Ninja Scroll
Un ninja vagabondo, Jubei, un agente segreto del governo, Dakuan, e una shinobi, Kagero, si incontreranno, e per motivi diversi lotteranno contro lo shogun del buio e i suoi sottoposti, gli otto demoni di Kimon, otto ninja dai poteri spaventosi.
Ambientato con ogni probabilità all’inizio dell’epoca Tokugawa, quando qualche sopravvissuto del clan che fu fondato da Hideyoshi Toyotomi spera ancora di far crollare le fondamenta del governo del clan rivale: per far ciò, ha bisogno anche del potere dell’oro e tiene segreta una miniera... il programma dello shogun del buio è di comprare armi da fuoco dagli spagnoli, mentre il capo dei demoni vorrebbe creare un esercito di ninja. D’altronde, ha già tradito in passato...
Azione, amore, sesso, tutto è mescolato da Yoshiaki Kawajiri, il regista, in modo ottimale, e non lo dico da ammiratore di questo maestro: in precedenza ho avuto modo di criticare il suo “La città demoniaca Shinijuku”, che non mi era piaciuto, e gli ingredienti (compreso il fantastico che qui in “Ninja scroll” si manifesta nel potere dei ninja) erano i medesimi, ma i risultati sono divergenti.
“Ninja Scroll” è infatti un prodotto che colpisce in positivo, una storia di cappa e spada, con una trama un po’ prevedibile ma solida. Con personaggi in grado di creare empatia, con cattivi almeno un po’ abbozzati e non lì senza motivo.
Per questo mi sento di dargli lo stesso voto che ho dato al più recente “Vampire Hunter D - Bloodlust” (sempre dell’accoppiata Kawajiri - Madhouse, 2001). Dopo di allora Kawajiri si è impegnato soprattutto negli storyboard.
Comunque, a chi non disprezza gore, horror e sesso quest’opera piacerà, a più di trent’anni dall’uscita in Giappone.
Ambientato con ogni probabilità all’inizio dell’epoca Tokugawa, quando qualche sopravvissuto del clan che fu fondato da Hideyoshi Toyotomi spera ancora di far crollare le fondamenta del governo del clan rivale: per far ciò, ha bisogno anche del potere dell’oro e tiene segreta una miniera... il programma dello shogun del buio è di comprare armi da fuoco dagli spagnoli, mentre il capo dei demoni vorrebbe creare un esercito di ninja. D’altronde, ha già tradito in passato...
Azione, amore, sesso, tutto è mescolato da Yoshiaki Kawajiri, il regista, in modo ottimale, e non lo dico da ammiratore di questo maestro: in precedenza ho avuto modo di criticare il suo “La città demoniaca Shinijuku”, che non mi era piaciuto, e gli ingredienti (compreso il fantastico che qui in “Ninja scroll” si manifesta nel potere dei ninja) erano i medesimi, ma i risultati sono divergenti.
“Ninja Scroll” è infatti un prodotto che colpisce in positivo, una storia di cappa e spada, con una trama un po’ prevedibile ma solida. Con personaggi in grado di creare empatia, con cattivi almeno un po’ abbozzati e non lì senza motivo.
Per questo mi sento di dargli lo stesso voto che ho dato al più recente “Vampire Hunter D - Bloodlust” (sempre dell’accoppiata Kawajiri - Madhouse, 2001). Dopo di allora Kawajiri si è impegnato soprattutto negli storyboard.
Comunque, a chi non disprezza gore, horror e sesso quest’opera piacerà, a più di trent’anni dall’uscita in Giappone.
Già in "La città delle bestie incantatrici" Yoshiaki Kawajiri aveva ibridato l'horror con un altri generi cinematografici, ovvero il thriller e il noir; nel 1993 il regista ci riprova, sempre per lo studio Madhouse (studio d'animazione di cui è anche cofondatore) con un film che coniuga l'horror con le pellicole d'azione (in particolare quelle riguardanti i ninja e i samurai): "Ninja Scroll", uno dei titoli degli anni '90 che hanno contribuito a rendere celebre l'animazione giapponese nel mondo.
In "La città delle bestie incantatrici" avevo notato che Kawajiri possiede un buon occhio registico per quanto riguarda le scene d'azione, e la cosa risalta maggiormente in questo film, poiché i combattimenti non possiedono delle coreografie particolarmente complesse, ma nonostante questo risultano comunque parecchio emozionanti grazie all'abilità del regista (ne è una dimostrazione l'incipit sul ponte). Al contrario Kawajiri si dimostra un regista piuttosto anonimo quando il ritmo si abbassa, e non riesce a coprire le scene con scarse animazioni, che risultano piuttosto fastidiose alla vista.
Ma quelle che si possono definire "pecche" per quanto riguarda il suo lavoro in sede di regia vengono ampiamente coperte dalla sua grande inventiva e dal suo enorme talento come character designer. L'aspetto dei protagonisti è duro e adulto, mentre gli antagonisti possiedono tutti un aspetto inquietante e sanamente sgradevole, come è giusto che sia.
L'inventiva del regista è ben visibile e apprezzabile perché Kawajiri inventa un potere differente per ogni nemico e fa ambientare ogni scontro in una cornice differente, ambiente che in alcuni casi è utile allo svolgimento della battaglia, in altri è usato per lasciare una forte impressione nella mente dello spettatore o simboleggiare lo stato mentale di un personaggio (si veda il combattimento nel tempio abbandonato). Inoltre Kawajiri si dimostra uno dei pochi (e fra questi pochi comprendo anche registi di live-action) che riesce a ideare una scena splatter che non risulti ridicola o causi una risata involontaria, e questa non è una cosa da poco.
"La città delle bestie incantatrici" mi era abbastanza piaciuto, e con "Ninja Scroll" Yoshiaki Kawajiri ha confermato la buona impressione che mi ero fatto su di lui.
In "La città delle bestie incantatrici" avevo notato che Kawajiri possiede un buon occhio registico per quanto riguarda le scene d'azione, e la cosa risalta maggiormente in questo film, poiché i combattimenti non possiedono delle coreografie particolarmente complesse, ma nonostante questo risultano comunque parecchio emozionanti grazie all'abilità del regista (ne è una dimostrazione l'incipit sul ponte). Al contrario Kawajiri si dimostra un regista piuttosto anonimo quando il ritmo si abbassa, e non riesce a coprire le scene con scarse animazioni, che risultano piuttosto fastidiose alla vista.
Ma quelle che si possono definire "pecche" per quanto riguarda il suo lavoro in sede di regia vengono ampiamente coperte dalla sua grande inventiva e dal suo enorme talento come character designer. L'aspetto dei protagonisti è duro e adulto, mentre gli antagonisti possiedono tutti un aspetto inquietante e sanamente sgradevole, come è giusto che sia.
