Maison Ikkoku - Capitolo Finale
"Maison Ikkoku The Movie", "Maison Ikkoku - Capitolo Finale", "Maison Ikkoku Last Movie"... per noi fan a metà degli anni novanta questo titolo aveva qualcosa di mitico, eppure vederlo è stata una vera delusione che, se possibile, gli anni hanno intensificato. Siamo alla vigilia del matrimonio e tutti i personaggi, chi con una scusa, chi con un'altra, passano a rendere un saluto, a fermarsi a parlare e a ricordare i vecchi tempi. Ma, soprattutto, Kyoko è scomparsa dopo aver ricevuto una lettera misteriosa; cosa starà succedendo? Che abbia cambiato idea? E' questo il tormentone del film, delle sue vicende che si concluderanno alla mattina del matrimonio.
Come storia non vi è molto da dire, nulla dà, ma molto toglie. In primo luogo perché non è molto originale, dato che, a mio avviso, ricalca un episodio della serie, quello del diario di Soichiro. Per non parlare del fatto che tanto si sa che si sposeranno. Poi, perché rompe il continuum spazio-temporale, visto che, mentre nella serie le nozze avvenivano subito, qui si è deciso di aspettare altri due anni. Vi è poi la grande pensata di far entrare in scena Nikkaido, che, a chi non abbia letto il manga, nulla ha da dire, anzi, fa solo confusione.
La grafica è inguardabile, dato che i personaggi della mitica Akemi Takada lasciano spazio a figure taglienti e adulte, con Godai che ha una faccia che pare il Mitaka della serie classica. Per non farsi mancare nulla, poi, la versione italiana registra il terzo cambio di doppiatori, e non basta certo il ritorno dei primi doppiatori di Kyoko e Godai a risolvere la cosa. Doppiaggio fatto male e senza entusiasmo, e il fatto che il padrone del Cha cha maru, doppiato da Claudio Catani che non fa nulla per nascondere di essere la voce di Fox Moulder, ne è prova inconfutabile. Sono un fan di "X Files" e la cosa, oltre a non potermi sfuggire, si è rivelata parecchio fastidiosa. Unica cosa che salvo è il dialogo tra donne di Kyoko e Yagami, ove viene posta la domanda che mi sono sempre posto: "Ma ami di più Soichiro o Godai?" La risposta di Kyoko è perfetta.
In breve trovo che il tutto sia inutile, fatto solo per dire che anche "Maison Ikkoku" ha il suo "The movie" (doveva essere una cosa irrinunciabile negli anni '80), ma che non merita nulla, che mi ha dato una delusione paragonabile solo a quella datami da "Nadia e il mistero di Fuzzy", altro film super inutile.
Voto: 2
Come storia non vi è molto da dire, nulla dà, ma molto toglie. In primo luogo perché non è molto originale, dato che, a mio avviso, ricalca un episodio della serie, quello del diario di Soichiro. Per non parlare del fatto che tanto si sa che si sposeranno. Poi, perché rompe il continuum spazio-temporale, visto che, mentre nella serie le nozze avvenivano subito, qui si è deciso di aspettare altri due anni. Vi è poi la grande pensata di far entrare in scena Nikkaido, che, a chi non abbia letto il manga, nulla ha da dire, anzi, fa solo confusione.
La grafica è inguardabile, dato che i personaggi della mitica Akemi Takada lasciano spazio a figure taglienti e adulte, con Godai che ha una faccia che pare il Mitaka della serie classica. Per non farsi mancare nulla, poi, la versione italiana registra il terzo cambio di doppiatori, e non basta certo il ritorno dei primi doppiatori di Kyoko e Godai a risolvere la cosa. Doppiaggio fatto male e senza entusiasmo, e il fatto che il padrone del Cha cha maru, doppiato da Claudio Catani che non fa nulla per nascondere di essere la voce di Fox Moulder, ne è prova inconfutabile. Sono un fan di "X Files" e la cosa, oltre a non potermi sfuggire, si è rivelata parecchio fastidiosa. Unica cosa che salvo è il dialogo tra donne di Kyoko e Yagami, ove viene posta la domanda che mi sono sempre posto: "Ma ami di più Soichiro o Godai?" La risposta di Kyoko è perfetta.
