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Utente153071

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Utente153071

Episodi visti: 34/34 --- Voto 10
Credevate che la terza stagione di "Bishoujo Senshi Sailor Moon" fosse la migliore in assoluto?
A quanto pare, ci sbagliavamo tutti quanti. in quanto quest'ultima stagione è semplicemente un capolavoro dall'inizio alla fine. Con meno episodi delle stagioni precedenti, ma la trama scorre liscia come l'olio; non ci sono gli eccessi di pessimismo che avevo riscontrato nella, comunque ottima, terza serie, l'animazione è al top della forma, assolutamente mostruosa la crescita di Usagi - qui diventata una Donna con la D maiuscola - che vive conflitti emotivi interni che più reali non si può mentre assurge al ruolo di palese icona religiosa con scene richiamanti le spine di cristiana memoria e altre simbologie religiose, e le altre senshi (Minako e Ami fra tutte) non sono da meno.

Nulla da dire neanche sugli innuendo gender-bender/bishounen delle Sailor Stars (di cui una palesemente lesbica), innuendo rimossi non si sa per quale motivo dalla censura italica, ma che -per fortuna- nella versione da me visionata erano invece tutti in bella vista. Applausi alla Toei per essersi superata al quinto tentativo, vergogna a più non posso per chi ci ha impedito di sperimentare questo capolavoro nella sua interezza quando è uscito per pressioni insensate e paure spinte da demagoghe in cerca di visibilità.

Se siete amanti del supereroismo e/o degli anime, non perdetevi questa serie e questo ottimo franchise, non ve ne pentirete. C'è più "realismo delle relazioni" qui che nel lavoro di molte major americane del settore...


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Otaku moderato

Episodi visti: 34/34 --- Voto 9
Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler

Naoko Takeuchi ruppe la barriera del pubblico maschile e femminile con il suo manga, che in seguito ebbe il successo vero e proprio con l’adattamento animato, a prescindere dalle differenze narrative: “Sailor Moon”, che unendo le tematiche delle serie Shoujo, ovvero ragazze e romanticismo, con quelle di uno Shonen, ovvero narrativa appassionante, nemici e combattimenti, creò il punto di unione per entrambe le tipologie, che divennero col tempo sempre più fonte d’ispirazione nell'animazione in futuro.
E dopo ben quattro avventure, in compagnia delle “Guerriere Sailor”, è arrivato il momento di scrivere la parola fine alla storia con l’ultimo arco narrativo del Manga: “Stars”, in parallelo all'ultima serie animata dal titolo “Sailor Moon Sailor Stars”.

Avviso subito di una cosa: stavolta il nostro paladino maschile Tuxedo Kamen (Mamoru) sarà quasi assente per motivi narrativi.

Nelle prime sei puntate, di fatto un filler, ritroveremo tutte le Guerriere Sailor apparse nelle varie serie, ovvero Moon (Usagi), Mercury (Ami), Mars (Rei), Jupiter (Makoto), Venus (Minako), Uranus (Haruka), Neptune (Michiru), Saturn (Hotaru, si, è tornata), Pluto (Setsuna) e Chibiusa (Trasformata), intente a dover fronteggiare una ritornata Nehellenia, liberata dallo specchio in cui era imprigionata da una misteriosa entità (a voi la scoperta). In questo frangente Usagi acquisirà una nuova e magnifica trasformazione: “Eternal Sailor Moon”.

Ma la trama vera e propria ha inizio quando, con la partenza di Mamoru in America per studio, e con Chibiusa tornata nella sua epoca, appaiono dei nuovi nemici (“Shadow Galactica”), i quali hanno la loro sede negli studi della Galaxy Tv, e vanno alla caccia dei “Semi di stella” (“Star Seed” in originale”) degli esseri umani, la cui spietata Leader, Sailor Galaxia, vuole mettere mano allo Star Seed più splendente che si trova sulla terra, il cui potere può decretare la fine di tutto. Ancora una volta, toccherà alle “Guerriere Sailor”, con alcuni aiuti da parte delle guerriere del sistema solare esterno, fermarli, ma oltre a loro, appaiono dal nulla le tre misteriose Sailor Starlight’s, tre Guerriere di un altro sistema che mirano a fermare i piani di Galaxia, oltre a cercare una persona, e per farlo assumono come copertura l’identità di un gruppo musicale: i “Three Light’s”, composto da Seiya, Taiki e Yaten, finendo con l’interagire con le ragazze, oltre alla misteriosa apparizione di uno spirito a casa di Usagi.
Da queste premesse nasce l’ultima avventura della saga.

L’assenza di Mamoru e l’apparizione delle Starlight’s, o dei Three Light’s (cosa che può risultare un po’ controversa il fatto che le tre guerriere assumono un aspetto maschile, e non fu neanche idea dell’autrice del manga, come copertura), getta nuovi scenari d’interazione fra i personaggi e nelle puntate dedicate a uno o più personaggi.
L’assenza di Mamoru potrebbe far dispiacere a chi era abituato ai suoi interventi, ma i Three Light’s, a mio parere, perché alla fine ci si abitua e ci si affeziona a loro (poi dipende dai punti di vista), riescono a prendere il suo posto in modo convincente, complice la loro complicata interazione con le protagoniste, in particolare di Seiya nei confronti di Usagi, o della mancanza di fiducia delle Guerriere del Sistema Solare Esterno nei loro confronti.
Ma stavolta, salvo in rari casi di comicità, come quando avviene l’esodo a casa di Usagi, o nel caso di alcune creature avversarie, la regola dei momenti di umanità per i nemici non viene usata, in particolare nel caso di Sailor Galaxia che si rivelerà, con tutta probabilità, una delle antagoniste di Maho Shojo più crudeli mai concepite (ma il suo carattere non é dipeso da lei, sia chiaro).

Nonostante tutto, la trama di questa serie regge parecchio, complice il fatto che le protagoniste, ora liceali, vengono approfondite a dovere, complice il fatto che alla loro età si arriva al momento di pendere decisioni sul futuro, e ciò potrebbe modificare ulteriormente il loro legame di amicizia; ma anche Usagi non scherza, poiché priva della figura a lei più cara, ovvero Mamoru, e dovrà dimostrare di sapersi reggere con le proprie gambe nella vita, seppur il sostegno delle amiche non le manchi di certo, e ciò, unito alla sua bontà d’animo, sarà la sua chiave vincente quando si arriverà alla più lunga e intensa battaglia finale della saga.
E in questa serie, i colpi di scena non mancano.

Anche in questa serie, la grafica fa il suo dovere, così come in ambito sonoro, seppur con un cambio di Opening (tranquilli che “Moonlight Densetsu” avrete modo di sentirla ancora una volta), o per l’evidente censura sulla questione delle Starlight’s o perché con Haruka e Michiru in giro Yuri ci cova, andiamo a posto, complice il repertorio dei Three Light’s quando salgono sul palco; e anche qui non poteva mancare una sigla italiana di tutto rispetto da parte di Cristina D’avena, dal momento che la meravigliosa melodia e il suo testo fanno capire che la saga e giunta al termine e, nel mio caso, non si può non provare un po’ di magone, ma sta di fatto che l’ultima sigla italiana è una meraviglia.

Siamo giunti alla fine con “Sailor Moon Sailor Stars”, e con essa terminano le avventure animate delle Guerriere Sailor, le quali hanno dato il via al genere delle Mahou Shoujo come le conosciamo oggi, ovvero di ragazze capaci di trasformarsi in versioni combattive di loro stesse, per difendere non solo loro stesse, ma anche le persone a loro care, il mondo e i loro sentimenti, narrando al contempo nascite di legami prima di dovere di ruolo, e poi di grande amicizia. “Sailor Moon” ha dato il via a questo genere. E con questa serie ha chiuso la sua storia.


