Steven Universe
Il primo approccio con “Steven Universe” è stato sicuramente del tipo: “Cosa ci dovrei trovare di divertente in un bambino che canta canzoni sul suo gelato preferito?” Sembra il solito inizio alla “Teen Titans” o alla “Adventure Times”, in cui i protagonisti si fanno fin da subito riconoscere per il loro essere eteroclitici in un mondo strano e insensato, ma almeno le loro articolate stramberie riescono a far divertire il pubblico per via della loro originalità. In “Steven Universe” invece viene rappresentato un normale (quasi) pianeta Terra con un ragazzino (Steven) che cerca delle attenzioni dalle sue tutrici (le Crystal Gem), sempre impegnate a combattere per proteggere la Terra da entità sconosciute. La trama, apparentemente banale, è però accompagnata da una storia atipica, con protagoniste delle gemme antropomorfe di cui anche Steven fa parte, seppur considerabile come mezzo umano, perché nato dall’unione di un uomo e una gemma, e ci presenta un’avventura ricca di elementi magici e insegnamenti morali, che diventa sempre più articolata, man mano che ci avviciniamo alle ultime stagioni. Nei primissimi episodi Steven è letteralmente inquadrato in tutte le sue peripezie che conduce nella piccola cittadina di Beach City, ma dalla seconda stagione in poi viene dato spazio a una trama maggiormente fantascientifica con protagoniste le gemme e il loro passato, e l’influenza che hanno nell’universo. Infatti, inizialmente il cartone animato doveva essere focalizzato unicamente sulla figura stramba di Steven, per essere il meno pesante possibile (basato approssimativamente sul fratello minore dell’ideatrice Rebecca Sugar), ma poi si è optato per un cambiamento di ritmo che ha inevitabilmente causato un diverso punto di vista da parte dello spettatore, conscio ormai di star vedendo una serie più aperta e variegata. Generalmente, l’andamento della trama è piuttosto lento, poco bilanciato, e presenta dei personaggi altamente standardizzati a causa di una serie che punta su una quotidianità incentrata sulla spensieratezza di Steven, ma questo non causa un grande sconvolgimento, perché ne viene valorizzata la componente psicologica, siccome gemme e umani diventano sempre più complessi e eterogenei possibili.
Strano a dirlo, ma non ci sono dubbi che “Steven Universe” è un racconto metatestuale che mette in risalto non solo il mondo delle gemme ma anche la “psiche umana”, trascurando le storie d’impatto, struggenti o eclatanti, per puntare sulla crescita graduale e costante dei personaggi. Per questo anche i combattimenti molte volte sono di contorno e durano una manciata di minuti, e in più occasionalmente vengono inseriti spezzoni musicali di canzoni che mirano ad analizzare maggiormente il personaggio, piuttosto che raccontare in altri termini ciò che accade al momento. D’altro canto, Sugar si è presa la briga di mettere molto del suo essere in “Steven Universe”: le Crystal Gem sono formate da membri piuttosto diversi di carattere, ma, messi insieme, formano, proprio come lei afferma, un coagulo di emozioni che evidenziano parte della personalità dell’autrice; e persino interi eventi e luoghi si ispirano a ciò che più l’ha colpita nel suo passato. Un miscuglio di cose che rendono il cartone animato molto interessante anche da approfondire; senza contare che è strapieno di citazioni rappresentanti la cultura nerd. Diversi anime vengono più volte citati, dei quali i più rilevanti sono “Dragon Ball”, “Sailor Moon”, “Neon Genesis Evangelion”, “La rivoluzione di Utena”, “Captain Harlock” e “Gurren Lagann”, senza contare i diversi rimandi al bene e al male e ai film Disney dell’età dell’oro. Universalmente, il cartone animato tocca argomenti delicati come l’omosessualità (ma questo ormai in molti lo fanno), la responsabilità dell’essere indipendenti, i traumi, il razzismo, la segregazione e l’oppressione famigliare, e lo fa dannatamente bene, considerando che il tutto deve essere completamente trasformato in un linguaggio adatto ai bambini.