In breve trovo che il tutto sia inutile, fatto solo per dire che anche "Maison Ikkoku" ha il suo "The movie" (doveva essere una cosa irrinunciabile negli anni '80), ma che non merita nulla, che mi ha dato una delusione paragonabile solo a quella datami da "Nadia e il mistero di Fuzzy", altro film super inutile.
Voto: 2
<b>Contiene lievi spoiler!</b>
Gli eventi narrati nel film "Maison Ikkoku - capitolo finale" sono ambientati pochi giorni prima del matrimonio tra Godai e Kyoko e si inseriscono tra le due parti dell'ultimo episodio della serie televisiva. La storia si integra benissimo con quella della serie maestra e, basandosi sul solito gioco degli equivoci, crea un "caso" partendo da un evento innocuo (Kyoko in ansia perché attende una lettera) dove sembra che la signora Otonashi sia intenzionata a mandare a monte le nozze. Nel corso del breve film (poco più di un'ora) sarà facile scoprire che tutto è, come al solito, un gigantesco pettegolezzo messo in giro dal diabolico terzetto della Maison Ikkoku - Ichinose, Yotsuya e Akemi - al quale Goai, molto più maturo rispetto a quanto si vede nella serie, non dà credito perché si fida ciecamente di Kyoko.
Un'occasione per rivedere tutti i personaggi della serie, tra i quali spiccano una Ikuko liceale ed una neo maggiorenne Yagami che approfitterà dell'occasione per annegare nell'alcol la sua delusione d'amore. Da segnalare la presenza di Nikaido, l'inquilino dell'appartamento numero 2, che solitamente è presente soltanto nel manga.
Alcune parti del film sembrano un po' forzate, quasi per "allungare il brodo": tra queste la scena del padre di Kyoko disperato perché la sua bambina sta per risposarsi. Ci sono però anche dei momenti molto interessanti come il dialogo tra Kyoko e Yagami: la ragazzina fa una domanda molto crudele alla sua senpai (chi ami di più tra Godai e Soichiro), la risposta è un capolavoro di diplomazia al quale Yagami non può far altro che capitolare. Significativo il regalo di nozze che Ichinose fa a Kyoko: un grembiule - come quello che l'amministratrice indossa quotidianamente - che non ha più stampato un pulcino ma una gallina, come a ricordare che con il matrimonio Kyoko sta diventando una donna matura.
Da morire dal ridere, almeno per chi conosce bene Lamù, la scena in cui Yagami cerca di baciare Godai chiamandolo "tesoruccio" come abitualmente fa l'aliena dai capelli verdi: una splendida citazione della precedente serie di successo della Takahashi .
La realizzazione grafica è spiazzante, il disegno dei personaggi è molto diverso rispetto a quanto visto nella serie e si fa molta fatica a riconoscere Godai, Akemi e la stesa Kyoko in qualche scena.
La parte audio, invece, ha la piacevole sorpresa di riproporre per Godai e Kyoko i doppiatori dei primi episodi della serie - Alessio Cigliano e Monica Ward - che trovo molto più espressivi dei colleghi che hanno dato le voci ai personaggi nella seconda parte degli episodi. A loro si aggiunge una giovanissima Domitilla D'Amico nella parte di Ikuko, una delle più brave doppiatrici italiane dalla splendida voce. Simpatico, anche se non memorabile, il brano "Garasu no kissu" utilizzato come sigla finale del film.
Breve, ma una durata maggiore avrebbe costituito una forzatura: così è perfetto. Un film che non cavalca l'onda del successo della serie televisiva, aggiunge qualcosa agli eventi già visti e che si guarda con piacere.
Gli eventi narrati nel film "Maison Ikkoku - capitolo finale" sono ambientati pochi giorni prima del matrimonio tra Godai e Kyoko e si inseriscono tra le due parti dell'ultimo episodio della serie televisiva. La storia si integra benissimo con quella della serie maestra e, basandosi sul solito gioco degli equivoci, crea un "caso" partendo da un evento innocuo (Kyoko in ansia perché attende una lettera) dove sembra che la signora Otonashi sia intenzionata a mandare a monte le nozze. Nel corso del breve film (poco più di un'ora) sarà facile scoprire che tutto è, come al solito, un gigantesco pettegolezzo messo in giro dal diabolico terzetto della Maison Ikkoku - Ichinose, Yotsuya e Akemi - al quale Goai, molto più maturo rispetto a quanto si vede nella serie, non dà credito perché si fida ciecamente di Kyoko.
