Mr. Osomatsu 2
"Osomatsu-san" è un anime di venticinque episodi del 2015 basato sul manga "Osomatsu-kun", che parla di sei gemelli undicenni combinaguai e altri personaggi più o meno strambi; nel sequel del 2015 i fratelli sono invece giovani adulti disoccupati senza voglia di crescere. La prima stagione è stata un vero fenomeno in Giappone, dove le vendite in merchandise e Blu-ray sono state molto alte per la natura parodistica e forse nostalgica che l'anime ha, mentre in Occidente è passato piuttosto inosservato. La prima stagione era piena di spunti da commedia da offrire, ma parliamo della seconda, che molti aspettavano ma di cui altrettanti sono rimasti delusi, analizzando i motivi della "caduta" che speriamo sia di percorso.
L'anime del 2017, sempre da venticinque episodi, dello studio Pierrot, continua il franchise.
Il comparto tecnico rimane lo stesso: l'uso del blu come contorno e i colori tenui sono tutte ottime scelte per la natura dell'anime; i doppiatori sono gli stessi, molto talentuosi e conosciuti, le musiche sono sempre calzanti. Le opening con i colori e le musiche assieme alle animazioni sono vivaci, ma rispetto a quelle della prima stagione meno creative, mentre le ending sono fatte con cura particolare in live-action e sono leggermente diverse per ogni episodio.
Ma cos'è che ha portato al calo nell'attesa seconda stagione notato dagli spettatori? Purtroppo la cosa più importante è carente: la sceneggiatura.
Molti si lamentano dell'uso spropositato rispetto alla prima stagione dello humor "gross-out" (cioé secrezioni), molto grossolano rispetto alla prima, che creava umorismo utilizzando i rapporti tra i personaggi; le situazioni non erano troppo lontane né vicine allo spettatore, mentre adesso o sono troppo comuni e stereotipate, o troppo a casaccio, e la rottura della quarta parete è fastidiosa se troppo usata. Altro problema è il modo in cui viene dato l'umorismo, infatti i personaggi commentano sempre sopra la battuta, e questo non rende una scena più divertente, ma la rovina.
Ad alcuni personaggi viene dato il giusto spazio che non avevano, come Todomatsu e i genitori, mentre i fratelli maggiori Choromatsu e Osomatsu, che già nella prima avevano bisogno di più episodi, vengono messi in disparte, e Karamatsu, per i Giapponesi il preferito, che nella prima veniva molto usato, ha poco splendore nella seconda. Ichimatsu è meno in mostra e sempre meno empatico, e esce spesso dal personaggio come Choromatsu. Non si dà possibilità di scenette ad alcuni o non vengono scritti bene, e il loro posto viene preso da personaggi più facili da scrivere come Jyushimatsu.
Gli autori stessi hanno ammesso di avere difficoltà ad usare i personaggi secondari, in primo piano Iyami, che è considerato troppo fuori dai tempi. L'idol Nyaa, prima personaggio raro, qui è mostrata, ma solo quando in lotta con Totoko; Totoko mostra sempre il lato ossessivo, Dayon è ancora più demenziale, Dekapan è meno gentile e più idiota, Hatabou è poco usato...
La parte seria dello show che creava tensione e tristezza è comunque presente, ma è come se mancasse qualcosa, forse è il modo in cui è trattata.
La risposta sul perché dell'umorismo crudo data dai produttori è stata per allontanare le amanti dello yaoi. Non trovo sia stata una buona mossa per varie ragioni: prima di tutto lo show, con personaggi maschi al 90%, era inevitabile attirasse le fujoshi, che in Giappone è quasi sinonimo di otaku femmina, e quindi sono più propense a comprare il merchandise, danneggiando gli affari. Qualsiasi tipologia di opera avrà ship, in questo caso boys love incestuoso che lo staff voleva fermare e, non riuscendoci, ha reso i rapporti tra i fratelli, personaggi che ricorrono sempre, più freddi e poco messi in mostra, danneggiando l'umorismo basato sullo scontro di personalità, mentre molti continueranno comunque ad avere ship mal viste dai creatori, che in risposta hanno dato solo umorismo vuoto e tirato per i capelli, perché le skit sono meno e più lunghe.
