui trova una lapide con sopra un orologio da tasca che prende, però durante la cerimonia l'orologio dopo 1000 anni comincia a suonare e subito dopo arrivano tre figure incappucciate, che lo feriscono e lo gettano nell'abisso...
A mio avviso quest'anime è stupendo, la storia è molto coinvolgente, il character design ben curato, vi sono molti colpi di scena e il passato intricato e oscuro di molti personaggi coinvolge moltissimo lo spettatore, che non ha mai tempo di annoiarsi, dato che la storia presenta molti colpi di scena.
I personaggi sono ben caratterizzati, anche se le figure di Gilbert e Vincent, secondo me, restano molto misteriose, in quanto non si è ancora ben capita la relazione che c'era tra questi ultimi e Jack Bezarius.
L'unica pecca è che l'anime finisce malissimo, anzi non finisce per niente, lasciando ancora molti dubbi e molte cose in sospeso.
Comunque, consiglio a tutti la visione di questo magnifico anime.
E' con grande gioia che recensisco quest'anime, a mio modesto parere uno dei più belli che abbia mai visto.
"Pandora Hearts" narra le vicende di Oz Vezalius, rampollo di una famiglia nobile con un difficilissimo rapporto con il padre, che alla cerimonia per celebrare il suo quindicesimo compleanno viene scaraventato da una strana organizzazione, i Baskerville, nell'Abisso, un mondo parallelo popolato da strani mostri chiamati "chain". Mentre è in questo mondo oscuro, Oz incontra Alice, una strana ragazza che promette di aiutarlo a uscire dall'abisso purché questi stipuli un contratto con lei. I due riescono a uscire, ma nel nostro mondo tutto sembra cambiato. Dov'è lo zio di Oz? Dove l'amico Gil? Chi sono i due tizi che contattano Oz? E i Baskerville? E Alice? Insomma, gli interrogativi non mancano, in una serie stupenda ricchissima di sorprese e colpi di scena, ma che non si fa mancare momenti esilaranti uniti ad altri più commoventi.
Temi principali sono l'amicizia (il rapporto tra Oz e Gilbert), la famiglia (Oz e la sorella, Oz e il padre, Oz e lo zio), l'amore (Oz, Alice e Sharon).
Oltre alla trama fenomenale, trovo bellissimi i disegni. Uno stile raffinato, particolarmente curato nei particolari è reso al meglio dalle tecniche di animazione.
Ottime sono anche le musiche, sia la sigla, che riesce a comunicare l'angoscia di Oz nel cadere nell'abisso, la sua tristezza nel trovarsi in un mondo che non è più suo, ma anche la forza di volontà nell'affrontare questi problemi, sia la musica del carillon di Oz, che solitamente sottolinea i momenti più malinconici dell'anime.
A tutto ciò si aggiunge un doppiaggio perfetto, che caratterizza al meglio i vari personaggi.
Insomma, "Pandora Hearts" è un anime consigliatissimo a chiunque. L'unico motivo per cui non do dieci è il finale aperto, che si discosta dal manga lasciando l'amaro in bocca allo spettatore. Buon divertimento.
"Pandora Hearts" narra le vicende di Oz Vezalius, rampollo di una famiglia nobile con un difficilissimo rapporto con il padre, che alla cerimonia per celebrare il suo quindicesimo compleanno viene scaraventato da una strana organizzazione, i Baskerville, nell'Abisso, un mondo parallelo popolato da strani mostri chiamati "chain". Mentre è in questo mondo oscuro, Oz incontra Alice, una strana ragazza che promette di aiutarlo a uscire dall'abisso purché questi stipuli un contratto con lei. I due riescono a uscire, ma nel nostro mondo tutto sembra cambiato. Dov'è lo zio di Oz? Dove l'amico Gil? Chi sono i due tizi che contattano Oz? E i Baskerville? E Alice? Insomma, gli interrogativi non mancano, in una serie stupenda ricchissima di sorprese e colpi di scena, ma che non si fa mancare momenti esilaranti uniti ad altri più commoventi.
Temi principali sono l'amicizia (il rapporto tra Oz e Gilbert), la famiglia (Oz e la sorella, Oz e il padre, Oz e lo zio), l'amore (Oz, Alice e Sharon).
Oltre alla trama fenomenale, trovo bellissimi i disegni. Uno stile raffinato, particolarmente curato nei particolari è reso al meglio dalle tecniche di animazione.
Ottime sono anche le musiche, sia la sigla, che riesce a comunicare l'angoscia di Oz nel cadere nell'abisso, la sua tristezza nel trovarsi in un mondo che non è più suo, ma anche la forza di volontà nell'affrontare questi problemi, sia la musica del carillon di Oz, che solitamente sottolinea i momenti più malinconici dell'anime.
A tutto ciò si aggiunge un doppiaggio perfetto, che caratterizza al meglio i vari personaggi.
Insomma, "Pandora Hearts" è un anime consigliatissimo a chiunque. L'unico motivo per cui non do dieci è il finale aperto, che si discosta dal manga lasciando l'amaro in bocca allo spettatore. Buon divertimento.