Un'occasione per rivedere tutti i personaggi della serie, tra i quali spiccano una Ikuko liceale ed una neo maggiorenne Yagami che approfitterà dell'occasione per annegare nell'alcol la sua delusione d'amore. Da segnalare la presenza di Nikaido, l'inquilino dell'appartamento numero 2, che solitamente è presente soltanto nel manga.
Alcune parti del film sembrano un po' forzate, quasi per "allungare il brodo": tra queste la scena del padre di Kyoko disperato perché la sua bambina sta per risposarsi. Ci sono però anche dei momenti molto interessanti come il dialogo tra Kyoko e Yagami: la ragazzina fa una domanda molto crudele alla sua senpai (chi ami di più tra Godai e Soichiro), la risposta è un capolavoro di diplomazia al quale Yagami non può far altro che capitolare. Significativo il regalo di nozze che Ichinose fa a Kyoko: un grembiule - come quello che l'amministratrice indossa quotidianamente - che non ha più stampato un pulcino ma una gallina, come a ricordare che con il matrimonio Kyoko sta diventando una donna matura.
Da morire dal ridere, almeno per chi conosce bene Lamù, la scena in cui Yagami cerca di baciare Godai chiamandolo "tesoruccio" come abitualmente fa l'aliena dai capelli verdi: una splendida citazione della precedente serie di successo della Takahashi .
La realizzazione grafica è spiazzante, il disegno dei personaggi è molto diverso rispetto a quanto visto nella serie e si fa molta fatica a riconoscere Godai, Akemi e la stesa Kyoko in qualche scena.
La parte audio, invece, ha la piacevole sorpresa di riproporre per Godai e Kyoko i doppiatori dei primi episodi della serie - Alessio Cigliano e Monica Ward - che trovo molto più espressivi dei colleghi che hanno dato le voci ai personaggi nella seconda parte degli episodi. A loro si aggiunge una giovanissima Domitilla D'Amico nella parte di Ikuko, una delle più brave doppiatrici italiane dalla splendida voce. Simpatico, anche se non memorabile, il brano "Garasu no kissu" utilizzato come sigla finale del film.
Breve, ma una durata maggiore avrebbe costituito una forzatura: così è perfetto. Un film che non cavalca l'onda del successo della serie televisiva, aggiunge qualcosa agli eventi già visti e che si guarda con piacere.
La trama è nota ai più quindi non mi sto a dilungare su quest'aspetto.
Passando alla mia opinione sul film, in due parole è un prodotto senza infamia e senza lode, direi che un 6 è adeguato, anche se da fan della serie potrei aggiungere almeno un punto, ma non sarei obbiettivo.
Negativo sicuramente è il character design: a prescindere se sia meglio o peggio rispetto all'anime, non capisco perché stravolgere l'impostazione della serie TV.
Sono criticabili anche alcune scelte, come l'inserimento dell'inquilino "mancante". Nella serie TV si scelse volutamente di non includerlo, non capisco a che serva inserirlo in questo film, avrei gradito maggiore continuità con la serie TV.
Il doppiaggio italiano è così così, avrei apprezzato sentire le voci usate nella parte finale dell'anime, più che altro per una questione di abitudine, visto che oramai ci avevo fatto l'orecchio, ma capisco che non sempre sia possibile ricontattare gli stessi doppiatori.
La storia non è un granché, bisogna dirlo: si è trovato un pretesto qualunque per tirare su tutta la storia, ma va bene lo stesso, alla fine questa è l'ultima volta che vediamo i nostri "amici" e le loro avventure.
Interessante è l'inserimento di Yagami, che invece nella serie TV scompare, però potevano sviluppare meglio la sua presenza.
In conclusione, pur non essendo un capolavoro, da fan non posso che consigliarlo a tutti quelli che hanno seguito la serie TV.
Passando alla mia opinione sul film, in due parole è un prodotto senza infamia e senza lode, direi che un 6 è adeguato, anche se da fan della serie potrei aggiungere almeno un punto, ma non sarei obbiettivo.
Negativo sicuramente è il character design: a prescindere se sia meglio o peggio rispetto all'anime, non capisco perché stravolgere l'impostazione della serie TV.