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Dylan Yagami

Episodi visti: 34/34 --- Voto 10
A distanza di anni ho avuto modo di rivedere questa stagione... ahimè, ricordo che la trasmisero pochissime volte, anche perché non va dimenticato che, dopo aver trasmesso questa stagione con l'indimenticabile stravolgimento delle Sailor Starlight, la nostra amica (si fa per dire) Naoko Takeuchi bloccò i diritti per diversi anni. Ricordavo che da bambino questa quinta serie non mi piaceva molto, anche perché, se devo dirla tutta, è meno per i bambini ma più per adulti.
A distanza di anni, l'ho rivista con molta attenzione e ho notato che è a dir poco bellissima, tanto da ricredermi sulle Sailor Starlight (eccetto sulla loro divisa da guerriere: guardandole, sembrano equivoche...), delle guerriere davvero forti e determinate. Seiya... di lui potrei parlare all'infinito, perché è un personaggio che mi ha davvero conquistato alla grande, un ragazzo simpatico con un pizzico di furbizia, ma che quando prende in giro ti sa conquistare. Sinceramente parlando, posso dire che nei miei desideri sarò forse esagerato a dire quello che avrei voluto, ma, ahimè, non cambio pensiero, non mi sarebbe dispiaciuto vedere Seiya che si trasforma in un guerriero e non in una guerriera, anche se nella storia originale sappiamo tutti che è una donna.
Il costume di Sailor Moon lascia a dir poco indifferenti; certo, caratterialmente è decisamente maturata, è meno stupida e fa dei ragionamenti da ragazza matura, però in battaglia ahimè ogni stagione combatte sempre meno - due ore per la vestizione, non partecipa alle battaglie e poi lasciano sempre a lei l'attacco finale, con altre ore per lo stacchetto del lancio della tecnica.
Come sempre, l'amata e tanto desiderata Sailor Saturn la vediamo combattere (d'altronde della sua trasformazione, che hanno deciso di non mettere se non nei videogame, il perché ancora oggi rimane un mistero ancora irrisolto) per pochissimo con Nehellenia, per poi essere imprigionata in uno specchio... per poi ritrovarcela con Sailor Galaxia sempre per pochissimo, per poi nuovamente morire. Sono sicuro che se avessero dato molto spazio alla Saturn come a tutte le altre, adesso sarebbe sicuramente una delle preferite di molti fan delle outer.
L'humor nero di Nehellenia, i combattimenti frenetici ed eccitanti, la presenza di Seiya hanno fatto sì che questa serie diventasse per me alla pari della terza.

Voto 10 tutto meritato. L'introduzione delle outer sailor sono fondamentali, perché hanno dimostrato che sono le più forti, tanto da dare un esempio importante alle inner. Siamo onesti, noi siamo affezionati alle inner, perché, insomma, per due serie e mezzo le abbiamo viste e quindi ci siamo affezionati, ma se dobbiamo essere tecnici le outer sono davvero forti...
Detto ciò, questa saga avvincente, piena di adrenalina, con musiche di sottofondo soprattutto per le outer, e tutti questi elementi nuovi, fanno sì che è una delle serie più belle!


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Ransie Carter

Episodi visti: 34/34 --- Voto 8
Giusto qualche giorno fa, mi son presa un po' di tempo per rivedere questa stagione. La quinta serie di "Sailor Moon" è quella che le nostre reti hanno trasmesso di meno, vuoi per il discorso dei Three Lights, vuoi per il periodo di stop dei diritti da parte della Takeuchi.

È inutile dirlo, guardando globalmente questa stagione, possiamo dire che è una delle meglio riuscite. Non sono mai riuscita a classificare per gradimento tutte e cinque le stagioni, eccezion fatta per l'ultima posizione meritatissima dall'odiato "Sailor Moon e il Mistero dei sogni". Mi spiace dover essere una di quelle per cui "il libro/manga è meglio", ma mai come in quel caso la frase calza a pennello.

La trama dei primi sei o sette episodi vede come protagonista una vecchia nemica: Nehellenia, già conosciuta nella precedente stagione. Come già detto, si tratta di pochissimi episodi, deduco per dare il tempo alla Takeuchi di delineare al meglio la quinta e ultima serie per il fumetto (così come è accaduto per la seconda stagione). Durante questi filler, Sailor Moon riesce a sbloccare quello che potremmo definire l'ultimo stadio delle sue trasformazioni note/riconosciute. Non è stato particolarmente emozionante, ma il ritorno delle Outer Senshi, quello è stato il top.

La vera storia dell'arco di "Sailo Moon Stars" comincia con Mamoru che parte per gli Stati Uniti, per motivi di studio. Chibiusa se ne torna a casa nel trentesimo secolo, e Usagi si sente un po' sola. Fanno comparsa quindi i Three Lights, un terzetto di cantanti famosissimi che, come logico che debba essere, faranno amicizia con le nostre eroine. Compaiono anche delle nuove sailor, alcune che si riveleranno essere poi amiche, altre nemiche (anche se alcune sono simpatiche a modo loro).

I disegni di questo ultimo arco si differenziano parecchio da quelli usati per le precedenti serie, è abbastanza gradevole come stile, ma, personalmente, ho gradito di più i tratti del terzo e del quarto arco.
Al di là di tutte le scene filler, e della trama che differisce dal manga sotto una miriade di aspetti (ma questa è cosa assai nota), la serie scorre via che è un piacere.
La colonna sonora è ottima, come sempre, e "Sailor Star Song", la nuova opening che sostituisce l'intramontabile "Moonlight Densetsu", si rivela essere una graziosa novità. Io però rimango fedele alla prima, ma questa è questione di gusti.

Io non odio Mamoru, ma, finalmente, abbiamo qualcuno che ci prova seriamente, se escludiamo l'interesse quasi morboso del Prince Demand per la Neo Queen Serenity. L'amore profondo fra Usagi e Mamoru a volte era noioso, mi spiace dirlo, per questo l'arrivo di Seiya, uno dei Three Lights, è stata un po' una manna dal cielo.

Gira e rigira la trama è sempre quella, cattivi che cercano qualcosa negli umani, in questo caso parliamo del seme di stella, arrivano le sailor, l'intervento si rivela un fiasco e l'umano di turno viene trasformato in mostro. Scontro con purificazione finale di Sailor Moon.
Di puntata in puntata abbiamo approfondimenti sia sui caratteri dei nuovi personaggi sia su aspetti meno noti delle sailor che abbiamo imparato già da molto tempo ad amare. Maga-battaglia finale, Sailor Moon versus la cattivona-ona di sempre e la pace che torna a regnare definitivamente.

Ho cercato di evitare il più possibile spoiler inutili, anche se la serie è abbastanza nota, quindi le cose si conoscono.

Per concludere, questa stagione merita di essere vista, è una degna chiusura per la serie che ha fatto sognare grandi e piccini, sia negli anni '90 che anche dopo. Perché "Sailor Moon" ha saputo conquistare il cuore di chi l'ha seguita, ed è stata proprio la serie animata a darle così tanto spazio. Io son convinta che, senza questa splendida serie, la cara guerriera che veste alla marinaretta non avrebbe mai ottenuto il successo spaventoso che l'ha contraddistinta, creando poi tutti i cloni che oggi conosciamo (di molti dei quali avremmo pure fatto a meno).

Amo "Sailor Moon", ma non per questo le darò il massimo dei voti. Non è un'opera priva di difetti, ma ha saputo entrarmi nel cuore.


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zarakka92

Episodi visti: 34/34 --- Voto 10
E infine eccoci nel 1996, l'anno di uscita dell'ultima serie di "Sailor Moon", ovvero "Sailor Moon Sailor Stars" da noi chiamata "Petali di stelle per Sailor Moon", a mio modesto parere la serie più riuscita delle cinque. Come per la seconda, anche questa è divisa in due parti, la prima (assente nel manga) dura i primi sei episodi e parla del ritorno di Nehellenia, la seconda è quella della lotta disperata contro l'avversario più temibile nell'universo di "Sailor Moon": Sailor Galaxia e la sua organizzazione, Shadow Galactica. Il tutto condito con il ritorno delle outer sailor, grandi assenti nella precedente serie. Tutto parte quando tre alieni, Seiya, Taiki e Yaten, arrivano sulla Terra per ritrovare la loro principessa perduta, intonando per lei canzoni con un particolare significato intrinseco nascosto. I tre, che inoltre sono dei famosissimi idol, diverranno presto amici di Usagi e le altre, il tutto mentre Mamoru è via per studi all'estero, e questo renderà la nostra Usagi sola e sconfortata, quando quest'ultimo non risponderà mai a nessuna delle sue lettere.
Questa serie ha a disposizione tutto, amore, lotta, dramma, amicizia e, soprattutto, è la serie più matura, e mai come l'ultima battaglia contro Galaxia era sembrata così disperata. Questa ultima serie inoltre rappresenta tutto ciò che è "Sailor Moon" fino all'esasperazione, e al termine dell'ultimo episodio spunta fuori una lacrima spontanea, proprio perché questa serie ha segnato tanto per tutti noi, e non possiamo fare altro che essere un po' tristi per non poter più vedere nuove avventure per le nostre amate beniamine vestite alla marinara. Grazie per aver reso i pomeriggi più felici, Sailor Moon.