Note a favore: questa stagione ha i suoi momenti di inventiva brillante (l'episodio 11 è uno tra i miei preferiti della serie), ma purtroppo non sono abbastanza. Mentre nella prima il rapporto tra episodi divertenti ed episodi sofferti era suppergiù 90:10, qui è 30:70. Una brutta opera intrattiene involontariamente, mentre una commedia che non sa fare il proprio lavoro non è proprio godibile. Speriamo che nella prossima stagione ci siano più scrittori per la serie, perché "Osomatsu-san" li merita.
L'anime del 2017, sempre da venticinque episodi, dello studio Pierrot, continua il franchise.
Il comparto tecnico rimane lo stesso: l'uso del blu come contorno e i colori tenui sono tutte ottime scelte per la natura dell'anime; i doppiatori sono gli stessi, molto talentuosi e conosciuti, le musiche sono sempre calzanti. Le opening con i colori e le musiche assieme alle animazioni sono vivaci, ma rispetto a quelle della prima stagione meno creative, mentre le ending sono fatte con cura particolare in live-action e sono leggermente diverse per ogni episodio.
Ma cos'è che ha portato al calo nell'attesa seconda stagione notato dagli spettatori? Purtroppo la cosa più importante è carente: la sceneggiatura.
Molti si lamentano dell'uso spropositato rispetto alla prima stagione dello humor "gross-out" (cioé secrezioni), molto grossolano rispetto alla prima, che creava umorismo utilizzando i rapporti tra i personaggi; le situazioni non erano troppo lontane né vicine allo spettatore, mentre adesso o sono troppo comuni e stereotipate, o troppo a casaccio, e la rottura della quarta parete è fastidiosa se troppo usata. Altro problema è il modo in cui viene dato l'umorismo, infatti i personaggi commentano sempre sopra la battuta, e questo non rende una scena più divertente, ma la rovina.
Ad alcuni personaggi viene dato il giusto spazio che non avevano, come Todomatsu e i genitori, mentre i fratelli maggiori Choromatsu e Osomatsu, che già nella prima avevano bisogno di più episodi, vengono messi in disparte, e Karamatsu, per i Giapponesi il preferito, che nella prima veniva molto usato, ha poco splendore nella seconda. Ichimatsu è meno in mostra e sempre meno empatico, e esce spesso dal personaggio come Choromatsu. Non si dà possibilità di scenette ad alcuni o non vengono scritti bene, e il loro posto viene preso da personaggi più facili da scrivere come Jyushimatsu.
Gli autori stessi hanno ammesso di avere difficoltà ad usare i personaggi secondari, in primo piano Iyami, che è considerato troppo fuori dai tempi. L'idol Nyaa, prima personaggio raro, qui è mostrata, ma solo quando in lotta con Totoko; Totoko mostra sempre il lato ossessivo, Dayon è ancora più demenziale, Dekapan è meno gentile e più idiota, Hatabou è poco usato...
La parte seria dello show che creava tensione e tristezza è comunque presente, ma è come se mancasse qualcosa, forse è il modo in cui è trattata.
La risposta sul perché dell'umorismo crudo data dai produttori è stata per allontanare le amanti dello yaoi. Non trovo sia stata una buona mossa per varie ragioni: prima di tutto lo show, con personaggi maschi al 90%, era inevitabile attirasse le fujoshi, che in Giappone è quasi sinonimo di otaku femmina, e quindi sono più propense a comprare il merchandise, danneggiando gli affari. Qualsiasi tipologia di opera avrà ship, in questo caso boys love incestuoso che lo staff voleva fermare e, non riuscendoci, ha reso i rapporti tra i fratelli, personaggi che ricorrono sempre, più freddi e poco messi in mostra, danneggiando l'umorismo basato sullo scontro di personalità, mentre molti continueranno comunque ad avere ship mal viste dai creatori, che in risposta hanno dato solo umorismo vuoto e tirato per i capelli, perché le skit sono meno e più lunghe.
Note a favore: questa stagione ha i suoi momenti di inventiva brillante (l'episodio 11 è uno tra i miei preferiti della serie), ma purtroppo non sono abbastanza. Mentre nella prima il rapporto tra episodi divertenti ed episodi sofferti era suppergiù 90:10, qui è 30:70. Una brutta opera intrattiene involontariamente, mentre una commedia che non sa fare il proprio lavoro non è proprio godibile. Speriamo che nella prossima stagione ci siano più scrittori per la serie, perché "Osomatsu-san" li merita.