Sono criticabili anche alcune scelte, come l'inserimento dell'inquilino "mancante". Nella serie TV si scelse volutamente di non includerlo, non capisco a che serva inserirlo in questo film, avrei gradito maggiore continuità con la serie TV.
Il doppiaggio italiano è così così, avrei apprezzato sentire le voci usate nella parte finale dell'anime, più che altro per una questione di abitudine, visto che oramai ci avevo fatto l'orecchio, ma capisco che non sempre sia possibile ricontattare gli stessi doppiatori.
La storia non è un granché, bisogna dirlo: si è trovato un pretesto qualunque per tirare su tutta la storia, ma va bene lo stesso, alla fine questa è l'ultima volta che vediamo i nostri "amici" e le loro avventure.
Interessante è l'inserimento di Yagami, che invece nella serie TV scompare, però potevano sviluppare meglio la sua presenza.
In conclusione, pur non essendo un capolavoro, da fan non posso che consigliarlo a tutti quelli che hanno seguito la serie TV.
Mi chiedo quanto costasse inserirlo come episodio finale della serie principale. Un episodio in più che differenza può fare? Addirittura farne un film è una vera perdita di tempo e di denaro. Almeno fosse stato ben realizzato, e invece il disegno è un obbrobrio.
La trama si sarebbe potuta contenere in un episodio di 25 minuti, ma è stata allungata per farne un film.
Mancano due giorni al matrimonio fra Godai e Kyoko e la ragazza sparisce misteriosamente: come mai? C'entra magari una misteriosa lettera arrivata quella mattina?
Tutto il film s'incentra su una festicciola data dai coinquilini mentre aspettano di ricevere notizie dell'amministratrice. Nel frattempo compaiono altri personaggi senza un perché, semplicemente per metterli.
Mi aspettavo almeno che Yagami movimentasse un po' la trama, mossa dalla gelosia visto che il suo primo e unico amore, Godai, sta per sposarsi con Kyoko, e invece niente.
Il capitolo finale su Maison Ikkoku è una delusione su tutta la linea, era meglio se si limitavano a farne un episodio.
La trama si sarebbe potuta contenere in un episodio di 25 minuti, ma è stata allungata per farne un film.
Mancano due giorni al matrimonio fra Godai e Kyoko e la ragazza sparisce misteriosamente: come mai? C'entra magari una misteriosa lettera arrivata quella mattina?
Tutto il film s'incentra su una festicciola data dai coinquilini mentre aspettano di ricevere notizie dell'amministratrice. Nel frattempo compaiono altri personaggi senza un perché, semplicemente per metterli.
Mi aspettavo almeno che Yagami movimentasse un po' la trama, mossa dalla gelosia visto che il suo primo e unico amore, Godai, sta per sposarsi con Kyoko, e invece niente.
Il capitolo finale su Maison Ikkoku è una delusione su tutta la linea, era meglio se si limitavano a farne un episodio.
Maison Ikkoku - Capitolo finale, detto anche The Last Movie, è un film ispirato a Maison Ikkoku - Cara Dolce Kyoko di Rumiko Takahashi, le cui vicende però non sono non tratte dal manga, e racconta ciò che è accaduto due giorni prima delle nozze tra Kyoko e Godai.
Il matrimonio è alle porte e tutto ormai sembra deciso, in Godai iniziano a sorgere dei dubbi quando viene a scoprire grazie ai fedeli inquilini di casa Ikkoku che Kyoko sta aspettando una misteriosa lettera che potrebbe addirittura far saltare le nozze. Nel doppiaggio italiano Godai e Kyoko hanno riavuto le prime voci della serie, rispettivamente Alessio Cigliano e Monica Ward, mentre tutti gli altri nuove voci.
La prima cosa che salta all'occhio di questo film è il character design un po' differente dalla serie animata, meno rotondo e più spigoloso, e la presenza di un inquilino mai visto chiamato Nozomu Nikaido, che a quanto pare è un personaggio del manga ma mai apparso nell'anime per scelte registiche. Alcuni avvenimenti, tipo la presenza di una Yagami incredibilmente adulta e matura (sarà stata un'impressione data dal doppiaggio nostrano?) ancora nei paraggi di Godai, contraddicono la serie classica.