Il protagonista di "Pandora Hearts" è Oz Bezarius, ragazzino di famiglia nobile che sta per partecipare alla sua cerimonia per il compimento dei 15 anni. La cerimonia però viene interrotta da un'associazione chiamata Baskerville che condanna Oz a precipitare nell'Abisso - si raccontava che l'Abisso fosse una prigione da cui si fosse impossibilitati a fuggire - per scontare il suo peccato, ovvero la sua stessa esistenza. Oz quindi si ritrova catapultato, in seguito alla visione di un grande coniglio nero, in una dimensione alternativa abitata da demoni malvagi, chiamati Chain, dove regna il caos. Oz si trova in difficoltà, quando appare una ragazza di nome Alice che promette di aiutarlo, in cambio però deve stipulare con lei un patto. Oz accetta e con il potere di Alice riescono a distruggere i Chain. Quale sarà la vera identità di Alice? Perché l'esistenza di Oz è già di per sé peccato? Riguarderà forse lo strano orologio trovato da Oz prima della cerimonia, che gli ha mostrato una strana ragazza simile ad Alice? Riuscirà Oz a uscire dall'Abisso?
"Pandora Hearts" a mio avviso è un anime veramente entusiasmante che lascia sempre con il fiato sospeso. La grafica è stupenda, i personaggi sono molto particolari e interessanti. La trama per me è molto ben strutturata e interessante. Il protagonista non è il classico ragazzino allegro e positivo, anzi nasconde in sé molti lati oscuri che renderanno quest'anime unico. L'unico grande difetto di questa serie sono gli ultimi episodi, inconcludenti, tirati via, brutti e scontati. Essi non concludono per niente la storia, la peggiorano facendo calare tristemente il voto della serie.
Spero vivamente in una seconda serie, questa storia merita davvero di essere trasposta al meglio. In ogni modo consiglio a tutti la visione di quest'anime, anche per i riferimenti ad "Alice del Paese delle Meraviglie" di Lewis Carroll.
"Pandora Hearts" a mio avviso è un anime veramente entusiasmante che lascia sempre con il fiato sospeso. La grafica è stupenda, i personaggi sono molto particolari e interessanti. La trama per me è molto ben strutturata e interessante. Il protagonista non è il classico ragazzino allegro e positivo, anzi nasconde in sé molti lati oscuri che renderanno quest'anime unico. L'unico grande difetto di questa serie sono gli ultimi episodi, inconcludenti, tirati via, brutti e scontati. Essi non concludono per niente la storia, la peggiorano facendo calare tristemente il voto della serie.
Spero vivamente in una seconda serie, questa storia merita davvero di essere trasposta al meglio. In ogni modo consiglio a tutti la visione di quest'anime, anche per i riferimenti ad "Alice del Paese delle Meraviglie" di Lewis Carroll.
"Pandora Hearts" sarebbe una serie da 10 e lode, se non fosse per le ultime due-tre puntate, veramente deludenti, che tirano giù la media - è la classica situazione in cui l'anime deve discostarsi dal manga, con quel che ne consegue.
La trama è piacevolmente intricata e ricca di colpi di scena, con un bel ritmo sin dalle primissime puntate; i personaggi, oltre al bellissimo character design, sono quasi sempre approfonditi in modo molto accurato; spesso ci sono digressioni sul loro passato, e sulle scelte che li hanno portati a essere quello che sono. Di alcuni non si riesce a scoprire completamente la storia neanche nel finale, cosa che ho trovato francamente un po' irritante, ma che credo sia dovuta sempre al fatto che il finale è stato proprio inventato di sana pianta.
Molto belli sono anche i riferimenti ad "Alice nel paese delle meraviglie" di Carrol, alcuni veramente al limite del geniale; quello di Alice/B Rabbit, lo confesso, non è il migliore di tutti, ma le puntate nella casa dello Stregatto sono assolutamente incredibili!
Altro punto decisamente a favore è la colonna sonora, tra l'altro di una compositrice, molto forte e coinvolgente, e per la maggior parte delle situazioni decisamente appropriata.
Unica pecca nella realizzazione sono i paesaggi e i fondali: le città si assomigliano un po' tutte, anche le dimore dei duchi sono realizzate con pochi, semplici tratti e se non fosse per il colore si confonderebbero tra di loro.
Penso che "Pandora Hearts" sia una serie che riesce davvero ad appassionare e catturare lo spettatore, capita spesso di non riuscire a smettere di guardare le puntate, perché si vuole sapere come va avanti la storia. Preparatevi però alla delusione del finale, perché vi assicuro che la realizzazione un po' raffazzonata e la prospettiva "aperta" lasciano veramente l'amaro in bocca. Che peccato!