L'inventiva del regista è ben visibile e apprezzabile perché Kawajiri inventa un potere differente per ogni nemico e fa ambientare ogni scontro in una cornice differente, ambiente che in alcuni casi è utile allo svolgimento della battaglia, in altri è usato per lasciare una forte impressione nella mente dello spettatore o simboleggiare lo stato mentale di un personaggio (si veda il combattimento nel tempio abbandonato). Inoltre Kawajiri si dimostra uno dei pochi (e fra questi pochi comprendo anche registi di live-action) che riesce a ideare una scena splatter che non risulti ridicola o causi una risata involontaria, e questa non è una cosa da poco.
"La città delle bestie incantatrici" mi era abbastanza piaciuto, e con "Ninja Scroll" Yoshiaki Kawajiri ha confermato la buona impressione che mi ero fatto su di lui.
Ci troviamo un'altra volta di fronte a uno dei capolavori di Kawajiri. "Ninja Scroll" è caratterizzato da una regia e una tecnica narrativa davvero eccezionali, così come lo sono la fotografia, le inquadrature e l'atmosfera. La storia è ambientata nel Giappone feudale, tra ninja e samurai. Nonostante la presenza di tutti gli elementi tipici del filone "ninja", Kawajiri è riuscito a creare un'opera davvero superlativa. La storia è intrigante e ben strutturata. I personaggi sono ben definiti, non solo Jubei e la bella Kagero, ma persino i nemici hanno una personalità e uno spessore consistenti (aspetto che in opere meno curate viene tralasciato). Anche i poteri sovrumani o demoniaci trovano il loro spazio, ma sono talmente ben inseriti da risultare quasi naturali e mai eccessivi.
Per quello che riguarda la parte tecnica c'è poco da dire... i disegni, tipici dei film di Kawajiri, e le animazioni sono di altissimo livello. In questo lungometraggio non manca proprio niente: c'è moltissima azione, mistero, intrighi, ninja dai poteri demoniaci, con l'aggiunta di una discreta dose di horror e un po' di erotismo. Tutti questi elementi vengono impreziositi da una grande maestria nell'uso della fotografia, dalle inquadrature e dai movimenti di "cinepresa" tipici dei film, anche se tutto è stato semplicemente disegnato, ma è proprio in questo che sta la bravura dello staff che ha realizzato "Ninja Scroll". Insomma, è un capolavoro che non deve mancare nella vostra collezione.
Per quello che riguarda la parte tecnica c'è poco da dire... i disegni, tipici dei film di Kawajiri, e le animazioni sono di altissimo livello. In questo lungometraggio non manca proprio niente: c'è moltissima azione, mistero, intrighi, ninja dai poteri demoniaci, con l'aggiunta di una discreta dose di horror e un po' di erotismo. Tutti questi elementi vengono impreziositi da una grande maestria nell'uso della fotografia, dalle inquadrature e dai movimenti di "cinepresa" tipici dei film, anche se tutto è stato semplicemente disegnato, ma è proprio in questo che sta la bravura dello staff che ha realizzato "Ninja Scroll". Insomma, è un capolavoro che non deve mancare nella vostra collezione.
Scritto e diretto da Yoshiaki Kawajiri, "Ninja scroll" (Jūbee Ninpōchō, 1993) è un film OAV di ambientazione feudale che unisce un marcato gusto per il fantastico/sovrannaturale ad elementi della storiografia ufficiale nipponica, con particolare riferimento alla rivalità tra i clan Tokugawa e Toyotomi esplosa in una lotta senza quartiere agli inizi del XVII sec. dopo la morte di Oda Nobunaga, l'uomo che iniziò l'unificazione del Giappone moderno. La principale fonte d'ispirazione si può riconoscere nei romanzi di Futaro Yamada, l'inventore del genere ninja-mono visionario e dal carattere fortemente erotico, che ha profondamente influenzato intere generazioni di mangaka e animatori. Allo scrittore viene attribuita anche la paternità del termine kunoichi con cui si indicano le donne shinobi, assunte a protagoniste assolute nel racconto "Kunoichi Ninpōchō" (1961).
La storia narra le gesta del ronin Jūbee Kibagami (personaggio liberamente ispirato alla figura storica di Yagyū Jūbee), abilissimo shinobi specializzato nell'arte della katana. Questi, ritrovatosi coinvolto in una serie di misteriosi eventi, incrocerà la sua strada con la bellissima Kagero, kunoichi fiera e letale, e con il viscido Dakuan, scaltro agente segreto governativo. I tre, loro malgrado, dovranno unire le loro forze per sventare il complotto ordito dagli otto Demoni di Kimon, padroni di tecniche micidiali e guidati dall'immortale Lord Genma, il quale ha nelle sue mire un carico d'oro maledetto che gli servirà per creare un potente esercito di ninja allo scopo di sottomettere l'intero paese.
Il film presenta da subito i tratti caratteristici del regista: atmosfere dense e tenebrose, azione incalzante scandita dal susseguirsi di duelli irrealistici e rocamboleschi contro avversari dai poteri sempre più incredibili, scene cruente impastate di torbido erotismo. Il Giappone feudale di Kawagiri è un mondo cupo e spietato dove emerge con forza la figura dell'eroe solitario senza macchia e senza paura, vagabondo disinteressato alle lotte politiche fra clan, che fa della lealtà e del sacrificio le sue armi migliori.
Le animazioni sono grandiose e danno il meglio di sé non solo nei momenti topici dei combattimenti ma anche nei passaggi narrativi meno enfatici, in cui si tratteggia la caratterizzazione e la psicologia dei personaggi, con un attento studio delle inquadrature e con movimenti di macchina in stile live action. Il tutto è impreziosito da un comparto grafico a livelli di eccellenza, sia per quanto riguarda i ricchi e dettagliati fondali scenografici, sia per ciò che concerne il character design, elegantissimo, raffinato ed espressivo, ma che si trasforma in esagerato e parossistico nei momenti di azione concitata e nella fisionomia di alcuni demoni.
Oltre ad essere un compendio di quanto di meglio la tecnica di tradizionale possa offrire per l'epoca, il film è pieno di invenzioni sceniche spettacolari e trovate visive originali, complici la natura demoniaca e i poteri magici dei Kimon, con grande sfoggio di creatività da parte degli animatori. Fra le tante che senz'altro meritano una citazione, vale la pena ricordare la suggestiva scena del lago, in cui i tatuaggi del demone del veleno Benisato prendono vita trasformandosi in veri serpenti, felicissimo escamotage di grande effetto ripreso anche in altri film (Crying Freeman, 1995).