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Lia-chan

Episodi visti: 34/34 --- Voto 8
Il ricordo che avevo di questo anime era molto vago, in quanto ne avevo visto qualche episodio quando ero piccola. In effetti, non mi ricordavo niente, così, dopo aver visto alcuni video-riassunti su internet, ho deciso di provare a rivederlo. Ho lasciato perdere quasi subito la versione italiana (che, come tutto il mondo saprà, è massacrata dalla censura) e l'ho guardato direttamente in lingua originale con i sottotitoli. Sapevo che, se l'avessi visto in italiano, avrei senz'altro storto la lingua sin dal primo episodio, sentendo i bellissimi discorsi originali trasformati in frasi messe a caso.
Mi sono resa conto che l'idea che avevo sempre avuto di questo anime - una sciocchezza per bambine - era sbagliata. L'anime tocca argomenti profondi, come l'amore, il sacrificio e... sì, anche la morte (cose che in Italia vengono scansate o oscurate perché... boh!). Certo, ci sono molte puntate divertenti, con scenette in versione deformed che mi hanno fatto molto ridere, e che a volte possono sembrare noiose in quanto sembrano tutte uguali: arriva il mostro, le Sailor si trasformano e lo sconfiggono. Ecco perché il bello arriva negli ultimi episodi.

La trama è piuttosto lunghina, quindi non mi perderò a raccontarla, anche perché le cose da dire su questo anime sono diverse. Il cartone animato, come tutti, ha i suoi pro e i suoi contro. I contro: diciamo che la cosa che non mi ha proprio entusiasmato sono le trasformazioni, che non è che sono lunghe... sono eterne! Capisco che bisogna fare un po' di scena, con effetti speciali, e okay. Ma a volte una trasformazione (una!) arriva a durare due-tre minuti!

Di cose positive ce ne sono molte: la trama, la colonna sonora, il finale e soprattutto i personaggi. Non so se anche nel manga è così, ma nell'anime i personaggi sono tutti caratterizzati piuttosto bene. Certo, si tende a dare un po' più di spazio a Usagi, ma questo era comprensibile: è lei la protagonista, del resto. La trama non è poi così diversa dalle altre, ma è ben fatta e con un finale più che soddisfacente, commovente e non così scontato. In effetti, è il finale la parte stupenda.
La colonna sonora è molto bella, variante da musichette blande e simpatiche a temi orchestrali seri e complessi.

Questo per quanto riguarda la versione originale. La versione italiana sembra quasi un'altra storia, in quanto è stata censurata a tal punto che l'ultima puntata fu trasmessa forse una o due volte. Io sono contro la censura: credo che se un prodotto è stato fatto in un certo modo, vada lasciato così, perché, siamo seri, la storia delle "sorelle gemelle" starlights non si può sentire, e ancora meno si può accettare di sentir dire che "Michiru è come una sorella per Haruka". Sì, certo... Nemmeno i nomi italiani sono decenti! Insomma, se avessi visto questo anime solo in italiano, il mio voto sarebbe 2.

Consiglio vivamente questo anime a tutti, perché, anche se può sembrare un insieme di puntate tutte uguali, vi assicuro che è molto bello!

In conclusione, cosa mi piace di questa serie? Tutto, o quasi. Cosa non mi piace? Le trasformazioni delle guerriere Sailor!
Voto: 8


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Feder90

Episodi visti: 34/34 --- Voto 5
Con l'ultima stagione "Sailor Moon" è diventata ormai un po' la parodia di sé stessa, passando da essere un'ottima e avvincente serie dalle idee brillanti e dallo sviluppo originale al sembrare uno spot di famiglia cristiana (senza offesa): la famiglia felice con papà Marzio/Mamoru/Milord, mamma Bunny/Usagi/Sailor Moon e la figlia perfetta (insopportabile) che arriva dal futuro e che porta felicità a tutti... era davvero così che volevamo finire? E poi, invece di sviluppare e incentrare la storia sui personaggi (dalle grande potenzialità) già inseriti e presentati nelle stagioni precedenti, arriviamo ad avere delle/dei guerriere/i Sailor provenienti da un'altra galassia, i/le Sailor Starlight (seriamente?!), che l'unica cosa buona che hanno fatto è stata forse la canzone ("Tra terra e cielo", "Search for Your Love" in inglese). Mi dispiace, ma devo dire che, riguardando uno dei miei anime preferiti con occhi più adulti, mi sono reso conto di quanto lo sviluppo della serie le abbia fatto perdere (ai miei occhi) molto, quasi tutto di quello che l'aveva resa così speciale all'inizio...
Da guardare solo per completezza.


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RoseHunter89

Episodi visti: 34/34 --- Voto 10
<b>CONTIENE SPOILER</b>

Sailor moon è stato l'anime della mia infanzia. Ogni volta che posso me lo rivedo. Questa quinta serie è la mia preferita in assoluto, la storia si fa un po più distaccata dal resto delle serie precedenti, peccato che non ci sia un proseguimento, il finale ogni volta che lo vedo mi lascia l'amaro in bocca.

Dopo un aspro combattimento contro la regina Nehellenia, la storia si concentra su Galaxia, che in un tempo assai lontano era una sailor dai potenti poteri che riuscì a imprigionare il caos, rimanendo però succube di questo suo gesto, infatti la sua mente divenne malvagia a tal punto che volle conquistare tutti i pianeti servendosi dei semi di stella degli abitanti di essi.
Sulla terra arrivano tre sailor estrerne, la sailor star light, che cambiano la loro personalità facendosi passare per uomini: Seya, Saichi e Yaten, il loro cammino si intreccia con le guerriere sailor. Ma insieme alle star light arriva anche una misteriosa bimba, Chibichibi, se si dimostrerà una preziosa alleata nella battaglia finale contro Galaxia, infatti Sailor Moon raggiungendo l'apice del suo potere riesce a purificare Galaxia e con lei libera anche tutti i semi di stella che Galaxia aveva imprigionato dentro di se.
Sailor Moon è il migliore anime di tutti i tempi.


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Kether

Episodi visti: 34/34 --- Voto 6
<b>Contiene spoiler pesanti e numerosi</b>

"Sailor Moon Stars", come tutte le serie, ha i suoi pregi e i suoi difetti, il problema è che è una serie incompleta.
La serie comincia con una nuova saga di Nehellenia, perché, abbandonato il mondo favolistico della quarta serie, è necessario trasformare anche le sailor esterne e soprattutto liberarsi delle trasformazioni della quarta di Sailor Moon, in quanto Chibiusa sarà assente, e comunque non si può continuare a chiamare quell'inutile cavallo! Quindi questa prima saga ci serve semplicemente a rimediare a parte degli errori narrativi della precedente, fare un po' di intro, introdurre la nuova trasformazione di Sailor Moon e congedare a mai più Chibiusa (byebye!), aggiungendo al piatto una bella serie di combattimenti, ragion per la quale promuovo questa minisaga.

Il dramma è dopo. In città arrivano nuovi nemici e nuove sailor, anzi, arrivano nuove Sailor e basta, alcune più stronze, altre leggermente meno (i/le Three Lights: se li considerate uomini 'i', se li considerate travestiti 'le', se le considerate Sailor 'le', se infine li considerate trans, siccome diventano donne, 'le'). Nel frattanto Marzio parte per l'America e non ritorna più e Bunny passa il tempo a piangere e a subire il flirt spietato di Seiya, mentre le sue compagne finiscono per diventare la macchietta di loro stesse e passare il tempo a provarci con gli altri due del gruppo musicale, senza ovviamente risultati, ma vabbè.
Le Sailor del sistema solare esterno spariscono di nuovo, a fare chissà cosa - cose da lesbiche, immagino... -, ma al loro posto arriva Chibi Chibi, la cui funzione ai fini della trama è rasentante quella di un comodino, perché solitamente ha le cose che servono ai fini della trama - il raggio della speranza, la principessa Kakuyu...

E i nemici? Sono ispirati alla quarta serie, quindi sono estremamente simpatici, tutti tranne Galaxia e la povera Sailor Mao (non mi ricordo il nome italiano); si empatizza presto con loro e anche i combattimenti sono estremamente spassosi e surreali. Su tutti svetterà sempre il combattimento in casa di Bunny, verso la fine, con tanto di pizza lunare e Sailor Uranus e Nettuno che chiedono scusa per essersi presentate sul tavolo di casa con tanto di scarpe. Galaxia è cattiva fino al midollo, posseduta da Kaos (si sa che lo stupro fa danni psicologici) e potentissima, tanto cattiva quanto stupida, visto che solitamente quando una Venerante scopre dov'è il seme di stella che cerca la uccide, giusto per non correre il rischio di vincere.

