Il 2006 è un anno molto importante in casa Square-Enix poiché tra giugno e settembre, due giovani autrici iniziano la serializzazione di quelle che saranno per svariati anni le opere di punta della rivista GFantasy: Pandora Hearts e Kuroshitsuji. Con i loro manga, Jun Mochizuki e Yana Toboso si inseriscono (o addirittura creano) in quel filone di shounen manga che piacciono tanto alle ragazze, vuoi per il tratto delicato e la presenza di bei ragazzi, vuoi per una narrazione ricca di sentimento ed emozione, con quel modo di raccontare e far esprimere i personaggi così vibrante e profondo che pare quasi appannaggio esclusivo delle mangaka donne. Innocenti generalizzazioni a parte, fino al 2015 Pandora Hearts e Kuroshitsuji si danno battaglia sulle pagine della rivista, non raggiungendo i picchi di vendita dei manga Jump ma riuscendo comunque a conquistare un posto fisso nel cuore di molti lettori. La rivalità tra Mochizuki e Toboso però è forse più un’idea del fandom che accusa ingiustamente quest'ultima di “rubare” spazi alla Mochizuki. Lei però, che si è dimostrata negli anni donna di molti fatti e poche parole, nega qualsiasi rivalità, affermando che gli spazi su rivista sono equamente decisi dall’editore, senza nessun intento di sopraffazione. Mentre Kuroshitsuji continua il suo corso, l’opera della Mochizuki termina a giugno 2015, con all’attivo un totale di 24 numeri e il ricordo impresso nel cuore di migliaia lettori in tutto il mondo.
Dopo lo straripante successo di Fullmetal Alchemist, ancora una volta una donna di casa Square-Enix dimostra di saperci fare alla grande.
Oz Vessalius è un ragazzino allegro e spensierato, prossimo capo di una delle quattro grandi famiglie ducali. Nel giorno in cui compie 15 anni, è chiamato a partecipare alla cerimonia dell’età adulta ma mentre vaga per i giardini del palazzo con la sorellina Ada e il fedele servitore Gilbert, così come Alice che insegue il Bianconiglio, Oz segue una misteriosa melodia e giunge in una sorta di cimitero. Attirato dall’orologio da taschino da cui pare provenire il motivetto, Oz si ritrova per un attimo catapultato in quello che sembra un sogno, in un salottino in cui delle bambole parlanti paiono sapere chi egli sia. Gil urla il suo nome, Oz torna in sé. Giunge infine il momento della cerimonia e quando il rituale raggiunge il culmine, il vecchio orologio del palazzo, ormai fermo da tempo, si attiva e segna la mezzanotte.
Oz si trova improvvisamente circondato da uomini incappucciati che mormorano frasi incomprensibili e mentre lo stesso adorato Gilbert prova a ferirlo, interviene in suo aiuto un grosso coniglio nero con una falce che rivela ben preso le sembianze di una ragazzina.
Dopo lo straripante successo di Fullmetal Alchemist, ancora una volta una donna di casa Square-Enix dimostra di saperci fare alla grande.
Oz Vessalius è un ragazzino allegro e spensierato, prossimo capo di una delle quattro grandi famiglie ducali. Nel giorno in cui compie 15 anni, è chiamato a partecipare alla cerimonia dell’età adulta ma mentre vaga per i giardini del palazzo con la sorellina Ada e il fedele servitore Gilbert, così come Alice che insegue il Bianconiglio, Oz segue una misteriosa melodia e giunge in una sorta di cimitero. Attirato dall’orologio da taschino da cui pare provenire il motivetto, Oz si ritrova per un attimo catapultato in quello che sembra un sogno, in un salottino in cui delle bambole parlanti paiono sapere chi egli sia. Gil urla il suo nome, Oz torna in sé. Giunge infine il momento della cerimonia e quando il rituale raggiunge il culmine, il vecchio orologio del palazzo, ormai fermo da tempo, si attiva e segna la mezzanotte.
Oz si trova improvvisamente circondato da uomini incappucciati che mormorano frasi incomprensibili e mentre lo stesso adorato Gilbert prova a ferirlo, interviene in suo aiuto un grosso coniglio nero con una falce che rivela ben preso le sembianze di una ragazzina.