L'imponente colonna sonora di Kaoru Wada non è da meno riuscendo ad inserirsi magnificamente e a imprimere la giusta tensione emotiva alle scene, con le sue ritmiche percussive martellanti e l'ampio uso di strumenti tradizionali che danno un deciso sapore esotico alla pellicola. Infine una nota di merito alla bella canzone sui titoli di coda che chiude il sipario con melodica dolcezza.
In conclusione, consiglio senza remore questo piccolo gioiello animato, vi farà trascorrere un'ora e mezza nel Giappone medievale più buio e violento, è un ottimo esponente del genere "cappa e spada", imprescindibile per gli amanti dell'azione e del sovrannaturale, e probabilmente uno dei più riusciti titoli firmati da Yoshiaki Kawajiri.
La storia narra le gesta del ronin Jūbee Kibagami (personaggio liberamente ispirato alla figura storica di Yagyū Jūbee), abilissimo shinobi specializzato nell'arte della katana. Questi, ritrovatosi coinvolto in una serie di misteriosi eventi, incrocerà la sua strada con la bellissima Kagero, kunoichi fiera e letale, e con il viscido Dakuan, scaltro agente segreto governativo. I tre, loro malgrado, dovranno unire le loro forze per sventare il complotto ordito dagli otto Demoni di Kimon, padroni di tecniche micidiali e guidati dall'immortale Lord Genma, il quale ha nelle sue mire un carico d'oro maledetto che gli servirà per creare un potente esercito di ninja allo scopo di sottomettere l'intero paese.
Il film presenta da subito i tratti caratteristici del regista: atmosfere dense e tenebrose, azione incalzante scandita dal susseguirsi di duelli irrealistici e rocamboleschi contro avversari dai poteri sempre più incredibili, scene cruente impastate di torbido erotismo. Il Giappone feudale di Kawagiri è un mondo cupo e spietato dove emerge con forza la figura dell'eroe solitario senza macchia e senza paura, vagabondo disinteressato alle lotte politiche fra clan, che fa della lealtà e del sacrificio le sue armi migliori.
Le animazioni sono grandiose e danno il meglio di sé non solo nei momenti topici dei combattimenti ma anche nei passaggi narrativi meno enfatici, in cui si tratteggia la caratterizzazione e la psicologia dei personaggi, con un attento studio delle inquadrature e con movimenti di macchina in stile live action. Il tutto è impreziosito da un comparto grafico a livelli di eccellenza, sia per quanto riguarda i ricchi e dettagliati fondali scenografici, sia per ciò che concerne il character design, elegantissimo, raffinato ed espressivo, ma che si trasforma in esagerato e parossistico nei momenti di azione concitata e nella fisionomia di alcuni demoni.
Oltre ad essere un compendio di quanto di meglio la tecnica di tradizionale possa offrire per l'epoca, il film è pieno di invenzioni sceniche spettacolari e trovate visive originali, complici la natura demoniaca e i poteri magici dei Kimon, con grande sfoggio di creatività da parte degli animatori. Fra le tante che senz'altro meritano una citazione, vale la pena ricordare la suggestiva scena del lago, in cui i tatuaggi del demone del veleno Benisato prendono vita trasformandosi in veri serpenti, felicissimo escamotage di grande effetto ripreso anche in altri film (Crying Freeman, 1995).
L'imponente colonna sonora di Kaoru Wada non è da meno riuscendo ad inserirsi magnificamente e a imprimere la giusta tensione emotiva alle scene, con le sue ritmiche percussive martellanti e l'ampio uso di strumenti tradizionali che danno un deciso sapore esotico alla pellicola. Infine una nota di merito alla bella canzone sui titoli di coda che chiude il sipario con melodica dolcezza.
In conclusione, consiglio senza remore questo piccolo gioiello animato, vi farà trascorrere un'ora e mezza nel Giappone medievale più buio e violento, è un ottimo esponente del genere "cappa e spada", imprescindibile per gli amanti dell'azione e del sovrannaturale, e probabilmente uno dei più riusciti titoli firmati da Yoshiaki Kawajiri.
Questo film segna definitivamente la maturità del regista Yoshiaki Kawajiri, già autore di "Wicked city", "Cyber city Oedo 808" e "Demon city Shinjuku". In questi anime, nonostante la notevole perizia registica, la maniacale cura dei dettagli e il character design perfetto, erano presenti dei dialoghi carenti e una generale mancanza di contenuti. In "Ninja Scroll", invece, non è così e, oltre al formidabile apparato tecnico e registico, sarà presente un'ottima trama, di stampo storico-fantastico (i demoni sono onnipresenti nelle opere del regista!) e dei personaggi caratterizzati benissimo.
Kibagami Jubei è un ninja errante dal passato tormentato che per caso si imbatte in Kagero, bellissima ninja reduce dal massacro dei suoi compagni da parte di un demone di pietra, e nel vecchio e meschino Dakuan, agente segreto del governo. Quest'ultimo ingaggia, per mezzo di un ricatto, Kibagami, al fine di usare la sua forza per contrastare un colpo di stato a danno dello shogun dei Tokugawa, programmato da dei misteriosi e carismatici demoni.
La trama è molto semplice, ma funziona alla grande: molti saranno i colpi di scena, gli intrighi e i tradimenti, tutti elementi che scorreranno veloci attraverso una sceneggiatura e un montaggio magistrali.
I personaggi principali sono ben caratterizzati, e finalmente il protagonista, nei combattimenti e nelle faccende di cuore, mostra un po' di vulnerabilità, cosa che non si era mai vista nei film precedenti di Kawajiri. Inoltre le scene di sesso, spesso inserite dal regista a caso e senza un contesto, come ad esempio in "Wicked City", in "Ninja Scroll" sono praticamente assenti: l'amore che nasce tra i protagonisti viene comunicato attraverso gli sguardi, le parole, le azioni.
Le inquadrature studiatissime, la scelta delle ombre, i primi piani, le atmosfere cupe e affascinanti, i richiami alla cultura e alla storia del Giappone rendono questo film un caposaldo del suo genere, che può ricordare una versione fantastica e "darkeggiante" dei film firmati da Kurosawa sui samurai. I contenuti questa volta ci sono: il potere, la rinuncia, la via del bushido, l'amore e la morte, la solitudine dell'eterno guerriero, che vaga senza meta alla ricerca di vendetta. Splendido.
Kibagami Jubei è un ninja errante dal passato tormentato che per caso si imbatte in Kagero, bellissima ninja reduce dal massacro dei suoi compagni da parte di un demone di pietra, e nel vecchio e meschino Dakuan, agente segreto del governo. Quest'ultimo ingaggia, per mezzo di un ricatto, Kibagami, al fine di usare la sua forza per contrastare un colpo di stato a danno dello shogun dei Tokugawa, programmato da dei misteriosi e carismatici demoni.