La trama è piacevolmente intricata e ricca di colpi di scena, con un bel ritmo sin dalle primissime puntate; i personaggi, oltre al bellissimo character design, sono quasi sempre approfonditi in modo molto accurato; spesso ci sono digressioni sul loro passato, e sulle scelte che li hanno portati a essere quello che sono. Di alcuni non si riesce a scoprire completamente la storia neanche nel finale, cosa che ho trovato francamente un po' irritante, ma che credo sia dovuta sempre al fatto che il finale è stato proprio inventato di sana pianta.
Molto belli sono anche i riferimenti ad "Alice nel paese delle meraviglie" di Carrol, alcuni veramente al limite del geniale; quello di Alice/B Rabbit, lo confesso, non è il migliore di tutti, ma le puntate nella casa dello Stregatto sono assolutamente incredibili!
Altro punto decisamente a favore è la colonna sonora, tra l'altro di una compositrice, molto forte e coinvolgente, e per la maggior parte delle situazioni decisamente appropriata.
Unica pecca nella realizzazione sono i paesaggi e i fondali: le città si assomigliano un po' tutte, anche le dimore dei duchi sono realizzate con pochi, semplici tratti e se non fosse per il colore si confonderebbero tra di loro.
Penso che "Pandora Hearts" sia una serie che riesce davvero ad appassionare e catturare lo spettatore, capita spesso di non riuscire a smettere di guardare le puntate, perché si vuole sapere come va avanti la storia. Preparatevi però alla delusione del finale, perché vi assicuro che la realizzazione un po' raffazzonata e la prospettiva "aperta" lasciano veramente l'amaro in bocca. Che peccato!
Pandora Hearts è una serie che ho particolarmente amato, Pandora Hearts è un anime molto interessante sotto diversi punti di vista. Innanzitutto la trama non è per nulla semplice e riesce a stupire lo spettatore con numerosi colpi di scena che lo portano a rivedere le informazioni acquisite nei vari episodi.
Poi i personaggi, che trovo uno più bello dell'altro e con uno spessore psicologico non indifferente.
Purtroppo l'unico difetto di quest'anime è che lascia molti punti in sospeso, quindi se guarderete Pandora Hearts fino alla fine vi consiglio di andarvi a leggere il manga, nel quale troverete molte risposte. In ogni caso vale la pena vedere quest'anime secondo me bellissimo.
Poi i personaggi, che trovo uno più bello dell'altro e con uno spessore psicologico non indifferente.
Purtroppo l'unico difetto di quest'anime è che lascia molti punti in sospeso, quindi se guarderete Pandora Hearts fino alla fine vi consiglio di andarvi a leggere il manga, nel quale troverete molte risposte. In ogni caso vale la pena vedere quest'anime secondo me bellissimo.
Considero Pandora Hearts un anime stupendo a eccezione degli ultimi 4 episodi che non hanno niente a che fare con la storia originale ideata dalla mangaka Jun Mochizuki. Il bello di Pandora Hearts è che ci sono dentro un po' di tutti i generi anche se in parte minima.
Si dimostra subito un anime avvincente, anche se il vero scopo della trama s'inizia a percepire solo a metà della storia. Non chiediamoci poi quando si capirà la storia stessa, in quanto più va avanti più diventa complessa tra misteri e rivelazioni - non ho ancora capito perché Jack non si prenda un po' di tempo per spiegare a Oz quello che deve.
La storia parla di Oz Bezzarius (o Vezzarius, non si è ancora capito esattamente quale sia il suo cognome in realtà) che durante la cerimonia della sua maggiore età viene spedito nell'abisso, una fantomatica prigione da cui è impossibile uscire. Qui incontrerà Alice, una ragazza, o meglio, un "chain", che stringerà un contratto con lui. In seguito si aggiungeranno alla comitiva Raven, Xerxes Break, Sharon e personaggi vari. Questi si faranno in quattro per scoprire cosa accadde realmente cento anni prima.
Pandora Hearts ha una storia originale e avvincente, intrisa di misteri, di combattimenti e di emozioni, dove però non manca la comicità.
I personaggi hanno degli ottimi caratteri differenti tra loro.
La grafica e i disegni sono a mio avviso stupendi. Il tocco dark ci sta benissimo tra l'altro. Le musiche di Yuki Kajiura sono un dono prezioso per le mie orecchie e non fanno che aumentare il mio amore verso quest'anime, a mio avviso davvero ben fatto.
L'unica sfortuna è che, non leggendo il manga, e quindi non riuscendo ad andare avanti con la storia, rimangono molti punti in sospeso.
Nonostante questo il mio voto è comunque 10, per la fattura e per l'originalità.
Si dimostra subito un anime avvincente, anche se il vero scopo della trama s'inizia a percepire solo a metà della storia. Non chiediamoci poi quando si capirà la storia stessa, in quanto più va avanti più diventa complessa tra misteri e rivelazioni - non ho ancora capito perché Jack non si prenda un po' di tempo per spiegare a Oz quello che deve.