“Il tuo peccato è la tua stessa esistenza”
Mentre uno degli incappucciati pronuncia questa frase, Oz viene portato via dal coniglio, che lo conduce in Abyss, luogo misterioso che Oz ha sentito nominare solo nelle leggende e nelle favole per bambini. Abyss sembra il sogno distorto di un fanciulletto, con pupazzi distrutti, tazzine da tè sbeccate e circondato da un’atmosfera oppressiva e malata.
Alice, questo è il nome del coniglio, spiega al ragazzo di essere un “chain”, una potente creatura di Abyss desiderosa di lasciare quel luogo. Per farlo ha bisogno di un contraente e il prescelto Oz, che ormai da tempo ha abbandonato lo stupore, sigla il contratto e lascia Abyss insieme alla ragazza.
Quando si risveglia però, scopre che il mondo intorno a lui è cambiato e mentre le persone che conosceva e amava sono invecchiate di 10 anni, lui è rimasto uguale. Salvato dalla famiglia Rainsworth, inizia il viaggio di Oz attraverso i misteri di Pandora, della sua stessa vita, dei chain e di Alice, il cui scopo è ritrovare i frammenti perduti della propria memoria.
I primi volumi di Pandora Hearts sono un po’ una sfida: il lettore viene catapultato in mezzo ad una miriade di misteri, personaggi e situazioni vaghe, senza riuscire bene a capire chi sia chi e chi voglia cosa. E’ necessario pazientare qualche numero prima di avere un quadro abbastanza chiaro della situazione, o semplicemente, basta lasciarsi cullare dallo scorrere degli eventi messi in campo dalla Mochizuki, i quali riescono presto o tardi a trovare il loro ordine. Una volta presa confidenza con i personaggi principali, Pandora Hearts entra nel vivo e si dipana in un crescendo di misteri, rivelazioni e continui colpi di scena. Potrebbe sembrare impossibile ma, appena dopo qualche numero, la narrazione della Mochizuki si fa sempre più intrigante, sorprendendo il lettore ad ogni numero con espedienti e situazioni mai banali e sempre coerenti con quanto già mostrato, palesando così di avere ben chiaro sin dall’inizio il percorso che la storia avrebbe intrapreso. Come l’autrice stessa afferma in un’intervista, gli avvenimenti da mostrare erano chiaramente preimpostati ed alcuni punti di svolta andavano necessariamente raggiunti, ma da brava "mamma", la mangaka ha anche lasciato i suoi personaggi liberi di muoversi, creando a volte situazioni inaspettate anche per lei stessa.
Il crescendo degli eventi è un crescendo di emozioni per il lettore, il quale non può fare a meno di amare quei personaggi che ha imparato a conoscere ed apprezzare con i loro punti forti e le loro debolezze. In Pandora Hearts tutti i personaggi vivono di sfaccettature, di lati oscuri e luminosi, di tutte le sfumature dell’anima di ogni essere umano. La caratterizzazione dei personaggi è quindi uno dei punti a favore di questo manga, poiché anche il più banale dei protagonisti riesce in qualche modo a sorprendere, contribuendo attivamente a rendere la trama sempre interessante. E’ forse Oz l’esempio più lampante di tutto ciò, lui che con il suo carattere apparentemente semplice compie un bellissimo percorso di crescita e accettazione di sé, lui che da codardo che si nasconde dietro la maschera della noncuranza diventa forte e maturo incontrandosi e scontrandosi con gli eventi, seguendo una strada che ha davvero il sapore della crescita e della maturazione.
Con il cuore in mano affidiamo la storia a Oz, il piccolo impertinente biondino che diventa ragazzo forte e deciso, che non si arrende di fronte alle proprie debolezze ma che al contempo capisce che non sempre è possibile salvare tutti e che a volte, l'unica possibilità che abbiamo per dimostrare il nostro amore, è andare avanti, avanzare, a costo di lasciare indietro qualcosa o qualcuno, tra le lacrime.