Il vero problema di questa serie è la trama, perché il finale è assolutamente contraddicente quanto detto prima. Se i semi di stella puri sono rinchiusi nelle sailor, che senso ha mandare in giro le Veneranti a molestare star e starlette tutto il tempo e incavolarsi se falliscono?
Se nel primo episodio della saga Galaxia ha ucciso Marzio e s'è presa il suo seme di stella e sapeva perfino chi fossero le guerriere sailor (dice che siccome Hotaru era neonata, ha dovuto resuscitare Nehellenia per farla crescere di botto. Non bastava che attaccasse lei la Terra?), perché non è andata a reclamare anche i loro semi di stella? Perché la serie doveva contare 34 episodi, non una decina.

Il finale poi ha un problema di caratterizzazione connesso a Sailor Moon ed ai Three Lights: i secondi improvvisamente diventano deboli e inutili e passano il tempo a frignare, Sailor Moon peggio ancora, letteralmente piange e basta, non attacca mai, anzi, messale in mano una spada si lagna che non vuole combattere. Io comprendo perfettamente la scelta della non violenza imposta alla futura Serenity, che anche nel manga non combatte, tanto da dover far affrontare il Phantom da Sailor Moon del passato, che, pur essendo più debole, può combattere, ma le argomentazioni di Usagi sono davvero deboli. Inoltre una Bunny che si contorce disperata per la morte delle sue amiche è anche out of character, visto il finale della prima serie, quando Bunny si rialzava e andava ad affrontare Metallia, determinata come non mai. E qui piange e si dispera perché le sono (di nuovo) morte le amiche e non sa più per cosa lotta? Notevole, davvero notevole, come baggianata intendo.

In Italia poi ci si è messa pure la Mediaset a dare il colpo di grazia, rendendo ancora più petulanti e inutili i discorsi del finale, che sono fondamentali per determinare la sconfitta di Galaxia, oltre agli inutili zoom per nascondere la nudità di Bunny, che si scaglia verso Galaxia, piena solo di amore per salvarla. La Vera (Slepoj) morte della serie però è la dannatissima voce fuoricampo di Seiya che commenta ogni dannatissimo momento di silenzio del finale, commuovente o meno, con fiumi di parole che più inutili non si può; alla morte di Haruka e Michiru si sfiora il vergognoso, con quel "ma soprattutto due grandissime amiche", che ricorda tanto i classici commiati dei perbenisti quando vogliono nascondere l'omosessualità di un defunto.
La censura aveva già colpito pesantemente le altre serie, ma qui, di fronte a un prodotto che già aveva i suoi seri problemi di coerenza interna, diventa un ulteriore fattore di orrore. Ah, tra l'altro si inventano le sorelle gemelle dei Three Lights al solo scopo di non farli essere trans, ma tanto quello era un casino dell'anime senza senso, quindi chissene.

Do 6, perché la serie è godibile e alcune puntate sono spassosissime e nonostante tutto il finale ha dei bei momenti, in particolare la scena della morte di Sailor Uranus e Nettuno - consiglio di vederla subbata però, la voce di Seiya spunta dalle fottute pareti. Però "Petali di stelle per Sailor Moon" resta un fallimento e ha davvero troppo abusato dei personaggi.


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Serena85

Episodi visti: 34/34 --- Voto 10
<b>ATTENZIONE, CONTIENE ALCUNI SPOILER!</b>

Mi accingo a recensire solo questa serie anche se il capolavoro sarebbe da considerare nella sua interezza. Avallo tutte le analisi compiute dagli altri recensori che mi hanno preceduto e che hanno ritenuto che questa serie meriti un 10 al quale, se potessi, aggiungerei anche la lode. La maggior parte delle persone che frequento conosce Sailor Moon come quella stupida ragazza che sbava dietro a un bel ragazzo facendo occhioni a forma di cuoricino tutte le volte che lo vede. Come non la conoscono, vero? Inutile imbarcarsi in discussioni che non portano a nulla. Ebbene, io sono qui oggi, a parlare dell'ultima avventura delle Sailor che mi hanno risucchiato nel loro mondo fin da quando ero piccina. Certo è che crescendo l'attenzione si sposta dall'interesse relativo al lato "magico" dell'anime (trasformazioni e attacchi) a quello più profondo e oserei dire passionale, ossia la generosa trattazione di sentimenti e sensazioni quali bontà e amicizia in primis, ma anche amore, dolcezza, compassione, tenerezza, coraggio, simpatia (non riesco più a fermarmi nell'elencarli), che in particolare in quest'ultimo sforzo affiorano copiosamente.

Questa serie suggella senza dubbio la qualità del capolavoro chiudendo con un finale così degno dell'opera che difficilmente se ne vedono della stessa intensità. Io credo, senza la pretesa di essere una moralista, che SM sia per prima cosa un elemento istruttivo, una palestra del sentimento. Viene sviluppata la componente affettiva a un livello che personalmente va al di là delle mie più rosee aspettative. E credo fermamente che quello che la gente vuole in questa bellissima forma di espressione che sono gli anime sia principalmente che riescano a trasmettere e a smuovere i sentimenti delle persone. E quest'anime ci riesce davvero: arriva dentro, nel profondo del nostro essere. E quando ci si sente giù le Sailor possono essere quelle amiche che sanno tenerti compagnia facendoti ridere e sperare e guardare positivamente alla vita e, a costo di sembrarvi esagerata, anche tenervi per mano senza mai volervi abbandonare, allo stesso modo in cui nell'anime tutti vengono amati da Usagi, che è sì il contrario di quello che si potrebbe dire, una principessa di quelle perfette - e fredde e impegnate solo a ricercare il loro principe azzurro; quante principesse sono così, fatte in serie? -, ma che è piena d'amore per tutto e per tutti. Il finale, quindi è un'esperienza al di fuori del prevedibile, che sviluppa una tematica direi alquanto complessa, come il perdono e la speranza che viene data a tutti tramite l'amore. Qui a mio parere si sconfina in qualcosa di profondamente teologico (non importa di quale religione si tratti), certamente smorzato dal solito umorismo, ma che porta a una tensione talmente estrema che gli ultimi dieci episodi si divorano per davvero, perché non si riesce a smettere di guardare fino alla fine.

Per quanto riguarda qualche dettaglio tecnico, io trovo che la colonna sonora di questa serie sia strepitosa, anche se in effetti lo è in tutta l'opera. La grafica invece migliora notevolmente di serie in serie fino a quest'ultima in cui le ragazze sono bellissime. Unico appunto, avrei messo le ali a Usagi solo nell'ultimo episodio. Ma è un rimprovero piuttosto superfluo, non credete?

Nonostante nella versione italiana si tenti di intiepidire, causa censura, uno dei rapporti principali della serie, il messaggio finale non cambia perché Usagi compirà delle azioni che vanno al di là del suo mero interesse personale, cose che si potrebbero definire angeliche.
Quindi se non avete mai visto l'ultima serie di SM e vi accingete a farlo, o se lo avete fatto ma l'avete colta solo in superficie, vi consiglio calorosamente di rivederla con uno sguardo puntato più lontano del semplice vedervi delle eroine in minigonna e stivaletti che fanno magie, ma delle vere e proprie compagne, e vi auguro di entrare appieno nel loro affettuosissimo mondo che tutte noi appassionate, sinceramente, guardiamo un po' con invidia.


 3
PiccolaCreamy88

Episodi visti: 34/34 --- Voto 10
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

"Petali di stelle per Sailor Moon" credo sia, tra le cinque, la migliore serie dedicata alla paladina della luna sfornata dalla Toei Animation, nonché l'ultima e più censurata delle cinque.
La serie è divisa, si può dire, in due parti. La prima, che dura circa 5 episodi, è un completamento della quarta serie: ritorna Nehellenia, bramosa di vendicarsi di Sailor Moon, togliendole tutto ciò che ama di più al mondo. Al completamento di questa avventura, spuntano tante novità che un po' cambiano i ritmi e gli standard delle avventure Sailor che siamo abituati a vedere. La prima fra tutte è c'è Galaxia: una delle nemiche più forti e potenti che le nostre senshi abbiano mai affrontato. Ma non è tutto. Spuntano anche tre amici misteriosi, membri del gruppo musicale Three Lights, che hanno il potere di trasformarsi in senshi, cambiando di sesso.
Altra novità è il fattore "assenza Mamoru", che in effetti come personaggio era divenuto un po' ridondante già dalla terza serie. Il ragazzo ha vinto una borsa di studio per andare a studiare in America per un anno.