La storia parla di Oz Bezzarius (o Vezzarius, non si è ancora capito esattamente quale sia il suo cognome in realtà) che durante la cerimonia della sua maggiore età viene spedito nell'abisso, una fantomatica prigione da cui è impossibile uscire. Qui incontrerà Alice, una ragazza, o meglio, un "chain", che stringerà un contratto con lui. In seguito si aggiungeranno alla comitiva Raven, Xerxes Break, Sharon e personaggi vari. Questi si faranno in quattro per scoprire cosa accadde realmente cento anni prima.
Pandora Hearts ha una storia originale e avvincente, intrisa di misteri, di combattimenti e di emozioni, dove però non manca la comicità.
I personaggi hanno degli ottimi caratteri differenti tra loro.
La grafica e i disegni sono a mio avviso stupendi. Il tocco dark ci sta benissimo tra l'altro. Le musiche di Yuki Kajiura sono un dono prezioso per le mie orecchie e non fanno che aumentare il mio amore verso quest'anime, a mio avviso davvero ben fatto.
L'unica sfortuna è che, non leggendo il manga, e quindi non riuscendo ad andare avanti con la storia, rimangono molti punti in sospeso.
Nonostante questo il mio voto è comunque 10, per la fattura e per l'originalità.
Pandora Hearts è uno di quegli anime di cui, se non leggi il manga, capisci ben poco.
Oz Bezarius, figlio del duca Bezarius, deve compiere quindici anni e quindi deve celebrare la cerimonia per diventare adulto. Solo che durante la cerimonia un'altra famiglia di duchi, i Baskerville, si intromettono e lo mandano in un luogo, creduto dal protagonista leggendario, che viene chiamato Abisso, accusandolo di avere commesso un peccato; da questo Abisso riesce a scappare grazie ai poteri del B-Rabbit, una chain con enormi poteri che può assumere sembianze umane ed ha una propria coscienza. Tornati nel mondo reale, decidono di aiutarsi a vicenda, l'uno per capire quale peccato fosse quello menzionato dai Baskerville, l'altra per recuperare i suoi ricordi, sparsi per il mondo di Oz.
Io non credo di avere mai trovato una trama fatta meglio: un sacco di misteri, un sacco di rivelazioni, una struttura stupenda. Davvero, la storia mi sembra veramente impeccabile. Il design anche, disegni molto belli e accurati. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, sì, è ben fatta, ma forse è un po' stereotipata. La cosa che però mi ha lasciato più allibita è stata la fine, più o meno gli ultimi quattro episodi, campati totalmente per aria. Una cosa che non ha assolutamente senso, messi lì tanto per 'dare una fine all'anime'. Sarà colpa dell'enorme fan service presente? Boh. Urgerebbe una seconda serie al più presto, ma forse è meglio aspettare la fine della pubblicazione del manga, senza rischiare altri finali con mille dubbi. Comunque, escludendo come detto gli ultimi quattro episodi, rimane davvero un gioiello di anime.
Oz Bezarius, figlio del duca Bezarius, deve compiere quindici anni e quindi deve celebrare la cerimonia per diventare adulto. Solo che durante la cerimonia un'altra famiglia di duchi, i Baskerville, si intromettono e lo mandano in un luogo, creduto dal protagonista leggendario, che viene chiamato Abisso, accusandolo di avere commesso un peccato; da questo Abisso riesce a scappare grazie ai poteri del B-Rabbit, una chain con enormi poteri che può assumere sembianze umane ed ha una propria coscienza. Tornati nel mondo reale, decidono di aiutarsi a vicenda, l'uno per capire quale peccato fosse quello menzionato dai Baskerville, l'altra per recuperare i suoi ricordi, sparsi per il mondo di Oz.
Io non credo di avere mai trovato una trama fatta meglio: un sacco di misteri, un sacco di rivelazioni, una struttura stupenda. Davvero, la storia mi sembra veramente impeccabile. Il design anche, disegni molto belli e accurati. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, sì, è ben fatta, ma forse è un po' stereotipata. La cosa che però mi ha lasciato più allibita è stata la fine, più o meno gli ultimi quattro episodi, campati totalmente per aria. Una cosa che non ha assolutamente senso, messi lì tanto per 'dare una fine all'anime'. Sarà colpa dell'enorme fan service presente? Boh. Urgerebbe una seconda serie al più presto, ma forse è meglio aspettare la fine della pubblicazione del manga, senza rischiare altri finali con mille dubbi. Comunque, escludendo come detto gli ultimi quattro episodi, rimane davvero un gioiello di anime.