L’ambientazione di partenza è stata ideata basandosi su diverse spiagge realmente esistenti negli Stati Uniti, che Sugar e compagnia considerano come loro preferite, e al manga “Dr. Slump” di Akira Toriyama per il suo piccolo ambiente dove i personaggi vivono insieme ad animali antropomorfi (coincidenza?), aventi ognuno dei compiti da svolgere. Per quanto riguarda il character design, lo stile è influenzato dal fumetto di Topolino, Osamu Tezuka e “Dragon Ball”, per rendere i personaggi molto riconoscibili e flessibili, accentuando la stereotipia, così da renderli vivi e coerenti. I dettagli, mettendo da parte la semplicità del disegno, ci sono comunque a partire dalle Crystal Gem, i cui tratti facciali si ispirano alle figure geometriche di Wassily Kandinky e in particolare a quelle base (quadrato, triangolo e cerchio) che caratterizzano il loro volto, rendendole appunto gemme in quanto tali e allo stesso tempo umani per quanto riguarda il resto del corpo. “Steven Universe” è tutto questo e molto altro, pieno di fondali realizzati splendidamente, colori ‘sbrilluccicosi’ e poteri ben congegnati che si adattano al contesto e al delineamento psicologico delle gemme, senza sfociare nell’eccessività dei superpoteri presenti nei fumetti americani. La chiave del suo successo risiede quindi nella scrittura, perché le stagioni successive riescono a bilanciare il ritmo lento e sereno di quelle iniziali, mettendo in risalto tutti i temi elencati in precedenza, senza appesantire la trama e turbare lo spettatore, il quale ha tutto il tempo per abituarsi ad apprezzare sia i personaggi principali che secondari. La serie si compone di sei stagioni, la cui ultima parla degli eventi successivi alla storia conclusasi nelle prime cinque, della durata di dieci minuti ciascuna, e di un film che va visto obbligatoriamente prima della sesta.
È importante vedere “Steven Universe”?
Se ami la fantasia, il dramma mescolato con la commedia, le società distopiche, la natura geologica dell’ambiente e soprattutto vuoi vedere qualcosa che si presenta al pari degli anime più famosi e riconosciuti dalla critica, “Steven Universe” è il trampolino migliore per iniziare l’avventura nel mondo dei cartoni animati statunitensi che promuovono la crescita delle generazioni future. E, anche se sei adulto, imparerai a guardare molte cose sotto una luce diversa; ne vale la pena!
Strano a dirlo, ma non ci sono dubbi che “Steven Universe” è un racconto metatestuale che mette in risalto non solo il mondo delle gemme ma anche la “psiche umana”, trascurando le storie d’impatto, struggenti o eclatanti, per puntare sulla crescita graduale e costante dei personaggi. Per questo anche i combattimenti molte volte sono di contorno e durano una manciata di minuti, e in più occasionalmente vengono inseriti spezzoni musicali di canzoni che mirano ad analizzare maggiormente il personaggio, piuttosto che raccontare in altri termini ciò che accade al momento. D’altro canto, Sugar si è presa la briga di mettere molto del suo essere in “Steven Universe”: le Crystal Gem sono formate da membri piuttosto diversi di carattere, ma, messi insieme, formano, proprio come lei afferma, un coagulo di emozioni che evidenziano parte della personalità dell’autrice; e persino interi eventi e luoghi si ispirano a ciò che più l’ha colpita nel suo passato. Un miscuglio di cose che rendono il cartone animato molto interessante anche da approfondire; senza contare che è strapieno di citazioni rappresentanti la cultura nerd. Diversi anime vengono più volte citati, dei quali i più rilevanti sono “Dragon Ball”, “Sailor Moon”, “Neon Genesis Evangelion”, “La rivoluzione di Utena”, “Captain Harlock” e “Gurren Lagann”, senza contare i diversi rimandi al bene e al male e ai film Disney dell’età dell’oro. Universalmente, il cartone animato tocca argomenti delicati come l’omosessualità (ma questo ormai in molti lo fanno), la responsabilità dell’essere indipendenti, i traumi, il razzismo, la segregazione e l’oppressione famigliare, e lo fa dannatamente bene, considerando che il tutto deve essere completamente trasformato in un linguaggio adatto ai bambini.