Pandora Hearts è un’opera corale che non si regge solo sulle spalle dei suoi protagonisti (basti pensare che Oz e Alice a volte non appaiono per periodi abbastanza lunghi) ma che poggia sull’importanza di ogni personaggio presentato, costruendo un mosaico in cui non sono fondamentali i due o tre pezzi principali, ma ciascun tassello che lo compone, dal contorno alla parte centrale.
Se a sorprendere sono i continui colpi di scena e gli intrighi sempre più fitti, ciò che forse ha fatto davvero innamorare il pubblico di questo manga è l’umanità con cui la Mochizuki ha tratteggiato i suoi personaggi, soprattutto perché, con una vena oserei dire sadica, l’autrice non manca di sacrificarne diversi nel momento in cui la narrazione lo ritiene opportuno, senza paura alcuna di indispettire il suo pubblico.
I sentimenti, positivi o meno, sono sempre espressi in maniera emozionante e toccante, senza dimenticare che, nonostante manchi una componente strettamente amorosa, il rapporto tra Oz, Alice e Gilbert è gestito in un modo magistrale che mai scade nella banale trappola dell’amore romantico, costruendo una relazione che va ben oltre e mostra un affetto a cui non è possibile dare nome tanta è la sua straordinarietà.
E' negli occhi dolci e tristi di Oz che scorgiamo l'infelicità del suo vivere, nello sguardo ora vispo ora malinconico di Alice scopriamo la paura verso l'ignoto e verso se stessa, è nelle cicatrici di Gilbert che si palesa l'amore sconfinato per colui che, nonostante tutto, sarà sempre il suo padrone
I personaggi di Pandora Hearts non sono mai (solo) quello che sembrano per cui è impossibile prevederne le mosse o pronosticare l’andazzo degli eventi.
Guidati dalla malinconica melodia Lacie percorriamo una storia fatta di amori contorti, di promesse disattese, di parole dimenticate e sentimenti rimasti nel cuore a dispetto di tutto, in un andirivieni di gioie e dolori che accarezzano gentilmente il lettore, il quale ha ormai fatto sue le storie e le vite di ogni personaggio, e con loro soffre e ama.
Il manga si muove sul filo del dramma senza mai dimenticare qualche momento di ilarità e divertimento dato anche dalle bizzarre personalità di alcuni dei suoi protagonisti (basti pensare a Break o Barma) facendo sì che dopo un lungo susseguirsi di emozioni e colpi di scena il lettore possa trovare un attimo di pace assieme a Oz e co. Se inizialmente la parte comica ha uno spazio rilevante, andando avanti essa si riduce sempre più, lasciando spazio a molti avvenimenti drammatici e commoventi
Impossibile non notare come Pandora Hearts ricordi in qualche modo Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, non certamente per la trama ma per diversi elementi di richiamo. Il manga ne è costellato, alcuni sono immediatamente riconoscibili, altri si nascondono in dettagli o addirittura nei titoli dei capitoli.
Oz cade nel fosso seguendo la melodia così come Alice quando segue il Bianconiglio; Alice condivide con la Alice di Carroll il carattere curioso e genuino; alcuni chain quali il Ghiro, il Dodo, il Cappellaio Matto, il gatto Cheshire e altri sono personaggi del romanzo; Dinah (il gatto di Ada) ha lo stesso nome del gatto di Alice. Insomma, i riferimenti sono numerosissimi e alcuni decisamente spoiler, per cui consiglio agli appassionati di Alice nel paese delle meraviglie di cercarli tutti con meticolosità.
Seppur Pandora Hearts sia amato e ricordato per la sua trama intricata e complessa, è pur vero che gli ottimi disegni della Mochizuki completano il quadro in maniera perfetta. All’inizio il chara dei personaggi è un po’ scarno, infantile e spigoloso, con il passare del tempo esso si addolcisce, diventa elegante e ben proporzionato e allo stesso modo migliora la lavorazione di sfondi ed edifici. L’ambientazione vittoriana permette all’autrice di sbizzarrirsi nel disegnare abiti e costruzioni dell’epoca, con una particolare cura dell’abbigliamento di ogni personaggio. I frontespizi dei capitoli sono una goduria per gli occhi, soprattutto quando si dispiegano a tutta pagina.