La trama è molto semplice, ma funziona alla grande: molti saranno i colpi di scena, gli intrighi e i tradimenti, tutti elementi che scorreranno veloci attraverso una sceneggiatura e un montaggio magistrali.
I personaggi principali sono ben caratterizzati, e finalmente il protagonista, nei combattimenti e nelle faccende di cuore, mostra un po' di vulnerabilità, cosa che non si era mai vista nei film precedenti di Kawajiri. Inoltre le scene di sesso, spesso inserite dal regista a caso e senza un contesto, come ad esempio in "Wicked City", in "Ninja Scroll" sono praticamente assenti: l'amore che nasce tra i protagonisti viene comunicato attraverso gli sguardi, le parole, le azioni.
Le inquadrature studiatissime, la scelta delle ombre, i primi piani, le atmosfere cupe e affascinanti, i richiami alla cultura e alla storia del Giappone rendono questo film un caposaldo del suo genere, che può ricordare una versione fantastica e "darkeggiante" dei film firmati da Kurosawa sui samurai. I contenuti questa volta ci sono: il potere, la rinuncia, la via del bushido, l'amore e la morte, la solitudine dell'eterno guerriero, che vaga senza meta alla ricerca di vendetta. Splendido.
Ninja Scroll è un bellissimo film di due ore piene del genere Samurai/Demoni. Infatti si ambienta all'epoca del Giappone feudale, con ninja e demoni. La storia narra di un ninja mercenario che, con l'inganno, viene assunto per recuperare un carico d'oro rubato da un'orda di ninja demoni che vorrebbero utilizzarlo per la conquista del paese, assoggettandolo ad un regime di terrore e orrore.
La storia non ha particolari colpi di scena, ma segue le trame classiche epico-cavalleresche degli anni '80: l'eroe invincibile, solitario e romantico, la bella di turno e il cattivone di turno. Ciò però non significa che l'anime sia noioso, tutt'altro. È estremamente ben fatto, sia per il character design, sia per le animazioni (certo, oggi la tecnologia è superiore, ma il lavoro è comunque pienamente soddisfacente), sia per il ritmo incalzante e la tanta tanta azione. Non manca l'eroismo, il sentimento amoroso. Chiaramente è consigliato ad un pubblico adulto date le scene erotiche, la continua presenza di violenza, sangue e orrori. Due ore di film epico cavalleresco che vi terranno inchiodati allo schermo. Questo film è uno degli ultimi regali degli anni 80 (pur essendo del 93), decennio di grande produzione di anime di qualità. Voto quindi: 9, quasi ottimo.
La storia non ha particolari colpi di scena, ma segue le trame classiche epico-cavalleresche degli anni '80: l'eroe invincibile, solitario e romantico, la bella di turno e il cattivone di turno. Ciò però non significa che l'anime sia noioso, tutt'altro. È estremamente ben fatto, sia per il character design, sia per le animazioni (certo, oggi la tecnologia è superiore, ma il lavoro è comunque pienamente soddisfacente), sia per il ritmo incalzante e la tanta tanta azione. Non manca l'eroismo, il sentimento amoroso. Chiaramente è consigliato ad un pubblico adulto date le scene erotiche, la continua presenza di violenza, sangue e orrori. Due ore di film epico cavalleresco che vi terranno inchiodati allo schermo. Questo film è uno degli ultimi regali degli anni 80 (pur essendo del 93), decennio di grande produzione di anime di qualità. Voto quindi: 9, quasi ottimo.
Nel 1933, da una storia da lui stesso scritta, (ma ispirata dai racconti di Futaro Yamada) Yoshiaki Kawajiri dirige Ninja Scroll, un film d'animazione dalla durata di un'ora e mezza circa, che col passare degli anni diviene uno dei simboli dell'animazione giapponese nel mondo.
La trama ambientata nel Giappone feudale ci mostra un ninja solitario, Jubei Kibagami, che per portare a termine una missione assegnatagli si troverà in una situazione molto difficile, e da un compito che sta per portare a termine si ritroverà in un altro nel quale forse neanche uno come lui potrà sopravvivere. Infatti un clan di ninja molto forti e con poteri spaventosi, ha intenzione di formare un esercito imbattibile con lo scopo di sottomettere lo Shogun e l'intero Giappone. Il nostro eroe non c'entra nulla con questa storia ma stranamente si trova immischiato in questo caso e non può fare a meno di combattere.
La storia ricca di colpi di scena ci mette al cospetto di innumerevoli scontri mozzafiato che si susseguono, dando spazio anche ad una componente drammatica non indifferente che si perpetuerà nel cammino dell'eroe.
Abbiamo altri due protagonisti, che ci allieteranno (l'uno mica tanto, l'altra un bel po'), con la loro compagnia: parliamo di Dakuan, una vecchia spia del governo Tokugawa che sfrutta i nostri eroi anche con l'inganno per arrivare al suo scopo, e Kagero, una bella ninja Koga con un carattere apparentemente forte e che col passare del tempo si innamorerà di Jubei. Anche gli antagonisti sono abbastanza caratterizzati.
Le animazioni, il character design di Yutaka Minowa e la colonna sonora di Kaoru Wada impreziosiscono questo straordinario lavoro che nel complesso risulta davvero straordinario.
Insomma, se ricercate azione, una storia ben strutturata e a forte contenuto drammatico non potete assolutamente perdere quest'opera. Ninja Scroll in definitiva, è una storia semplice ma molto adulta e anche se non è adatta ai deboli di stomaco, racchiude comunque valori molto importanti.
La trama ambientata nel Giappone feudale ci mostra un ninja solitario, Jubei Kibagami, che per portare a termine una missione assegnatagli si troverà in una situazione molto difficile, e da un compito che sta per portare a termine si ritroverà in un altro nel quale forse neanche uno come lui potrà sopravvivere. Infatti un clan di ninja molto forti e con poteri spaventosi, ha intenzione di formare un esercito imbattibile con lo scopo di sottomettere lo Shogun e l'intero Giappone. Il nostro eroe non c'entra nulla con questa storia ma stranamente si trova immischiato in questo caso e non può fare a meno di combattere.
La storia ricca di colpi di scena ci mette al cospetto di innumerevoli scontri mozzafiato che si susseguono, dando spazio anche ad una componente drammatica non indifferente che si perpetuerà nel cammino dell'eroe.
Abbiamo altri due protagonisti, che ci allieteranno (l'uno mica tanto, l'altra un bel po'), con la loro compagnia: parliamo di Dakuan, una vecchia spia del governo Tokugawa che sfrutta i nostri eroi anche con l'inganno per arrivare al suo scopo, e Kagero, una bella ninja Koga con un carattere apparentemente forte e che col passare del tempo si innamorerà di Jubei. Anche gli antagonisti sono abbastanza caratterizzati.