Comunque, sembra che assieme alla nostra eroina siano "maturati" gli stessi produttori, che hanno reso la serie più coinvolgente, intrigante. Persino gli episodi filler, quei pochi che vi sono, sono funzionali alla storia in quanto ruotano sempre attorno ai protagonisti e non attorno ai personaggi marginali che si incontrano una volta e mai più.
Concludo dicendo che siamo nel 2011 ma, quanto a disegni, animazioni ed effetti, Petali di Stelle secondo me può tenere testa a molti degli anime moderni e, in taluni casi, li supera anche. Qui inoltre noto più congruenza tra i disegni di un episodio e l'altro. Noto infatti che i famosi team che si avvicendano nel disegnarli, si siano limitati alla miniserie con Nehellenia che ha ancora i tratti e i colori caratteristici della quarta serie. In ogni modo do 10 pieno.


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Marco23111988

Episodi visti: 34/34 --- Voto 7
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>

Ultima serie della saga "Sailor Moon", "Sailor Moon Sailor Star", conosciuta da noi come "petali di stelle per Sailor Moon".

I primi sei episodi non hanno nulla a che fare con il resto della trama (se ne poteva fare a meno secondo me), vede semplicemente il ritorno di Nehellenia che vuole vendicarsi di Sailor Moon, perché nel futuro le ha rovinato la fama di donna più affascinante dell'universo.
Inoltre tornano Sailor Saturn, Plutone, Neptune e Uranus.
Per il resto la serie marcia su tutt'altra storia, i misteriosi Star Lights arrivano nella città di Bunny e co. e non mancano di affascinare le protagoniste, che hanno una cotta per loro. Solo Bunny ne è immune, perché già innamorata di Marzio, che però in questa serie non appare quasi mai (a parte nei primi 6 episodi e nel finale), infatti il ragazzo lascia il Giappone per un viaggio negli USA, perché ha vinto una borsa di studio. Con il suo ragazzo lontano, Bunny è molto triste ma fa amicizia con Seya, uno degli Star Lights, che si innamora di lei, che però non se ne rende nemmeno conto.
Stavolta il nemico da combattere è Galaxia, che sta conquistando l'universo, Sailor Moon e le sue compagne dovranno unirsi agli Star Lights per combattere il temibile nemico.
Ma Sailor Uranus, Neptune e Plutone non si fidano di Seya e dei suoi compagni e dicono a Sailor Moon di non vederlo mai più. La diffidenza delle guerriere può sembrare ingiusta ma bisogna capirle, loro vogliono solo proteggere Sailor Moon e non riescono a fidarsi di questi stranieri venuti da non si sa dove.

Serie molto appassionante, sopratutto per la battaglia finale, dove Sailor Neptune e Sailor Uranus (sempre le migliori per me!) daranno il meglio di se stesse.
La mancanza di Marzio (altro mio personaggio preferito) si rimpiange ma, può sembrare strano, proprio il fatto che Bunny e Marzio siano divisi rende questa serie, dove ripeto Marzio apparse pochissimo, ben più romantica della 3°-4° serie, dove Bunny fa spesso la figura della stupida, ingelosendosi di Marzio per dei nonnulla e lui che rimane lì come un pesce lesso, senza dire niente.
Il personaggio di Seya è azzeccato, sarebbe stato bello vedere la reazione di Marzio se avesse visto il legame, anche se solo d'amicizia, che si era stretto tra lui e la sua ragazza.

Purtroppo in questa serie la censura raggiunge l'apice, togliendo tutti i riferimenti sul fatto che gli Stars Light possano trasformarsi in guerriere femmine. Censura per altro stupidissima per due motivi: primo, non giova affatto all'anime, che cosi diventa troppo assurdo. Nell'edizione italiana prima si vedono questi ragazzi attaccati da un demone e poi all'improvviso scompaiono e arrivano le loro SORELLE (questo si sono inventa a mediaset per nascondere la trasformazione), ma da dove vengono? Dove sono gli Stars Lights? Uno non ci capisce più niente e del cartone dirà: "che ca°° di cartone è?" da quanto è assurdo!
Secondo, io la serie l'ho vista di recente e sapevo delle censure, ma mi chiedo se negli anni '90 i bambini che lo vedevano non capissero davvero che in realtà non c'era nessunissima sorella degli Stars Lights, che erano sempre loro trasformati in donne. I bambini in fondo non sono cosi stupidi! Per me avevano pure sospettato che tra Helens e Milena c'era più di una semplice amicizia (come vorrebbe far pensare la mediaset).


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Luna-chan

Episodi visti: 34/34 --- Voto 9
Decisamente la mia serie preferita di Sailor Moon.
Dopo che la serie precedente mi aveva lasciato un po' di amaro in bocca (devo confessarlo, seppur con dispiacere) questa serie mi ha fatto innamorare nuovamente di uno degli anime che da sempre è stato nel mio cuore.
In questa serie ritroviamo tutte le nostre eroine con l'aggiunta di tre nuove presenze: le sailor starlight!
Benché bistrattate dalla TV italiana, che le ha fatte diventare più un enigma che dei veri e propri personaggi (ma era così complicato da capire che da uomini passavano a donne? Perché si sono inventati storie improbabili?), queste tre nuove Sailor sono essenziali per la nuova stagione, e la presenza di un nuovo corteggiatore per la nostra Usagi aggiunge del pepe alla storia!
Devo dire che non mi è neppure dispiaciuto l'enigma che si viene a creare sulla figura di ChibiChibi, uno dei personaggi più teneri che abbia mai visto.
Come sempre il finale è mozzafiato, e decisamente capace di ridurre in lacrime chiunque!


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 34/34 --- Voto 10
La serie migliore dal punto di vista della trama, anche se divisa in due tronconi netti, ovvero la prima parte conclude la saga precedente, mentre nell'ultima parte si fa sul serio, con l'intervento di nuovi personaggi che accrescono la curiosità della trama.
Il punto debole però è che mancano alcuni componenti, tra i protagonisti che hanno reso celebre, Chibiusa su tutti, questa serie, ma vengono sostituiti da altri, importanti particolari,che fanno sì che questa ultima serie dedicata alle guerriere alla marinara abbia il suo punto forte sui colpi di scena.

A dire il vero ci sono più nudità del solito, che rendono un po' "suina" la serie, ma fortunatamente avviene solo per pochi secondi, ma ciò non toglie che la maturazione raggiunta dalle protagoniste sia massima, sia dal punto di vista del vincolo dell'amicizia che le lega,sia dal punto di vista della forza che mostrano nei combattimenti.
La serie comunque lascia un messaggio chiaro ed evidente: la forza e la cattiveria sono delle doti che tutti hanno, ma che non devono mai essere usate per far male a chiunque, laddove purtroppo il lato oscuro è presente in tutti noi,e se ci facciamo governare da esso,saremo perduti per sempre.

Laddove fortunatamente incontriamo delle persone giuste e sicure di ciò che fanno, che sarebbero pronte a dare tutto per poter farci tornare alla ragione se sbagliamo,visto che in fondo ognuno di noi, anche se si perde, la bontà la conserva sempre nel proprio cuore.
Questo sentimento si chiama purezza, ed è difficile possederla tutta la vita,visto che il richiamo al male è forte dai tempi di quando è stato creato l'universo,ma una persona che si comporta male, ed è questo il messaggio della serie,va trattata meglio di tutte le altre, per poterla correggere e far capire gli errori commessi, ed è proprio la purezza di persone giuste che sarà determinante in quest'ultima difficile battaglia per le nostre beniamine, laddove il potere magico il più delle volte non è ciò che fa davvero la differenza per vincere.
Ma questo,accade anche nella vita.

nagisa_cureblack

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nagisa_cureblack

Episodi visti: 156/34 --- Voto 8
Allora, inizio subito col dire che, anche se sò che avrò tutti contro, odio Sailor Moon!
Non la serie, ma la protagonista, Bunny!