Il film è perennemente ambientato a casa Ikkoku, dove tutta la trama si articola. Inizia bene, le scene comiche strappano il sorriso, ma poi il film, tra un'apparizione e l'altra, sembra non sapere più dove andare a parare, e l'unica cosa che mantiene viva la narrazione è il segreto della lettera, che probabilmente è l'unico risvolto narrativo importante. Le apparizioni di alcuni personaggi come Yagami, Asuna, Mitaka e quelli del club delle marionette, sembrano essere messe lì giusto per buttare più gente nel mucchio ma senza aggiungere carne al fuoco. Alla comparsa delle scritte finali perciò non ci si può non chiedere: "Tutto qui?"
In conclusione è un film che raggiunge la sufficienza, ma mi ha dato quel senso di "inutile" e ammetto che mi aspettavo qualcosa di più, inoltre preferivo di gran lunga il design della serie TV. Si può liberamente saltare la visione o comunque non tenere troppo in considerazione il risvolto di questo episodio nella trama principale. Non è da lodare ma nemmeno da buttar via.
Il matrimonio è alle porte e tutto ormai sembra deciso, in Godai iniziano a sorgere dei dubbi quando viene a scoprire grazie ai fedeli inquilini di casa Ikkoku che Kyoko sta aspettando una misteriosa lettera che potrebbe addirittura far saltare le nozze. Nel doppiaggio italiano Godai e Kyoko hanno riavuto le prime voci della serie, rispettivamente Alessio Cigliano e Monica Ward, mentre tutti gli altri nuove voci.
La prima cosa che salta all'occhio di questo film è il character design un po' differente dalla serie animata, meno rotondo e più spigoloso, e la presenza di un inquilino mai visto chiamato Nozomu Nikaido, che a quanto pare è un personaggio del manga ma mai apparso nell'anime per scelte registiche. Alcuni avvenimenti, tipo la presenza di una Yagami incredibilmente adulta e matura (sarà stata un'impressione data dal doppiaggio nostrano?) ancora nei paraggi di Godai, contraddicono la serie classica.
Il film è perennemente ambientato a casa Ikkoku, dove tutta la trama si articola. Inizia bene, le scene comiche strappano il sorriso, ma poi il film, tra un'apparizione e l'altra, sembra non sapere più dove andare a parare, e l'unica cosa che mantiene viva la narrazione è il segreto della lettera, che probabilmente è l'unico risvolto narrativo importante. Le apparizioni di alcuni personaggi come Yagami, Asuna, Mitaka e quelli del club delle marionette, sembrano essere messe lì giusto per buttare più gente nel mucchio ma senza aggiungere carne al fuoco. Alla comparsa delle scritte finali perciò non ci si può non chiedere: "Tutto qui?"
In conclusione è un film che raggiunge la sufficienza, ma mi ha dato quel senso di "inutile" e ammetto che mi aspettavo qualcosa di più, inoltre preferivo di gran lunga il design della serie TV. Si può liberamente saltare la visione o comunque non tenere troppo in considerazione il risvolto di questo episodio nella trama principale. Non è da lodare ma nemmeno da buttar via.
Oddio, non è proprio la cosa peggiore che abbia mai visto, ma è talmente inutile da renderlo ai miei occhi ancor più brutto di quello che forse è. Nella serie regolare i due si sposano; prima del matrimonio ci sono diversi altri episodi sui preparativi del matrimonio. Non avvertivo il bisogno di un altro episodio che entrasse ancor di più nei dettagli, fatto pure male per giunta: in alcuni passi contraddice la serie principale! Oddio, forse non sappiamo cosa sia successo due giorni prima... ma sappiamo cosa è successo due giorni dopo, e ciò basta e avanza dopo più di 90 episodi. È chiaro che i fan sono tanti (ed io fra questi) e fare un episodio in più rende bei soldini. Ma almeno presentateci qualcosa di diverso e più spassoso rispetto alla solita minestra riscaldata.
Bocciato senza appello. La visione è consigliata solo a a chi proprio non riesce a stare senza Kyoko e Godai.
Bocciato senza appello. La visione è consigliata solo a a chi proprio non riesce a stare senza Kyoko e Godai.
Questo film è stato una delusione su tutta la linea, in quanto meritava di essere collocato all'interno della serie TV, uno sforzo maggiore per produrre un 97mo episodio andava fatto, proprio non sono riuscito a digerire negli anni un disastro simile.