Le animazioni, il character design di Yutaka Minowa e la colonna sonora di Kaoru Wada impreziosiscono questo straordinario lavoro che nel complesso risulta davvero straordinario.
Insomma, se ricercate azione, una storia ben strutturata e a forte contenuto drammatico non potete assolutamente perdere quest'opera. Ninja Scroll in definitiva, è una storia semplice ma molto adulta e anche se non è adatta ai deboli di stomaco, racchiude comunque valori molto importanti.
Rispetto alla serie tv sicuramente il film è degno di essere visto fino alla fine. Va tenuto conto che si parla di un'opera abbastanza vecchia rispetto ai canoni attuali e quindi il voto è dato anche tenendo conto di questo.
Il disegno è bello e fluido, diverso dalla serie tv con dei tratti molto più lineari e dei fisici che anche mister olympia si sognerebbe. I combattimenti vengono svolti egregiamente anche se come al solito durano poco e in alcune occasioni vengono ripetute le stesse immagini.
La storia ruota intorno a questo samurai che si ritroverà a dover fronteggiare una banda di demoni che volevano impadronirsi del mondo. Narrativamente dunque l'opera è scontata e banale ma non è di certo un problema perché al suo interno ci sono anche drammi(relazioni che non possono esistere o che vengono fermate) ed amore. In alcuni momenti poi si finisce nello splatter o nella violenza fisica (ci sono anche scene di sesso seppur in minima parte).
Una nota dolente è che ci sono molti personaggi con particolari abilità ma che durano pochissimi secondi senza mostrare il loro vero potere, oppure anche accettando l'esistenza di demoni, il protagonista prende certi colpi che avrebbero dovuto dilaniarlo.
L'unica nota positiva sul comparto audio è per la sigla finale molto carina.
Lo consiglio anche se purtroppo è totalmente italiano. Vi ricordo che è ricco di scene cruente e perverse quindi i più giovani ed impressionabili dovrebbero evitarlo.
Il disegno è bello e fluido, diverso dalla serie tv con dei tratti molto più lineari e dei fisici che anche mister olympia si sognerebbe. I combattimenti vengono svolti egregiamente anche se come al solito durano poco e in alcune occasioni vengono ripetute le stesse immagini.
La storia ruota intorno a questo samurai che si ritroverà a dover fronteggiare una banda di demoni che volevano impadronirsi del mondo. Narrativamente dunque l'opera è scontata e banale ma non è di certo un problema perché al suo interno ci sono anche drammi(relazioni che non possono esistere o che vengono fermate) ed amore. In alcuni momenti poi si finisce nello splatter o nella violenza fisica (ci sono anche scene di sesso seppur in minima parte).
Una nota dolente è che ci sono molti personaggi con particolari abilità ma che durano pochissimi secondi senza mostrare il loro vero potere, oppure anche accettando l'esistenza di demoni, il protagonista prende certi colpi che avrebbero dovuto dilaniarlo.
L'unica nota positiva sul comparto audio è per la sigla finale molto carina.
Lo consiglio anche se purtroppo è totalmente italiano. Vi ricordo che è ricco di scene cruente e perverse quindi i più giovani ed impressionabili dovrebbero evitarlo.
"Ninja Scroll" ("Jubee Ninpucho") rappresenta probabilmente il più famoso omaggio ai racconti "Ninpucho" di Futaro Yamada.
Un'altra opera che si gioverà dei suoi contenuti sarà il molto più recente "Basilisk", con il quale il film in questione presenta non poche affinità.
Ma torniamo alla produzione che ora ci interessa, questo lungometraggio scritto e diretto da Yoshiaki Kawajiri, datato 1993.
La vicenda trattata si ispira alle gesta del ninja Jubei Yagyu, ripreso in innumerevoli occasioni: in quella che ci riguarda, l'eroe, rinominato Jubei Kibagami, è un ninja errante che si unisce al vecchio Dakuan, una spia dei Tokugawa (shogun del Giappone), e alla giovane Kagero, una ninja affascinante, intenzionata a vendicare i propri compagni uccisi. Il trio intende sventare i piani dello Shogun del Buio, che trama per rovesciare il governo con l'aiuto di otto ninja tanto potenti da essere considerati dei demoni. Ha quindi inizio una lotta senza quartiere, fatta di intrighi ma anche e soprattutto di violenti e velocissimi scontri, in cui ognuno ha modo di mostrare la propria destrezza nella lotta corpo a corpo e nell'uso delle armi. Mentre la battaglia infuria, Jubei e Kagero cominciano a sentirsi attratti l'uno dall'altra. L'amore pronto a sbocciare potrebbe però finire in tragedia, alla luce del prolungarsi dei combattimenti...
Realizzato magnificamente, il film esibisce una dinamica invidiabile, che lo colloca di diritto tra i migliori del genere.
La sceneggiatura non si perde in sottigliezze e scorre godibilmente grazie anche ad un'ammirabile realizzazione.
Ogni elemento è ben ammaestrato, a partire da animazioni straordinariamente fluide, che non temono confronti e in un certo modo anticipano ciò che verrà mostrato in "Kenshin".
I disegni fanno un'ottima figura, e così anche la gestione delle ombre e la scelta cromatica.
Lampante è lo zampino Kaoru Wada, alle prime armi nel mondo dell'animazione (in "3x3 occhi" e "Alita" i primi apporti), ma già stilisticamente distinguibile, per quanto riguarda la composizione della colonna sonora.
"Ninja Scroll" è un'opera alquanto matura, che non si rivolge a qualunque fascia d'età, ma a coloro che desiderano una ricostruzione almeno in parte realistica dello spietato Giappone feudale, quello intriso di sangue e di leggende.
Un'altra opera che si gioverà dei suoi contenuti sarà il molto più recente "Basilisk", con il quale il film in questione presenta non poche affinità.
Ma torniamo alla produzione che ora ci interessa, questo lungometraggio scritto e diretto da Yoshiaki Kawajiri, datato 1993.
La vicenda trattata si ispira alle gesta del ninja Jubei Yagyu, ripreso in innumerevoli occasioni: in quella che ci riguarda, l'eroe, rinominato Jubei Kibagami, è un ninja errante che si unisce al vecchio Dakuan, una spia dei Tokugawa (shogun del Giappone), e alla giovane Kagero, una ninja affascinante, intenzionata a vendicare i propri compagni uccisi. Il trio intende sventare i piani dello Shogun del Buio, che trama per rovesciare il governo con l'aiuto di otto ninja tanto potenti da essere considerati dei demoni. Ha quindi inizio una lotta senza quartiere, fatta di intrighi ma anche e soprattutto di violenti e velocissimi scontri, in cui ognuno ha modo di mostrare la propria destrezza nella lotta corpo a corpo e nell'uso delle armi. Mentre la battaglia infuria, Jubei e Kagero cominciano a sentirsi attratti l'uno dall'altra. L'amore pronto a sbocciare potrebbe però finire in tragedia, alla luce del prolungarsi dei combattimenti...