Allora, vorrei capire una cosa: si può sapere questa con chi vorrebbe passare veramente il resto della sua vita senza che ogni volta che vede un ragazzo carino si fa uscire il fumo dalle orecchie? Prima le piace Moran, e qui si parla di metà prima serie, poi le piace anche Milord in contemporanea con la cotta per Moran, poi scopre che Milord è Marzio, il ragazzo che odia di più al mondo, ma, visto che Milord è Marzio lei non se ne frega proprio e si mette con lui anche se lo odia. Poi, come se non bastasse, all'inizio della terza serie vede un ragazzo (ragazza perchè poi alla fine lo scoprono) e insieme a Marta decide di seguirloa anche se è fidanzata. Cè, non solo non si rende conto che è una femmina, ma decide di andarle appresso nonostante fosse già fidanzata... bho! Ah, e poi anche se lei sà che Heles è una ragazza, MI SPIEGATE PERCHE' OGNI VOLTA CHE LE STA' VICINO ARROSSISCE SEMPRE?

Ah, naturalmente sono state censurate tutte le parti yuri tra Heles e Milena, e questo però è un punto che va a sfavore della serie, troppe censure.
Niente di meno all'ultimo episodio dell'ultma serie non si capisce un fico, talmente sono tante le censure che ci sono, solo per non far vedere Sailor Moon "nuda"! Per quanto riguarda gli altri, mi piace come si comportano, sopratutto Rea, Marta e Heles (le mie preferite)!

Ciao Ciao a tutti!


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Catulla

Episodi visti: 34/34 --- Voto 9
L'ultima travolgente stagione di Sailor Moon viene trasmessa in Giappone nel già lontano 1996. Eppure la quinta serie di Sailor Moon è il tocco finale al capolavoro che si era realizzato con le serie precedenti.
I fan continuano a crescere numerosi, le storie continuano ad avere la freschezza che ci era stata veicolata dal primo episodio della prima serie.
Sailor Moon Sailor Stars di sicuro non raggiungerà l'apice della perfezione, come nel caso di Sailor Moon S, ma la trama è così ricca e densa, così piena di bei ritratti e caratterizzazioni che è il miglior modo in cui Sailor Moon potesse salutare i suoi fan.
L'inizio della serie è in continuità con le avventure precedenti delle paladine vestite alla marinara. Continua ad incombere sulla Terra un'oscura minaccia ancora legata agli specchi: Nehellenia tornerà acora più decisa di prima a vendicarsi della bella e giovane nemica dai codini biondi che ha osato mettere a repentaglio la sua vita e la sua giovane bellezza lanciandosi caparbiamente nel vuoto...
La vendetta atroce di una regina ferita è al centro della vicenda che negli episodi iniziali ci svela pian piano come la regina Nehellenia possa essere spietata verso colei che odia di più: lasciarla sola, privarla proprio di tutti coloro che ama, scatenare in lei lo stesso odio che l'ha resa un mostro...
Le Senshi saranno al completo in una battaglia difficile ed atroce che le vedrà combattere una al fianco dell'altra e questo particolare rende questa miniserie molto bella soprattutto per la profonda caratterizzazione delle guerriere Sailor, l'ostinata determinazione che rende i loro occhi bellissimi al cospetto dell'invidiosa Nehellenia.
Una pesante minaccia incombe sulla Terra e Nehellenia è solo un mezzo, un mezzo indifeso nelle mani di un'ombra dotata di una grande forza. E' a questo punto che comincia la vera quinta stagione dell'anime, che questa volta ci parlerà dell'immenso valore che può avere la fiducia nei propri amici, la fiducia che sola può salvare qualsiasi rapporto. Usagi avrà modo di conoscere dei ragazzi misterosi che cantano un'arcana ed affascinante melodia rivolta alla ricerca di una creatura dispersa nell'universo; la mancanza di Mamoru e di Chibiusa peseranno tantissimo su di lei, giorni di tristezza renderanno la sbadata e spensierata piagnucolona una donna matura che sa fronteggiare tutte le paure connesse alla distanza e a tutte le insicurezze che possono sorgere.
La speranza è un'altra tematica centrale: la speranza è quello che ci fa andare avanti anche se non c'è più nessuna possibilità; è una qualità tutta umana che rivela la debolezza ma anche la forza degli uomini, è quel sentimento che ci fa vivere meglio ogni giorno e di sicuro non c'è simbolo più azzeccato di quello di un bambino: Chibi Chibi, una bimba misteriosa, un ombrello che la fa volteggiare sulla città di Usagi, la sua intrusione nella vita di Usagi...è vero, potrebbe ricordare per molti versi Chibiusa, ma è molto diversa nel carattere e questo fa delle virtù caratteriali della serie una delle qualità più spiccate: sarebbe stato facile riprodurre una brutta copia di Chibiusa; Chibi Chibi invece è una creatura innocente, ma allo stesso tempo dotata di una grande missione.
Ed infine la profonda caratterizzazione del nemico: Galaxia, una donna che incarna al suo interno l'eterna lotta tra bene e male, emblema del fatto che in ogni uomo esistono sia sentimenti buoni che sentimenti cattivi. Galaxia è il simbolo di una filosofia molto profonda: ognuno di noi sceglie una strada da percorrere, e se sarà sempre disseminata di cattive azioni l'oscurità ci porterà a diventare malvagi. Con questo personaggio si sfiora la perfezione, è dotato infatti di una grandissima statura e di molto fascino, che crescono di episodio in episodio fino a disvelarci una donna che è allo stesso tempo la più debole e la più forte dell'intero universo ..
Ovviamente la trasmissione della serie in Italia è stata vittima di pesanti riadattamenti e censure che hanno stravolto molti aspetti della trama, togliendole la vitalità, la naturalezza e la freschezza che hanno sempre caratterizzato l'anime originale. E nel caso di Sailor Moon Sailor Stars ancora di più, per la pesante presenza delle Sailor Starlights, le guerriere Sailor provenienti da un pianeta molto lontano che si trasformano in ragazzi per vivere sulla Terra.
Di sicuro vedere la serie in adattamento italiano e in originale consiste nel vedere due anime diversi. Due diversi giudizi andrebbero dati ad entrambe le versioni e di sicuro quello negativo andrebbe alla versione italiana che ha dimostrato quanto in Italia certe tematiche possano essere ancora scomode e spesso accompagnate da incredibili pregiudizi.
La perfezione tecnica del design è inequivocabile: bella la grafica, belle le trasformazioni delle nuove guerriere, perfetta l'animazione, belli i volti ed i chiaroscuri dei personaggi.
Le colonne sonore sono sempre musicalmente orecchiabili, anche se la tradizionale opening ,"Moonlight Densetsu" che finora ci aveva accompagnato diventando il simbolo di Sailor Moon ed il suo tema dominante, ci abbandona lasciando il posto ad un altro opening molto bello ed altrettanto ritmato ed orecchiabile, ma mai paragonabile all'intramontabile "carillon" di Usagi.
E' il degno modo di chiudere le avventure delle Senshi, non c'era modo migliore e per questo è giusto che a quest'opera vada un voto alto, a dimostrazione del fatto che dopo sei anni Sailor Moon è ancora stata in grado di affascinare ed appassionare intere generazioni di fan. Dopo, la sua influenza sugli shojo sarà inevitabile.


 4
Swordman

Episodi visti: 34/34 --- Voto 9
Nehellenia è stata sconfitta. Autoreclusasi in una dimensione parallela si prepara a trascorrere ere di solitudine. All'improvviso però le si rivolge una voce femminile soave ma anche sinistra e colei che le parla la libera dalla dimensione con una facilità irrisoria fomentando in lei sentimenti di rabbia e odio verso Usagi e le guerriere sailor. Non sarà facile, ma anche grazie all'aiuto delle sue compagne, e con il ritorno delle Outer Senshi, Sailor Moon riuscirà ad annullare i propositi di vendetta di Nehellenia e anche a redimere la sua ormai ex nemica.
Le avversità non sono però finite. Usagi è infatti avvilita per via della partenza di Mamoru per alcuni studi all'estero. Chi ha liberato Nehellenia continua a tramare nell'ombra e infatti nuovi nemici fanno la loro comparsa, stavolta sono altre guerriere sailor! In più arriveranno altre tre guerriere sconosciute...

Sailor Star inizia poco dopo la fine della serie precedente ma nonostante la quasi continuità temporale le differenze sembrano subito molteplici. Impatto immediato: cambia l'opening! Dopo quattro serie “Moonlight Densetsu” cede il testimone a “Sailor Star Song” una canzone pop dall'aria più moderna che dà un taglio netto con il passato. Scelta secondo me molto azzeccata con la nuova opening che diviene la migliore di tutta la saga.