L’ambientazione di partenza è stata ideata basandosi su diverse spiagge realmente esistenti negli Stati Uniti, che Sugar e compagnia considerano come loro preferite, e al manga “Dr. Slump” di Akira Toriyama per il suo piccolo ambiente dove i personaggi vivono insieme ad animali antropomorfi (coincidenza?), aventi ognuno dei compiti da svolgere. Per quanto riguarda il character design, lo stile è influenzato dal fumetto di Topolino, Osamu Tezuka e “Dragon Ball”, per rendere i personaggi molto riconoscibili e flessibili, accentuando la stereotipia, così da renderli vivi e coerenti. I dettagli, mettendo da parte la semplicità del disegno, ci sono comunque a partire dalle Crystal Gem, i cui tratti facciali si ispirano alle figure geometriche di Wassily Kandinky e in particolare a quelle base (quadrato, triangolo e cerchio) che caratterizzano il loro volto, rendendole appunto gemme in quanto tali e allo stesso tempo umani per quanto riguarda il resto del corpo. “Steven Universe” è tutto questo e molto altro, pieno di fondali realizzati splendidamente, colori ‘sbrilluccicosi’ e poteri ben congegnati che si adattano al contesto e al delineamento psicologico delle gemme, senza sfociare nell’eccessività dei superpoteri presenti nei fumetti americani. La chiave del suo successo risiede quindi nella scrittura, perché le stagioni successive riescono a bilanciare il ritmo lento e sereno di quelle iniziali, mettendo in risalto tutti i temi elencati in precedenza, senza appesantire la trama e turbare lo spettatore, il quale ha tutto il tempo per abituarsi ad apprezzare sia i personaggi principali che secondari. La serie si compone di sei stagioni, la cui ultima parla degli eventi successivi alla storia conclusasi nelle prime cinque, della durata di dieci minuti ciascuna, e di un film che va visto obbligatoriamente prima della sesta.
È importante vedere “Steven Universe”?
Se ami la fantasia, il dramma mescolato con la commedia, le società distopiche, la natura geologica dell’ambiente e soprattutto vuoi vedere qualcosa che si presenta al pari degli anime più famosi e riconosciuti dalla critica, “Steven Universe” è il trampolino migliore per iniziare l’avventura nel mondo dei cartoni animati statunitensi che promuovono la crescita delle generazioni future. E, anche se sei adulto, imparerai a guardare molte cose sotto una luce diversa; ne vale la pena!
"Steven Universe" è una serie incredibile: quando la vidi in televisione la prima volta, non avrei mai pensato che sarebbe diventata la mia serie d'animazione (sia occidentale sia orientale) preferita in assoluto.
Il cartone animato narra le vicende di un ragazzo, Steven, orfano di madre, che vive insieme alle Crystal Gems, un gruppo di paladine della giustizia aliene, di cui sua madre era la leader, che combattono terribili mostri per proteggere la città di Beach City.
Detto così, potrebbe sembrare il solito cartone animato, e di certo i toni più fanciulleschi potrebbero distogliere questo capolavoro dall'attenzione dei più, però vi assicuro che non è un'opera da prendere sotto gamba. "Steven Universe" riesce ad affrontare molti temi come la sessualità, le conseguenze del passato, il concetto di schiavitù e di libertà, il lutto, la disabilità e molto altro, risultando piacevole ed emozionante sia per un pubblico di giovanissimi sia di più adulti.
Per concludere, al netto di un'iniziale lentezza nella narrazione, "Steven Universe" è un'opera eccezionale, capace di fare riflettere e scaldare il cuore di grandi e piccini.
Il cartone animato narra le vicende di un ragazzo, Steven, orfano di madre, che vive insieme alle Crystal Gems, un gruppo di paladine della giustizia aliene, di cui sua madre era la leader, che combattono terribili mostri per proteggere la città di Beach City.
Detto così, potrebbe sembrare il solito cartone animato, e di certo i toni più fanciulleschi potrebbero distogliere questo capolavoro dall'attenzione dei più, però vi assicuro che non è un'opera da prendere sotto gamba. "Steven Universe" riesce ad affrontare molti temi come la sessualità, le conseguenze del passato, il concetto di schiavitù e di libertà, il lutto, la disabilità e molto altro, risultando piacevole ed emozionante sia per un pubblico di giovanissimi sia di più adulti.