Realizzato magnificamente, il film esibisce una dinamica invidiabile, che lo colloca di diritto tra i migliori del genere.
La sceneggiatura non si perde in sottigliezze e scorre godibilmente grazie anche ad un'ammirabile realizzazione.
Ogni elemento è ben ammaestrato, a partire da animazioni straordinariamente fluide, che non temono confronti e in un certo modo anticipano ciò che verrà mostrato in "Kenshin".
I disegni fanno un'ottima figura, e così anche la gestione delle ombre e la scelta cromatica.
Lampante è lo zampino Kaoru Wada, alle prime armi nel mondo dell'animazione (in "3x3 occhi" e "Alita" i primi apporti), ma già stilisticamente distinguibile, per quanto riguarda la composizione della colonna sonora.
"Ninja Scroll" è un'opera alquanto matura, che non si rivolge a qualunque fascia d'età, ma a coloro che desiderano una ricostruzione almeno in parte realistica dello spietato Giappone feudale, quello intriso di sangue e di leggende.
"Ninja Scroll" è sicuramente un titolo che in molti avranno sentito nominare, poiché ricorre spesso quando si parla di anime, in particolare dell'animazione giapponese in occidente, e giustamente direi, visto che è un prodotto più che buono ed è il titolo che ha reso famoso Kawajiri.
La storia è ambientata nel Giappone feudale e mostra i combattimenti dell'abile ninja Kibagami Jubei, forzatamente coinvolto dal vecchio Dakuan in una lotta tra fazioni, in cui ci si contende il dominio sul Giappone. In questa spietata lotta Jubei sarà affiancato dalla bella assaggiatrice di veleni Kagero, con conseguente storia d'amore.
Dal punto di vista tecnico, questo anime risulta spettacolare per i tempi in cui è stato creato. Le animazioni sono molto fluide e tutto concorre a dar vita ad un prodotto dalla qualità impressionante. Il tocco di Kawajiri si sente solo leggermente: per esempio, a parte personaggi come Kagero o Genma, il chara design si distacca fortemente da suoi precedenti lavori come Cyber City Oedo e Demon City Shinjuku. Anche l'ambientazione è abbastanza estranea al famoso regista, che ci ha abituato a fantasy contemporanei o futuristici. Ritornano invece le tinte bluastre o rossastre che lo contraddistinguono. L'elemento splatter è un po' più forte in questo film, come alcune incursioni nel campo del sesso lo avvicinano a "La città delle bestie incantatrici".
La trama, anche se più curata rispetto a lavori precedenti, è molto semplice. Dopotutto, Ninja Scroll è uno shonen in cui a farla da padrone sono l'azione e i combattimenti. E ci riesce bene: le scene d'azione sono emozionanti e i personaggi, in particolare i nemici, sono graficamente ben curati e accattivanti, come Kawajiri aveva già fatto in Demon City Shinjuku. Non solo la loro immagine, ma anche le loro abilità li rendono simili ai character dei videogiochi di genere picchiaduro, e hanno sicuramente ispirato personaggi di shonen oggi famosi come Trigun e Bleach.
Se dovessi muovere una critica, la farei alle scene di sesso. Alcune le trovo assolutamente inutili, ed essendo Ninja Scroll un prodotto maturo, non penso che ci sia bisogno di fanservice. Molte scene di sesso sono troppo esasperate: non è per fare il moralista, ma in un'opera di tale livello bisogna stare attenti a non scivolare nell'inutilità.
A parte questa critica, su cui si può sorvolare (e sulla quale magari alcuni non saranno d'accordo), Ninja Scroll è un prodotto veramente buono, degno di essere visto e ricordato, perfetto per chi cerca uno shonen con scene d'azione emozionanti e combattimenti all'ultimo sangue, senza trama troppo drammatica o elaborata.
La storia è ambientata nel Giappone feudale e mostra i combattimenti dell'abile ninja Kibagami Jubei, forzatamente coinvolto dal vecchio Dakuan in una lotta tra fazioni, in cui ci si contende il dominio sul Giappone. In questa spietata lotta Jubei sarà affiancato dalla bella assaggiatrice di veleni Kagero, con conseguente storia d'amore.
Dal punto di vista tecnico, questo anime risulta spettacolare per i tempi in cui è stato creato. Le animazioni sono molto fluide e tutto concorre a dar vita ad un prodotto dalla qualità impressionante. Il tocco di Kawajiri si sente solo leggermente: per esempio, a parte personaggi come Kagero o Genma, il chara design si distacca fortemente da suoi precedenti lavori come Cyber City Oedo e Demon City Shinjuku. Anche l'ambientazione è abbastanza estranea al famoso regista, che ci ha abituato a fantasy contemporanei o futuristici. Ritornano invece le tinte bluastre o rossastre che lo contraddistinguono. L'elemento splatter è un po' più forte in questo film, come alcune incursioni nel campo del sesso lo avvicinano a "La città delle bestie incantatrici".
La trama, anche se più curata rispetto a lavori precedenti, è molto semplice. Dopotutto, Ninja Scroll è uno shonen in cui a farla da padrone sono l'azione e i combattimenti. E ci riesce bene: le scene d'azione sono emozionanti e i personaggi, in particolare i nemici, sono graficamente ben curati e accattivanti, come Kawajiri aveva già fatto in Demon City Shinjuku. Non solo la loro immagine, ma anche le loro abilità li rendono simili ai character dei videogiochi di genere picchiaduro, e hanno sicuramente ispirato personaggi di shonen oggi famosi come Trigun e Bleach.
Se dovessi muovere una critica, la farei alle scene di sesso. Alcune le trovo assolutamente inutili, ed essendo Ninja Scroll un prodotto maturo, non penso che ci sia bisogno di fanservice. Molte scene di sesso sono troppo esasperate: non è per fare il moralista, ma in un'opera di tale livello bisogna stare attenti a non scivolare nell'inutilità.
A parte questa critica, su cui si può sorvolare (e sulla quale magari alcuni non saranno d'accordo), Ninja Scroll è un prodotto veramente buono, degno di essere visto e ricordato, perfetto per chi cerca uno shonen con scene d'azione emozionanti e combattimenti all'ultimo sangue, senza trama troppo drammatica o elaborata.
I miei ricordi sulla visione di questo film risalgono ad una calda estate di molti anni fa, con due amici nel mio salotto, cercando di scacciare la calura e le zanzare con il Morettone nazionale ghiacciato che ci passavamo sul collo prima di berlo.