Ma le novità non finiscono certo qui. Dopo il passaggio alle superiori e con la Mamoru a studiare oltre oceano, Usagi ci appare inaspettatamente più matura, che invece di abbandonarsi ai soliti piagnistei sceglie di celare la sua tristezza alle care amiche per non farle preoccupare.
Anche l'arrivo delle Sailor Starlights sarà portatore di novità a cominciare dalla loro “marinaretta” ( o fuku) completamente nera e molto aggressiva. Esse si celeranno le identità (maschili...) di Seiya, Yaten e Taiki, uniti nel gruppo idol Three Lights, andranno alla stessa scuola di Usagi e faranno amicizia con lei e le sue amiche.
Proprio Seiya è l'altro vero protagonista della serie quasi a occupare il posto vacante di Mamoru. Ma mentre questo è più un cavaliere senza macchia e senza paura, Seiya è nettamente più scanzonato, un po' egocentrico ma comunque generoso e simpatico. Il suo rapporto con Usagi andrà oltre la semplice amicizia e sarà anch'esso un elemento di crescita per entrambi. Una personalità forte dunque che non poteva non scontrarsi... con Haruka! Con chi se no?
Strette purtroppo tra Usagi e Seiya, Yaten e Taiki che da nuovi personaggi vanno introdotti e con Haruka e Michiru che bucano lo schermo, per Ami, Rei, Makoto e Minako non resta moltissimo spazio dopo la mini-saga iniziale e in molte occasioni le ritroviamo a fare solo da spalla.

Dire comunque che questa serie sia cupa e triste sarebbe troppo. Molti sono infatti i momenti divertenti con alcuni episodi puramente comici anche grazie a due delle guerriere nemiche, Sailor Alluminium Siren e Lead Crow, che formano davvero un ottimo duo comico. Ma come detto prima è tempo di crescita e di maturazione e il gioco si fa serio. Lo testimonia l'ingresso dell'ultimo nemico. Lei. Galaxia.
Potentissima sailor senshi decaduta, Galaxia vuole conquistare l'universo raccogliendo a se l'essenza vitale degli esseri viventi pur sapendo che ciò la renderà regina assoluta di un mondo completamente vuoto. I nemici supremi precedenti erano spesso entità inumane e nebulose, Galaxia è ben concreta, crudele, fredda ma anche bellissima e affascinante. Dominerà la scena nell'ultima drammatica battaglia, resa ancor più disperata per le sailor senshi nel vedere quasi ogni attacco portato a Galaxia vano e seguito dalla sua beffarda risata. Per fare un paragone “moderno” è come se un Rufy in erba si trovasse di colpo a dover affrontare Lucci.

Tecnicamente questa quinta serie di Sailor Moon conferma gli ottimi livelli grafici della quarta aggiungendo un potenziamento per gli effetti e le animazioni.
Musicalmente il tutto è eccellente. Già menzionata la nuova opening, a chiudere gli episodi una buona love-song “Kaze mo sora mo kitto” che negli episodi della saga di Nehellenia si presenta in uno speciale e ottimo arrangiamento.
Ad arricchire il versante musicale ci pensano i Three Lights con due brani: “Nagareboshi he” romantico brano che fa molto Love-Boat e la movimentata e orecchiabile “Todokamu Omoi” , incalzante quando in uno degli episodi accompagna una sequenza di trasformazioni. Molto carino anche il tema della trasformazione delle Starlight (meglio quello delle Outer Senshi però...)
Gloria finale per i nostalgici di “Moonlight Densetsu” che chiuderà in bellezza.

Buio invece sull'edizione italiana. Cominciamo male con un discutibilissimo “Petali di stelle...” (quali petali e quali stelle?) presente nel titolo. Continuiamo peggio con una serie di censure così lunga che servirebbe un sito solo per elencarle: storica fu la revisione in corso d'opera della trasformazione delle Starlight che divenne una “evocazione con tecnica della sostituzione incorporata”.
Non ci tiriamo certo su con un doppiaggio che cala di livello rispetto alle altre serie: cambio di alcune voci, la Spinelli in affanno specie nelle parti drammatiche, malissimo le Starlight che non si possono proprio sentire. La stessa Caterina Rochira doppia tecnicamente bene Galaxia ma la interpreta più come una strega cattiva ben lontana dall'intrigante angelo caduto reso dalla voce di Mitsuko Horie.
Finiamo direttamente nella brace con un ultimo episodio che resterà negli annali.

Sailor Star è una serie che di certo non lascia indifferenti. Forse perché chi ha seguito la serie fino a questo punto resta un po' spiazzato, magari si aspettava qualcosa di diverso. Ci potevano essere delle nuove trasformazioni, presenti invece nel manga, per le compagne di Usagi. Sfruttando il contesto si poteva indagare sull'origine dei poteri sailor creando qualcosa di epico. Diciamo anche che la serie è un po' corta, chiudere all'episodio 200 era forse un occasione troppo ghiotta?
Resta una serie dall'ottima tecnica di animazione, dall'ancora migliore comparto musicale, con una solida e coinvolgente atmosfera, con dei personaggi ormai storici a cui se ne aggiungono altri ben riusciti compreso uno dei migliori malvagi di sempre e conclusa con una bella, ultima battaglia e un finale azzeccato.
Non è stato facile produrre questa recensione e tradurla in un voto. Io dico ottimo ma poteva essere eccezionale.
Magari un giorno ci sarà un edizione italiana più fedele. Ma...
... <i> Te lo giuro! Ti troverò, Sailor Star! </i>


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Kotaro

Episodi visti: 34/34 --- Voto 9
La quarta avventura animata di Sailor Moon ci aveva lasciati un pò con l'amaro in bocca, diciamocelo.
Garbata, divertente, profonda, è vero, ma c'era la sensazione che fosse ininfluente ai fini della storia principale, che fosse solo un divertissement a parte. I passi avanti compiuti dalla terza serie erano stati troppo grandi, ma non avevano avuto riscontro nella quarta, e il pubblico ne rimase un pò deluso.
A porre rimedio a tutto questo arriva SailorStars, la quinta e ultima serie, che, innanzitutto, si pone l'obbiettivo di concludere, legandolo poi a quella che sarà la nuova avventura, il finale un pò troppo affrettato della precedente. Ritroviamo quindi, in una minisaga introduttiva di sei episodi, assente nel manga, le nostre eroine alle prese con una rediviva Nehellenia, da abbattere definitivamente.
Ma c'è una novità, perchè, assieme a loro, unite nella battaglia, ritroviamo le grandi assenti della serie precedente: Uranus, Neptune, Pluto e, si, persino Saturn, che, a causa di un'improvvisa crescita miracolosa, potrà raggiungere le sue compagne nella lotta in pieno possesso dei propri poteri.
Questa minisaga, di per sé, potrebbe essere anche abbastanza trascurabile, e si poteva sicuramente escogitare qualche trovata più originale per orchestrare il tutto, ma ci regala inattesi risvolti nella caratterizzazione delle nostre protagoniste. Difatti, separate l'una dall'altra, le guerriere si ritrovano a dover affrontare delle vicendevoli battaglie "in tag", e questo rafforzerà i legami tra loro (soprattutto mostrando nuovamente il contrasto tra le guerriere esterne, fredde e senza scrupoli, e quelle interne, meno forti sul lato fisico ma di sicuro ben più salde e rette interiormente e con molto da insegnare alle loro colleghe) e mostrerà nuovi aspetti delle loro personalità.
I fans avranno poi il piacere di rivedere le guerriere esterne, dotate anche loro dello stesso power up che le protagoniste ebbero nella quarta serie, e soprattutto la piccola Saturn, personaggio interessante ma, ahimè, sempre un pò troppo sacrificato.
La fine di questa miniserie ci mostra una Usagi più matura, che ottiene un nuovo power up e riesce a trasformarsi nella guerriera dall'evocativo nome di Eternal Sailor Moon. Dopo aver lottato per riprendersi il suo amato Mamoru dalle grinfie di Nehellenia, è giunto il momento, per Usagi, di affrontare la battaglia più difficile della sua vita.
Arriva Galaxia, la perfida e bellissima regina delle galassie, decisa a far suo tutto l'universo. Per far ciò, affiderà alle sue sottoposte il compito di trovare gli "Shin no Star Seed", talismani che incarnano l'essenza vitale delle persone di maggior purezza, dotati di un particolare sfavillio. Il possesso di tutti gli Shin no Star Seed darebbe sì a Galaxia il dominio totale sull'universo, ma altresì priverebbe l'universo stesso di ogni forma di vita, poichè le genti a cui viene tolto il proprio brillio cessano di esistere.
La battaglia di Usagi e compagne contro Galaxia si incrocia con quella delle Sailor Starlights, tre misteriose guerriere giunte sulla Terra sotto le mentite spoglie maschili di Seiya, Yaten e Taiki, membri dell'idol band Three Lights. Loro compito è quello di ritrovare la loro principessa, sfuggita alle grinfie di Galaxia che distrusse il loro pianeta d'origine, e con essa al proprio fianco, debellare la minaccia della perfida imperatrice.
Frattanto, un nuovo mistero si pone innanzi a Usagi e compagne, quello di Chibi Chibi, un'enigmatica bimba giunta da chissà dove e installatasi inspiegabilmente a casa della nostra protagonista (a cui peraltro somiglia pure parecchio), che pare celare molti segreti dentro di sè...