Il personaggio presente nel manga andava inserito anche nell'anime, odio profondamente gli autori che vogliono depistare gli spettatori, specie se una serie come questa ha avuto grande successo ed è conosciutissima.
La prima pesante critica che muovo è il discorso del doppiaggio. Cigliano e socia andavano messi anche nei restanti episodi dal 53 della serie classica, ha poco senso averli inseriti in questo contesto, semmai andavano presi gli altri doppiatori presenti nell'altra metà doppiata in Italia.
Altra critica è il fatto di non aver chiamato doppiatori che abbiano soddisfatto in pieno le esigenze della serie a cui abbiamo assistito e amato da tempo, quindi possiamo ascoltare dei doppiatori svogliati e fuori forma, né carne né pesce, in un prodotto che invece di inserirsi all'interno degli episodi se ne allontana ancor di più.
Nemmeno i disegni e l'animazione vanno bene, mi stupisco di come la Rumiko abbia lasciato che producessero un aborto simile, che ricorda solo lontanamente i tratti dei personaggi, a volte con degli orrori di disegno davvero inguardabili, visi spigolosi, occhiate dei protagonisti che neanche nel peggior mecha di turno, e cavolate varie che deturpano gravemente l'immagine di questa immensa opera, che non aveva certo bisogno di uno sfregio simile.
L'orrore viene completato dai salti di trama per racchiuderli in questo lungometraggio quasi inutile, dove si salvano le polveri degli elementi che andavano inseriti nella trama tra il penultimo e l'ultimo episodio, che come ricorderete, sono molto veloci nella narrazione degli eventi. Quindi occorreva un buon "rallenty" per far capire meglio allo spettatore, e meglio ancora ai fan della serie, ciò che era successo in quel mentre, ed invece è stata una grande occasione persa, l'aver dispiegato uno staff per produrre una palta mediatica di pessimo valore.
Una storia che a momenti non ha né capo, né coda, né morale, di cui l'unica cosa che effettivamente si riesce ad evincere, qualora la serie per alcuni fan non avesse soddisfatto questi intenti, è che l'autrice vuol comunicarci dell'importanza che riveste l'amore, anche nei momenti in cui tutto sembra sul forse o sul quasi tutto compromesso a sfavore: è una vittoria sempre netta di chi persevera e di chi crede, peccato aver sprecato l'occasione di mostrarlo meglio con questo film, c'erano buone premesse, ma secondo me nessuna voglia di produrre qualcosa di serio al pari se non superiore alla serie che tutti abbiamo accarezzato episodio dopo episodio.
Il personaggio presente nel manga andava inserito anche nell'anime, odio profondamente gli autori che vogliono depistare gli spettatori, specie se una serie come questa ha avuto grande successo ed è conosciutissima.
La prima pesante critica che muovo è il discorso del doppiaggio. Cigliano e socia andavano messi anche nei restanti episodi dal 53 della serie classica, ha poco senso averli inseriti in questo contesto, semmai andavano presi gli altri doppiatori presenti nell'altra metà doppiata in Italia.
Altra critica è il fatto di non aver chiamato doppiatori che abbiano soddisfatto in pieno le esigenze della serie a cui abbiamo assistito e amato da tempo, quindi possiamo ascoltare dei doppiatori svogliati e fuori forma, né carne né pesce, in un prodotto che invece di inserirsi all'interno degli episodi se ne allontana ancor di più.
Nemmeno i disegni e l'animazione vanno bene, mi stupisco di come la Rumiko abbia lasciato che producessero un aborto simile, che ricorda solo lontanamente i tratti dei personaggi, a volte con degli orrori di disegno davvero inguardabili, visi spigolosi, occhiate dei protagonisti che neanche nel peggior mecha di turno, e cavolate varie che deturpano gravemente l'immagine di questa immensa opera, che non aveva certo bisogno di uno sfregio simile.
L'orrore viene completato dai salti di trama per racchiuderli in questo lungometraggio quasi inutile, dove si salvano le polveri degli elementi che andavano inseriti nella trama tra il penultimo e l'ultimo episodio, che come ricorderete, sono molto veloci nella narrazione degli eventi. Quindi occorreva un buon "rallenty" per far capire meglio allo spettatore, e meglio ancora ai fan della serie, ciò che era successo in quel mentre, ed invece è stata una grande occasione persa, l'aver dispiegato uno staff per produrre una palta mediatica di pessimo valore.