L’ambientazione è di quelle che coinvolgono subito, la grande guerra che precedette l’insediarsi dei Tokugawa alla guida del Giappone. Il periodo preciso, per i pignoli, è quello dell’Azuchi Momoyama, (1573-1603) ossia i trent’anni di inabilità politica che daranno il via alla stirpe degli Shogun più conosciuti. Noto anche come periodo dei tre padri unificatori (Oda Nobunaga, Hideyoshi Toyotomi e Ieiyasu Tokugawa) fa da sfondo , nel bel mezzo del suo svolgersi (la fine del XVI° secolo) alla nostra storia. Hideyoshi Toyotomi è infatti la grande ombra su chi si apre il sipario dell’intera vicenda.
Il protagonista è Jubei Kibagami un ninja col nome che è richiamo non troppo velato all’omonimo Yagyu, ormai mito in patria. La sorte spingerà Jubei, maestro di spada, a difendere la coprotagonista della serie : Kagero, ultima discendente di un’antica stirpe di assaggiatori (i tizi che verificavano la presenza di veleno nel cibo dei nobili). Il clan della ragazza è stato sterminato da un’organizzazione che con la storia centra pochino, i sedicenti Demoni di Kimon capitanati dal sinistro Himuro Genma. Un’organizzazione di ninja guerrieri senza scrupoli, che mira a ribaltare lo shogunato per impossessarsi del potere. A completare il quadretto Dakuan, un vecchio dall’aria innocua che sarà perno di tutta la trama. Non voglio svelare altro perché questo film va gustato così, scoprendo un colpo di scena alla volta e da scoprire c’è davvero parecchio. La trama è fittissima, fulminea, spietata. Non lascia tempo di prendere fiato che subito qualche altro mistero si svela lasciando lo spettatore di stucco. Ma del resto non c’è da stupirsi di questo se si pensa che regia e sceneggiatura sono nelle mani di un solo grande pilastro dell’animazione anni nipponico : Yoshiaki Kawajiri, che già in quel suo “La città delle bestie incantatrici” aveva curato entrambi gli aspetti della produzione.
Il disegno è di quelli che lasciano il segno. Graffiante, intrigante, curatissimo. Colori vividi, luci emozionanti, con scenari che spesso paiono uscire dallo schermo. E pensare che l’anno di produzione è il 1992, un anno effettivamente rivoluzionario per l’animazione nipponica, che ci regala titoli dalla grafica davvero innovativa (Due come noi, Porco rosso, Sailor Moon).Una nota di merito va spera per le musiche, affascinanti e soffuse che si trasformano in ritmi sfrenati ma sempre melodici, durante le azioni più rapide. Dietro ciò un nome : Karou Wada, che pochi sapranno ricordare a una prima lettura ma se dico “La colonna sonora di alita” ecco che tutti fanno un balzo dalla sedia con una mano in faccia e quell’espressione di “Capspita, davvero?”.
Un film decisamente bello, pregevole, che scorre nel tempo del Giappone medioevale senza collocarsi in una data molto precisa ma dandoci via via molti indizi. Degno di essere visto e rivisto. Dieci.
L’ambientazione è di quelle che coinvolgono subito, la grande guerra che precedette l’insediarsi dei Tokugawa alla guida del Giappone. Il periodo preciso, per i pignoli, è quello dell’Azuchi Momoyama, (1573-1603) ossia i trent’anni di inabilità politica che daranno il via alla stirpe degli Shogun più conosciuti. Noto anche come periodo dei tre padri unificatori (Oda Nobunaga, Hideyoshi Toyotomi e Ieiyasu Tokugawa) fa da sfondo , nel bel mezzo del suo svolgersi (la fine del XVI° secolo) alla nostra storia. Hideyoshi Toyotomi è infatti la grande ombra su chi si apre il sipario dell’intera vicenda.
Il protagonista è Jubei Kibagami un ninja col nome che è richiamo non troppo velato all’omonimo Yagyu, ormai mito in patria. La sorte spingerà Jubei, maestro di spada, a difendere la coprotagonista della serie : Kagero, ultima discendente di un’antica stirpe di assaggiatori (i tizi che verificavano la presenza di veleno nel cibo dei nobili). Il clan della ragazza è stato sterminato da un’organizzazione che con la storia centra pochino, i sedicenti Demoni di Kimon capitanati dal sinistro Himuro Genma. Un’organizzazione di ninja guerrieri senza scrupoli, che mira a ribaltare lo shogunato per impossessarsi del potere. A completare il quadretto Dakuan, un vecchio dall’aria innocua che sarà perno di tutta la trama. Non voglio svelare altro perché questo film va gustato così, scoprendo un colpo di scena alla volta e da scoprire c’è davvero parecchio. La trama è fittissima, fulminea, spietata. Non lascia tempo di prendere fiato che subito qualche altro mistero si svela lasciando lo spettatore di stucco. Ma del resto non c’è da stupirsi di questo se si pensa che regia e sceneggiatura sono nelle mani di un solo grande pilastro dell’animazione anni nipponico : Yoshiaki Kawajiri, che già in quel suo “La città delle bestie incantatrici” aveva curato entrambi gli aspetti della produzione.
Il disegno è di quelli che lasciano il segno. Graffiante, intrigante, curatissimo. Colori vividi, luci emozionanti, con scenari che spesso paiono uscire dallo schermo. E pensare che l’anno di produzione è il 1992, un anno effettivamente rivoluzionario per l’animazione nipponica, che ci regala titoli dalla grafica davvero innovativa (Due come noi, Porco rosso, Sailor Moon).Una nota di merito va spera per le musiche, affascinanti e soffuse che si trasformano in ritmi sfrenati ma sempre melodici, durante le azioni più rapide. Dietro ciò un nome : Karou Wada, che pochi sapranno ricordare a una prima lettura ma se dico “La colonna sonora di alita” ecco che tutti fanno un balzo dalla sedia con una mano in faccia e quell’espressione di “Capspita, davvero?”.
Un film decisamente bello, pregevole, che scorre nel tempo del Giappone medioevale senza collocarsi in una data molto precisa ma dandoci via via molti indizi. Degno di essere visto e rivisto. Dieci.
Uno dei migliori film di animazioni a mio giudizio, sicuramente il migliore di Kawajiri, Ninja Scroll è per molti versi una perla rara, ma passato a suo tempo ingiustamente inosservato anche in Giappone (credo abbia avuto più successo in America, dove è uno dei nomi più ricorrenti quando dei famosi registi americani citano il mondo degli anime).
Ambientato in un Giappone feudale (periodo Tokugawa) storicamente preciso ma dai contorni fantastici, uno spietato mondo abitato da ninja dalle capacità inumane e spesso grottesche, dove intrighi e cospirazioni politiche si intrecciano intorno alla figura di un misterioso gruppo di individui, chiamati “i nove demoni di Kimo”, ed allo sfortunato protagonista, che si troverà suo malgrado risucchiato in una vicenda oscura, che nel suo progressivo dipanarsi si rivelerà ben più grande di lui.