Le cover del manga, solitamente dedicate ad un personaggio per volta, sono anch’esse sempre più belle e ricche di dettagli. Come detto prima, non mancano i momenti comici in cui i personaggi assumono la forma di deliziosi super deformed.
Pandora Hearts godeva in Italia di una certa popolarità dovuta all’anime e dopo diversi anni di attesa e richieste da parte di chi voleva conoscere assolutamente il prosieguo delle avventure di Oz, è Star Comics a portare il manga nel nostro paese, con una pubblicazione regolare almeno fino al raggiungimento dei volumi giapponesi. La Star ha comunque cercato di ammortizzare quanto più i tempi di attesa, facendoci leggere i volumi finali (entrambi rilasciati in patria a giugno) a meno di un anno di distanza. Il manga è stato proposto al costo di 4,30 euro, ad eccezione dei più corposi volumi finali, in formato 13x18. L’edizione presenta frontespizio iniziale, sommario e pagina di riassunto a colori. A parte un problema di inchiostro e macchie sulle pagine, Pandora Hearts si presenta in un’edizione più che onesta in rapporto al suo prezzo ed è indubbio che ci sia stata una cura non indifferente nelle lavorazione dei corposi testi di cui è pregno.
Il manga è stato pubblicato in patria accompagnato da tre guidebook (Star Comics ne ha pubblicate 2 finora, Mine of Mine ed Evidence, in attesa della terza e ultima, Last Dance) e due splendidi artbook, Odds and Ends e There Is, entrambi purtroppo inediti nel nostro paese. E’ stata trasmessa una serie animata di 25 episodi (da noi per Yamato Animation), sono stati creati diversi drama cd e una novel dal titolo Caucus Race, attualmente giunta al terzo volume.
Seppur Pandora Hearts non abbia raggiunto le vendite di molti altri noti shonen manga, ha creato attorno a sé un fandom estremamente fedele e affezionato, basti vedere le reazioni della nostra community all’annuncio della fine del manga.
Il manga si muove sul filo del dramma senza mai dimenticare qualche momento di ilarità e divertimento dato anche dalle bizzarre personalità di alcuni dei suoi protagonisti (basti pensare a Break o Barma) facendo sì che dopo un lungo susseguirsi di emozioni e colpi di scena il lettore possa trovare un attimo di pace assieme a Oz e co. Se inizialmente la parte comica ha uno spazio rilevante, andando avanti essa si riduce sempre più, lasciando spazio a molti avvenimenti drammatici e commoventi
Impossibile non notare come Pandora Hearts ricordi in qualche modo Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, non certamente per la trama ma per diversi elementi di richiamo. Il manga ne è costellato, alcuni sono immediatamente riconoscibili, altri si nascondono in dettagli o addirittura nei titoli dei capitoli.
Oz cade nel fosso seguendo la melodia così come Alice quando segue il Bianconiglio; Alice condivide con la Alice di Carroll il carattere curioso e genuino; alcuni chain quali il Ghiro, il Dodo, il Cappellaio Matto, il gatto Cheshire e altri sono personaggi del romanzo; Dinah (il gatto di Ada) ha lo stesso nome del gatto di Alice. Insomma, i riferimenti sono numerosissimi e alcuni decisamente spoiler, per cui consiglio agli appassionati di Alice nel paese delle meraviglie di cercarli tutti con meticolosità.
Seppur Pandora Hearts sia amato e ricordato per la sua trama intricata e complessa, è pur vero che gli ottimi disegni della Mochizuki completano il quadro in maniera perfetta. All’inizio il chara dei personaggi è un po’ scarno, infantile e spigoloso, con il passare del tempo esso si addolcisce, diventa elegante e ben proporzionato e allo stesso modo migliora la lavorazione di sfondi ed edifici. L’ambientazione vittoriana permette all’autrice di sbizzarrirsi nel disegnare abiti e costruzioni dell’epoca, con una particolare cura dell’abbigliamento di ogni personaggio. I frontespizi dei capitoli sono una goduria per gli occhi, soprattutto quando si dispiegano a tutta pagina.