Per concludere, al netto di un'iniziale lentezza nella narrazione, "Steven Universe" è un'opera eccezionale, capace di fare riflettere e scaldare il cuore di grandi e piccini.
"Tanti anni fa la Terra rischiò di essere invasa da una civiltà aliena che mirava alla conquista e alla distruzione del pianeta, prosciugandolo di tutte le sue risorse. Tuttavia una compagine di ribelli riuscì a sventare i piani alieni e salvare l'umanità."
Sembra l'introduzione del prossimo film di fantascienza? No, si tratta di "Steven Universe".
Fondamentalmente ciò che ho scritto sopra si riferisce all'antefatto, in realtà la storia principale si svolge ai giorni nostri, in una località balneare chiamata Beach City, in quelli che dovrebbero essere gli Stati Uniti.
Il protagonista della storia si chiama Steven (da qui il titolo della serie) ed è per metà umano e per metà alieno, un'esistenza unica nel suo genere. Gli alieni in questione sono gemme che hanno il potere di assumere forma umanoide.
La storia ha inizio quando il nostro protagonista comincerà a confrontarsi coi poteri derivanti dall'essere per metà gemma, e grazie anche all'aiuto di Garnet, Perla e Ametista (le Crystal Gems) a trovare il modo di evocare la propria arma. Il ragazzo è orfano di madre dalla nascita, perché lei stessa in quanto gemma non poteva coesistere col figlio.
La prima stagione è quella introduttiva, Steven inizia a sperimentare le sue capacità, le gemme cercano di coinvolgerlo nelle loro missioni e perlopiù le giornate passano tranquille, tuttavia fin da subito si capisce che questa apparente serenità non è destinata a durare, perché il pianeta d'origine delle gemme non ha ancora rinunciato a distruggere la Terra.
Lo scopo principale delle Crystal Gems sarà quello di difendere Beach City e la Terra dai nuovi invasori provenienti dal pianeta d'origine, Homeworld.
Descritta così, parrebbe una classica storia di fantascienza, ma "Steven Universe" è molto di più, esplora tematiche profonde, quali l'amicizia, il bullismo, la famiglia, la morte, l'omosessualità (per citarne alcune), ma senza renderle forzate, perché sono magistralmente fuse nella trama in modo del tutto naturale. Merito di questo è soprattutto della ideatrice dello show Rebecca Sugar, che i più conosceranno per aver lavorato ad alcuni episodi di "Adventure Time".
Sugar e il suo team hanno davvero creato un prodotto innovativo e coraggioso, sono incorsi in molte critiche nel corso degli anni, ma non si sono mai dati per vinti e hanno proseguito col loro intento, dando la possibilità a milioni di bambini e ragazzi in tutto il mondo di sentirsi rappresentati in uno show dedicato a loro, indipendentemente dal genere, dall'etnia o dalle loro preferenze affettive.
E hanno avuto ragione! Nonostante la programmazione su Cartoon Network sia discontinua, il successo di "Steven Universe" è innegabile, e spero che prosegua ancora per molti anni.
Soffermandoci più sugli aspetti tecnici, "Steven Universe" attualmente è alla quinta stagione negli Stati Uniti e vanta all'attivo più di 150 episodi, essendo questi di soli dieci minuti ciascuno. Le caratteristiche peculiari che me l'hanno fatto amare subito dal punto di vista estetico sono stati i colori pastello nei fondali, che mi hanno riportato ai tempi di "Sailor Moon", e le musiche; la colonna sonora è strepitosa e spesso i personaggi cantano, inoltre è un elemento fondamentale della trama, visto che il padre di Steven è un musicista. Lo stesso protagonista sa suonare la chitarra, l'ukulele e anche la batteria. Personalmente ogni volta che viene introdotto un personaggio rilevante non vedo l'ora di scoprire quando canterà!
In Italia è distribuito sempre da Cartoon Network, ma è disponibile anche su Netflix. Il doppiaggio italiano non è male, e con l'andare avanti degli episodi migliora costantemente, tuttavia io preferisco quello originale, in quanto le canzoni sono più belle da ascoltare.