A guardarla da fuori, SailorStars non sembra molto originale, dato che presenta molti elementi ripresi dalle serie precedenti (vedi il rubare qualcosa che si trova dentro le singole persone, le sottoposte divertenti della cattiva, la bimba misteriosa, le guerriere altezzose e solitarie), eppure sono molti gli elementi di rinnovamento.
Innanzitutto, l'intelligente scelta di mandar via (a studiare in America) Mamoru, per spezzare la tradizione del "lancio della rosa" e costringere Usagi a rapportarsi con la lontananza dell'amato, cosa che porterà nuove tematiche alla storia. Non sappiamo come (le lezioni private a casa di Ami avran fatto miracoli!), ma Usagi e compagne adesso sono passate alle scuole superiori, e non avere l'amato al suo fianco in un momento così importante della vita sarà per Usagi fonte di problemi, in un percorso psicologico finemente descritto dagli autori. Come se non bastasse, ecco che arriva Seiya, un nuovo compagno di classe che instaura con Usagi un bellissimo rapporto, fatto di un'amicizia allegra e spensierata. Che sia il primo passo per trasformare questo rapporto in amore? Ma Usagi è fedele al suo Mamoru, anche se di questo si sono ormai perse le tracce da tempo, e Seiya è un personaggio molto famoso, che per di più nasconde un segreto del tutto particolare...
L'introduzione dei Three Lights/Sailor Starlights dà sicuramente molto brio alla storia. Sono personaggi particolari. Due di loro non sono particolarmente amabili, ma molto affascinanti, mentre il terzo è probabilmente uno dei personaggi più umani e simpatici di tutta la storia, che fa immediatamente breccia nei cuori degli spettatori.
La loro presenza, inoltre, rende più intricata la storia, dato che diversi intrecci relazionali li legheranno alle guerriere protagoniste e che gli spettatori si sentiranno coinvolti nella loro tragedia e nella loro ossessiva ricerca della principessa perduta.
SailorStars, tutto sommato, mantiene lo schema "da filler" delle serie precedenti, ma riesce pienamente a inquadrare i suoi personaggi nelle loro vicende scolastico-quotidiane (dopo che la scuola è stata, chissà perchè, totalmente assente nella quarta serie), e questo è davvero ottimo, poiché nelle produzioni di questo genere l'elemento scolastico-quotidiano è fondamentale per caratterizzare il cast. I personaggi di SailorStars risultano così ottimamente dipinti e si riesce immediatamente ad affezionarsi alle new entry.
Punto di forza della serie è indubbiamente la grandissima comicità. Moltissime saranno le gags: il rapporto tra l'impacciatissima Usagi e il povero Seiya che se la deve sobbarcare, la piccola e senza peli sulla lingua Chibi Chibi che fa fare continue gaffes a Usagi, la timidissima Ami alle prese col fan club dei Three Lights, le comicissime sottoposte della cattiva, ma soprattutto i Phage, i demoni minori che, episodio dopo episodio, si contrappongono alle guerriere. Stavolta si tratta di parodie delle guerriere Sailor, che possono essere anche di sesso maschile e che sono, a volte, davvero buffi e pacchiani (vedasi il Robocop in marinaretta, il professore schizzato, il giocatore di football con la Sailor-fuku, il robusto e baffuto cavaliere in armatura fissato con l'antiquariato che scimmiotta Chibiusa che chiama Pegasus e fa invece uscire fuori il cavalluccio di legno...), nonché capaci di strappare più di una risata allo spettatore.
SailorStars è indubbiamente una serie molto comica, ma, in quanto avventura conclusiva, è ovviamente anche molto ben gestita sul lato serio della cosa. I misteri son tanti, ma, ahimè, la loro risoluzione appare leggermente affrettata, a una visione a freddo, seppur di grande impatto emozionale (colpa del minor numero di episodi e delle differenze col manga originale). In ogni caso, questo difetto viene ampiamente dimenticato con la visione degli episodi finali, pregni di un'atmosfera apocalittica come non mai, di una drammaticità che raggiunge e probabilmente supera quella mostrata nelle serie precedenti. Una battaglia contro un boss finale dall'enorme impatto scenico e dall'enorme potenza, oltre che dotato di una spiccata caratterizzazione umana. Battaglia che si porterà dietro risvolti molto tragici e di grande impatto emozionale, oltre che visivo, e che porterà la serie al finale più giusto che potesse esserci.

Siamo nel 1996, e le tecniche di animazione hanno fatto grossi balzi in avanti rispetto alle prime avventure. Ecco quindi che SailorStars appare vivace, moderna, fluida. Splendidi effetti grafici nelle trasformazioni e nei combattimenti, con dei colori un pò più tenui del solito per sottolineare la maturazione avvenuta nei personaggi e l'atmosfera angosciosa da preludio della fine del mondo che ammanta le vicende. Dispiace solo, ma questo non è colpa dell'anime quanto dell'autrice del manga originale, che il costume di Eternal Sailor Moon, un nome che ispira grazia e leggerezza al solo sentirlo, sia una pacchiana accozzaglia di colori e di pomposi elementi decorativi. Splendido, come al solito, il comparto sonoro, che ci pone sin da subito innanzi a una novità. Dopo più di 160 episodi e quattro anni di trasmissione, ebbene si, cambia la sigla d'apertura. Non gridino allo scandalo i fans, "Moonlight Densetsu" farà il suo ritorno trionfale come specialissima sigla di chiusura dell'ultimo episodio. Pensiamo quindi a goderci Sailor Star Song, una canzone dal video non troppo approfondito ma dotata di una frizzante e accattivante melodia pop. La chiusura degli episodi è invece affidata alla dolce "Kaze mo, sora mo, kitto...".
Essendoci tra i protagonisti un gruppo musicale, era ovvio supporre che particolare cura sarebbe stata posta nella caratterizzazione della colonna sonora interna agli episodi, come infatti poi così fu. Ritmate, sobrie e accattivanti sono le melodie dedicate alle trasformazioni e ai combattimenti delle Sailor Starlights, mentre le due canzoni eseguite dal gruppo dei Three Lights sono state realizzate in maniera davvero pregevole: "Nagareboshi e" è impeccabile a livello tecnico e molto profonda (e profondamente legata alla trama e alla caratterizzazione dei Three Lights) a livello di testo, mentre "Todokanu Omoi" ha davvero un ottimo ritmo.

Tema portante di SailorStars sarà il perdono, una tematica che ci accompagnerà sin dalla minisaga introduttiva con Nehellenia per arrivare al combattimento finale, dove sarà proprio il perdono, la gentilezza e la volontà di non ferire il proprio avversario la chiave di volta della vicenda, mostrandoci una Usagi ormai matura e sempre prodiga di quella dolcezza e di quella gentilezza che la contraddistinguono da sempre. L'ultima avventura non riesce ad eguagliare i fasti della terza serie, ma soltanto di pochissimo, poichè si dimostra di grandissimo impatto visivo/emotivo e riesce sicuramente ad appassionare e a toccare i cuori degli spettatori. Una conclusione azzeccatissima per una saga quinquennale di enorme importanza, il cui carico ideologico riesce a far dimenticare allo spettatore i suoi lievissimi difetti, e trasporta quest'ultimo in un'avventura davvero degna di essere ricordata. Perché, diciamocela tutta, quegli ultimi minuti con Moonlight Densetsu in sottofondo fanno davvero smuovere qualcosa, dentro chi ha seguito con passione Sailor Moon dalla prima alla duecentesima puntata...