Le cover del manga, solitamente dedicate ad un personaggio per volta, sono anch’esse sempre più belle e ricche di dettagli. Come detto prima, non mancano i momenti comici in cui i personaggi assumono la forma di deliziosi super deformed.
Pandora Hearts godeva in Italia di una certa popolarità dovuta all’anime e dopo diversi anni di attesa e richieste da parte di chi voleva conoscere assolutamente il prosieguo delle avventure di Oz, è Star Comics a portare il manga nel nostro paese, con una pubblicazione regolare almeno fino al raggiungimento dei volumi giapponesi. La Star ha comunque cercato di ammortizzare quanto più i tempi di attesa, facendoci leggere i volumi finali (entrambi rilasciati in patria a giugno) a meno di un anno di distanza. Il manga è stato proposto al costo di 4,30 euro, ad eccezione dei più corposi volumi finali, in formato 13x18. L’edizione presenta frontespizio iniziale, sommario e pagina di riassunto a colori. A parte un problema di inchiostro e macchie sulle pagine, Pandora Hearts si presenta in un’edizione più che onesta in rapporto al suo prezzo ed è indubbio che ci sia stata una cura non indifferente nelle lavorazione dei corposi testi di cui è pregno.
Il manga è stato pubblicato in patria accompagnato da tre guidebook (Star Comics ne ha pubblicate 2 finora, Mine of Mine ed Evidence, in attesa della terza e ultima, Last Dance) e due splendidi artbook, Odds and Ends e There Is, entrambi purtroppo inediti nel nostro paese. E’ stata trasmessa una serie animata di 25 episodi (da noi per Yamato Animation), sono stati creati diversi drama cd e una novel dal titolo Caucus Race, attualmente giunta al terzo volume.
Seppur Pandora Hearts non abbia raggiunto le vendite di molti altri noti shonen manga, ha creato attorno a sé un fandom estremamente fedele e affezionato, basti vedere le reazioni della nostra community all’annuncio della fine del manga.
Pandora Hearts è un manga appassionante, ottimamente scritto e disegnato al quale è difficile trovare difetti. E’ una favola un po’ dolce e un po’ crudele che in maniera del tutto naturale riesce ad occupare un posto nel cuore di chi la legge, senza bisogno di usare un briciolo di fanservice o espedienti ruffiani.
Jun Mochizuki ha creato un bellissimo mosaico di storie e personaggi che si intrecciano, si allontano e ritornano, in una storia in cui nulla è scontato e niente è come sembra.
Pandora Hearts si insinuerà nel vostro cuore per farsi amare, poi lo ridurrà in brandelli e vi darà infine la speranza che forse non tutto è perduto; è un cammino che forse troppo spesso fa soffrire ma che ripaga con dei momenti di grandissima emozione.
È una di quelle storie per le quali mi sento di ringraziare dal profondo del cuore la sua creatrice, tutti quelli che ci hanno lavorato e chi mi ha permesso di leggerlo; un viaggio tortuoso ma che resta nel cuore e vale completamente il prezzo del biglietto.
Jun Mochizuki ha creato un bellissimo mosaico di storie e personaggi che si intrecciano, si allontano e ritornano, in una storia in cui nulla è scontato e niente è come sembra.
Pandora Hearts si insinuerà nel vostro cuore per farsi amare, poi lo ridurrà in brandelli e vi darà infine la speranza che forse non tutto è perduto; è un cammino che forse troppo spesso fa soffrire ma che ripaga con dei momenti di grandissima emozione.
È una di quelle storie per le quali mi sento di ringraziare dal profondo del cuore la sua creatrice, tutti quelli che ci hanno lavorato e chi mi ha permesso di leggerlo; un viaggio tortuoso ma che resta nel cuore e vale completamente il prezzo del biglietto.
Pandora Hearts mi ha dato tanto, le emozioni che ho provato leggendo i vari volumi sono indescrivibili. Io amo il mistero e Pandora Hearts è un'opera basata principalmente su di esso. I personaggi si fanno amare, odiare e poi nuovamente amare. La storia è una crescita di emozioni fino al finale straziante ma superbo. Indubbiamente è il manga che ho amato maggiormente, grazie Mochizuki Sensei, grazie Oz e co.