Oz Bezarius, protagonista di questa storia, è il discendente di una delle 4 famiglie di duchi. La sua vita scorre serena in compagnia della sorella Ada e del suo amico e servitore Gilbert. Il giorno della cerimonia di passaggio alla maggiore età Oz sente una melodia. Deciso a scoprire da dove essa provenga cade in un buco dove si imbatte in una lapide. Qui trova la fonte della melodia sentita in precedenza, che si rivela essere un semplice orologio da tasca. Appena lo tocca però ha una visione di una ragazza che dice di volerlo uccidere, buttandolo a terra e cercando di pugnalarlo. È l'amico Gilbert a riportarlo alla realtà. Scosso da quanto appena accaduto decide di portare con sé l’orologio e si congeda per andarsi a preparare per la serata. Purtroppo per il nostro protagonista i guai sono appena iniziati. Durante il rito, dopo aver pronunciato il giuramento, risveglia l’orologio che non suonava più da cento anni (solo quando il prescelto sarebbe giunto esso avrebbe ricominciato a ticchettare). È in questo momento che tre persone incappucciate fanno la loro apparizione, e servendosi di Gilbert (sotto il controllo di uno di questi), viene accusato di aver commesso una grave colpa e che per questo deve essere buttato nell’abisso. A questo punto, il Chain che possiede Gilbert sfugge al controllo di uno dei Baskerville (i tipi incappucciati) ed è proprio in questo momento che fa la sua apparizione la ragazza della visione, che salva inaspettatamente Oz dichiarando che questi è sua proprietà. Comincia così la lotta tra B-Rabbit (la ragazza trasformata) e i Baskerville. Tutto termina con la netta vittoria della ragazza, che però decide di non ostacolarli perché intenzionati a buttare Oz nell’Abisso (altra dimensione aperta grazie al sangue di Oz pugnalato da Gilbert). Gilbert, ripresosi, vede la faccia di uno degli uomini incappucciati e rimane sconvolto. Nel frattempo Oz, temendo una reazione da parte di questi, afferra una spada e si fionda sul nemico, che inaspettatamente fa da scudo al Baskerville, venendo così ferito. A questo punto Oz verrà condotto nell’Abisso, in cui scoprirà il nome della ragazza, Alice, provando una sorta di nostalgia e stipulando un contratto con quest’ultima capendo che non è cattiva e che può fidarsi di lei. Il resto è tutto un susseguirsi di avvenimenti. Infatti, i due ragazzi fuggiti dall’abisso si uniranno ad una associazione e viaggeranno per risolvere problemi creati dagli altri Chain usciti dall’Abisso, che ormai è collegato al mondo normale. In questi viaggi i ragazzi impareranno molto sui Chain e mentre Oz cercherà un modo per rompere il contratto (che lo porterebbe alla morte), senza dover uccidere Alice, questa cerca invece i suoi ricordi perduti.
La trama è molto accattivante, ricca di misteri e colpi di scena, direi leggermente Dark (non troppo). Preciso che i momenti divertenti non mancano e sono davvero esilaranti! I personaggi sono molto dinamici e particolareggiati; il loro carattere è facilmente riconoscibile e delineato. I disegni sono minuziosi e molto curati, anche negli sfondi si può notare la grande attenzione dell’artista che è riuscito a mantenere bene fino alla fine. Le musiche sono davvero bellissime! Non solo le sigle di apertura e chiusura, ma anche quelle all’interno dell’anime. Estremamente belle sono “Everytime you kiss me”, “Beside” e “Melody (Lacie)”, tra le mie preferite. Riescono a trasmetterti i sentimenti di quel preciso istante vissuto dai personaggi e a vivere con loro le avventure che affrontano. Il doppiaggio è ben fatto e il protagonista Oz Bezarius è doppiato da Junko Minagawa, famosa per i doppiaggi di ragazzini maschi (es: Ryuuou di Tsubasa Chronicle o Ruka Souen in Vampire Knight). Anche la voce di Alice, Ayako Kawasumi, mi ha colpito particolarmente. Questa doppiatrice ha una forza nella voce, che riesce a spronarti e a renderti partecipe delle vicende. Molto bella è anche la voce di Break, personaggio molto misterioso ma estremamente calmo. È uno dei miei personaggi preferiti, poiché con la sua “serietà” riesce a farmi divertire! Adoro i personaggi come lui!
Per concludere, l’unica pecca che ho per questo anime, per questo lo sconsiglio a chi non vuole rimanere con niente in mano e pieno di dubbi, è il finale. Il finale è infatti aperto e anche poco chiaro, e si discosta completamente dal manga, per questo motivo consiglio di leggere il manga, che invece si avvia pian piano verso il vero finale.
La trama è molto accattivante, ricca di misteri e colpi di scena, direi leggermente Dark (non troppo). Preciso che i momenti divertenti non mancano e sono davvero esilaranti! I personaggi sono molto dinamici e particolareggiati; il loro carattere è facilmente riconoscibile e delineato. I disegni sono minuziosi e molto curati, anche negli sfondi si può notare la grande attenzione dell’artista che è riuscito a mantenere bene fino alla fine. Le musiche sono davvero bellissime! Non solo le sigle di apertura e chiusura, ma anche quelle all’interno dell’anime. Estremamente belle sono “Everytime you kiss me”, “Beside” e “Melody (Lacie)”, tra le mie preferite. Riescono a trasmetterti i sentimenti di quel preciso istante vissuto dai personaggi e a vivere con loro le avventure che affrontano. Il doppiaggio è ben fatto e il protagonista Oz Bezarius è doppiato da Junko Minagawa, famosa per i doppiaggi di ragazzini maschi (es: Ryuuou di Tsubasa Chronicle o Ruka Souen in Vampire Knight). Anche la voce di Alice, Ayako Kawasumi, mi ha colpito particolarmente. Questa doppiatrice ha una forza nella voce, che riesce a spronarti e a renderti partecipe delle vicende. Molto bella è anche la voce di Break, personaggio molto misterioso ma estremamente calmo. È uno dei miei personaggi preferiti, poiché con la sua “serietà” riesce a farmi divertire! Adoro i personaggi come lui!