Una storia che a momenti non ha né capo, né coda, né morale, di cui l'unica cosa che effettivamente si riesce ad evincere, qualora la serie per alcuni fan non avesse soddisfatto questi intenti, è che l'autrice vuol comunicarci dell'importanza che riveste l'amore, anche nei momenti in cui tutto sembra sul forse o sul quasi tutto compromesso a sfavore: è una vittoria sempre netta di chi persevera e di chi crede, peccato aver sprecato l'occasione di mostrarlo meglio con questo film, c'erano buone premesse, ma secondo me nessuna voglia di produrre qualcosa di serio al pari se non superiore alla serie che tutti abbiamo accarezzato episodio dopo episodio.
Il "Maison Ikkoku: Kanketsuhen" è un film risalente al 1988 che in Italia è stato distribuito da Yamato Video proprio come la medesima serie. Questo movie, se consideriamo la serie classica, va collocato esattamente tra il penultimo e l'ultimo episodio (ovvero tra il 95 e il 96), perché racconta quello che accadde due giorni prima del matrimonio tra Godai e Kyoko.
Ovviamente la storia è ambientata nella nostra cara vecchia Maison Ikkoku che abbiamo imparato a conoscere e amare (non potrebbe essere altrimenti) grazie ai tantissimi episodi della serie. Come al solito il famigerato trio composto da Ichinose, Akemi e Yotsuya organizza una delle loro famigerate feste a base di alcolici, ma questa volta non saranno soli come spesso capitava in passato, perché durante lo svolgersi dei bagordi assisteremo alla comparsa e alla partecipazione, quasi in contemporanea, di tutti i personaggi secondari e dei comprimari che durante l'intera serie si sono avvicendati (tranne qualche rara eccezione).
Ovviamente il film non ruota interamente attorno alla festa, anzi, altrimenti risulterebbe assai banale e noioso visto che durante la serie regolare ne abbiamo assistito a bizzeffe di momenti del genere. Anche il solo aumento dei personaggi non sarebbe chissà quale input utile a far decidere allo spettatore di rimanere attaccato allo schermo fino alla conclusione. In effetti la storia ruota un enigma riguardante una misteriosa lettera che Kyoko aspetta da qualche giorno con impazienza ma che lei naturalmente cerca di nascondere, non riuscendoci affatto però.
Da qui in poi comincereranno una serie di dubbi che attanaglieranno Godai su cosa mai potrà contenere e soprattutto sul perché Kyoko sia così tesa ogni qual volta si nomini questa lettera. Certamente gli inquilini della pensione non lo aiuteranno affatto sparando delle motivazioni assurde che faranno come al solito riflettere e agitare Godai.
Per chi come me ha seguito solamente l'anime di Maison Ikkoku una cosa spiccherà in particolar modo durante la visione di questo film, ovvero la presenza di un nuovo inquilino di nome Nikaido Nozomu (studente) che, in realtà, è nuovo solo per l'anime (anzi come detto sarebbe più giusto dire per questo film) visto che nel manga è presente, mentre nella trasposizione animata si è deciso di non farlo mai comparire.
Tutti questi ingredienti ricordano molto le vicende e le situazioni venutesi a creare nella serie classica con annessi sentimenti, emozioni e divertimento, i quali hanno fatto di Maison Ikkoku un successo incredibile.
I disegni e la musica non si differenziano quasi per nulla dall'anime (giusto leggermente i volti di Godai e Kyoko, che comunque non mi sono dispiaciuti) e perciò anche in questa occasione non trovo niente da eccepire.
Nella versione italiana sono stati confermati solamente i due doppiatori principali che hanno prestato le loro voci nella prima parte della serie (fino all'episodio 52) a Kyoko e Godai, ovvero Monica Ward e Alessio Cigliano, mentre i restanti personaggi sono cambiati tutti.
Concludo dicendo che se vi è salita la curiosità di scoprire cosa contenesse quella lettera, consiglio di recuperare assolutamente questo film che a me personalmente è piaciuto tantissimo. Sarà davvero una sorpresa che alla fine spiegherà un punto importante che durante la serie non è mai stato troppo approfondito chiaramente nonostante il continuo evolversi di puntata in puntata. Si avrà finalmente una visione a 360 gradi su come sia nato e sviluppato quest'amore senza tempo tra Kyoko e Godai all'interno di una pensione chiamata Maison Ikkoku.