In conclusione, vi dico: "Guardatelo!" Non ci vuole molto, visto che gli episodi sono corti, io me ne sono completamente innamorata dopo una decina, per cui dategli una chance, non ve ne pentirete. Per tutto ciò che ho scritto sopra, il mio è un voto pieno.
Sembra l'introduzione del prossimo film di fantascienza? No, si tratta di "Steven Universe".
Fondamentalmente ciò che ho scritto sopra si riferisce all'antefatto, in realtà la storia principale si svolge ai giorni nostri, in una località balneare chiamata Beach City, in quelli che dovrebbero essere gli Stati Uniti.
Il protagonista della storia si chiama Steven (da qui il titolo della serie) ed è per metà umano e per metà alieno, un'esistenza unica nel suo genere. Gli alieni in questione sono gemme che hanno il potere di assumere forma umanoide.
La storia ha inizio quando il nostro protagonista comincerà a confrontarsi coi poteri derivanti dall'essere per metà gemma, e grazie anche all'aiuto di Garnet, Perla e Ametista (le Crystal Gems) a trovare il modo di evocare la propria arma. Il ragazzo è orfano di madre dalla nascita, perché lei stessa in quanto gemma non poteva coesistere col figlio.
La prima stagione è quella introduttiva, Steven inizia a sperimentare le sue capacità, le gemme cercano di coinvolgerlo nelle loro missioni e perlopiù le giornate passano tranquille, tuttavia fin da subito si capisce che questa apparente serenità non è destinata a durare, perché il pianeta d'origine delle gemme non ha ancora rinunciato a distruggere la Terra.
Lo scopo principale delle Crystal Gems sarà quello di difendere Beach City e la Terra dai nuovi invasori provenienti dal pianeta d'origine, Homeworld.
Descritta così, parrebbe una classica storia di fantascienza, ma "Steven Universe" è molto di più, esplora tematiche profonde, quali l'amicizia, il bullismo, la famiglia, la morte, l'omosessualità (per citarne alcune), ma senza renderle forzate, perché sono magistralmente fuse nella trama in modo del tutto naturale. Merito di questo è soprattutto della ideatrice dello show Rebecca Sugar, che i più conosceranno per aver lavorato ad alcuni episodi di "Adventure Time".
Sugar e il suo team hanno davvero creato un prodotto innovativo e coraggioso, sono incorsi in molte critiche nel corso degli anni, ma non si sono mai dati per vinti e hanno proseguito col loro intento, dando la possibilità a milioni di bambini e ragazzi in tutto il mondo di sentirsi rappresentati in uno show dedicato a loro, indipendentemente dal genere, dall'etnia o dalle loro preferenze affettive.
E hanno avuto ragione! Nonostante la programmazione su Cartoon Network sia discontinua, il successo di "Steven Universe" è innegabile, e spero che prosegua ancora per molti anni.
Soffermandoci più sugli aspetti tecnici, "Steven Universe" attualmente è alla quinta stagione negli Stati Uniti e vanta all'attivo più di 150 episodi, essendo questi di soli dieci minuti ciascuno. Le caratteristiche peculiari che me l'hanno fatto amare subito dal punto di vista estetico sono stati i colori pastello nei fondali, che mi hanno riportato ai tempi di "Sailor Moon", e le musiche; la colonna sonora è strepitosa e spesso i personaggi cantano, inoltre è un elemento fondamentale della trama, visto che il padre di Steven è un musicista. Lo stesso protagonista sa suonare la chitarra, l'ukulele e anche la batteria. Personalmente ogni volta che viene introdotto un personaggio rilevante non vedo l'ora di scoprire quando canterà!
In Italia è distribuito sempre da Cartoon Network, ma è disponibile anche su Netflix. Il doppiaggio italiano non è male, e con l'andare avanti degli episodi migliora costantemente, tuttavia io preferisco quello originale, in quanto le canzoni sono più belle da ascoltare.
In conclusione, vi dico: "Guardatelo!" Non ci vuole molto, visto che gli episodi sono corti, io me ne sono completamente innamorata dopo una decina, per cui dategli una chance, non ve ne pentirete. Per tutto ciò che ho scritto sopra, il mio è un voto pieno.