Per concludere, l’unica pecca che ho per questo anime, per questo lo sconsiglio a chi non vuole rimanere con niente in mano e pieno di dubbi, è il finale. Il finale è infatti aperto e anche poco chiaro, e si discosta completamente dal manga, per questo motivo consiglio di leggere il manga, che invece si avvia pian piano verso il vero finale.
Dire che il finale mi abbia delusa è davvero poco, però, oltre a questo, non trovo molti altri aspetti negativi in questo anime: la trama è carina, originale e coinvolgente, i personaggi ben caratterizzati e, in molti casi, capaci di farsi amare. Anche la grafica è a mio avviso veramente bella, così come la colonna sonora. Tuttavia non mi sento di dargli di più di 8 proprio per il finale inconcludente. Ad ogni modo, questa serie entra sicuramente nella classifica dei miei preferiti, anche se mi sarebbe tanto piaciuto capirci un po' di più a proposito della volontà dell'abisso, Gil, la tragedia delle Sabrie e tutto il resto. Beh, non mi rimane che leggere il manga.
Un altro anime che ho inserito tra i miei preferiti. Lo adoro! I personaggi sono unici nel loro genere e li adoro quasi tutti. Mi piace anche il fatto che la trama sia in qualche modo legata alla famosa opera "Alice nel Paese delle Meraviglie". La trama dunque, non è per niente scontata anzi, è molto originale anche se a volte non sono ben chiari alcuni punti. Si spera in una seconda serie, dato che l'ultimo episodio è stato abbastanza deludente, o meglio inconclusivo, dato che sono stati lasciati molti punti in sospeso. Voto 8.
Anche questo mi è subito piaciuto: la storia è molto intricata e piena di colpi di scena; per alcuni potrebbe essere difficile da seguire! Sicuramente è un capolavoro anche con i suoi difetti! I personaggi sono meravigliosamente caratterizzati e le colonne sonore stupende! I discorsi sono splendidamente enigmatici e spesso divertenti! Insomma questo anime è veramente stupendo, in particolare la grafica. Solo per una cosa mi sono davvero dispiaciuta e per cui non metto un dieci: il finale! Mi aspettavo che nel finale si spiegasse tutto, non so "la volontà dell'Abisso", Jack e Glen, Alice e Oz o anche Elliot... invece si lascia tutto in sospeso! Ci sono rimasta malissimo! Spero il manga sia migliore! XD
Sicuramente non é un capolavoro. Chiariamo subito.
Penso che sia un genere che piace a poche persone, e a mio parere, è molto meglio il manga.
Nell'anime saltano via molte scene, e il finale é buttato all'aria (Anche se in realtà gli ultimi tre episodi sono filler). Molte cose non si spiegano (l'anime seguiva la storia del manga ma poi si è separato) e così risulta un anime un po' incompleto.
Io amo Pandora Hearts, però consiglio a tutti il manga (Musiche a parte, perché sono molto belle).
In generale il voto si aggirerebbe sul 7.5.
Penso che sia un genere che piace a poche persone, e a mio parere, è molto meglio il manga.
Nell'anime saltano via molte scene, e il finale é buttato all'aria (Anche se in realtà gli ultimi tre episodi sono filler). Molte cose non si spiegano (l'anime seguiva la storia del manga ma poi si è separato) e così risulta un anime un po' incompleto.
Io amo Pandora Hearts, però consiglio a tutti il manga (Musiche a parte, perché sono molto belle).
In generale il voto si aggirerebbe sul 7.5.
Alice ha una bella pettinatura, delle interessanti espressioni da pazza, e all'occorrenza si trasforma in un gigantesco coniglio falce-munito.
A parte questo, e tolta la bella colonna sonora, non è che rimangano molti motivi per seguire questa serie. La trama parte da presupposti interessanti, e pone una serie di quesiti a cui i personaggi dovrebbero trovare risposta, ma si dimentica ben presto di sviluppare i primi e risolvere i secondi, perdendosi negli episodi filler e nell'introdurre personaggi secondari che durano una sola puntata ed hanno ben poco peso nella vicenda principale. Come risultato, arrivati a due terzi della serie, ci si accorge che quanto scoperto fino a quel momento ha occupato tre volte lo spazio necessario, e ci si comincia a chiedere come gli sceneggiatori contino di sbrogliare la matassa e dare un finale decente all'opera nel poco tempo rimanente.