Da vedere senza indugi.
Ovviamente la storia è ambientata nella nostra cara vecchia Maison Ikkoku che abbiamo imparato a conoscere e amare (non potrebbe essere altrimenti) grazie ai tantissimi episodi della serie. Come al solito il famigerato trio composto da Ichinose, Akemi e Yotsuya organizza una delle loro famigerate feste a base di alcolici, ma questa volta non saranno soli come spesso capitava in passato, perché durante lo svolgersi dei bagordi assisteremo alla comparsa e alla partecipazione, quasi in contemporanea, di tutti i personaggi secondari e dei comprimari che durante l'intera serie si sono avvicendati (tranne qualche rara eccezione).
Ovviamente il film non ruota interamente attorno alla festa, anzi, altrimenti risulterebbe assai banale e noioso visto che durante la serie regolare ne abbiamo assistito a bizzeffe di momenti del genere. Anche il solo aumento dei personaggi non sarebbe chissà quale input utile a far decidere allo spettatore di rimanere attaccato allo schermo fino alla conclusione. In effetti la storia ruota un enigma riguardante una misteriosa lettera che Kyoko aspetta da qualche giorno con impazienza ma che lei naturalmente cerca di nascondere, non riuscendoci affatto però.
Da qui in poi comincereranno una serie di dubbi che attanaglieranno Godai su cosa mai potrà contenere e soprattutto sul perché Kyoko sia così tesa ogni qual volta si nomini questa lettera. Certamente gli inquilini della pensione non lo aiuteranno affatto sparando delle motivazioni assurde che faranno come al solito riflettere e agitare Godai.
Per chi come me ha seguito solamente l'anime di Maison Ikkoku una cosa spiccherà in particolar modo durante la visione di questo film, ovvero la presenza di un nuovo inquilino di nome Nikaido Nozomu (studente) che, in realtà, è nuovo solo per l'anime (anzi come detto sarebbe più giusto dire per questo film) visto che nel manga è presente, mentre nella trasposizione animata si è deciso di non farlo mai comparire.
Tutti questi ingredienti ricordano molto le vicende e le situazioni venutesi a creare nella serie classica con annessi sentimenti, emozioni e divertimento, i quali hanno fatto di Maison Ikkoku un successo incredibile.
I disegni e la musica non si differenziano quasi per nulla dall'anime (giusto leggermente i volti di Godai e Kyoko, che comunque non mi sono dispiaciuti) e perciò anche in questa occasione non trovo niente da eccepire.
Nella versione italiana sono stati confermati solamente i due doppiatori principali che hanno prestato le loro voci nella prima parte della serie (fino all'episodio 52) a Kyoko e Godai, ovvero Monica Ward e Alessio Cigliano, mentre i restanti personaggi sono cambiati tutti.
Concludo dicendo che se vi è salita la curiosità di scoprire cosa contenesse quella lettera, consiglio di recuperare assolutamente questo film che a me personalmente è piaciuto tantissimo. Sarà davvero una sorpresa che alla fine spiegherà un punto importante che durante la serie non è mai stato troppo approfondito chiaramente nonostante il continuo evolversi di puntata in puntata. Si avrà finalmente una visione a 360 gradi su come sia nato e sviluppato quest'amore senza tempo tra Kyoko e Godai all'interno di una pensione chiamata Maison Ikkoku.
Da vedere senza indugi.
La storia di questo film è posta due giorni prima del matrimonio fra Godai e Kyoko. Cosa potrà succedere in questo lasso di tempo, prima del fatidico “Sì”? Di tutto, a giudicare da tutte le persone che entrano alla Maison Ikkoku in occasione di una festa o semplicemente per salutare. In più di mattina è arrivata una misteriosa lettera indirizzata a Kyoko. Cosa conterrà? E’ qualcosa che metterà a repentaglio tutti i buoni propositi di Godai? Scopritelo guardando questo film, che piacerà tantissimo a tutti gli appassionati di Maison Ikkoku, alle persone che amano le cose semplici e a chi si vuole divertire e rilassare. Garantito.