Di sicuro è un'opera che consiglierei a chiunque, ma penso sia uno di quei manga che dà tutto sè stesso alla prima lettura, e che difficilmente rileggerei.
Uno dei manga che negli ultimi tempi ho seguito più volentieri.
I personaggi sono sicuramente il pezzo forte di quest'opera, come si fa a non adorarli?
Davvero un bel manga, consigliatissimo
Il modo di raccontare dell'autrice per tutta l'opera l'ho trovata piuttosto confusionaria, e pure pesante in certi punti, e i personaggi li ho trovati stereotipati sia a livello di character design sia a livello caratteriale.
Non è un fumetto da buttare però non è neanche possibile classificarlo oggettivamente come un big. Poi ovvio, ogni scarrafone è bello a mamma soje XD
Avrà per sempre un posto speciale nel mio cuore <3
un'opera davvero molto bella sia di trama che... praticamente per tutto!!
PRO
- I disegni, come anticipato, sono tecnicamente ottimi
- Presenza di numerosi colpi di scena
- Atmosfera "vittoriana" molto ben studiata (anche se a me personalmente non piace)
CONTRO
- Trama è inutilmente complessa
- Specialmente all'inizio si fa fatica a seguire le vicende perché il tratto di molti personaggi è davvero simile e si può creare confusione
- Idea di fondo molto buona ma sceneggiatura pessima e confusionaria
- In molti punti l'autrice scambia il "mistero" con il "salto da una vignetta all'altra così non si capisce niente"
Concordo pienamente!!!
Pandora hearts è stato il primo manga che ho letti e forse quello che mi é piaciuto di più. La sua conclusione mi ha lasciato un vuoto praticamente incolmabile. La storia é meravigliosa, ma é stata resa ancora più interessante grazie ai disegni.
Mi sono dilungata abbastanza nella rece quindi non ho altro da aggiungere, mi accodo anche ai pareri favorevoli espressi nei commenti. Forse, come ha detto qualcuno, il finale è stato meno emozionante di quanto pensassi, mi è piaciuto ma non so, mi aspettavo più pathos, proporzionalmente a tutta l'ansia e alle emozioni dei numeri precedenti! XD
Se dovessi trovare un difetto direi che verso la ventina le cose si sono un po' confuse e ho dovuto rileggere diversi passaggi ma fino a quel momento non avevo avuto nessun problema a seguire il filo delle vicende, quindi non ho trovato la narrazione confusa come secondo alcuni, ed è strano per me perché di solito con questo tipo di storie mi intrippo abbastanza facilmente e il filo lo perdo subito! XD
Per me dal volume 12 mi pare (quello con Elliot in copertina credo) inizia un'ascesa della storia che termina solo con l'ultimo volume (che forse appunto, a livello di finale, non ha retto il ritmo precedente), ogni numero era un'emozione assurda e non riesco neanche a spiegare perché, dire "colpi di scena" è limitante, solo leggendolo ci si rende conto (a leggere i commenti ad un certo volume mi viene da ridere per quanto fossimo tutti super spiazzati XD).
Insomma, io a questa storia mi ci sono affezionata tantissimo, per trama e personaggi, entra di diritto nella top dei miei manga preferiti in assoluto e mi mancherà tantissimo (avessi tempo me lo rileggerei tutto)! <3
Io son veramente contento di aver potuto recuperare e leggere questo manga che, passati i primi volumi ha saputo letteralmente conquistarmi sotto ogni punto di vista. Ho adorato come la storia, così appassionante e ricca di misteri, sia riuscita a sorprendermi un'infinita di volte con i suoi continui colpi di scena. Allo stesso modo ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione di ogni singolo personaggio, a cui mi è diventato impossibile non affezionarmi. Pandora Hearts è uno di quei manga che più si va avanti nella lettura e più non se ne può fare a meno e per me è stato proprio così: un crescendo continuo di emozioni, finché non sono arrivato a leggerne la conclusione.
Pandora Hearts trovo, in pratica, che sia un manga semplicemente stupendo, che ha saputo coinvolgermi ed emozionarmi come pochissimi altri e che son davvero contento di non essermi lasciato sfuggire.
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