Impegnandosi un po', forse, ci si potrebbe anche riuscire (in fondo un terzo della serie sono sempre 8/9 episodi Hai voglia a raccontare...), ma ovviamente non ci provano nemmeno, e la serie, invece che avere il "solito" finale sospeso e indefinito (che non spiega ne risolve nulla) che ammorba l'animazione giapponese da un decennio a questa parte, riesce a sfoggiare un finale ancora più sospeso, indefinito e insulso del solito.
Peccato. Le premesse per fare qualcosa di buono c'erano, e i personaggi meritavano certamente di più.
A parte questo, e tolta la bella colonna sonora, non è che rimangano molti motivi per seguire questa serie. La trama parte da presupposti interessanti, e pone una serie di quesiti a cui i personaggi dovrebbero trovare risposta, ma si dimentica ben presto di sviluppare i primi e risolvere i secondi, perdendosi negli episodi filler e nell'introdurre personaggi secondari che durano una sola puntata ed hanno ben poco peso nella vicenda principale. Come risultato, arrivati a due terzi della serie, ci si accorge che quanto scoperto fino a quel momento ha occupato tre volte lo spazio necessario, e ci si comincia a chiedere come gli sceneggiatori contino di sbrogliare la matassa e dare un finale decente all'opera nel poco tempo rimanente.
Impegnandosi un po', forse, ci si potrebbe anche riuscire (in fondo un terzo della serie sono sempre 8/9 episodi Hai voglia a raccontare...), ma ovviamente non ci provano nemmeno, e la serie, invece che avere il "solito" finale sospeso e indefinito (che non spiega ne risolve nulla) che ammorba l'animazione giapponese da un decennio a questa parte, riesce a sfoggiare un finale ancora più sospeso, indefinito e insulso del solito.
Peccato. Le premesse per fare qualcosa di buono c'erano, e i personaggi meritavano certamente di più.
Pandora Heart ha dalla sua una storia avvincente che parte con un singolo evento che dà il via a cascata per l'intrico che poi la storia è per davvero; ottimo il passaggio dai toni tranquilli a quelli dark e cupi.
Tutti i personaggi sono ottimamente caratterizzati, a partire dal complicato e duplice protagonista Oz, fino arrivare alle figure che intorno a lui ruotano che non sono per niente scontate. Gil, Break e Alice sono assolutamente stupendi, e il fatto che dietro di loro ci sia un passato tutto da scoprire aiuta la crescita della curiosità.
Il problema di questo anime però è la velocità con cui si svolgono le cose: si passa da scoperte veloci a informazioni che nemmeno arrivano di striscio dopo 25 episodi anche se è dalle prime puntate che i personaggi si dichiarano alla ricerca di tali risposte. Il segreto di Alice, tanto ricercato all'inizio, passa in secondo piano a favore delle emozioni di Oz verso il padre, suo grande dubbio del passato, spada di Damocle dei suoi pensieri.
Sul piano emotivo-sentimentale c'è un pochino di confusione forse, ma anche questo rende divertente Pandora Hearts, quindi non c'è che da sperare nel seguito.
Tutti i personaggi sono ottimamente caratterizzati, a partire dal complicato e duplice protagonista Oz, fino arrivare alle figure che intorno a lui ruotano che non sono per niente scontate. Gil, Break e Alice sono assolutamente stupendi, e il fatto che dietro di loro ci sia un passato tutto da scoprire aiuta la crescita della curiosità.
Il problema di questo anime però è la velocità con cui si svolgono le cose: si passa da scoperte veloci a informazioni che nemmeno arrivano di striscio dopo 25 episodi anche se è dalle prime puntate che i personaggi si dichiarano alla ricerca di tali risposte. Il segreto di Alice, tanto ricercato all'inizio, passa in secondo piano a favore delle emozioni di Oz verso il padre, suo grande dubbio del passato, spada di Damocle dei suoi pensieri.
Sul piano emotivo-sentimentale c'è un pochino di confusione forse, ma anche questo rende divertente Pandora Hearts, quindi non c'è che da sperare nel seguito.
Allora, Pandora Hearts, non credo, sia un anime con una trama così scontata. Ogni personaggio, ha un suo passato, ha un suo motivo per seguire gli altri e ognuno di loro è differente, dagli altri personaggi.
La grafica è veramente ottima.
Troviamo caratteristiche che solo un personaggio ha.
In quanto alla trama, come dicevo, non fa acqua da nessuna parte. L'anime è ancora in svolgimento, quindi ancora non si può sapere tutto. Ma possiamo seguire le tracce che ci hanno dato fino ad adesso.
Oz è un ragazzo, erede della grande casata dei duca, i Bazarius. Sembra essere prescelto per qualcosa, uno, perchè è discendente del grande Jack Bezarius, l'eroe di cento anni prima, secondo, perchè lui ha fatto suonare l'orologio che non suonava da cento anni, appunto.
E al suo fianco incontriamo Alice, la Chain che si irrita facilmente e Gilbert, il suo fedele amico.
Cioè, io, non vorrei togliere a nessuno più sorprese quindi, voglio finire dicendo:fate una statua all'autore!