Una trama anche complessa, e per nulla banale, che fa da sfondo ad una masnada di strani personaggi, ed è proprio alla caratterizzazione scenica di questi che il film deve molto della sua forza d'impatto, un elemento peculiare del regista che qui sforna le sue migliori creazioni. I personaggi sono davvero molto ben fatti, anche sul piano caratteriale. Splendidi d'altronde anche i dialoghi.
Sul piano tecnico siamo davanti ad un film superbo, stupefacente sia nei disegni che nelle animazioni, fluide ed impeccabili per tutta la durata del film. La regia è precisa in modo millimetrico, i combattimenti sono serrati e sempre avvincenti, l'attenzione non cala mai.
Da sottolineare però, se non lo si fosse capito, che il film ha contenuti piuttosto crudi, sia in violenza che in erotismo, per cui mi sento di sconsigliarlo SOLO ai piccolini o agli stomaci deboli. Per tutti gli altri è un film assolutamente da vedere!
Ambientato in un Giappone feudale (periodo Tokugawa) storicamente preciso ma dai contorni fantastici, uno spietato mondo abitato da ninja dalle capacità inumane e spesso grottesche, dove intrighi e cospirazioni politiche si intrecciano intorno alla figura di un misterioso gruppo di individui, chiamati “i nove demoni di Kimo”, ed allo sfortunato protagonista, che si troverà suo malgrado risucchiato in una vicenda oscura, che nel suo progressivo dipanarsi si rivelerà ben più grande di lui.
Una trama anche complessa, e per nulla banale, che fa da sfondo ad una masnada di strani personaggi, ed è proprio alla caratterizzazione scenica di questi che il film deve molto della sua forza d'impatto, un elemento peculiare del regista che qui sforna le sue migliori creazioni. I personaggi sono davvero molto ben fatti, anche sul piano caratteriale. Splendidi d'altronde anche i dialoghi.
Sul piano tecnico siamo davanti ad un film superbo, stupefacente sia nei disegni che nelle animazioni, fluide ed impeccabili per tutta la durata del film. La regia è precisa in modo millimetrico, i combattimenti sono serrati e sempre avvincenti, l'attenzione non cala mai.
Da sottolineare però, se non lo si fosse capito, che il film ha contenuti piuttosto crudi, sia in violenza che in erotismo, per cui mi sento di sconsigliarlo SOLO ai piccolini o agli stomaci deboli. Per tutti gli altri è un film assolutamente da vedere!
Bello!!!
Questo film (uscito prima della serie TV) è sicuramente il prodotto che meglio dipinge il nostro Kusanaghi Jubei, ninja "libero" che gira per il Giappone...
L'anime non ha una storia particolarmente innovativa, con un plot abbastanza standard, ma la regia e la narrazione sono molto buone pertanto ne fanno un prodotto davvero interessante, in special modo per quegli anni ;)
Il nostro protagonista si imbatterà in un gruppo di "cattivi" che hanno dei poter particolari, tutto questo perchè ha voluto salvare una ninja di nome Kagero, la quale sta per essere violentata da uno della banda.
Jubei si troverà li quasi per caso e da qui in poi le varie vicissitudini lo porteranno ad essere preda della vendetta dei 7!
Come si può notare il plot è semplice, ma i colpi di scena ed il fatto che il nostro "eroe" non ha poteri di alcuna sorta, ma solo la sua abilità con la spada, seppur peculiare!
Quando ho visto la video cassetta mi ha subito incuriosito la copertina, sapendo che era un film pensai subito di acquistarla e ne fui felice.
C'è anche l'edizione DVD che è stata curata un po' meglio ma è sempre un film che ha i suoi anni, dal punto di vista tecnico.
Insomma, storia interessante, animazioni molto buone, un chara design apprezzabile, caratterizzazione dei personaggi buone (nel limite del tempo a disposizione ovviamente) e musiche discrete.
Vi consiglio di vederlo non ne resterete delusi ;)
Questo film (uscito prima della serie TV) è sicuramente il prodotto che meglio dipinge il nostro Kusanaghi Jubei, ninja "libero" che gira per il Giappone...
L'anime non ha una storia particolarmente innovativa, con un plot abbastanza standard, ma la regia e la narrazione sono molto buone pertanto ne fanno un prodotto davvero interessante, in special modo per quegli anni ;)
Il nostro protagonista si imbatterà in un gruppo di "cattivi" che hanno dei poter particolari, tutto questo perchè ha voluto salvare una ninja di nome Kagero, la quale sta per essere violentata da uno della banda.
Jubei si troverà li quasi per caso e da qui in poi le varie vicissitudini lo porteranno ad essere preda della vendetta dei 7!
Come si può notare il plot è semplice, ma i colpi di scena ed il fatto che il nostro "eroe" non ha poteri di alcuna sorta, ma solo la sua abilità con la spada, seppur peculiare!
Quando ho visto la video cassetta mi ha subito incuriosito la copertina, sapendo che era un film pensai subito di acquistarla e ne fui felice.
C'è anche l'edizione DVD che è stata curata un po' meglio ma è sempre un film che ha i suoi anni, dal punto di vista tecnico.
Insomma, storia interessante, animazioni molto buone, un chara design apprezzabile, caratterizzazione dei personaggi buone (nel limite del tempo a disposizione ovviamente) e musiche discrete.
Vi consiglio di vederlo non ne resterete delusi ;)
Storie di Ninja by Yoshiaki Kawajiri.
Questo film del 1993 si presenta come un western in chiave nipponica (ninja, per l'esattezza), correlato da una serie di personaggi veramente ben caratterizzati, (soprattutto i cattivi) e un protagonista carismatico (insomma un Clint Eastwood con la spada). Che dire, animazioni fluide per quegli anni e una regia che, benché non impeccabile, di buona fattura. L'unica "seria" pecca riscontrata risulta verso la fine, durante il combattimento finale, infatti la resistenza ai cazzotti del protagonista mi é sembrata un po' "surreale".
Nonostante tutto merita di essere visto. Voto: 7.2
Questo film del 1993 si presenta come un western in chiave nipponica (ninja, per l'esattezza), correlato da una serie di personaggi veramente ben caratterizzati, (soprattutto i cattivi) e un protagonista carismatico (insomma un Clint Eastwood con la spada). Che dire, animazioni fluide per quegli anni e una regia che, benché non impeccabile, di buona fattura. L'unica "seria" pecca riscontrata risulta verso la fine, durante il combattimento finale, infatti la resistenza ai cazzotti del protagonista mi é sembrata un po' "surreale".
Nonostante tutto merita di essere visto. Voto: 7.2