Spero solo, che sappia soddisfarmi anche andando avanti. Un nove, solo perchè ancora non è finito, ma non credo che questa serie deluderà le aspettative
La grafica è veramente ottima.
Troviamo caratteristiche che solo un personaggio ha.
In quanto alla trama, come dicevo, non fa acqua da nessuna parte. L'anime è ancora in svolgimento, quindi ancora non si può sapere tutto. Ma possiamo seguire le tracce che ci hanno dato fino ad adesso.
Oz è un ragazzo, erede della grande casata dei duca, i Bazarius. Sembra essere prescelto per qualcosa, uno, perchè è discendente del grande Jack Bezarius, l'eroe di cento anni prima, secondo, perchè lui ha fatto suonare l'orologio che non suonava da cento anni, appunto.
E al suo fianco incontriamo Alice, la Chain che si irrita facilmente e Gilbert, il suo fedele amico.
Cioè, io, non vorrei togliere a nessuno più sorprese quindi, voglio finire dicendo:fate una statua all'autore!
Spero solo, che sappia soddisfarmi anche andando avanti. Un nove, solo perchè ancora non è finito, ma non credo che questa serie deluderà le aspettative
Il manga è decisamente superiore all'anime, in quanto la storia dell'anime poi prende una piega diversa rispetto alla trama originale. Quindo più che dare una valutazione dell'anime la sto dando alla storia in generale, che non è delle più originali ma che riesce a sorprendere. Mi sarei aspettata un adattamento grafico migliore nell'anime, che avrebbe anche regalato più punti ad una storia che deve ancora essere scoperta da molti. Oz Bezarius è un ragazzo erede di un grande ducato. Alla cerimonia dei suoi 15 anni che segna il passaggio verso l'età adulta però le cose si iniziano a complicare. Inizialmente viene risucchiato e intrappolato nell'abisso, dove fa un contratto con Alice, in seguito si trova coinvolto nelle azioni di Pandora, un'organizzazione misteriosa. Tutto questo alone di mistero viene portato bene avanti, in quanto è ignoto il passato di tutti i personaggi, a partire dallo stesso Oz che ha commesso il peccato di esistere, e non si sa per quale ragione. Seguo il manga in inglese quindi mi sono portata abbastanza avanti con la storia che intreccia bene i personaggi e le vicende. Quindi confermo il mio voto e dico a chi lo ha iniziato a seguire da poco di prendere in considerazione il manga e di dare fiducia alla storia
Forse è troppo presto per parlare e dare giudizi ma anche quel poco che ho visto mi ha impressionato positivamente... Anime ricco di colpi di scena e che presenta caratteri genuinamente dark. L'anime parte da subito in sprint mostrando un prologo in cui si vede Oz Bezarius nobile quindicenne accusato di aver commesso una colpa, ma l'autore lascia abilmente per dopo questa parte, riprendendola verso il secondo episodio senza perdere nulla. Insieme al giovane nobile ci sono, il servo Gil e la sorellina di quest'ultimo. La sua vita prenderà una svolta alla cerimonia dei suoi 15 anni dove verrà attaccato e spedito nell'abisso (anche in queste scene non manca di certo l'elemento dark). Così inizia la storia di Oz Bezarius e Alice (che salva Oz dall'abisso e fa un contratto con quest'ultimo). Oz ha lo scopo di ritrovare le memorie di Alice anche se oltre questo argomento si vede con il passare degli episodi una crescita dell'elemento dark. Tirando le somme dico che è un anime assolutamente da guardare tanto che lo sto vedendo in inglese (Poichè lo adoro), caratterizzato da grandi colonne sonore e da grande suspance e che inculca in se l'elemento dark.
Non gli do 10 poichè prima di poter dare il massimo lo vorrei finire. Personalmente lo considero la migliore produzione del 2009 e perchè no potrebbe anche diventare un capolavoro. Vedremo insieme come svilupperà la trama.
Non gli do 10 poichè prima di poter dare il massimo lo vorrei finire. Personalmente lo considero la migliore produzione del 2009 e perchè no potrebbe anche diventare un capolavoro. Vedremo insieme come svilupperà la trama.
Prima di tutto il voto ... per il momento con riserva dato che con soli 2 ep. non si può dire molto. Diciamo che la prima impressione è di "già visto". Allora partiamo subito con i personaggi, abbiamo un "dolce" fanciullo, tale Oz (speriamo che il nome no riconduca ad altro, anche se già ho visto conigli con falci ed altre cose strane...) la dolce sorellina ed il suo fido "servitore-amico". Diciamo che questo povero Oz ha commesso un gravissimo peccato esistere (!!) e qui posso dire di aver riassunto 2 ep. Ora potete capire il mio voto basso. Il disegno non è male anche se ho visto di meglio, la musica mediocre e per il momento la trama è lenta anche se lascia spazio a colpi di scena. Per ora lo continuerò a guardare nella speranza che le cose cambino (e sul finire del 2° ep. sembra stia succedendo qualcosa ) restiamo in attesa.